
ASSESSORATO DELLA SALUTE
DECRETO 22 maggio 2015
G.U.R.S. 12 giugno 2015, n. 24
Approvazione del Documento sull'uso appropriato degli antibiotici.
IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA PIANIFICAZIONE STRATEGICA
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge istitutiva del Servizio sanitario nazionale n. 833 del 23 dicembre 1978;
Visto il decreto legislativo n. 502/92, come modificato dal decreto legislativo n. 517/93 ed ulteriormente modificato e integrato dal decreto legislativo n. 229/99;
Vista la legge regionale n. 12 del 2 maggio 2007;
Vista la legge regionale n. 5 del 14 aprile 2009, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 17 del 17 aprile 2009, contenente le "Norme per il riordino del Servizio sanitario regionale";
Visto il D.D.G. n. 2529/13 del 31 dicembre 2013 e s.m.i., con il quale è stato istituito il tavolo tecnico per l'individuazione di percorsi prescrittivi appropriati;
Ritenuto di dover provvedere all'approvazione del "Documento sull'uso appropriato degli antibiotici" esitato dal predetto tavolo tecnico;
Visto il D.lgs. n. 33/2013, di riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni;
Vista la legge regionale n. 21/2014 e, in particolare, l'art. 68, recante "Norme in materia di trasparenza e di pubblicità dell'attività amministrativa";
Decreta:
Per le motivazioni di cui in premessa, è approvato il "Documento sull'uso appropriato degli antibiotici" di cui all'allegato 1 del presente decreto costituendone parte integrale e sostanziale.
Tutti i medici prescrittori, specialisti e medici di medicina generale o pediatri di libera scelta dovranno attenersi alle linee di indirizzo contenute nel documento di cui all'articolo 1.
Il presente decreto sarà notificato alle Aziende sanitarie provinciali, alle aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, agli ospedali classificati, alle aziende a sperimentazione gestionale e alle case di cura private, che dovranno adottare i provvedimenti necessari tesi a monitorare l'applicazione dei contenuti del suddetto documento.
Il presente decreto verrà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e sarà trasmesso al responsabile del procedimento di pubblicazione dei contenuti nel sito istituzionale dell'Assessorato della salute ai fini dell'assolvimento dell'obbligo di pubblicazione.
Palermo, 22 maggio 2015.
CHIARO
ALLEGATO 1
DOCUMENTO SULL'USO APPROPRIATO DEGLI ANTIBIOTICI
Il presente documento è stato realizzato da:
Alessandro Oteri
Daniela Cristina Vitale
Claudia Minore
Pasquale Cananzi
Claudia La Cavera
Centro regionale di coordinamento di farmacovigilanza e vaccinovigilanza Servizio 7 farmaceutica - Assessorato della salute della Regione Sicilia in collaborazione con:
Luigi Galvano (presidente generale regionale - FIMMG)
Cecilia Occhino (unità operativa di malattie infettive, A.O.O.R. Villa Sofia - Cervello, Palermo)
Il presente documento è stato approvato dal tavolo tecnico per l'individuazione di percorsi prescrittivi appropriati di cui al D.D.G. 2529 del 31 dicembre 2013 e s.m.i.
Introduzione
Lo sviluppo dei farmaci antibiotici ha rappresentato una pietra miliare nella storia della medicina contribuendo in maniera sostanziale alla riduzione della mortalità perinatale e all'allungamento della vita media della popolazione. Grazie al loro profilo beneficio/rischio altamente favorevole, tali farmaci sono stati soggetti nel corso dei decenni ad un uso particolarmente intensivo, collocandosi oggi tra le classi di medicinali a maggior impatto in termini di consumi e spesa a livello mondiale.
Tuttavia, il crescente impiego degli antibiotici per il trattamento di infezioni ad eziologia principalmente virale rappresenta la causa più frequente di inappropriatezza terapeutica a carico di questa classe di farmaci (1). Ciò comporta una grave minaccia in termini di salute pubblica per via dello sviluppo di ceppi batterici resistenti alle comuni terapie antibiotiche che rende difficile il trattamento di una gamma sempre più ampia di infezioni abbastanza comuni e facili da contrarre (2,3).
Tassi di resistenza alle principali classi di antibiotici da parte dei più comuni germi batterici
Agente patogeno |
Cefalosporine di terza generazione |
Fluorochinoloni |
Carbapenemi |
Meticillina |
Penicilline |
Escherichia Coli |
19.8% |
40.5% |
. |
. |
. |
Klebsiella pneumonite |
45.9% |
. |
26.7% |
. |
. |
Staphylococcus aureus |
. |
. |
. |
38.2% |
. |
Srtreptococcus pneumonite |
. |
. |
. |
. |
6.3% |
Salmonella non tifoidea |
. |
11.3% |
. |
. |
. |
Neisseria gonorrhoeae |
3.0% |
. |
. |
. |
.. |
Fonte: World Health Organization. Antimicrobial resistance global report on surveillance (2014).
http://apps.who.int/iris/bitstream/10665/112642/1/9789241564748_eng.pdf
L'uso di antibiotici per il trattamento di infezioni virali, il ricorso a molecole ad ampio spettro anche quando disponibili antibiotici specifici per determinati patogeni, una non corretta durata della terapia ed una sovraprescrizione rappresentano le principali cause di inappropriatezza prescrittiva e sono alla base della crescente resistenza a tali medicinali. Soprattutto in età pediatrica, la prescrizione di antibiotici può essere particolarmente inefficace oltre che pericolosa dato che le patologie respiratorie infantili, come mal di gola, otite media acuta, tosse acuta, sinusite, raffreddore e bronchite acuta, sono prevalentemente causate da virus e non si risolvono con la terapia antibiotica (4).
Pertanto, l'elevata prescrizione di antibiotici in pediatria è oggi riconosciuta come un importante indicatore di inappropriatezza prescrittivi (5).
Il rapporto OSMED 2013 dimostra come, in Italia, l'uso inappropriato di antibiotici nelle suddette condizioni patologiche superi il 20% dei casi fino a raggiungere il 49,3% dei pazienti affetti da laringotracheite, con un trend Nord-Sud crescente (6).
Sotto il profilo della tutela del benessere individuale e collettivo, la problematica è resa più gravosa dal fatto che la ricerca farmacologia negli ultimi decenni non ha esitato farmaci con caratteristiche realmente innovative rispetto alle classi di antibiotici già note. Pertanto, è necessario razionalizzare al massimo le risorse attualmente disponibili.
