Norma - quotidiano d'informazione giuridica - DBI s.r.l.

ASSESSORATO DELLA SALUTE

DECRETO 29 agosto 2012

G.U.R.S. 21 settembre 2012, n. 40

Individuazione dei laboratori di riferimento regionale per la sorveglianza ambientale, clinica e controllo della legionellosi. (1)

(1)

Per integrazioni al presente, si rimanda al Decr. Dir. 30 settembre 2016, n. 1836, allegato al Comunicato pubblicato nella G.U.R.S. 28 ottobre 2016, n. 46, e al Decr. Dir. Salute 22 febbraio 2024, n. 189.

IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE PER LE ATTIVITA' SANITARIE E OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO

Visto lo Statuto della Regione;

Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833 istitutiva del SSN;

Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni sul riordino della disciplina sanitaria;

Vista la legge reg. n. 5 del 14 aprile 2009 recante norme per il riordino del S.S.R.;

Visto il D.P.Reg. n. 131 del 29 aprile 2009, relativo alla organizzazione delle strutture intermedie dei dipartimenti dell'Assessorato della salute;

Viste le "Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi", Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 103 del 5 maggio 2000;

Viste le "Linee guida recanti indicazioni sulla legionellosi per i gestori di strutture turistico-ricettive e termali", Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 28 del 4 febbraio 2005;

Viste le "Linee guida recanti indicazioni ai laboratori con attività di diagnosi microbiologica e controllo ambientale della legionellosi", Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 29 del 5 febbraio 2005;

Ritenuto così come previsto nelle linee guida, che le AA.SS.PP. attraverso i servizi del dipartimento di prevenzione medico debbano assicurare:

- lo svolgimento di indagini epidemiologiche a fronte di casi singoli o focolai;

- adeguata attività informativa alle strutture sanitarie, socio-sanitarie e ricreative pubbliche e private sulle modalità di prevenzione e controllo delle legionellosi;

- censimento e campagne di monitoraggio degli impianti di distribuzione dell'acqua calda sanitaria e degli impianti di climatizzazione installati nei presidi ospedalieri ed RSA dell'ambito territoriale di competenza;

Vista la nota prot. n. 21733, datata 3 agosto 2010, "Monitoraggio ambientale sulla legionella pneumophila", a firma del dirigente generale DASOE pro-tempore;

Vista la nota gruppo 36° I.R.S. - prot. n. 336/02514 del 10 settembre 2001, mediante la quale l'ispettore generale individuava come laboratori di riferimento regionali per la legionellosi:

1) il dipartimento "G.F. Ingrassia" presso la 1a Cattedra di igiene e settore igiene e sanità pubblica del Policlinico universitario di Catania, diretto dal prof. Giuseppe Giammanco;

2) il dipartimento di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica del Policlinico universitario di Messina, diretto dal prof. Luigi Squeri;

2) il dipartimento di igiene e microbiologia - servizio di analisi microbiologiche del Policlinico universitario di Palermo, diretto dal prof. Alfredo Chiarini;

Visto il D.D.G. n. 859/11 del 18 maggio 2011, di costituzione, presso il DASOE, di una Commissione regionale per la revisione ed attuazione delle linee guida per la sorveglianza ed il controllo della legionellosi;

Visto il D.D.G. n. 494/12 del 15 marzo 2012, di approvazione dell'accordo di collaborazione, per la realizzazione del progetto "Sorveglianza della legionellosi nella Regione Sicilia", con il dipartimento di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica "R. De Blasi" del Policlinico universitario di Messina, diretto dal prof. Santi Antonino Delia;

Vista la nota dell'11 giugno 2012, mediante la quale il prof. Giuseppe Giammanco comunica al Ministero della salute che, il laboratorio di riferimento regionale, individuato presso il dipartimento "G.F. Ingrassia" dell'Università di Catania, dalla propria messa in quiescenza è diretto dalla prof.ssa Maria Anna Coniglio;

Vista l'esperienza maturata nel settore delle malattie infettive e segnatamente nella prevenzione, diagnosi e trattamento della legionellosi dei seguenti esperti:

- prof. Santi Antonino Delia, dell'Università di Messina,

- prof.ssa Anna Giammanco, dell'Università di Palermo,

- prof.ssa Maria Anna Coniglio, dell'Università di Catania;

Ritenuto di dovere dare continuità ai laboratori di riferimento regionale per la legionellosi, individuati presso i tre poli universitari di Catania, Messina e Palermo;

Decreta:

Art. 1

Per le finalità di cui in premessa, vengono individuati, nel rispetto degli ambiti territoriali, i seguenti laboratori di riferimento regionale per la sorveglianza ambientale e controllo della legionellosi:

- a Catania, il laboratorio diretto dalla prof.ssa Maria Anna Coniglio, con sede presso il dipartimento di igiene e sanità pubblica "G. F. Ingrassia" dell'A.O.U.P.;

- a Messina, il laboratorio diretto dal prof. Santi Antonino Delia, con sede presso il dipartimento di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica "R. De Blasi" dell'Università di Messina;

- a Palermo, il laboratorio diretto dalla prof.ssa Anna Giammanco, con sede presso il dipartimento di diagnostica di laboratorio dell'A.O.U.P.

