
DIRETTIVA PRESIDENZIALE 6 marzo 2003
G.U.R.S. 11 aprile 2003, n. 16
Indirizzi per la programmazione strategica e la formulazione delle direttive generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno 2003.
IL PRESIDENTE DELLA REGIONE
Visto lo Statuto della Regione;
Visto l'art. 2 della legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28 e successive modifiche ed integrazioni, recante: Ordinamento del Governo e dell'Amministrazione centrale della Regione Siciliana;
Visti gli articoli 2 e 3 della legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e successive modifiche ed integrazioni, recante: Norme sulla dirigenza e sui rapporti d'impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione Siciliana;
Visto l'art. 4 della legge regionale 10 dicembre 2001, n. 20, recante: Disposizioni sull'ordinamento dell'Amministrazione regionale;
Visti gli articoli 1 e 5 della legge regionale 23 dicembre 2000, n. 32;
Visto l'art. 38 della legge regionale 26 marzo 2002, n. 2, recante: Disposizioni programmatiche e finanziarie per l'anno 2002;
Visti gli articoli 1 e 6 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, sul riordino e potenziamento dei meccanismi di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell'attività delle pubbliche amministrazioni;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 490 dell'11 dicembre 2001, con la quale è stato approvato il programma di Governo per la XIII legislatura;
Visto il contratto collettivo regionale di lavoro dell'area della dirigenza, recepito con decreto del Presidente della Regione 22 giugno 2001, n. 10;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 242 del 24 luglio 2002, con la quale è stato approvato il documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2003-2006;
Vista la direttiva del Presidente della Regione Siciliana del 30 settembre 2002, recante l'atto di indirizzo annuale per la valutazione dei dirigenti per l'annualità 2002;
Ritenuta la necessità di assicurare la piena, tempestiva e completa attuazione del ciclo di programmazione e controllo e di definire gli indirizzi per armonizzare i processi di programmazione strategica degli Assessorati, proseguendo nell'azione intrapresa di omogeneizzazione di contenuto e di miglioramento della qualità delle direttive generali degli Assessori sull'attività amministrativa e sulla gestione per l'anno 2003;
Emana
la seguente direttiva
Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno 2003
1) PREMESSA
Gli indirizzi programmatici emanati nel corso del 2002 hanno avviato una serie di attività, iniziative ed esperienze improntate al perseguimento dell'obiettivo di piena e completa attuazione del ciclo di programmazione e controllo. Per l'anno 2003 è obiettivo primario completare la tempestiva attuazione del ciclo di programmazione e controllo ed armonizzare i processi di programmazione strategica degli Assessori, nella linea già intrapresa volta a garantire omogeneità di contenuto e di comportamento dei singoli rami di amministrazione.
La presente direttiva costituisce un quadro di riferimento articolato nei seguenti punti:
- definizione del processo di programma strategica;
- specificazione della natura delle direttive come insieme articolato di obiettivi assegnati ai centri di responsabilità amministrativa e dei relativi indicatori;
- costruzione della struttura di massima delle direttive;
- determinazione del ruolo dei soggetti coinvolti nella predisposizione e nell'attuazione delle direttive.
2) IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICA DEGLI ASSESSORATI
Sulla base del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e delle leggi di riforma dell'Amministrazione regionale recate dalle leggi 15 maggio 2000, n. 10; 3 maggio 2001, n. 6 (articolo 52); 10 dicembre 2001, n. 20 (articolo 4) e 26 marzo 2002, n. 2 (articolo 38), si riferisce nelle sue diverse fasi il procedimento di predisposizione delle direttive annuali generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno di riferimento:
1) formulazione degli obiettivi strategici: gli Assessori regionali formulano un numero contenuto di obiettivi strategici, anche a carattere pluriennale, destinati a concretizzare le priorità politiche, contenute nel programma di Governo, nel documento di programmazione economico-finanziaria e nei disegni di legge finanziaria e di bilancio, da parte dei singoli rami dell'amministrazione attraverso la successiva assegnazione ai responsabili dei C.R.A. (Centri di responsabilità amministrativa) degli obiettivi operativi;
2) raccolta ed analisi della coerenza degli obiettivi strategici: il Presidente, raccolte le formulazioni degli obiettivi strategici dagli Assessori, emana la direttiva contenente gli "Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione". Tale direttiva contiene le priorità politiche e le declinazioni di queste negli obiettivi strategici che, nell'ambito del programma di Governo, ciascun ramo di amministrazione è chiamato a realizzare nel corso dell'anno. Nelle more del definitivo consolidamento degli obiettivi strategici contenuti nella sopracitata direttiva con l'approvazione del bilancio e l'individuazione delle priorità di cui all'art. 38 della legge regionale n. 2/2002, gli Assessori possono valutare l'opportunità di emanare una direttiva provvisoria per l'attività amministrativa e la gestione;
3) definizione delle priorità per l'anno: il Presidente, entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio della Regione individua, ai sensi dell'art. 38, comma 1, della legge regionale n. 2/2002, con proprio decreto, sentita la Giunta, le priorità che ciascun ramo di amministrazione è chiamato a realizzare nel corso dell'anno;
4) assegnazione obiettivi operativi: il Presidente e ciascun Assessore regionale, entro 30 giorni dall'adozione del decreto di cui al comma 1, art. 38, legge regionale n. 2/2002, emanano le rispettive direttive generali sull'attività amministrativa e sulla gestione per l'anno di riferimento ed assegnano ai dirigenti generali o equiparati, anche su proposta degli stessi, i conseguenti obiettivi operativi ad integrazione di quanto previsto dai contratti individuali già stipulati, assegnando e rimodulando, ove necessario, le risorse umane, finanziarie e materiali precedentemente attribuite.
