Norma - quotidiano d'informazione giuridica - DBI s.r.l.

ASSESSORATO DELL'ECONOMIA

CIRCOLARE 10 agosto 2017

G.U.R.S. 8 settembre 2017, n. 37

Pubblica amministrazione digitale - razionalizzazione delle infrastrutture tecnologiche della pubblica amministrazione - Direttiva.

AGLI AMMINISTRATORI DELLE SOCIETA' IN HOUSE DELLA REGIONE SICILIANA AD ESCLUSIONE DI SICILIA DIGIT@LE

AGLI AMMINISTRATORI DEGLI ENTI STRUMENTALI REGIONALI

AI DIPARTIMENTI REGIONALI

e p.c. AL PRESIDENTE DELLA REGIONE

AGLI ASSESSORI REGIONALI

ALLA RAGIONERIA GENERALE

ALL'AMMINISTRATORE UNICO DI SICILIA DIGIT@LE

Negli ultimi anni si sono avviati processi di trasformazione digitale nella società civile, nella pubblica amministrazione, nelle imprese e, di riflesso, nelle interazioni tra i relativi ecosistemi, in termini di efficienza, efficacia ed economicità, determinando, nei casi più virtuosi, una diminuzione dei divari socio-economici e di competitività, a maggior ragione da realizzare nella nostra Isola, che necessità una serie di iniziative, nelle quali il settore ICT può avere un ruolo propulsivo, per realizzare sviluppo e causare un ripristino di competitività.

Con la presente direttiva l'Assessorato scrivente, istituzionalmente competente per materia, nel contesto delineato dai documenti di strategia europea e nazionale e dalle disposizioni normative e regolamentari, intende avviare un percorso operativo destinato ad incentivare il consolidamento e la razionalizzazionc delle infrastrutture tecnologiche delle PA siciliane, al fine favorire la flessibilità, la portabilità e l'interoperabilità di applicazioni e servizi, accrescendo nel contempo il livello di sicurezza dei dati e delle modalità di utilizzo dei sistemi, nell'ottica del rispetto delle esigenze di razionalizzazione della spesa. Le principali linee strategiche europee si ritrovano nell'emanazione, nel 2010, del piano decennale ("Europe 2020 Strategy"), che delinea le politiche e le strategie favorevoli per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva entro il 2020. Nella definizione dei fondi strutttuali per la programmazione che traguarda tale termine sono state allocate una grande quantità di risorse economiche, innescando forti impulsi, sia a livello comunitario che in ciascuno degli Stati nazionali, per il rinnovo delle corrispondenti strategie di settore, determinando la creazione di un "policy mix" per lo sviluppo in materia di occupazione, innovazione, istruzione, integrazione sociale e clima/energia dell'intera Europa secondo gli obiettivi della strategia. Uno dei pilastri fondamentali della strategie è l'"Agenda Digitale", per rilanciare l'economia europea attraverso i vantaggi economici e sociali sostenibili offerti da un mercato digitale unico. Il "policy mix" dell'Agenda Digitale Italiana (ADI), nel corso degli anni, è stato aggiornato con l'emanazione di norme accompagnate da documenti di strategia negli ambiti principali dell'ADI. Da ultimo il "Piano triennale per l'informatica nella Pubblica amministrazione 2017-2019" (nel seguito il "Piano"), predisposto dall'Agenzia per l'Italia Digitale (AGID) delinea una serie di azioni che le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali devono porre in essere per il raggiungimento degli obiettivi della strategia e per conseguire le previste economie di spesa. Il Piano che è stato preceduto dalla circolare AgID n. 2 del 24 giugno 2016, "Modalità di acquisizione di beni e servizi ITC nelle more della definizione del 'Piano triennale per l'informatica nella pubblica amministrazionè previsto dalle disposizioni di cui all'art. 1, comma 513 e seguenti della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Legge di stabilità 2016)", prevede riferimenti anche ad altri documenti strategici emanati negli anni precedenti, quali il "Piano nazionale banda ultra larga" e la "Strategia per la crescita digitale 2014-2020".