L'inappropriatezza prescrittiva riguarda non solo l'aspetto quantitativo ma anche quello qualitativo nel senso che spesso si utilizzano antibiotici molto efficaci, di "ultima generazione" per infezioni "banali" curabili altrimenti; tale aspetto riguarda soprattutto i fluorochinoloni, le cefalosporine, gli aminoglicosidi e le amino-penicilline, il cui uso andrebbe riservato alle infezioni complicate e severe, possibilmente sulla base dell'antibiogramma. Vanno anche considerati i possibili interventi alternativi o di accompagnamento alla terapia antibiotica.
Inoltre, il monitoraggio periodico dei consumi, la stesura di linee guida sul corretto impiego degli antibiotici e l'attuazione di campagne informative atte a sensibilizzare la popolazione sui rischi connessi al loro utilizzo, rappresentano degli utili strumenti per migliorare l'appropriatezza d'uso della classe.
Alla luce di tali premesse, lo scopo del presente documento è fornire ai prescrittori un supporto che consenta un impiego razionale ed appropriato degli antibiotici nella popolazione generale. Per ciascuna patologia in esame, vengono incluse le terapie antibiotiche più comunemente adottate, lasciando tuttavia ai medici la libertà prescrittiva di medicinali non inclusi nel documento ma ritenuti idonei al trattamento del singolo paziente, sempre nel rispetto delle indicazioni terapeutiche previste dal Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP).
Principi generali della terapia antibiotica |
Procedere con un'accurata analisi clinica |
Attendere 48 - 72 ore dall'esordi della febbre prima di iniziare la terapia antibiotica |
Ricorrere all'antibiotico solo in presenza di accertata diagnosi di infezione batterica o quando la fenomenologia di accompagnamento ( epidemiologia e clinica) suggerisce la probabilità di patologia ed eziologia batterica |
Procedere ove necessario all'esecuzione di un antibiogramma per la scelta del farmaco più appropriato |
In caso di mancata esecuzione dell'antibiogramma, prescrivere l'antibiotico ritenuto più efficace per la specifica infezione, tenendo conto dei verosimili germi implicati e dell'eventuale resistenza agli antibiotici usati |
Valutare la presenza di precedenti reazioni allergiche al farmaco o alla classe e la possibilità di eventuale reattività crociata con farmaci appartenenti ad altre classi terapeutiche (es. penicilline vs cefalosporine |
Effettuare un ciclo di terapia completo prima di procedere con la sostituzione dell'antibiotico scelto per mancata risoluzione dell'infezione |
Sensibilizzare i pazienti ad assumere il farmaco ad intervalli temporali costanti in modo da mantenere livelli ematici costanti |
Sensibilizzare i pazienti a non interrompere precocemente il trattamento alla scomparsa della sintomatologia |
Preferire, quando presenti tra le alternative terapeutiche, i farmaci ad uso orale, limitando il ricorso a farmaci parentali solo ai casi in cui la somministrazione orale non è praticabile (es. nausea e vomito) |
Terapia empirica ragionata
Spesso un trattamento antibiotico viene iniziato senza essere a conoscenza di quale sia l'agente eziologico responsabile dell'infezione. Si ricorre cioè alla cosiddetta terapia antibiotica empirica. Le motivazioni alla base di una terapia empirica sono da ricercare nella difficoltà a raccogliere campioni attendibili da inviare ai laboratori di analisi o ad infezioni per le quali sono noti sia l'agente eziologico (es. streptococco beta-emolitico di gruppo A nelle tonsilliti di natura batterica) sia l'antibiotico più adatto. Altra ragione valida consiste nelle difficoltà che si possono incontrare nel documentare un'infezione in ragione delle caratteristiche peculiari del paziente o dell'infezione stessa o per la necessità di ricorrere ad accertamenti invasivi (biopsie, broncolavaggio ecc.) non sempre eseguibili o accettati dal paziente.
Tuttavia, il ricorso ad una terapia antibiotica empirica può essere la principale causa di inappropriatezza prescrittiva degli antibiotici. Per tale motivo, prima di scegliere il farmaco da utilizzare, è opportuno effettuare delle valutazioni di natura sia clinica che epidemiologica, scegliendo il medicinale a miglior rapporto costo/beneficio per la patologia da trattare.
Terapia mirata
L'isolamento del batterio responsabile dell'infezione e il ricorso all'antibiogramma rappresentano il presupposto fondamentale per la scelta di una terapia antibiotica mirata. Tuttavia, in assenza di una valutazione clinica del singolo paziente, non sempre tale approccio risulta efficace per i motivi di seguito elencati:
1. la sensibilità in vitro non è necessariamente indicativa di efficacia in vivo (un antibiotico che risulti attivo all'antibiogramma può non raggiungere concentrazioni sufficienti a livello del sito di infezione e deve essere sostituito a causa del fallimento terapeutico);
2. il batterio risulta sensibile in vitro ad un determinato antibiotico ma la sua concentrazione ematica, al dosaggio standard, può non essere sufficiente a contrastare l'infezione;
3. un farmaco che, all'antibiogramma, risulti particolarmente attivo nei confronti di uno specifico germe può non essere efficace nel tipo di infezione che si intende trattare a causa delle sue proprietà farmacocinetiche.
Pertanto, entrambi gli approcci sopra descritti dovrebbero essere presi in considerazione prima di iniziare una terapia antibiotica.
Infezioni delle vie respiratorie
Sinusite
La sinusite è un processo infiammatorio acuto o cronico delle mucose dei seni paranasali, spesso accompagnata da un'infezione primaria o secondaria (7). Essa rappresenta una delle più frequenti cause di prescrizione di antibiotici in medicina generale (8). Sia la sinusite acuta che quella cronica determinano segni e sintomi analoghi. L'area al di sopra del seno affetto può apparire tesa ed edematosa. La sinusite mascellare causa dolore nella regione mascellare, odontalgia e cefalea frontale. Una sinusite frontale provoca dolore e cefalea frontale.
La sinusite etmoidale provoca dolore dietro e tra gli occhi e una cefalea frontale spesso descritta come "da scissione". Il dolore causato dalla sinusite sfenoidale non ha una localizzazione definita ed è riferito alla fronte o all'occipite. Può essere presente anche malessere. La febbre e i brividi suggeriscono l'estensione dell'infezione oltre i seni.