Tali direttive completano il ciclo della programmazione e, con riferimento alle priorità politiche, fissano gli obiettivi strategici già delineati articolandoli negli obiettivi operativi.
Tali obiettivi saranno modulati in funzione di una priorità alta, media o bassa.
Contestualmente alla definizione degli obiettivi operativi, i dirigenti generali provvedono alla definizione dei programmi di azione per l'anno in corso.
3) DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI
Il programma del Governo regionale per la XIII legislatura formatosi sui nuovi principi recati dalla legge costituzionale 31 gennaio 2001, n. 2, formalizzato amministrativamente dalla Giunta regionale con delibera n. 490 dell'11 dicembre 2001, è proiettato verso un generale processo innovativo.
Le indicazioni che emergono in tal senso in questo primo scorcio di legislatura fanno registrare un positivo avvio di tale processo, anche grazie al contributo della programmazione strategica avviata nell'esercizio 2002.
Per l'anno in corso, al fine di imprimere una forte accelerazione al ciclo di programmazione e controllo, si ritiene opportuno tracciare, oltreché le linee metodologiche per la formulazione delle direttive assessoriali (aspetto procedurale), anche gli obiettivi strategici delle politiche settoriali riconducibili alle priorità politiche già contenute nel predetto programma di Governo nel documento di programmazione economico-finanziaria 2003/2006, nei disegni di legge finanziaria e di bilancio, nonché negli altri documenti programmatici e di settore ovvero nelle altre iniziative legislative eventualmente in itinere (contenuto di merito).
Per quanto sopra e con riferimento alle priorità politiche così individuate, è necessario definire gli obiettivi strategici intersettoriali e di settore.
Obiettivi strategici intersettoriali
- La riforma della struttura del Governo e la riforma organizzativa e tecnologica della struttura amministrativa e del personale, tendente all'elevazione della qualità dei servizi erogati e al contenimento e la razionalizzazione della spesa di funzionamento.
- La formazione e la riqualificazione del personale regionale.
- La semplificazione normativa ed amministrativa.
- Il decentramento amministrativo e l'orientamento di tutta l'attività regionale verso il principio di sussidiarità orizzontale e verticale.
- Il pieno, efficace e tempestivo utilizzo delle risorse comunicatarie destinate alla Regione e degli strumenti di contrattazione programmata ed attuazione degli accordi di programma quadro (A.P.Q.).
- La piena ed efficace operatività dei sistemi di programmazione e di controllo interno, nonché la diffusa managerialità della gestione.
Obiettivi strategici di settore
Presidenza (Assessore destinato)
1) Recupero, fruizione e/o dismissione del patrimonio e del demanio regionale.
2) Utilizzazione e valorizzazione razionale del patrimonio della Regione.
3) Gestione razionale delle risorse umane dell'Amministrazione regionale e accrescimento delle competenze professionali.
4) Promozione delle iniziative a sostegno della cooperazione internazionale e delle relazioni euromediterranee.
Agricoltura e foreste
1) Riorganizzazione strutturale e commerciale delle aziende-zootecniche attraverso processi di innovazione, di riqualificazione manageriale, di razionalizzazione delle tecniche produttive al fine di migliorare la competitività sui mercati nazionali ed internazionali.
2) Promozione dello sviluppo rurale integrato con i vari settori produttivi del territorio al fine di creare un collegamento sinergico tra le varie attività economiche e sociali, attraverso il pieno e tempestivo utilizzo degli strumenti previsti dalla contrattazione programmata e dai fondi strutturali.
3) Realizzazione di filiere nel settore agricolo-zootecnico orientate alla qualità, alla cura dell'ambiente, alla salute e al benessere degli animali, al biologico, alla tracciabilità delle produzioni, alla tipicizzazione dei prodotti di trasformazione anche attraverso la creazione di un marchio di qualità che identifichi i prodotti agricoli e agro-industriali.
4) Riforma del servizio di assistenza tecnica in agricoltura ed attuazione del processo di riordino del Corpo forestale, definizione dei compiti, dei ruoli e delle responsabilità del Dipartimento delle foreste e dell'Azienda foreste demaniali e di riordino degli enti regionali sottoposti a vigilanza e tutela da parte dell'Assessorato.
5) Ampliamento della superficie boscata con nuovi impianti forestali per attenuare il rischio di desertificazione e favorire il recupero della flora e della fauna locale.
Beni culturali e pubblica istruzione
1) Promozione di un modello di strategia di sviluppo integrato e sostenibile del sistema culturale con altri sistemi produttivi, mediante una metodologia di pianificazione dall'alto e una concertazione dal basso di azioni pubbliche e private.
2) Realizzazione di interventi finalizzati a ottimizzare e migliorare la tutela, la fruizione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e a sostenere le attività teatrali, musicali e degli istituti culturali.