L'attuazione del Piano è basata su un modello di evoluzione dei sistemi informativi delle PA, secondo tempistiche e competenze definite, per realizzare gli asset previsti nella "Strategia per la crescita digitale 2014-2020", basata sul principio del "digital first" ("innanzitutto digitale") nell'ottica di realizzare servizi a cittadini ed imprese improntati ad un primario utilizzo di processi e tecnologie digitali.

Nel Piano è presente inoltre un fondamentale richiamo alla necessità di una sostanziale revisione della strategia di progettazione, gestione ed erogazione dei servizi pubblici in rete, che preveda l'adozione di architetture a più livelli interoperabili, per superare l'approccio a "silos" adottato usualmente dalla pubblica amministrazione.

Il modello strategico di evoluzione del sistema informativo della pubblica amministrazione previsto dal Piano è suddiviso nelle macro-aree omogenee indicate di seguito:

Infrastrutture fisiche, Infrastrutture immateriali, Modello di interoperabilità, Ecosistemi, Strumenti per la generazione e la diffusione di servizi digitali, Sicurezza, Data & Analytics Framework, Gestione del cambiamento.

Per un esame più approfondito delle macro-aree indicate nel Piano si rimanda allo stesso, mentre di seguito si forniscono indicazioni ed una breve sintesi delle iniziative regionali riferibili ai processi di consolidamento e razionalizzazione, utilizzando i paradigmi di interoperabilità e cooperazione applicativa, delle infrastrutture tecnologiche delle PA siciliane.

Infrastrutture fisiche (infrastrutture hardware ed assimilate) Le azioni progettuali e realizzative dovranno svilupparsi secondo i seguenti indirizzi:

a) razionalizzazione dei Data center (DC) a servizio della PA;

b) realizzazione del Cloud della PA;

c) implementazione di connettività adeguata per ciascuna PA;

d) diffusione standardizzata di policy di gestione delle utenze.

In merito al punto a) il Piano prevede che la Regione, di concerto e con il supporto di AgID, predisponga un piano di razionalizzazione dei vari DC (o CED) oggi presenti nel territorio regionale, completando, ai sensi della legge 17 dicembre 2012, n. 221, la ricognizione dei CED presenti nelle varie PA locali e che, tenendo conto delle esigenze di ciasun ente, proceda alla migrazione e consolidamento dei rispettivi CED (o dei servizi erogati da questi ultimi) nel DC che lo scrivente intende realizzare e candidare come "Polo strategico nazionale" (PSN), nell'accezione definita nel Piano, per servire l'intero territorio regionale e/o altri territori contigui.

In merito al punto b) in conformità agli indirizzi del Piano e nelle more della realizzazione ed operatività del PSN, l'Amministrazione regionale ha aderito alla Convenzione CONSIP "SPC CLOUD lotto 1", al fine di migrare progressivamente sul cloud gli attuali sistemi regionali e, successivamente, i sistemi ed i servizi delle pubbliche amministrazioni locali (PAL).

Il Piano prevede che, nel periodo di vigenza dello stesso, ciascuna PA "non potrà effettuare spese o investimenti in materia di data center, secondo le indicazioni e le eccezioni indicate nella circolare n. 2 del 24 giugno 2016 dell'AgID".

Tale previsione evidenzia l'importanza della razionalizzazione e del consolidamento dei vari CED delle PA regionali.

Tali interventi sono finanziati dalle risorse allocate nell'obiettivo tematico 2 (OT2), relativo all'Agenda digitale regionale, del PO FESR Sicilia 2014/2020.

