
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DELIBERA 22 dicembre 2017, n. 98
G.U.R.I. 9 giugno 2018, n. 132
Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 Addendum piano operativo infrastrutture (articolo 1, comma 703, lettera c) della legge n. 190/2014). (Delibera n. 98/2017).
IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
Visto l'art. 7, commi 26 e 27, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, che attribuisce al Presidente del Consiglio dei ministri, o al Ministro delegato, le funzioni in materia di politiche di coesione di cui all'art. 24, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, ivi inclusa la gestione del Fondo per le aree sottoutilizzate di cui all'art. 61 della legge 27 dicembre 2002, n. 289 - legge finanziaria 2003 - e successive modificazioni;
Visto il decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88 e in particolare l'art. 4 che dispone che il citato Fondo per le aree sottoutilizzate sia denominato Fondo per lo sviluppo e la coesione - di seguito FSC - e finalizzato a dare unità programmatica e finanziaria all'insieme degli interventi aggiuntivi a finanziamento nazionale rivolti al riequilibrio economico e sociale tra le diverse aree del Paese;
Visto l'art. 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, che istituisce l'Agenzia per la coesione territoriale, la sottopone alla vigilanza del Presidente del Consiglio dei ministri o del Ministro delegato e ripartisce le funzioni relative alla politica di coesione tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la stessa Agenzia;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 15 dicembre 2014 che istituisce, tra le strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri, in attuazione del citato art. 10 del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, il Dipartimento per le politiche di coesione;
Considerato che la legge 27 dicembre 2013, n. 147 e, in particolare, il comma 6 dell'art. 1, individua in 54.810 milioni di euro le risorse del FSC per il periodo di programmazione 2014-2020 iscrivendone in bilancio l'80 per cento pari a 43.848 milioni di euro;
Considerato che la legge 23 dicembre 2014, n. 190 ed in particolare il comma 703 dell'art. 1, ferme restando le vigenti disposizioni sull'utilizzo del FSC, detta ulteriori disposizioni per l'utilizzo delle risorse assegnate per il periodo di programmazione 2014-2020;
Considerato che la legge 11 dicembre 2016, n. 232 per gli anni 2020 e successivi integra la dotazione FSC 2014-2020 della restante quota del 20 per cento inizialmente non iscritta in bilancio, pari a 10.962 milioni di euro;
Vista la delibera di questo Comitato n. 54 del 2016, con la quale è stato approvato il Piano operativo Infrastrutture FSC 2014-2020 di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica del 12 dicembre 2016 con il quale, tra l'altro, è stato nominato Ministro senza portafoglio il prof. Claudio De Vincenti;
Visti il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 12 dicembre 2016 con il quale allo stesso Ministro è conferito l'incarico relativo alla coesione territoriale e al Mezzogiorno e il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 gennaio 2017 recante la delega di funzioni al Ministro stesso;
Vista la nota del Ministro per la coesione territoriale e il Mezzogiorno prot. n. 1022 del 22 dicembre 2017 e l'allegata nota informativa predisposta dal Dipartimento per le politiche di coesione concernente la proposta di Addendum al Piano operativo Infrastrutture FSC 2014-2020 con una assegnazione di complessivi 5.430,99 milioni di euro;
Considerato che il citato Addendum ha come obiettivo strategico generale quello di dare continuità e rafforzare la strategia nazionale in materia di infrastrutture per il trasporto e la logistica come delineata nel Piano operativo Infrastrutture FSC 2014-2020 contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020, riproponendo l'articolazione nei sei Assi già definiti nel Piano ed assegnando a ciascun Asse le seguenti risorse:
a) interventi stradali con risorse finanziarie a disposizione pari a 1.717,20 mln di euro,
b) interventi nel settore ferroviario con risorse finanziarie a disposizione pari a 2.026,50 mln di euro,
c) interventi per il trasporto urbano e metropolitano con risorse finanziarie a disposizione pari a 665,78 mln di euro,
d) messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente con risorse finanziarie a disposizione pari a 259,08 mln di euro,
e) altri interventi con risorse finanziarie a disposizione pari a 306,98 mln di euro,
f) rinnovo materiale del trasporto pubblico locale ferroviario e su gomma - Piano Sicurezza ferroviaria con risorse finanziarie a disposizione pari a 455,45 mln di euro;
Considerato che l'Addendum al Piano evidenzia i fabbisogni finanziari suddivisi per linee di azione e interventi, fornendo anche il cronoprogramma di attuazione e un set di indicatori di risultato/realizzazione e indica la prevista evoluzione annua della spesa, suddivisa per territori di riferimento e intervento e che rimanda alle regole di governance e alle modalità di attuazione previste dal Piano anche per ciò che attiene al Sistema di Gestione e controllo, alle strutture organizzative di riferimento e alle connesse responsabilità gestionali;
Tenuto conto, che in data 9 novembre 2017 la Cabina di Regia - istituita con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 febbraio 2016 per lo svolgimento delle funzioni di programmazione del FSC 2014-2020 previste dalla lettera c) del citato comma 703 dell'art. 1 della legge di stabilità 2015 - ha condiviso l'opportunità di una ulteriore assegnazione di risorse al sopra citato Piano operativo Infrastrutture FSC 2014-2020, ad esito di apposita concertazione con le Regioni, come preso atto nella successiva Cabina di Regia del 19 dicembre 2017;
Tenuto conto dell'esame della proposta svolto ai sensi dell'art. 3 della delibera 30 aprile 2012, n. 62 recante il regolamento di questo Comitato;
Vista la nota del 22 dicembre 2017, prot. n. 6245-P, predisposta per la seduta del Comitato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica, così come integrata dalle osservazioni del Ministero dell'economia e delle finanze, acquisite in seduta ed entrambe poste a base della odierna seduta del Comitato;
Delibera:
1. E' approvato l'Addendum al Piano operativo Infrastrutture FSC 2014-2020 di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, secondo l'articolazione indicata in premessa, allegato alla presente delibera di cui costituisce parte integrante.
2. La dotazione finanziaria dell'Addendum al Piano è pari a 5.430,99 milioni di euro ed è posta a valere sulle risorse FSC 2014-2020, come integrate dalla legge 11 dicembre 2016, n. 232.
3. L'Addendum rimanda alle regole di governance e alle modalità di attuazione previste dal Piano anche per ciò che attiene al Sistema di Gestione e controllo, alle strutture organizzative di riferimento e alle connesse responsabilità gestionali ed è soggetto alle prescrizioni e agli adempimenti disposti dalla delibera n. 54 del 2016 di approvazione del Piano.
4. L'Autorità politica per la coesione informerà il Comitato circa le modalità di rispetto del vincolo previsto dall'art. 1, comma 703, lettera c), della legge n. 190 del 2014, che destina l'80 per cento delle risorse FSC 2014-2020 ai territori delle Regioni del Mezzogiorno e il 20 per cento al Centro-Nord.
5. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti riferirà annualmente e, in ogni caso, su specifica richiesta, a questo Comitato sull'attuazione dell'Addendum al Piano.
6. Secondo quanto previsto dalla lettera l) del citato comma 703, l'articolazione finanziaria della presente assegnazione è la seguente:
anno 2016: 86,56 milioni di euro
anno 2017: 0,5 milioni di euro
anno 2018: 19,78 milioni di euro
anno 2019: 1,35 milioni di euro
anno 2020: 30 milioni di euro
anno 2021: 120 milioni di euro
anno 2022: 400 milioni di euro
anno 2023: 1.000 milioni di euro
anno 2024: 1.600 milioni di euro
anno 2025: 2.172,8 milioni di euro.