3) Incentivazione di forme di partecipazione dei soggetti economici privati alla gestione diretta dei beni culturali e promozione di azioni finalizzate allo sviluppo integrato con altri settori produttivi.
4) Elevazione e riqualificazione dell'offerta formativa.
5) Individuazione di nuove azioni finalizzate al sostegno degli alunni e delle famiglie, alla piena attuazione delle libertà di educazione, del diritto allo studio, all'eliminazione della dispersione e mortalità scolastica.
6) Potenziamento degli investimenti nelle infrastrutture scolastiche e nella messa in sicurezza delle stesse.
Cooperazione, commercio, artigianato e pesca
1) Attuazione di una politica di sostegno ed incentivazione delle produzioni qualitative di filiera nel settore dell'artigianato.
2) Attuazione di una politica di sostegno ed incentivazione delle produzioni qualitative di filiera nel settore della pesca.
3) Attivazione delle procedure del Progetto integrato regionale (P.I.R.) del settore lapideo, concertandone attuazione ed attivazione con l'Assessorato dell'industria.
4) Partecipazione, per la parte di competenza, ai programmi nazionali e comunitari che attengono all'e-commerce, all'e-governement e alla Società dell'informazione.
5) Ottimizzazione nella gestione degli archivi legati alle attività della pesca e attivazione degli uffici periferici.
Bilancio e finanze
1) Valorizzazione dello sforzo fiscale della Regione, anche attraverso la semplificazione e la riduzione dei tributi di propria competenza, continuazione dell'azione rivolta ad attuare misure anti-evasione.
2) Promozione di azioni volte ad incrementare la massa finanziaria a disposizione della Regione.
3) Promozione di azioni improntate al rigore e all'equità finalizzate al risanamento dei conti pubblici o a migliorare i servizi a parità di costi.
4) Perseguimento di azioni che favoriscano i dipartimenti regionali ad operare nell'ambito di budget predefiniti e promozione di idonei sistemi di controllo.
5) Promozione, nell'ambito delle proprie competenze, di azioni di rilancio dell'economia regionale.
Enti locali
1) Attuazione della legge n. 328/2000 (Piano socio-sanitario).
2) Avvio del progetto di riorganizzazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (II.PP.A.B.).
3) Attuazione e gestione del servizio civile in Sicilia.
4) Completamento e pubblicazione del testo coordinato delle leggi regionali relative all'ordinamento regionale degli enti locali.
5) Incentivazione di iniziative volte a favorire, nell'ambito dell'autonomia degli enti locali, la capacità degli enti di realizzare sinergie e la costituzione di consorzi e unioni finalizzati alla riduzione dei costi dei servizi al cittadino, alla semplificazione delle procedure amministrative, alla promozione degli insediamenti produttivi.
Industria
1) Promozione delle condizioni ambientali finalizzate all'attrazione di nuovi investimenti.
2) Sviluppo della competitività delle PMI attraverso percorsi di ristrutturazione e di ammodernamento strutturale, finanziario e organizzativo.
3) Valorizzazione delle risorse energetiche e minerarie.
4) Promozione di interventi di bonifica e riqualificazione dei siti industriali obsoleti e/o dismessi.
5) Sostegno alle iniziative di riduzione della compromissione ambientale relative ai comuni sedi di impianti di raffinazione, estrazione e stoccaggio di prodotti petroliferi.
Lavori pubblici
1) Miglioramento dell'accessibilità verso le altre regioni europee e dei territori interni rispetto ai centri maggiori dell'Isola.
2) Aggiornamento del piano regolare generale delle acque.
3) Realizzazione degli interventi stradali che collegano le aree produttive dell'Isola.
4) Miglioramento delle condizioni abitative attraverso il recupero edilizio e la riqualificazione delle zone popolari nelle grandi città e dei centri storici nei piccoli comuni.
Lavoro, previdenza sociale, formazione professionale, emigrazione ed immigrazione
1) Promozione della formazione professionale finalizzata al lavoro in tutte le sue forme.
2) Promozione e potenziamento del servizio di incontro fra la domanda e l'offerta di lavoro in tutte le sue forme previste dalle misure di politiche attive del lavoro, rilevando i fabbisogni formativi ed individuando le figure professionali richieste dal mercato del lavoro.
3) Riduzione dei divari, anche territoriali, nell'offerta formativa.
4) Continuazione del processo di fuoriuscita dei soggetti utilizzati nelle attività socialmente utili.
Sanità
1) Potenziamento del monitoraggio (e predisposizione di azioni di miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini) volto alla definizione di piani di riqualificazione delle strutture di tutela e di offerta che garantiscano l'equità e la giustizia distributiva all'interno del sistema, il coinvolgimento di tutti i cittadini, la sicurezza sanitaria e la qualità delle prestazioni.
2) Avvio della riqualificazione del sistema di offerta attraverso un programma di formazione ed aggiornamento del personale delle aziende e attraverso la riqualificazione e l'ammodernamento strutturale e tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.
3) Perseguire lo sviluppo della integrazione socio-sanitaria per gli aspetti di competenza sanitaria.
4) Proseguimento delle azioni finalizzate al contenimento e riequilibrio della spesa farmaceutica e del deficit delle aziende ospedaliere e territoriali.