Eziologia
La sinusite acuta è generalmente causata da infezioni virali del tratto respiratorio superiore (8).
Soltanto il 2% dei casi viene complicato da sovrainfezioni batteriche (8). I principali batteri implicati nella patogenesi della sinusite acuta includono: Streptococcus pneumoniae ed Haemophilus influenzae. Più raramente Staphylococcus aureus, Moraxella catarrhalis e Streptococcus pyogenes (7).
La sinusite cronica può essere esacerbata da batteri aerobi (streptococchi, Staphylococcus aureus, Haemophilus influenzae) o da microrganismi anaerobi (Bacteroides, cocchi gram-positivi, Fusobacterium). In una minoranza dei casi, la sinusite mascellare cronica può essere secondaria a un'infezione dentaria (7).
Clinica della sinusite acuta |
- Febbre o malessere (nelle infezioni acute); - Ostruzione nasale o congestione; - Iposmia o anosmia; - Dolore e/o eritema facciale dell'area interessata; - Tosse persistente; - Rinorrea; - Astenia; - Cefalea. |
Clinica della sinusite cronica |
- Rinorrea; - Senso di ostruzione nasale; - Dolenza dell'area interessata; - Tosse persistente con esacerbazioni notturne. |
Terapia antibiotica della sinusite*** |
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Farmaco |
Dose adulti |
Dose pediatrica |
Penicilline ad ampio spettro |
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amoxicillina |
1 gr ogni 12 ore per os oppure 500 mg ogni 8 ore per os |
40 - 90 mg/kg/die suddivisi in 3 somministrazioni (ogni 8 ore) per os |
Amoxicillina/acido clavulanico |
1 gr ogni 8 ore per os |
Fino a 70/10 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Ampicillina |
2 - 3 gr/die in 2 - 3 somministrazioni per os |
Bambini 0 - 5 anni: 100 mg/kg/die in 3 somministrazioni Bambini 5 - 11 anni: 500 mg ogni 8 ore |
Lincosamidi |
||
Lincomicina* |
500 mg ogni 8 ore per os |
10 mg/kg/die im |
Cefalosporine |
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Cefaclor |
250 mg ogni 8 ore per os |
20 mg/kg/die ogni 8 ore per os |
cefalexina |
2 - 3 gr/die suddivisi in 2 - 4 somministrazioni per os |
80 - 100 mg/kg/die per os |
Cefpodoxima |
200 mg ogni 12 ore per os |
8 mg/kg/die suddivisi in due dosi per os |
Cefprozil |
250 mg ogni 12 ore per os |
. |
Ceftibuten |
400mg/die, unica somministrazione per os |
9 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
cefuroxima |
250 mg ogni 12 ore per os |
10 mg/kg/die ogni 12 ore per os fino ad un massimo di 125 mg |
Macrolidi |
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Azitromicina |
250 mg ogni 24 ore per os |
10 mg/kg/die |
Claritromicina |
250 o 500 mg ogni 12 ore per os in funzione della gravità |
15 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Fluorochinoloni |
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ciprofloxacina |
500 - 700 mg ogni 12 ore per os |
. |
levofloxacina |
500 mg/die per os |
** |
moxifloxacina |
400 mg/die per os |
** |
prulifloxacina |
600 mg/die per os |
** |
*solo in pazienti allergici alle penicilline o in pazienti per i quali, a giudizio del medico le penicilline non siano indicate
**controindicata nei bambini
***la durata della terapia può variare in media dei 5 ai 7 giorni
Otite media
L'otite media acuta è un processo infettivo ad insorgenza improvvisa che in genere tende a rapida risoluzione. Sebbene possa verificarsi a qualunque età, l'otite media è più frequente nei bambini piccoli, in particolare di età tra i 3 mesi e i 3 anni di vita (9). I microrganismi possono migrare dal rinofaringe all'orecchio medio attraverso la mucosa della tuba di Eustachio o propagandosi attraverso la lamina propria, sotto forma di fenomeni cellulitici e tromboflebitici diffusi.
L'esposizione a fumo passivo è considerata un fattore di rischio (9). L'approccio terapeutico nei pazienti affetti da otite media è quasi esclusivamente empirico. La scelta dell'antibiotico migliore dovrebbe tener conto sia dell'eziologia di questa patologia che dello sviluppo delle resistenze di questi microrganismi nei confronti dei diversi antibiotici (10).
Eziologia
L'eziologia dell'otite media acuta è prevalentemente batterica. I germi più frequentemente coinvolti sono nell'ordine: Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae e Moraxella catarrhalis (11). Questi microrganismi sono normali colonizzatori del rinofaringe che, per alterazione dei fisiologici meccanismi di difesa, possono transitare nell'orecchio medio. Raramente si possono isolare stafilococchi e streptococchi di gruppo A la cui presenza è riconducibile ad una precedente tonsillite. Nei bambini con otite cronica si riscontra frequentemente un'eziologia batterica mista che comprende sia batteri gram positivi che gram negativi, aerobi ed anaerobi. In questi casi i microrganismi di più frequente isolamento sono: Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus ed enterobatteri in particolare Proteus mirabilis (11).