In merito al punto c) sono state avviate già da tempo alcune iniziative con l'obiettivo di realizzare infrastrutture in banda ultra larga (BUL) nel territorio regionale per le zone territoriali denominate "aree bianche", ossia di basso o nessun interesse per il mercato. Le iniziative, in conformità agli indirizzi comunitari e nazionali in materia, sono così riassunte:

- finanziamento della realizzazione di infrastrutture BUL nel territorio di 142 comuni della Regione, escluse le città capoluogo (nelle quali è disponibile la BUL); nell'ambito del medesimo intervento, sono state collegate in BUL anche gli edifici sedi di uffici pubblici (sedi comunali, ospedali, etc..) presenti nel territorio. La conclusione dell'intervento è prevista nel prossimo mese di settembre;

- realizzazione di infrastrutture BUL nelle cosiddette "Aree bianche" del territorio regionale, individuate secondo la classificazione in merito dettata dalla Commissione europea e corrispondenti alle porzioni del territorio dove sono assenti gli investimenti di operatori privati di telecomunicazioni per realizzare tale tipo di infrastrutture.

Anche in tale intervento è previsto il collegamento in BUL degli edifici sedi di uffici pubblici (sedi comunali, ospedali, etc..) presenti nel territorio di riferimento. La gara di appalto prevista per la realizzazione è stata avviata ad agosto 2016 cd è stata recentemente aggiudicata;

- realizzazione di zone di WIFI pubblico nelle piazze, nelle aree di interesse turistico e culturale ovvero negli uffici pubblici, accessibile liberamente da tutti i cittadini e i turisti. La Regione ha recentemente aderito al progetto nazionale "wi-fi italia", che prevede l'utilizzo delle credenziali di accesso SPID per la fruizione di sistemi wi-fi pubblici federati.

Tali interventi sono finanziati dalle risorse allocate nell'obiettivo tematico 2 (0T2), relativo all'Agenda digitale regionale, del PO FESR Sicilia 2014/2020.

In merito al punto d), infine, al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza informatica ed un elevato risparmio dei costi di gestione e manutenzione con riferimento alle infrastrutture fisiche, si richiama la stringente necessità di mettere in atto azioni tendenti alla diffusione standardizzata di policy di gestione delle utenze, criteri di sicurezza locali e composizione dei pacchetti software delle postazioni di lavoro, e di appropriate policy di gestione e monitoraggio degli apparati di rete. A tal fine l'Amministrazione regionale ha già avviato tale processo di standardizzazione ricorrendo all'apposita convenzione CONSIP che, in tale ottica, assicura i servizi di gestione e manutenzione.

Infrastrutture immateriali (dati della PA e piattaforme abilitanti) Nel Piano esse sono suddivise in due macro-gruppi:

Dati della PA (basi di dati di interesse nazionale, open data vocabolari controllati) e piattaforme abilitanti (piattaforme condivise a livello nazionale dalle PA). Per quanto concerne l'ambito dei dati della PA, la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, nell'ambito dell'intero territorio regionale, rappresenta un obiettivo strategico, in quanto lo sfruttamento dei dati gestiti e raccolti dalle PA, intesi come beni comuni, rappresenta una grande opportunità nelle logiche di trasparenza amministrativa per realizzare importanti sinergie con tutti i soggetti, anche privati, coinvolti nell'erogazione dei servizi pubblici, consentendo, ad esempio, la realizzazione di servizi aggiuntivi basati sui dati resi liberamente usabili, riutilizzabili e ridistribuibili con logiche e tecniche di immediatezza ed elevata standardizzazione.

La Regione siciliana ha recentemente realizzato il portale regionale degli open data, l'ambiente unico per la pubblicazione in formato aperto dei dati dell'Amministrazione regionale e delle pubbliche amministrazioni regionali.