Territorio ed ambiente
1) Miglioramento della pianificazione territoriale attraverso la definizione di nuovi piani di assetto idrogeologico (P.A.I.).
2) Promozione di un'iniziativa legislativa sul riordino dei parchi e riserve ed emanazione di un nuovo regolamento.
3) Promozione di un'iniziativa legislativa sul riordino delle aree protette e delle comunità di montagna, contenente linee strategiche e politiche unitarie, nuove forme associate di gestione del territorio, indirizzi di coordinamento con altri Assessorati.
4) Miglioramento dei processi decisionali relativi alle procedure di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.) e valutazione ambientale strategica (V.A.S.).
5) Promozione di un intervento sulla legislazione regionale vigente in materia di demanio marittimo per adeguarne e aggiornarne i contenuti al fine di creare la nuova struttura regionale per la gestione diretta del demanio marittimo.
Turismo, comunicazioni e trasporti
1) Semplificazione delle procedure per lo sviluppo del turismo con riferimento all'incremento delle capacità ricettivo-alberghiere nei comuni ricadenti in aree parco, per la realizzazione di strutture dedicate alla nautica da diporto e di campi da golf.
2) Miglioramento qualitativo dell'offerta turistica, con riferimento al turismo balneare, culturale, alla diversificazione dei prodotti turistici, finalizzato alla destagionalizzazione e al rafforzamento del sistema dell'accoglienza.
3) Promozione di azioni di adeguamento dei servizi ferroviari con riguardo alla qualità, alla sicurezza dei passeggeri, all'ammodernamento e potenziamento del materiale rotabile ed impiego di nuovi convogli ferroviari.
4) Riordino del sistema delle comunicazioni attraverso l'attivazione delle competenze attribuite alla Regione.
4) CONTENUTO DELLE DIRETTIVE
4.1) La direttiva generale annuale degli Assessori come strumento per la realizzazione delle politiche del Governo regionale
La direttiva rappresenta il piano strategico annuale, possibilmente in proiezione triennale, di ciascun Assessorato regionale e costituisce il documento attraverso il quale l'Assessore definisce, sulla scorta delle priorità politiche e degli obiettivi strategici, gli obiettivi operativi e conseguentemente assegna ai titolari del Centri di responsabilità amministrativa (C.R.A.) un insieme coerente di obiettivi e di risorse.
La direttiva ha un ruolo essenziale nel nuovo modello di amministrazione e, in particolare, nel garantire la separazione tra indirizzo politico ed attività gestionale. Il vertice politico, infatti:
- attraverso l'assegnazione degli obiettivi, esplicita il proprio indirizzo politico all'amministrazione;
- attraverso l'associazione agli obiettivi di un sistema di indicatori, ha la possibilità di monitorare effettivamente i risultati dell'azione amministrativa.
La pianificazione strategica riguarda le scelte di fondo - di breve e medio termine - per il perseguimento delle finalità istituzionali che all'Assessorato sono state assegnate dagli indirizzi del Governo, nonché dalle norme. Essa costituisce strumento per il concreto raggiungimento degli obiettivi sopra descritti. Gli Assessori pertanto dovranno adottarla entro 30 giorni dall'emanazione del decreto presidenziale previsto dall'art. 38 della legge regionale n. 2/2002.
La direttiva generale annuale è la sede naturale per definire e comunicare le priorità e gli obiettivi di ogni singolo Assessorato, nonché del Governo nella sua interezza, sia alle pubbliche amministrazioni, sia, nella logica di trasparenza che caratterizza l'azione di Governo, alla cittadinanza e all'elettorato. Tutte insieme esse rappresentano il complesso degli impegni che il Governo assume per l'anno, formalmente, di fronte alla cittadinanza.
4.2) Il contenuto della direttiva annuale - 2003
Il contenuto della direttiva deve essere articolato nelle sezioni così sinteticamente rappresentate:
1) definizione delle missioni istituzionali;
2) definizione della struttura organizzativa del ramo dell'amministrazione anche attraverso la rappresentazione grafica dell'organigramma e del funzionigramma;
3) identificazione delle linee di intervento su cui l'Assessore intende focalizzare l'azione dell'amministrazione per l'anno di riferimento e dei progetti di particolare rilevanza, ivi compresi quelli previsti dalla legislazione più recente, con specificazione delle responsabilità e delle scadenze temporali per la loro attuazione;
4) specificazione dei centri di responsabilità amministrativa coinvolti;
5) identificazione e relativa graduazione degli obiettivi annuali per il 2003 di competenza dei centri di responsabilità amministrativa, nel rispetto delle priorità individuate in applicazione dell'art. 38 della legge regionale 2002, per l'anno in corso. In ogni caso va ribadito che, ai sensi dell'art. 5 della legge regionale n. 32/2000, gli atti finalizzati agli adempimenti relativi all'attuazione del P.O.R. Sicilia 2000-2006, nonché l'attuazione degli A.P.Q., sono di massima priorità per ogni Amministrazione regionale;
6) definizione del sistema di monitoraggio (in itinere e finale) dell'attuazione della direttiva e individuazione delle connessioni con l'attuazione del programma di Governo. Il monitoraggio della direttiva dovrà essere coordinato dai servizi di controllo strategico;
7) indicazione del sistema di valutazione dei dirigenti, che specifichi:
- le caratteristiche essenziali del modello di valutazione che verrà utilizzato;
- le principali fasi;
- i soggetti coinvolti e i ruoli relativi;
- le connessioni con il sistema di controllo strategico e con il sistema di controllo di gestione;
8) indicazioni sulle iniziative e le attività di carattere formativo previste nell'anno.
