Con deliberazione della Giunta regionale n. 268 dell'8 agosto 1988, ai sensi dell'art. 30 della legge regionale 9 maggio 1986, n. 22, sono stati approvati i seguenti criteri selettivi per la privatizzazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, proposti dal Presidente della Regione di concerto con l'Assessore regionale per gli enti locali, che si è avvalso del gruppo di consulenza di cui all'art. 52 della citata legge regionale n. 22/1986:

1) realizzazione dei fini riservati a determinate categorie da parte di istituzioni promosse ed amministrate da privati;

2) perseguimento di finalità religiose e/o di istruzione da parte di istituti a carattere religioso od educativo;

3) perseguimento di finalità ispirate ad una confessione religiosa, desumibili dalle disposizioni statutarie, dall'attività svolta o dalla composizione dell'organo deliberante, sia esso singolo o collegiale, quando di questo facciano parte prevalente anche ministri di culto ed appartenenti ad istituti religiosi, nel caso in cui taluni membri sono designati, per statuto, da autorità religiose e siano prevalenti rispetto ai membri designati da altri enti o organi;

4) gestione di servizi anche assistenziali con personale prevalentemente religioso, in modo qualificante per l'attività svolta.

La privatizzazione non può avere luogo quando le istituzioni comprese nelle descritte categorie pur rientrando in uno dei criteri aggiuntivi sopra descritti, abbiano beneficiato di sovvenzioni regionali per l'applicazione dei contratti di lavoro al personale dipendente, allorquando i contributi percepiti si riferiscono a più di cinque unità di personale.

N.d.R.: Si riporta di seguito la deliberazione della Giunta regionale 8 agosto 1988,  n. 268, tratta dal sito ufficiale della Regione Siciliana.

Deliberazione della Giunta regionale 8 agosto 1988,  n. 268