Clinica dell'otite media |
- Otalgia (50-75%, soprattutto >2 anni); - Ipoacusia (in media 25 decibel); - febbre (<50%); - Otorrea purulenta da perforazione timpanica; - Dolorabilità alla pressione dell'antitrago; - Complicanze; - Cronicizzazione; - Danni otovestibolari (calo dell'udito, perforazione timpanica, colesteatoma) anche permanenti; - Mastoidite acuta; - Batteriemia, meningite od altre rare complicanze intracraniche (ascesso cerebrale od epidurale, empieva subdurale, trombosi del seno laterale). |
Terapia antibiotica dell'otite media*** |
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Farmaco |
Dose adulti |
Dose pediatrica |
Penicilline ad ampio spettro |
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amoxicillina |
1 gr ogni 12 ore per os oppure 500 mg ogni 8 ore per os |
40 - 90 mg/kg/die suddivisi in 3 somministrazioni (ogni 8 ore) per os |
Amoxicillina/acido clavulanico |
1 gr ogni 8 ore per os |
Fino a 70/10 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Ampicillina |
2 - 3 gr/die in 2 - 3 somministrazioni per os |
Bambini 0 - 5 anni: 100 mg/kg/die in 3 somministrazioni Bambini 5 - 11 anni: 500 mg ogni 8 ore |
Lincosamidi |
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Lincomicina* |
500 mg ogni 8 ore per os |
10 mg/kg/die im |
Cefalosporine |
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Cefaclor |
250 mg ogni 8 ore per os |
40 mg/kg/die ogni 8 ore per os fino alla dose massima giornaliera di 1 gr |
cefalexina |
2 - 3 gr/die suddivisi in 2 - 4 somministrazioni per os |
80 - 100 mg/kg/die per os |
cefixima |
400 mg/die, unica somministrazione per os |
8 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
Cefprozil |
500 mg ogni 24 ore per os |
15 mg/kg ogni 12 ore per os |
ceftazidima |
1 - 2 g ogni 8 ore im |
100 - 150 mg/kg/die suddivisi in 3 dosi im fino ad un massimo di 6 gr/die |
Ceftibuten |
400 mg/die, unica somministrazione per os |
9 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
ceftriaxone |
Adulti e bambini >12 anni: dose singola da 1 - 2 gr im |
bambini <12 anni: dose singola da 50 mg/kg im |
cefuroxima |
250 mg ogni 12 ore per os |
10 mg/kg/die ogni 12 ore per os fino ad un massimo di 125 mg |
Macrolidi |
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Azitromicina |
500 mg ogni 24 ore per os |
10 mg/kg/die per os |
Fluorochinoloni |
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ciprofloxacina |
500 - 700 mg ogni 12 ore per os |
. |
*solo in pazienti allergici alle penicilline o in pazienti per i quali, a giudizio del medico le penicilline non siano indicate
***la durata della terapia può variare in media dei 5 ai 7 giorni
Faringite
La faringite è un'infezione delle alte vie aeree che nel 50% dei casi presenta un'origine virale (il 100% nei bambini sotto i 4 anni) e quindi al di fuori della necessità di antibiotici. La restante parte è dovuta prevalentemente a infezioni streptococciche (12). Le complicanze batteriche di iniziali faringiti virali diventano rilevanti nell'età compresa tra 2 e 15 anni (50% dei casi).
Eziologia non batterica
I principali agenti virali responsabili della comparsa degli episodi di faringite acuta includono: virus dell'apparato respiratorio, come adenovirus, virus influenzale e parainfluenzale, rhinovirus e virus respiratorio sinciziale. Altre cause virali di faringite acuta sono i virus coxsackie, virus ECHO (Enteric Cytopathic Human Orphan) e Herpes simplex. Il Virus di Epstein Barr è una causa frequente di faringite acuta nel quadro della sindrome della mononucleosi (linfoadenopatia generalizzata e splenomegalia). In corso di infezioni sistemiche da cytomegalovirus, virus della rosolia, del morbillo e altri, si può presentare anche faringite acuta. Altri microrganismi patogeni come Mycoplasma pneumoniae e Chlamydia pneumoniae possono raramente causare faringite acuta.
Eziologia batterica
Il più frequente agente eziologico della faringite batterica acuta è lo Streptococco beta-emolitico di gruppo A, ma altri batteri possono esserne causa, come Streptococchi beta-emolitici di gruppo C e G e il Corynebacterium diphteriae (12). La faringite da Streptococco beta-emolitico di gruppo A è l'unica forma comune di faringite acuta per la quale esiste indicazione certa per la terapia antibiotica.
Arcanobacterium haemolyticum è una rara causa di faringite acuta, accompagnata da rash simile a quello della scarlattina. Neisseria gonorrhoeae può occasionalmente, in persone sessualmente attive, causare faringite acuta; altre possibili cause rare sono batteri come Francisella tularensis e Yersinia enterocolitica e infezioni miste da anaerobi (angina di Vincent)
Clinica della faringite acuta |
- esordio improvviso; - mal di gola; - febbre; - Cefalea; - Nausea, vomito e dolore addominale; - Infiammazione di faringe e tonsille; - Essudato in placche; - Tumefazione dei linfonodi cervicali anteriori di consistenza parenchimatosa; - Età dai 5 ai 15 anni; - Presentazione in inverno e inizio primavera; - Storia di esposizione a fonte nota. |
Caratteristiche suggestive di eziologia virale |
- Congiuntivite; - Raffreddore; - Tosse; - Diarrea. |
Terapia antibiotica della faringite*** |
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Farmaco |
Dose adulti |
Dose pediatrica |
Penicilline ad ampio spettro |
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amoxicillina |
1 gr ogni 12 ore per os oppure 500 mg ogni 8 ore per os |
40 - 90 mg/kg/die suddivisi in 3 somministrazioni (ogni 8 ore) per os |
Amoxicillina/acido clavulanico |
1 gr ogni 8 ore per os |
Da 25 mg/3,6 mg/kg/die a 45 mg/6,4 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Ampicillina |
2 - 3 gr/die in 2 - 3 somministrazioni per os |
Bambini 0 - 5 anni: 100 mg/kg/die in 3 somministrazioni Bambini 5 - 11 anni: 500 mg ogni 8 ore |
Lincosamidi |
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Lincomicina* |
500 mg ogni 8 ore per os |
10 mg/kg/die im |
Cefalosporine |
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Cefaclor |
250 mg ogni 8 ore per os |
20 mg/kg/die ogni 8 ore per os |
cefalexina |
2 - 3 gr/die suddivisi in 2 - 4 somministrazioni per os |
80 - 100 mg/kg/die per os |
Cefixima |
400 mg/die, unica somministrazione per os |
8 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
Cefprozil |
500 mg ogni 24 ore per os |
7,5 mg/kg ogni 12 ore per os |
Ceftibuten |
400mg/die, unica somministrazione per os |
9 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
cefuroxima |
250 mg ogni 12 ore per os |
10 mg/kg/die ogni 12 ore per os fino ad un massimo di 125 mg |
In caso di allergia agli antibiotici beta-lattamici o in caso di sovrainfezione batterica faringo-tonsillare associata a mononucleosi |
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Azitromicina |
500 mg ogni 24 ore per os |
10 mg/kg/die per os |
Claritromicina |
250 o 500 mg ogni 12 ore per os in funzione della gravità |
15 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Nelle forme gravi complicate da ascesso peri-tonsillare |
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Penicilline ad ampio spettro |
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Piperacillina/tazobactam |
2 gr/0.25 gr ogni 12 ore oppure 2 gr/0.25 gr ogni 6 ore im |
. |
Cefalosporine |
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Ceftriaxone |
Adulti e bambini >12 anni: 2 gr ogni 24 ore im |
Bambini <12 anni:50 - 100 mg/kg/die fino ad un massimo di 4 gr/die im Neonati fino a 2 settimane: 20-50 mg/kg/die im |
prulifloxacina |
600 mg/die per os |
** |
*solo in pazienti allergici alle penicilline o in pazienti per i quali, a giudizio del medico le penicilline non siano indicate
***la durata della terapia può variare in media dei 5 ai 7 giorni
Laringite
Il principale quadro clinico di laringite batterica è l'epiglottite, che rappresenta un evento da gestire con urgenza, data la possibilità dell'evoluzione verso l'ostruzione delle vie aeree. L'infezione, trasmessa per via respiratoria, all'inizio può presentarsi come una rinofaringite. Il processo infiammatorio può poi estendersi e interessare il tessuto sopraglottico con marcata infiammazione dell'epiglottide nonché della vallecula, delle pieghe ariepiglottiche, delle aritenoidi e delle false corde. L'epiglottite riguarda tipicamente l'età infantile, può presentarsi comunque anche in età adulta (13).