La qualità delle direttive dipende dalle modalità con cui:
a) le priorità politiche vengono tradotte in obiettivi strategici dell'azione amministrativa e della gestione;
b) gli obiettivi strategici vengono a loro volta articolati in obiettivi operativi, assegnati a singole strutture o ad insiemi di strutture;
c) gli obiettivi operativi vengono declinati in programmi di azione.
Occorre, infine, esplicitare le funzioni-obiettivo almeno di 1° livello derivanti dalla visione istituzionale dell'amministrazione, costituendo le stesse i contenitori concettuali di tutti gli atti di assegnazione di competenza stabiliti da un insieme di norme e di indirizzi.
4.3) Modalità di definizione degli obiettivi
E' importante incentrare l'attenzione su un numero limitato di obiettivi ritenuti qualificanti, rispondendo anche a requisiti di concentrazione, così da evidenziare linee d'azione immediatamente percepibili da tutti i livelli dell'amministrazione e in modo da non distogliere l'attenzione dal focus dell'obiettivo di Governo.
Il sistema degli obiettivi fissati dalla direttiva è articolato in:
- priorità politiche;
- obiettivi strategici;
- obiettivi operativi;
- programmi di azione.
Le priorità politiche costituiscono le priorità di Governo ovvero gli obiettivi generali di lungo periodo definiti nei documenti di programmazione e di programmazione economico-finanziaria.
Gli obiettivi strategici sono definiti, in un numero contenuto, dal Presidente della Regione, sulla base delle formulazioni dei singoli Assessori regionali. Essi possono avere anche carattere pluriennale e sono destinati a concretizzare le priorità politiche da parte dei singoli rami dell'amministrazione attraverso l'elaborazione dei conseguenti obiettivi operativi da assegnare ai responsabili dei C.R.A. (Centri di responsabilità amministrativa). Nel caso in cui gli obiettivi strategici abbiano carattere pluriennale sarà necessario identificare le scadenze temporali di attuazione. Gli obiettivi strategici possono avere una priorità alta, media o bassa.
Gli obiettivi operativi, la cui formulazione è affidata all'attività propositiva dei dirigenti generali, costituiscono gli obiettivi di azione amministrativa. Rappresentano specificazioni degli obiettivi strategici, delle politiche prioritarie (semplificazione amministrativa, informatizzazione dell'amministrazione, razionalizzazione della spesa, miglioramento della qualità dei servizi), o anche, obiettivi di miglioramento del funzionamento delle attività correnti dei C.R.A. discendenti dal ciclo annuale di bilancio. Sono in cascata rispetto agli obiettivi strategici e devono essere declinati dal responsabile di C.R.A. in programmi di azione.
I programmi di azione, la cui formulazione è affidata all'attività propositiva dei dirigenti generali, contestualmente agli obiettivi operativi, devono trasporre gli obiettivi strategici delle politiche pubbliche in precise modalità attuative e rappresentano lo strumento per raggiungere gli obiettivi operativi.
Ad ogni obiettivo strategico-operativo deve essere associato un indicatore quantitativo (di realizzazione, di risultato, di impatto) e il valore che si intende raggiungere per tale indicatore (valore-obiettivo).
5) RUOLO DEI DIRIGENTI GENERALI E DEI RESPONSABILI E DEI DIRIGENTI PREPOSTI AD UFFICI DI MASSIMA DIMENSIONE O UFFICI SPECIALI
Ai dirigenti è affidata l'attività che deve trasporre gli obiettivi strategici delle politiche pubbliche in modalità attuative, attraverso la proposizione:
- degli obiettivi operativi da raggiungere con riferimento ai tempi di completamento e ai risultati attesi, nonché dell'eventuale batteria di indicatori da utilizzare;
- dei programmi di azione;
- della struttura responsabile del programma e l'individuazione delle strutture che possono influenzarne la realizzazione, specificando le modalità di coordinamento e il ruolo del responsabile del programma;
- dell'allocazione operativa delle risorse umane, finanziarie e materiali;
- dei prospetti riepilogativi delle principali fasi dei programmi di azione, le relative scadenze e gli obiettivi intermedi;
- del sistema di monitoraggio e del sistema di controllo di gestione adottato.
6) IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI
L'Amministrazione regionale fino ad oggi non dispone di un sistema validato e funzionante per la valutazione della dirigenza. E' da avvertire che un qualsivoglia sistema di valutazione è pienamente efficace solo ed in quanto siano stati assegnati ai dirigenti obiettivi predefiniti, quantificati e misurabili. Si ritiene potersi adottare per l'anno in corso ed a titolo sperimentale, fermo restando quanto previsto dal contratto collettivo di lavoro per l'area della dirigenza, recepito con D.P.Reg. 22 giugno 2001, n. 10, il sistema di valutazione messo a punto sulla base del documento di indirizzo già emanato con direttiva del Presidente della Regione Siciliana del 30 settembre 2002.