Roma, 22 dicembre 2017
Il Presidente: GENTILONI SILVERI
Il segretario: LOTTI
Registrato alla Corte dei conti il 23 maggio 2018
Ufficio controllo atti Ministero economia e finanze, reg.ne prev. n. 790
ALLEGATO
MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
ADDENDUM
Piano operativo fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014-2020 (Del. CIPE n. 54/2016)
Dicembre 2017
Premessa - Quadro di contesto
Nell'ambito della programmazione 2014-2020 del Fondo Sviluppo e Coesione, il CIPE con delibera del 1° dicembre 2016, n. 54, ha approvato il Piano Operativo Infrastrutture di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Completata la fase di assegnazione ai vari strumenti previsti (Piani Operativi, Patti per lo sviluppo, Piani Stralcio), per la programmazione delle risorse residue del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020, tenuto conto delle indicazioni della Cabina di Regia di cui all'art. 1, comma 703, lett. c) della legge 23 dicembre 2014, n. 190 in merito all'area tematica Infrastrutture, è stato predisposto un Addendum al Piano Operativo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti approvato con la citata delibera CIPE n. 54/2016.
L'obiettivo principale dello strumento è quello di dare continuità e rafforzare la strategia nazionale in materia di infrastrutture per il trasporto e la logistica delineata nel Piano Operativo del MIT, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020 (in primo luogo «Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete»).
L'impostazione strategica dell'Addendum e la scelta degli obiettivi risultano coerenti con:
1) il nuovo quadro normativo di riferimento che negli utimi mesi si è consolidato, in particolare il nuovo Codice degli Appalti che prevede l'emanazione di un Piano Nazionale dei Trasporti e della Logistica (PNTL) e di un Documento Pluriennale di Pianificazione (DPP) degli interventi considerati di rilevante interesse nazionale;
2) gli atti di pianificazione strategica e di programmazione già emanati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Allegati Infrastrutture 2016 e 2017 - «Connettere l'Italia» e «Connettere l'Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture»);
3) il Programma Operativo Nazionale «Infrastrutture e Reti» 2014-2020 e le previsioni contenute nei «Patti per il Sud» sottoscritti dal Governo con i Presidenti di Regione e Sindaci delle Città capoluogo del Mezzogiorno, per quanto riguarda le regioni meridionali;
4) l'esigenza di rafforzare la programmazione dei fondi comunitari con risorse aggiuntive e di integrarla con azioni complementari per il perseguimento degli obiettivi unitari di sviluppo e coesione.
La coerenza con le strategie delineate nel quadro di programmazione delle infrastrutture di trasporto, ed in particolare negli Allegati al DEF 2016 e 2017, consente di dare continuità all'obiettivo strategico generale del Piano Operativo MIT volto a migliorare la rete stradale e ferroviaria, favorendo l'accessibilità ai territori e all'Europa, superando le strozzature nella rete, con particolare riferimento alla mobilità da e verso i nodi nonchè alla mobilità nelle aree urbane e provvedere alla messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale per una mobilità sicura e sostenibile.
In particolare l'Allegato al DEF 2017 «Connettere l'Italia: fabbisogni e progetti di infrastrutture» individua per tutte le modalità connesse ai vari sistemi di trasporto (strade-autostrade, ferrovie, sistemi di trasporto rapido di massa delle città metropolitane, porti, aeroporti, interporti, ciclovie) i fabbisogni infrastrutturali con orizzonte pianificatorio 2030 a fronte dell'analisi del sistema nazionale attuale delle infrastrutture di trasporti e logistica e delle sue criticità; tali fabbisogni si traducono in una serie di interventi e di programmi in parte già in corso, in parte da realizzare.
Ne consegue che, nell'ambito degli interventi individuati dall'Allegato al DEF 2017, esiste un insieme di interventi candidabili al finanziamento tramite i fondi FSC, in quanto coerenti con gli obiettivi e le strategie di questa stagione pianificatoria e realizzabili in tempi brevi.