Eziologia
L'agente eziologico più frequente è Haemophilus influenzae, mentre molto raramente sono agenti causali Streptococco beta-emolitico di gruppo A, Streptococcus pneumoniae, Streptococcus aureus.
Clinica della laringite |
I segni clinici che devono far sospettare l'epiglottite sono: - febbre; -Stridore laringeo; - mal di gola; - Odinofagia; - Dispnea; - Scialorrea. |
Tali segni non sono specifici e devono essere differenziati da quelli osservati durante le comuni infezioni virali |
Tracheite
La tracheite è un'infiammazione della trachea che può presentarsi in forma acuta o cronica. Nel bambino l'esordio della malattia è improvviso ed è caratterizzato da stridore respiratorio, febbre alta e spesso abbondanti secrezioni purulente. Il bambino sembra affetto da epiglottite con grave stato tossico e distress respiratorio che può aggravarsi rapidamente fino a richiedere l'intubazione.
La tracheite batterica è diagnosticata con la laringoscopia diretta che mostra secrezioni purulente e infiammazione nell'area sottoglottica (14).
Eziologia
L'eziologia della tracheite è soprattutto di origine virale. La tracheite batterica è un'eventualità rara che si manifesta principalmente in bambini di 5 - 10 anni d'età. L'agente eziologico più frequente della tracheite batterica è Staphylcoccus aureus. Se la tracheite è conseguenza di infezione ospedaliera, soprattutto in caso di soggiorno in terapia intensiva e intubazione tracheale, si tratta in genere di ceppi meticillino-resistenti. Più raramente sono in causa Streptococco beta-emolitico di gruppo A, Haemophilus influenzae, Streptococcus pneumoniae.
Clinica della tracheite |
I segni clinici che devono far sospettare l'epiglottite sono: - febbre; - stridore; - Espettorato purulento. |
Bronchite acuta e cronica
La bronchite acuta implica un'infiammazione delle grandi vie aeree del polmone, caratterizzata da tosse senza polmonite. Colpisce circa il 5% degli adulti ogni anno con un'incidenza più alta durante l'inverno e l'autunno. Essa può svilupparsi in conseguenza di un comune raffreddore o di altre infezioni virali del nasofaringe, della gola o dell'albero tracheobronchiale, spesso con superinfezione batterica. La malnutrizione e l'esposizione a inquinanti aerei costituiscono fattori predisponenti o concausali. Le bronchiti spesso ricorrono in pazienti con malattie broncopolmonari croniche che deprimono il meccanismo di clearance muco-ciliare e possono ricorrere in quelli con sinusiti croniche, bronchiectasie, forme allergiche broncopolmonari o BPCO e nei bambini con tonsille e adenoidi ipertrofiche (15,16).
Eziologia
I virus responsabili della bronchite acuta comprendono gli adenovirus, i coronavirus, i virus dell'influenza A e B, il virus parainfluenzale, il virus respiratorio sinciziale, il virus coxsackie A21, i rhinovirus e i virus della rosolia e del morbillo. Anche il Mycoplasma pneumoniae, la Bordetella pertussis e la Chlamydia pneumoniae possono essere associati a bronchiti acute infettive.
Clinica della bronchite acuta |
- Durante i primi giorni dell'infezione i sintomi della bronchite acuta non si distinguono da quelli da lievi infezioni delle alte vie aeree; - Rispetto alle infezioni delle alte vie aeree, nella bronchite acuta, la tosse persiste più di 5 giorni; - Sotto il profilo clinico, in circa il 40% dei pazienti si osserva una significativa iper-reattività bronchiale (reperti auscultatori secchi e umidi), con miglioramento in 5-6 settimane; - La tosse persiste per 10-20 giorni ma può protrarsi anche per 45 settimane; - In circa il 50% dei pazienti è presente espettorato purulento. |
Terapia antibiotica di laringite e tracheite*** |
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Farmaco |
Dose adulti |
Dose pediatrica |
Penicilline ad ampio spettro |
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Amoxicillina/acido clavulanico |
1 gr ogni 12 ore per os |
Da 25 mg/3,6 mg/kg/die a 45 mg/6,4 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Lincosamidi |
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Lincomicina* |
500 mg ogni 8 ore per os |
10 mg/kg/die im |
Cefalosporine |
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cefalexina |
2 - 3 gr/die suddivisi in 2 - 4 somministrazioni per os |
80 - 100 mg/kg/die per os |
Cefixima |
400 mg/die, unica somministrazione per os |
8 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
Cefonicid |
1 gr/die im |
In bambini di età > 2 anni 50mg/kg/die im |
cefotaxima |
1 gr ogni 12 ore im |
25 mg/kg ogni 12 ore im |
Ceftibuten |
400mg/die, unica somministrazione per os |
9 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
Fluorochinoloni |
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ciprofloxacina |
500 - 750 mg ogni 12 ore per os |
20 mg/kg ogni 8 ore fino ad un massimo di 750 mg per dose per os |
levofloxacina |
500 mg/die per os |
** |
*solo in pazienti allergici alle penicilline o in pazienti per i quali, a giudizio del medico le penicilline non siano indicate
**controindicata nei bambini
***la durata della terapia può variare in media dei 5 ai 7 giorni
Terapia antibiotica della bronchite acuta*** |
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Farmaco |
Dose adulti |
Dose pediatrica |
Penicilline ad ampio spettro |
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amoxicillina |
1 gr ogni 12 ore per os oppure 500 mg ogni 8 ore per os |
40 - 90 mg/kg/die suddivisi in 3 somministrazioni (ogni 8 ore) per os |
Amoxicillina/acido clavulanico |
1 gr ogni 8 ore per os |
Fino a 70/10 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Ampicillina |
2 - 3 gr/die in 2 - 3 somministrazioni per os |
Bambini 0 - 5 anni: 100 mg/kg/die in 3 somministrazioni Bambini 5 - 11 anni: 500 mg ogni 8 ore |
Cefalosporine |
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Cefaclor |
250 mg ogni 8 ore per os |
20 mg/kg/die ogni 8 ore per os |
cefalexina |
2 - 3 gr/die suddivisi in 2 - 4 somministrazioni per os |
80 - 100 mg/kg/die per os |
Cefixima |
400 mg/die, unica somministrazione per os |
8 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
Cefonicid |
1 gr/die im |
In bambini di età > 2 anni 50 mg/kg/die im |
Cefotaxima |
1 gr ogni 12 ore im |
25 mg/kg ogni 12 ore im |
Cefprozil |
500 mg ogni 12 ore per os |
- |
Ceftibuten |
400mg/die, unica somministrazione per os |
9 mg/kg/die, unica somministrazione per os |
cefuroxima |
1,5 - 3 gr im/die suddivisi in 2 - 4 somministrazioni im |
30 - 100 mg/kg/die im |
Macrolidi |