Il portale rappresenta punto di partenza di un processo graduale, finalizzato al coinvolgimento di tutti i rami dell'Amministrazione regionale e di tutte le pubbliche amministrazioni siciliane che vorranno aderire all'iniziativa, mediante accordi e/o protocolli di intesa, per realizzare un modello condiviso di "open government data" dell'intero territorio regionale. Al fine di una compiuta esecuzione di un modello di governance effettiva del patrimonio informativo pubblico, nella progettazione e/o revisione dei sistemi informativi di front e back office, è essenziale la realizzazione di una serie di strumenti (conformi alle indicazioni e regole tecniche del "modello di interoperabilità") che consentano la generazione e/o la fruibilità nativa di open data, da rendere disponibili prevalentemente in modalità M2M (machine to machine). Tale indirizzo è già presente nelle progettazioni dell'Ufficio per l'attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l'attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali, nell'ambito degli interventi da porre in essere per il tramite delle convenzioni Consip SPC (lotto 3 - servizi di cooperazione applicativa, open Data e big data, e lotto 4 - servizi di realizzazione portali e servizi on-line) e nell'ambito della convenzione Consip SGI (Sistemi gestionali integrati, gestione dei procedimenti amministrativi, supporto alla semplificazione dei processi). Tale indirizzo deve essere seguito anche nell'ambito del più ampio scenario delle basi di dati di interesse nazionale, laddove soltanto a valle di realizzazioni di sistemi e basi dati interoperabili è immaginabile rendere disponibile il patrimonio informativo a tutte le PA, evitando di chiedere più volte la stessa informazione al cittadino o all'impresa (principio "once only", EU eGovernment Action Plan 2016-2020).

Per quanto concerne l'ambito delle piattaforme abilitanti, nel Piano viene effettuata una distinzione tra quelle operative e quelle in corso di realizzazione. Tra le prime sono presenti SPID (Sistema pubblico d'identità digitale) PAGOPA (Gestione elettronica dei pagamenti verso la PA) e Fatturazione elettronica. Nell'ambito del paradigma di SPID la Regione ricoprirà il ruolo di Service Provider, esponendo pertanto dei sistemi che consentono l'utilizzo, nelle varie modalità previste dalla piattaforma abilitante, delle credenziali di accesso che identificano digitalmente il soggetto fruitore del servizio. La Regione intende realizzare un nodo regionale all'interno del quale saranno esposti servizi di tutte le PA regionali, mediante l'implementazione di sistemi di connessione e/o di appositi connettori SAML (Security Assertion Markup Language, standard per lo scambio di dati di autenticazione e autorizzazione).

La realizzazione di nodi regionali è prevista anche nell'ambito di PAGOPA.

Nelle more dell'emanazione degli atti regolamentari tecnici ed organizzativi previsti nel Piano, questa Amministrazione intende avviare la realizzazione di un progetto complessivo, per il tramite dell'Ufficio per l'attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l'attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali, in raccordo con Sicilia Digitale S.p.A., reso del tutto imprescindibile ed obbligatorio per l'Amministrazione regionale e per tutti gli enti in indirizzo dai dettami normativi e dai documenti citati, al fine di conseguire obiettivi di governance tecnica e di razionalizzazione della spesa, evitando altresì qualsiasi profilo di sovrapposizione e/o duplicazione di interventi.

Per le finalità citate, gli enti e le società in indirizzo provvederanno:

- ad astenersi dall'intraprendere ogni nuova iniziativa in tutte le aree citate nella presente direttiva;

- a comunicare, entro max 30 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana della presente direttiva, all'Ufficio per l'attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l'attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali le iniziative esistenti;

- a raccordarsi, entro 30 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana della presente direttiva, con l'Ufficio sopra menzionato, per programmare secondo un metodo condiviso tutte le attività nelle aree di cui alla presente direttiva.

Si invitano, infine, i Dipartimenti regionali a dare massima diffusione della presente presso i propri enti e ad attivare ogni iniziativa utile al conseguimento delle finalità indicate.

La presente circolare sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana ed inserita nel sito internet della Regione siciliana (www.regione.sicilia.it), nelle pagine dell'Ufficio per l'attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l'attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali.

L'Assessore: BACCEI