L'individuazione degli interventi si è basata sulla capacità degli stessi di perseguire gli obiettivi specifici declinati nel Piano Operativo FSC MIT 2014-2020, e quindi, in sintesi:
il potenziamento della modalità ferroviaria e il miglioramento del servizio passeggeri, in termini di qualità e tempi di percorrenza, e di trasporto delle merci, concentrandosi prioritariamente, a livello nazionale, sul completamento della rete centrale europea, a partire dai collegamenti alla rete TEN-T dei principali nodi urbani e produttivi (OS1);
il miglioramento della rete stradale, attraverso il completamento della rete stradale centrale, in particolare nelle aree maggiormente congestionate, il rafforzamento delle connessioni dei nodi secondari alla rete TEN-T (OS2);
la riduzione del congestionamento urbano e metropolitano, attraverso il potenziamento delle reti metropolitane - a partire dalle aree maggiormente popolate - ed il miglioramento della mobilità multimodale regionale, favorendo l'integrazione modale, i collegamenti multimodali, la mobilità sostenibile in aree urbane e l'accessibilità da e per i nodi urbani. Rientra in questo obiettivo anche il rinnovo del materiale rotabile per il Trasporto Pubblico Locale (OS3);
l'innalzamento livello di sicurezza dell'infrastruttura, con particolare riguardo alla manutenzione straordinaria e messa in sicurezza di infrastrutture ferroviarie, stradali (OS4).
Nella definizione degli interventi si è tenuto conto delle percentuali fissate per l'allocazione dei finanziamenti del Fondo Sviluppo e Coesione (80% al Mezzogiorno e 20% Centro-nord).
Per quanto riguarda le Regioni del Mezzogiorno, l'entità delle risorse disponibili ha favorito la concentrazione delle scelte su interventi dalla forte valenza strategica, in una prospettiva di completamento delle grandi direttrici di trasporto già avviate nel corso degli ultimi anni.
Gli interventi individuati appartengono principalmente al sistema ferroviario e ai sistemi di trasporto rapido di massa nelle città metropolitane, in quanto sono quelli in cui il contributo statale è determinante, rispetto alle altre forme di co-finanziamento, per il completamento degli interventi in corso («invarianti») e, nello stesso tempo, esistono ancora ampi margini di risorse da reperire. In maniera più marginale, ma comunque non trascurabile, sono state individuate necessità di cofinanziamento anche per alcuni interventi rientranti nel sistema portuale e in quello delle «strade-autostrade». Infine, una quota residua è destinata agli investimenti su materiale rotabile innovativo, sia su gomma che ferroviario, a completamento della forte azione di rinnovo del parco rotabile con tecnologie a basso impatto ambientale già prevista nel Piano Operativo FSC MIT 2014-2020.
Per quanto riguarda il sistema ferroviario, il fabbisogno esplicitato dal nuovo Contratto di Programma (2017-2021) risulta coperto dal finanziamento statale per la prima annualità; ma la strategicità della cura del ferro, tanto più se rientra nell'ambito dei principali nodi urbani, è un punto fermo dell'attuale politica della mobilità a livello nazionale, per cui permangono esigenze di finanziamento importanti per gli anni successivi, e alcune marginalità per il primo anno. I servizi ferroviari, sia merci che passeggeri, sono destinati, infatti, a svolgere un ruolo primario con riferimento agli obiettivi di accessibilità, di sostegno alle politiche industriali di filiera, di sicurezza e sostenibilità ambientale e, non ultimo, di qualità della vita e competitività delle aree urbane e metropolitane, rispetto alle quali la rete ferroviaria si connota come infrastruttura essenziale anche a supporto dei servizi di trasporto locale. D'altro canto, l'impegno richiesto dalla gestione e dal potenziamento della rete ferroviaria la colloca in primo piano anche sul versante della valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, secondo una rinnovata capacità di programmazione orientata allo sviluppo di un sistema utile, snello e condiviso.