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Azitromicina |
500 mg ogni 24 ore per os |
10 mg/kg/die |
Claritromicina |
250 o 500 mg ogni 12 ore per os in funzione della gravità |
15 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Fluorochinoloni |
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ciprofloxacina |
500-750 mg ogni 12 ore per os |
20 mg/kg ogni 8 ore fino ad un massimo di 750 mg per dose* per os |
levofloxacina |
500 mg/die per os |
** |
Terapia antibiotica della bronchite cronica riacutizzata*** |
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Penicilline ad ampio spettro |
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Amoxicillina/acido clavulanico |
1 gr ogni 8 ore per os |
Fino a 70/10 mg/kg/die suddivisi in 2 somministrazioni (ogni 12 ore) per os |
Cefalosporine |
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Cefaclor |
250 mg ogni 8 ore per os |
20 mg/kg/die ogni 8 ore per os |
cefalexina |
2 - 3 gr/die suddivisi in 2 - 4 somministrazioni per os |
80 - 100 mg/kg/die per os |
Cefpodoxima |
200 mg ogni 12 ore per os |
8 mg/kg/die suddivisi in 2 dosi |
cefuroxima |
500 mg ogni 12 ore per os |
10 mg/kg/die ogni 12 ore per os fino ad un massimo di 125 mg |
Fluorochinoloni |
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levofloxacina a |
500 mg/die per os |
** |
moxifloxacina |
400 mg/die per os |
** |
prulifloxacina |
600 mg/die per os |
** |
*per infezioni broncopolmonari in corso di fibrosi cistica causate da Pseudomonas aeruginosa
**controindicata nei bambini
***la durata della terapia può variare in media dei 5 ai 10 giorni
Gestione delle infezioni respiratorie in pazienti con riacutizzazione di BPCO
Lo sviluppo di un'infezione a livello dell'albero bronchiale viene generalmente ritenuta la causa più frequente delle riacutizzazioni di BPCO. È noto infatti che oltre la metà delle riacutizzazioni sono da attribuirsi ad una infezione batterica (17). La frequenza delle riacutizzazioni accelera il declino funzionale della BPCO. Infatti, pazienti con frequenti esacerbazioni mostrano un peggioramento più rapido di FEV1 e PEF con maggiori tassi di ospedalizzazione o prolungamento della degenza (18). A tal riguardo, l'uso di antibiotici è in grado di ridurre il tasso di ospedalizzazione in pazienti con riacutizzazioni (19). La scelta dell'antibiotico dovrebbe avvenire sulla base di criteri oggettivi e soggettivi quali il grado di ostruzione in condizioni di stabilità, l'età e l'ambiente di vita del paziente, la presenza di bronchiectasie, l'uso recente di cortisonici per via orale e la frequenza di riacutizzazioni e ospedalizzazioni.
Clinica delle infezioni respiratorie in pazienti con riacutizzazione di BPCO |
- Incremento dell dispnea; - Respiro corto e sibilante; - Incremento della tosse; - Incremento dell'escreato; - Presenza di escreato purulento; - Astenia; - Febbre; - Malessere; - Confusione mentale, cianosi, tachicardia, ipotensione. |
Eziologia batterica
Gli agenti eziologici più frequentemente riscontrati in pazienti con riacutizzazioni di BPCO in fase precoce includono: Haemophilus influenzae, Haemophilus parainfluenzale, Moraxiella catarrhalis, Streptococcus pneumonie, Staphylococcus aureus. Nelle fasi tardive sono stati inoltre isolati enterobatteri e Pseudomonas aeruginosa.
Terapia antibiotica delle riacutizzazioni di BPCO*** |
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Tipo di riacutizzazione |
Farmaco |
Dose |
Bronchite cronica non complicata |
Cefalosporine |
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Cefaclor |
250 mg ogni 8 ore per os |
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Cefamandolo |
0,5-2 gr ogni 4-8 ore im |
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Cefmetazolo |
1 gr im ogni 12 ore |
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cefonicid |
1 gr im ogni 24 ore |
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Macrolidi |
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Azitromicina |
500 mg ogni 24 ore per os |
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claritromicina |
250 o 500 mg ogni 12 ore per os |
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Riacutizzazione di bronchite cronica non complicata |
Penicilline ad ampio spettro |
|
Amoxicillina/acido clavulanico |
1 gr ogni 8 ore per os |
|
Lincosamidi |
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Lincomicina* |
500 mg ogni 6 ore per os |
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Cefalosporine |
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Cefotaxima |
1 gr ogni 12 ore im |
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ceftriaxone |
1-2 gr ogni 24 ore im |
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fluorochinoloni |
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levofloxacina |
500 mg/die per os |
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moxifloxacina |
400 mg/die per os |
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prulifloxacina |
600 mg/die per os |
|
Riacutizzazione di bronchite cronica a rischio di Pseudomonas aeruginosa |
Cefalosporine |
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cefepima |
1 gr ogni 12 ore im |
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ceftazidima |
1-3 g/die in 2-3 somministrazioni im |
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fluorochinoloni |
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ciprofloxacina |
500-750 mg ogni 12 ore per os |
|
prulifloxacina |
600 mg/die per os |
*solo in pazienti allergici alle penicilline o in pazienti per i quali, a giudizio del medico, le penicilline non siano indicate
***la durata della terapia può variare in media dei 5 ai 7 giorni
Polmonite acquisita in comunità
La polmonite è un'infezione degli alveoli e/o delle vie bronchiali distali e/o dell'interstizio polmonare caratterizzata da un insieme di segni e sintomi quali febbre, brividi, tosse, dolore toracico, espettorato, iper o ipotermia, tachipnea, ottusità alla percussione, soffio bronchiale, crepitii e sibili, sfregamenti pleurici, associati ad opacità del torace alla radiografia. Ulteriori rilievi di frequente riscontro sono nausea, vomito, malessere e mialgie. La tosse all'inizio può essere secca, ma di solito diventa produttiva con escreato purulento, striato di sangue o rugginoso. La specificità della diagnosi non è assoluta poiché alcune malattie non infettive possono presentare lo stesso quadro sintomatologico e radiologico.