Art. 2

I laboratori di riferimento regionali, individuati, sono un punto di riferimento per i laboratori di base individuati nei laboratori di sanità pubblica delle nove AA.SS.PP. della Regione Siciliana, ed operano in stretta collaborazione con il laboratorio di riferimento nazionale. Inoltre i laboratori di riferimento regionali devono assolvere alle seguenti funzioni:

1. effettuare indagini ambientali in caso di cluster;

2. intervenire ogniqualvolta i laboratori di base non sono in grado di identificare con certezza la contaminazione da legionella o confermare la diagnosi presuntiva da campioni clinici o ambientali;

3. verificare periodicamente le proprie capacità di isolamento, identificazione e quantificazione attraverso un controllo di qualità interno ed un controllo di qualità esterno inviato dal laboratorio di riferimento nazionale;

4. inviare i ceppi di legionella al laboratorio di riferimento nazionale dell'Istituto superiore di sanità (quando richiesto);

5. organizzare formazione per i laboratori di base in collaborazione con il laboratorio di riferimento nazionale;

6. agire anche da laboratorio di base ove necessario od in situazioni di emergenza;

7. trasmettere tempestivamente i risultati delle analisi alla Regione, all'ISS e al Ministero della salute, per consentire gli interventi necessari in merito alla prevenzione della legionellosi;

8. promuovere e coordinare, in sintonia con i dipartimenti di prevenzione, la sorveglianza ambientale di legionella nel comparto sanitario, del turismo e nei centri di aggregazione comunitari (carceri, caserme, scuole, case di riposo per anziani, ecc.);

9. curare la standardizzazione di tutti gli aspetti di laboratorio, per uniformare compiti e modalità esecutive nel territorio regionale;

10. promuovere e coordinare, in sintonia con i dipartimenti di prevenzione, l'applicazione del Risk Analysis, come previsto dal provvedimento 13 gennaio 2005.

11. curare la programmazione e la realizzazione di idonei corsi di formazione e di perfezionamento.

Art. 3

Sulla base del citato accordo di collaborazione tra il DASOE ed il dipartimento di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica "R. De Blasi" dell'Università di Messina, per la realizzazione del progetto "Sorveglianza della legionellosi nella Regione Sicilia", viene individuato come "Laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza clinica della legionellosi", il laboratorio con sede presso il dipartimento di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica "R. De Blasi" dell'Università di Messina, diretto dal prof. Santi Antonino Delia.

Art. 4

Il laboratorio di riferimento regionale per la sorveglianza clinica della legionellosi avrà cura di:

1. monitorare la frequenza della legionellosi dal punto di vista epidemiologico e clinico;

2. identificare eventuali variazioni nell'andamento della malattia;

3. identificare casi di cluster epidemici dovuti a particolari condizioni ambientali al fine di evidenziare i fattori di rischio ed interrompere la catena di trasmissione;

4. verificare l'efficacia delle misure di prevenzione e controllo adottate;

5. predispone una scheda di sorveglianza che contenga informazioni relative ad una eventuale esposizione a rischio nelle due settimane precedenti l'insorgenza dei sintomi:

- professione, contatto con acqua nebulizzata;

- luogo di soggiorno;

- bagni termali, piscine, idromassaggi;

- partecipazione a crociere, fiere, esposizioni;

- terapia respiratoria, trattamenti odontoiatrici;

- soggiorni in ambienti climatizzati;

6. costruire una rete di collegamenti per la sensibilizzazione di tutte le strutture a rischio, sotto il coordinamento del DASOE;

7. elaborare dei protocolli di sorveglianza da sottoporre alle AA.SS.PP. della Regione;

8. effettuare analisi colturali sui materiali biologici provenienti da soggetti con sospetta legionellosi (oltre al coordinamento delle ricerche dell'antigene urinario);

9. eseguire antibiogrammi per la valutazione di eventuali farmaco-resistenze;

10. realizzare corsi di formazione.

Art. 5

I direttori dei laboratori di riferimento regionale, individuati per la sorveglianza ambientale e clinica della legionellosi, nella scelta delle strategie e delle modalità operative, dovranno avvalersi del contributo multidisciplinare della "Commissione regionale per la sorveglianza ed attuazione delle linee guida per la sorveglianza e controllo della legionellosi", costituita con D.D.G. n. 859/11 del 18 maggio 2011. Il presente decreto dirigenziale sarà trasmesso al Ministero della salute, all'Istituto superiore di sanità ed alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, per la pubblicazione. Palermo, 29 agosto 2012.

BORSELLINO