7) I SERVIZI DI VALUTAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO
A supporto della complessa attività di programmazione strategica e di indirizzo politico amministrativo sono stati istituiti i servizi di valutazione e controllo strategico che, ai sensi del D.P.Reg. n. 8/2001 e dell'art. 4 della legge regionale n. 20/2001, operano nell'ambito degli uffici di diretta collaborazione del Presidente e degli Assessori.
Agli stessi sono intestati fondamentalmente i seguenti tre compiti:
1) supporto metodologico al vertice politico per la formulazione della direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione;
2) monitoraggio e controllo del piano strategico;
3) supporto all'organo di indirizzo politico per la valutazione dei dirigenti direttamente destinatari delle direttive.
I servizi in questione, infatti, nell'ambito dei tre uffici di diretta collaborazione del Presidente della Regione e degli Assessori (servizi di valutazione e controllo strategico, uffici di gabinetto e segreterie particolari) svolgono la funzione di monitorare l'attuazione degli indirizzi strategici impartiti e di formulare indicazioni per migliorare la funzionalità dell'azione amministrativa ed assicurare coerenza e cogenza al processo di programmazione e controllo.
E' opportuno altresì stimolare la loro partecipazione attiva ad azioni di benchmarking fra i vari rami dell'Amministrazione regionale e altre realtà regionali, che consenta un trasferimento delle esperienze eccellenti sviluppate e l'individuazione di opportunità di miglioramento.
Palermo, 6 marzo 2003.
CUFFARO
Allegato
LINEE GUIDA PER LA FORMULAZIONE DELLE DIRETTIVE GENERALI DEGLI ASSESSORI PER L'ATTIVITA' AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L'ANNO 2003
1) PREMESSA
E' obiettivo del Presidente della Regione garantire la tempestiva attuazione del ciclo di programmazione e controllo e armonizzare i processi di programmazione strategica degli Assessori, proseguendo nell'azione intrapresa di omogeneità di contenuto e di comportamento dei singoli rami delle amministrazioni.
Le presenti linee guida costituiscono un'indicazione metodologica per la redazione della direttiva generale per l'azione amministrativa degli Assessori per l'anno 2003.
2) IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE STRATEGICA DEGLI ASSESSORATI
Sulla base del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286, e delle leggi riforma dell'Amministrazione regionale recate dalle leggi 15 maggio 2000, n. 10; 3 maggio 2001, n. 6 (articolo 52); 10 dicembre 2001, n. 20 (articolo 4) e 26 marzo 2002, n. 2 (articolo 38), si definisce nelle sue diverse fasi il procedimento di predisposizione delle direttive annuali generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione per l'anno di riferimento:
1) formulazione degli obiettivi strategici: gli Assessori regionali formulano un numero contenuto di obiettivi strategici, anche a carattere pluriennale, destinati a concretizzare le priorità politiche, contenute nel programma di Governo, nel documento di programmazione economico-finanziaria e nei disegni di legge finanziaria e di bilancio, da parte dei singoli rami dell'amministrazione attraverso la successiva assegnazione ai responsabili dei C.R.A. (Centri di responsabilità amministrativa) degli obiettivi operativi;
2) raccolta ed analisi della coerenza degli obiettivi strategici: il Presidente, raccolte le formulazioni degli obiettivi strategici dagli Assessori, emana la direttiva contenente gli "Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali degli Assessori per l'attività amministrativa e la gestione". Tale direttiva contiene le priorità politiche e le declinazioni di queste negli obiettivi strategici che, nell'ambito del programma di Governo, ciascun ramo d'amministrazione è chiamato a realizzare nel corso dell'anno. Nelle more del definitivo consolidamento degli obiettivi strategici contenuti nella sopracitata direttiva con l'approvazione del bilancio e l'individuazione delle priorità di cui all'art. 38 della legge regionale n. 2/2002, gli Assessori possono valutare l'opportunità di emanare una direttiva provvisoria per l'attività amministrativa e la gestione;
3) definizione delle priorità per l'anno: il Presidente entro 30 giorni dall'approvazione del bilancio della Regione individua, ai sensi dell'art. 38, comma 1 della legge regionale n. 2/2002, con proprio decreto, sentita la Giunta, le priorità che ciascun ramo di amministrazione è chiamato a realizzare nel corso dell'anno;
4) assegnazione obiettivi operativi: il Presidente e ciascun Assessore regionale, entro 30 giorni dall'adozione del decreto di cui al comma 1, art. 38, legge regionale n. 2/20002, emanano le rispettive direttive generali sull'attività amministrativa e sulla gestione per l'anno di riferimento ed assegnano ai dirigenti generali o equiparati, anche su proposta degli stessi, i conseguenti obiettivi operativi ad integrazione di quanto previsto dai contratti individuali già stipulati, assegnando e rimodulando, ove necessario, le risorse umane, finanziarie e materiali precedentemente attribuite. Tali direttive completano il ciclo della programmazione e, con riferimento alle priorità politiche, fissano gli obiettivi strategici già delineati articolandoli negli obiettivi operativi. Tali obiettivi saranno modulati in funzione di una priorità alta, media o bassa. Contestualmente alla definizione degli obiettivi operativi, i dirigenti generali provvedono alla definizione dei programmi di azione per l'anno in corso.