La polmonite acquisita in comunità è distinta da quella acquisita in ospedale. Si presenta con un'incidenza pari a 4 - 15 casi per 1000/anno, maggiore nelle età estreme e nei mesi invernali. I principali fattori di rischio includono: sesso maschile, età superiore a 70 anni, fumo, alcolismo, asma bronchiale e immunodepressione. Broncoaspirazione, precedenti ricoveri, precedente terapia antibiotica e presenza di bronchiectasie sono fattori predisponenti per l'eziologia da gram negativi, in particolare da Pseudomonas aeruginosa. La mortalità è inferiore all'1% nei pazienti ambulatoriali e fra il 12 e il 14% negli ospedalizzati. È necessario distinguere i casi che possono essere trattati ambulatorialmente da quelli potenzialmente più gravi che richiedono il ricovero ospedaliero (20-22).
Eziologia
I principali agenti responsabili di polmonite acquisita in comunità sono: Streptococcus pneumoniae (20-60%), Haemophilus influenzae (3-10%), Mycoplasma pneumoniae, Chlamydia pneumoniae e Legionella pneumophila (10%) ed agenti virali (10%). In minor misura, l'infezione viene causata da stafilococco ed enterobatteri.
Clinica della polmonite acquisita in comunità |
- i sintomi e segni sono variabili: la polmonite acquisita in comunità può presentarsi come paucisintoma5tica oppure manifestarsi con tutti i sintomi tipici; - L'inizio può essere insidioso oppure improvviso; - Sintomi più frequenti: febbre, tosse, escreato (purulento o ematico), dolore toracico pleurico, brividi, dispnea, confusione (tipico dell'anziano); - Sintomi associati: cefalea, nausea, vomito, diarrea,mialgia, artralgie, astenia; - Segni fisici: tachipnea, ottusità alla percussione, aumento del fremito vocale tattile alla palpazione, crepitii, soffio bronchiale. |
Terapia antibiotica della polmonite acquisita in comunità
Le linee guida sul trattamento della polmonite acquisita in comunità definiscono il trattamento in funzione delle caratteristiche clinico-anamnestiche dei pazienti e della gravità della patologia, valutata mediante punteggi assegnati tramite il Pneumonia Severity Index (PSI), altrimenti noto come PORT Score, un punteggio che può essere utilizzato per stratificare la severità della polmonite e il rischio di mortalità, stratificando i pazienti in 5 classi di rischio (23). Per i pazienti della classe PORT I e PORT II viene raccomandata una gestione domiciliare della polmonite. Per la classe PORT III il rischio è più elevato; in tal caso il medico deciderà se inviare il paziente in ospedale per un breve periodo di osservazione oppure se sussistono le condizioni cliniche per una gestione domiciliare della patologia. Per le classi PORT IV e V il ricovero è fortemente consigliato ed il trattamento antibiotico viene praticato esclusivamente in ambito ospedaliero.
Classificazione PORT per la polmonite acquisita in comunità |
|
Caratteristica |
Punteggio assegnato* |
Sesso maschile |
Età in anni |
Sesso femminile |
Età in anni - 10 |
Paziente ricoverato in casa di cura |
+ 10 |
Paziente neoplastico |
+ 30 |
Epatopatia |
+ 20 |
Insufficienza cardaca |
+ 10 |
Malattia cerebrovascolare |
+ 10 |
Nefropatia |
+ 10 |
Stato mentale alterato** |
+ 20 |
Frequenza respiratoria > 30 |
+ 20 |
Pressione arteriosa sistolica <90nnHg |
+ 20 |
Temperatura corporea <35°C o > 40°C |
+ 15 |
Frequenza cardiaca > 125 bpm |
+ 10 |
pH arterioso<7.35 |
+ 30 |
BUN > 30 mg/ddl |
+ 20 |
Sodiemia <130mmol/L |
+ 20 |
Glicemia > 250 mg/dL |
+ 10 |
Ematocrito <30% |
+ 10 |
PaO2 < 60 mmHg |
+ 10 |
Versamento pleurico |
+ 10 |
Class PORT |
Punteggio |
Classe I |
- |
Classe II |
> 70 |
Classe III |
71-90 |
Classe IV |
91-130 |
Classe V |
> 130 |
*il punteggio totale viene ottenuto sommando l'età del paziente (per le donne sottrarre all'età 10 anni di vita) ed il punteggio assegnato a ciascuna caratteristica
**per stato alterato mentale si intende disorientamento in relazione alle persone, ai luoghi o al tempo, non definito come stupore cronico o coma
Infezioni delle vie urinarie
Le infezioni delle vie urinarie (IVU) rappresentano le più comuni infezioni batteriche nella popolazione generale. Nei neonati, le infezioni delle vie urinarie sono più frequenti nei maschi che nelle femmine e spesso si associano a batteriemia. Ciò è presumibilmente correlato alla maggiore frequenza di anomalie congenite delle vie urinarie nei bambini di sesso maschile (24,25). Tra 1 e 5 anni, l'incidenza della batteriuria è dello 0,03% circa nei maschi e dell'1-2% nelle femmine; aumenta a circa il 5% nelle bambine di età >10 anni. Poiché nella preadolescenza l'incidenza è rara, i bambini con infezioni delle vie urinarie frequentemente hanno anomalie congenite o acquisite delle vie urinarie.
Nei bambini di età <10 anni, circa il 30-50% delle infezioni delle vie urinarie è associato a reflusso vescico-ureterale (RVU) e a cicatrici renali, che possono condurre all'insufficienza renale se non trattate. Le IVU in età pediatrica, ancor più se ricorrenti, debbono essere sottoposte a un work-up diagnostico. Le infezioni complicate sono considerate quelle dell'infanzia e dell'adolescenza, quelle del maschio adulto e quelle associate a condizioni che aumentano il rischio d'infezione o di fallimento terapeutico (anomalie strutturali o funzionali dell'apparato genito-urinario o in presenza di malattia sottostante); in tali casi la terapia, ove possibile, deve essere suggerita dalle indagini batteriologice e deve durare almeno sette giorni.
Tra i 20 e i 50 anni, le IVU sono circa 50 volte più frequenti nelle donne. L'incidenza aumenta negli uomini e nelle donne > 50 anni; il rapporto donna:uomo diminuisce come risultato dell'aumentata frequenza di patologie prostatiche (26,27).
Nelle IVU, in particolare quelle recidivanti, l'educazione del paziente ad una corretta pratica igienica, l'uso di fermenti lattici che modificano la flora intestinale o l'eventuale ricorso a prodotti fitoterapici (es. mirtillo rosso), capaci di inibire l'adesività dei batteri responsabili dell'infezione (es. Escherichia Coli) all'epitelio delle vie urinarie, possono evitare o ritardare il ricorso alla terapia antibiotica.
Eziologia
I batteri aerobi gram negativi sono responsabili della maggior parte delle IVU. L'Escherichia coli è il batterio più frequentemente isolato, responsabile di circa l'80% delle infezioni acquisite in comunità, seguito dallo Staphylococcus saprophyticus associato al 10% dei casi. Nei pazienti ospedalizzati, l'Escherichia coli è responsabile di circa il 50% dei casi, seguito dai gram negativi Klebsiella, Proteus, Enterobacter e Serratia (circa il 40% dei casi) e dai cocchi gram positivi Enterococcus faecalis e Staphylococcus sp.
Clinica delle IVU |
- uretrite: l'esordio è graduale e i sintomi sono lievi. Gli individui di sesso maschile si presentano solitamente con secrezione uretrale mentre le donne manifestano di solito disuria, pollachiuria e giuria; - Cistite: l'insorgenza è di solito improvvisa. La cistite generalmente provoca pollachiuria, disuria, stranguria, incuria e riduzione della diuresi. L'urina può essere torbida e presentare macroematuria; - Prostatite: la prostatite batterica acuta è caratterizzata da brividi, febbre, pollachiuria, dolore perineale e lombare, vari sintomi di ostruzione menzionale, disuria, nicturia e talvolta macroematuria. La ghiandola prostatica, all'esplorazione rettale, può presentarsi aumentata di volume e dolente. Nella prostatite cronica il paziente presenta batteriuria ricorrente o febbricola con fastidio in regione lombare o pelvica; - Pielonefrite acuta: generalmente l'insorgenza della sintomatologia è rapida e caratterizzata da brividi, febbre, dolore lombare, nausea o vomito. Sintomi di infezione delle basse vie urinarie (p. es. pollachiuria, disuria), si verificano contemporaneamente in un terzo dei pazienti. |
Infezioni del tratto gastrointestinale (gastroenterite e diarrea del viaggiatore)
La gastroenterite è un'infiammazione della mucosa dello stomaco e dell'intestino che si manifesta prevalentemente con sintomi del tratto gastrointestinale (anoressia, nausea e vomito, diarrea e disturbi addominali). L'infezione è di solito autolimitante. Se i sintomi non regrediscono entro 48 ore può essere indicato l'esame colturale e la ricerca di patogeni nelle feci. La gastroenterite del viaggiatore si riscontra solitamente a seguito del consumo di acque locali non purificate, caratterizzate da un'elevata carica di agenti patogeni endemici (28).
Eziologia
La gastroenterite può essere causata da diversi batteri, virus o parassiti. L'agente patogeno più comunemente riscontrato nella diarrea del viaggiatore è l'Escherichia coli enterotossigenico, frequentemente presente in acque non purificate. Altri patogeni comunemente riscontrati includono Shigella, Salmonella, Campylobacter jejuni e Yersinia enterocolitica.
Principi generali di terapia
La terapia di supporto è la più importante. L'assunzione di liquidi risulta fondamentale per prevenire la disidratazione e l'eccessiva perdita di elettroliti. L'ingestione di bevande astringenti può essere di utile per controllare la sintomatologia. In caso di eccessiva perdita di liquidi si può ricorrere all'infusione endovenosa di soluzioni idrosaline.
Clinica delle infezioni del tratto gastrointestinale |
- La nausea, il vomito, i dolori addominali crampiformi e la diarrea iniziano da 12 a 72h dopo l'ingestione dei cibi o dell'acqua contaminati; - La gravità può essere variabile; - Alcuni soggetti possono presentare febbre e mialgie; - La maggior parte dei casi è lieve ed autolimitante |
Nei casi più gravi i pazienti possono manifestare disidratazione con perdita di elettroliti |
Terapia antibiotica del tratto gastrointestinale |
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Farmaco |
Dose adulti |
Dose pediatrica |
Ciprofloxacina |
500 mg ogni 12 ore per os per 3 giorni |
- |
Cotrimossazolo |
160/800 mg/die per os, in 1 o 2 somministrazioni giornaliere |
Bambini <12 anni: 80 mg/5 ml + 400 mg/5 ml/die per os, in 1 o 2 somministrazioni giornaliere |
Rifaximina* |
200 mg ogni 6 ore per os |
Nei bambini <12 anni la posologia non può essere indicata |
*Da impiegare solo se l'infezione è persistente e in assenza di febbre. Data l'assenza di specifica indicazione terapeutica, l'utilizzo della rifaximina nella patologia intestinale secondaria a diverticolite-diverticolosi è da considerarsi off-label e quindi non a carico del SSN.
Bibliografia
1. Hawker JI, et al. Trends in antibiotic prescribing in primary care for clinical syndromes subject to national recommendations to reduce antibiotic resistance, UK 1995-2011: analysis of a large database of primary care consultations. J Antimicrob Chemother. 2014;
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Disponibile al seguente link:
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