3) CONTENUTO DELLE DIRETTIVE
3.1) La direttiva generale annuale degli Assessori come strumento per la realizzazione delle politiche del Governo regionale
La direttiva rappresenta il piano strategico annuale, possibilmente in proiezione triennale di ciascun Assessorato regionale, e costituisce il documento attraverso il quale l'Assessore definisce, sulla scorta delle priorità politiche e degli obiettivi strategici, gli obiettivi operativi e conseguentemente assegna ai titolari del Centri di responsabilità amministrativa (C.R.A.) un insieme coerente di obiettivi e di risorse.
La direttiva ha un ruolo essenziale nel nuovo modello di amministrazione e in particolare nel garantire la separazione tra indirizzo politico e attività gestionale. Il vertice politico, infatti:
- attraverso l'assegnazione degli obiettivi, esplicita il proprio indirizzo politico all'Amministrazione;
- attraverso l'associazione agli obiettivi di un sistema di indicatori, ha la possibilità di monitorare effettivamente i risultati dell'azione amministrativa.
3.2) Modalità di definizione degli obiettivi
E' importante incentrare l'attenzione su un numero limitato di obiettivi ritenuti qualificanti, rispondendo anche a requisiti di concentrazione, così da evidenziare linee d'azione immediatamente percepibili da tutti i livelli dell'Amministrazione e in modo da non distogliere l'attenzione dal focus dell'obiettivo di Governo.
Il sistema degli obiettivi fissati dalla direttiva è articolato in:
- priorità politiche;
- obiettivi strategici;
- obiettivi operativi;
- programmi di azione.
Le priorità politiche costituiscono le priorità di Governo ovvero gli obiettivi generali di lungo periodo definiti nel documenti di programmazione e di programmazione economico-finanziaria.
Gli obiettivi strategici sono destinati a concretizzare le priorità politiche da parte dei singoli rami dell'Amministrazione attraverso la successiva assegnazione ai responsabili dei C.R.A. (Centri di responsabilità amministrativa) degli obiettivi operanti. Nel caso in cui gli obiettivi strategici siano anche pluriennali sarà necessario identificare le scadenze temporali di attuazione. Gli obiettivi strategici possono avere una priorità alta, media o bassa.
Gli obiettivi operativi costituiscono gli obiettivi di azione amministrativa. Rappresentano specificazioni degli obiettivi strategici, delle politiche prioritarie (semplificazione amministrativa, informatizzazione dell'Amministrazione, razionalizzazione della spesa, miglioramento della qualità dei servizi) o, anche, obiettivi di miglioramento del funzionamento delle attività correnti dei C.R.A. discendenti dal ciclo annuale di bilancio. Sono in cascata rispetto agli obiettivi strategici e devono essere declinati dal responsabile di C.R.A. in programmi di azione.
I programmi di azione traspongono gli obiettivi strategici delle politiche in precise modalità attuative e rappresentano lo strumento per raggiungere gli obiettivi operativi. I programmi di azione devono esplicitare puntualmente:
- gli obiettivi operativi da raggiungere, con riferimento sia ai tempi di completamento che ai risultati attesi;
- il responsabile e la struttura responsabile del programma e le altre strutture, interne all'Amministrazione o esterne ad essa, che possono influenzarne la realizzazione; nel caso di strutture interne, in particolare, andranno formalizzate le modalità di coordinamento dei diversi interventi e l'eventuale ruolo che il responsabile del programma dovrà assumere nelle fasi di coordinamento, anche in deroga alle normali linee gerarchiche e organizzative, nonché l'allocazione operativa delle risorse umane, finanziarie e materiali;
- le principali fasi del programma, le relative scadenze e gli obiettivi intermedi, ricorrendo anche a sistemi di rappresentazione tipici del project management (Pert, diagrammi di Gantt).
Il programma di azione dovrà indicare anche il relativo sistema di monitoraggio in grado di verificare e misurare, secondo criteri quanto più possibile oggettivi e verificabili, se gli obiettivi previsti sono effettivamente raggiunti, di far emergere i motivi degli eventuali scostamenti, di stimolare gli interventi correttivi necessari e di consentire la valutazione dei dirigenti a cui sono affidate le azioni per i risultati ottenuti.
E' necessario che la definizione degli obiettivi, sia riferiti alle politiche pubbliche che agli altri obiettivi generali dell'azione amministrativa, preveda pertanto oggettivi criteri di:
- quantificabilità;
- misurabilità;
- raggiungibilità;
sottendendo alla necessità, in funzione dell'ampiezza e generalità delle attività su cui vengono posti gli obiettivi, di possedere requisiti di:
- chiarezza e precisione;
- sinteticità;
- specificità;
- concentrazione.
La quantificabilità di un obiettivo prevede che le attività siano riconducibili ad unità per cui esista una scala di valutazione (quali/quantitativa) e che quindi non contengano solo enunciati di principio ma siano sottoposti ad oggettivi criteri di misurazione.
La misurabilità di un obiettivo, al di là della quantificazione dello stesso, prevede che esista un sistema di rilevazione e controllo che permetta la verifica puntuale del dato, la messa a sistema e la possibilità di determinare una scala di valutazione cui rapportare il grado di raggiungimento di un obiettivo.
La raggiungibilità si basa sulla effettiva possibilità, valutata ex ante, di raggiungere un risultato sulla base delle complessive risorse disponibili.
Altresì gli obiettivi devono contenere elementi di chiarezza che li rendano univoci (nel valore raggiunto, non nelle modalità) e precisi relativamente al contesto in cui sono stabiliti. Altresì devono essere espressi in modo sintetico (al fine di evitare interpretazioni o dubbi) e contenere elementi di univocità di ambito.
La realizzazione di ciascuno di tali obiettivi qualificanti richiederà, poi, interventi ed attività riassumibili nei programmi di azione che saranno allegati alla direttiva o contenuti in apposito documento.
3.3) Il sistema degli indicatori
A ogni obiettivo strategico-operativo (cfr. schede 1 e 2) deve essere associato un indicatore quantitativo (di realizzazione, di risultato, di impatto) e il valore che si intende raggiungere per tale indicatore (valore-obiettivo).
Possono essere utilizzate le seguenti tipologie di indicatori di prestazione:
- indicatori di realizzazione finanziaria, che misurano l'avanzamento della spesa prevista;
- indicatori di realizzazione fisica, che misurano il grado di realizzazione del progetto o dell'intervento;
- indicatori di risultato, che misurano il grado di raggiungimento dell'obiettivo che il progetto o l'intervento si propone di conseguire;
- indicatori di impatto; esprimono l'impatto che il raggiungimento degli obiettivi genera sul sistema di riferimento (P.A., collettività).
E' importante sottolineare che gli obiettivi strategici definiti dagli Assessori sono quantificati da indicatori di risultato e di impatto, mentre gli obiettivi operativi sono misurati da indicatori di realizzazione (fisica e finanziaria) e, in alcuni casi, anche da indicatori di risultato. In genere, gli obiettivi operativi non sono quantificati da indicatori di impatto.
La definizione di un indicatore associato ad un obiettivo può risultare di particolare complessità nel caso in cui alcuni obiettivi siano difficilmente traducibili in indicatori quantitativi di facile misurabilità ed univocità. In questi casi, si potrà quindi ricorrere, in alternativa agli indicatori quantitativi, a:
- indicatori di tipo binario (si/no);
- indicatori di tipo qualitativo (alto/medio/basso);
- indicatori proxi, in grado di misurare il raggiungimento di un obiettivo mediante un complesso di indicatori non direttamente riferiti all'obiettivo stesso.
4) RUOLO DEI DIRIGENTI GENERALI E DEI RESPONSABILI E DEI DIRIGENTI PREPOSTI AD UFFICI DI MASSIMA DIMENSIONE O UFFICI SPECIALI
Ai dirigenti è affidata l'attività che deve trasporre gli obiettivi strategici delle politiche pubbliche in modalità attuative, attraverso la proposizione:
- degli obiettivi operativi da raggiungere con riferimento ai tempi di completamento e ai risultati attesi, nonché dell'eventuale batteria di indicatori da utilizzare;
- dei programmi di azione;
- della struttura responsabile del programma e l'individuazione delle strutture che possono influenzarne la realizzazione, specificando le modalità di coordinamento e il ruolo del responsabile del programma;
- dell'allocazione operativa delle risorse umane, finanziarie e materiali;
- dei prospetti riepilogativi delle principali fasi dei programmi di azione, le relative scadenze e gli obiettivi intermedi;
- del sistema di monitoraggio e del sistema di controllo di gestione adottato.
5) I SERVIZI DI VALUTAZIONE E CONTROLLO STRATEGICO
A supporto della complessa attività di programmazione strategica e di indirizzo politico amministrativo sono stati istituiti i servizi di valutazione e controllo strategico, che, ai sensi dell'art. 4 della legge regionale n. 20/2001, operano nell'ambito degli uffici di diretta collaborazione del Presidente e degli Assessori. Agli stessi sono intestati fondamentalmente i seguenti tre compiti:
1) supporto al vertice politico per la formulazione della direttiva generale per l'azione amministrativa e la gestione; tale attività ricomprende l'analisi, preventiva, della congruenza tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi operativi prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate per le medesime funzioni-obiettivo;
2) monitoraggio e controllo del piano strategico che consiste nella verifica dell'effettiva attuazione delle scelte contenute nelle direttive ed altri atti di indirizzo politico e nell'identificazione degli eventuali scostamenti, al fine di individuare gli eventuali fattori ostativi, le eventuali responsabilità per la mancata o parziale attuazione degli obiettivi, i possibili rimedi. Trattasi con evidenza di funzioni estremamente rilevanti soprattutto al fine di assicurare la diffusione di meccanismi di pianificazione e controllo nell'Amministrazione regionale;
3) supporto all'organo di indirizzo politico per la valutazione dei dirigenti direttamente destinatari delle direttive.
I servizi in questione, infatti, nell'ambito di tre uffici di diretta collaborazione del Presidente della Regione e degli Assessori (servizi di valutazione e controllo strategico, uffici di gabinetto e segreterie particolari), svolgono la funzione di monitorare l'attuazione degli indirizzi strategici impartiti e di formulare indicazioni per migliorare la funzionalità dell'azione amministrativa ed assicurare coerenza e cogenza al processo di programmazione e controllo.