L'impegno prioritario per lo sviluppo degli investimenti deve quindi essere orientato nell'identificare un certo numero di direttrici ordinarie da velocizzare ai fini di aumentare i livelli di connettività ed accessibilità delle regioni non direttamente connesse al sistema AV (principalmente quelle del Mezzogiorno), con l'obiettivo di consentire tempi di accesso alla Capitale e ai principali nodi urbani, da tutte le altre principali aree urbane del paese, non superiori a quelli oggi garantiti, per distanze analoghe, dal sistema AV tradizionale. Unitamente a questa linea di azione, va incentivato quanto più possibile il consolidarsi, in ambito delle principali aree metropolitane, di un sistema integrato di trasporti rapidi di massa, cioè sistemi metropolitani, sistemi tranviari e servizi ferroviari urbani interconnessi, tale da ribaltare la quota modale ancora troppo a favore della mobilità privata, verso una mobilità pubblica che sia rapida (trasporto «rapido»), efficiente ed efficace, in particolare che sia in grado di soddisfare le necessità di spostamento di un alto numero di passeggeri tramite lo stesso vettore (trasporto rapido «di massa»).
Nel presente Addendum vengono quindi proposti investimenti per interventi sul sistema ferroviario che rispecchiano questo quadro strategico e si propongono il conseguimento degli obiettivi descritti, tra quali:
il completamento dell'AVR sulla direttrice Napoli - Bari,
la velocizzazione della direttrice Adriatica,
la velocizzazione della Tirrenica sud
il nuovo collegamento Catania - Palermo nell'ambito della Direttrice Napoli - Palermo.
Per quanto riguarda le città metropolitane, l'attenzione è tutta rivolta verso quegli interventi di potenziamento dei sistemi di trasporto rapido di massa delle principali aree urbane del Mezzogiorno:
per Napoli, il completamento della linea 1, l'estensione della linea 6, il miglioramento dei sistemi tecnologici delle linee esistenti,
per Cagliari il potenziamento della rete tranviaria,
per Messina il rinnovo e upgrading infrastrutturale della rete tranviaria,
per Catania l'estensione della Circumetnea.
Inoltre, a completamento dello scenario di potenziamento dei sistemi, viene previsto il rinnovo del materiale rotabile per il tpl utilizzando tecnologie innovative per le Regioni Calabria, Basilicata, Campania, Sardegna, Sicilia, Molise e Puglia.
Per quanto riguarda il sistema portuale, sono stati individuati alcuni interventi per i quali sussiste la necessità di finanziamenti residui, tra i quali:
la camionale di Bari, opera attesa da anni che si rivelerebbe essenziale anche per il miglioramento della qualità della circolazione in tutte le aree oggi coinvolte dal transito dei mezzi pesanti diretti verso il porto,
il miglioramento dell'accessibilità marittima e la valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, con riferimento particolare alle interconnessioni con le ZES (zone economiche speciali), per alcuni dei porti principali del Mezzogiorno;
la valorizzazione dei porti che garantiscono la continuità territoriale con le isole campane.
Per quanto riguarda il sistema delle strade nazionale, nella scelta degli ulteriori interventi da finanziare, coerentemente con quelli individuati nell'Allegato al DEF 2017, si è tenuto conto, oltre che della rispondenza agli obiettivi precedentemente indicati, fra cui prioritari risultano gli interventi di manutenzione straordinaria e di valorizzazione dell'esistente, anche delle esigenze di completamento di interventi già parzialmente realizzati, necessari alla chiusura di alcune maglie della rete, e degli effetti sinergici generati, come:
il completamento della «Fortorina» in Campania, oltre che il completamento della viabilità del retroporto di Salerno,
il completamento del corridoio Potenza - A3 - Lagonegrese in Basilicata,
alcuni stralci funzionali della Jonica in Calabria,
l'itinerario Palermo Agrigento e Licodia - Eubea in Sicilia,
il completamento della Sassari-Olbia e dell'Iglesiente in Sardegna.
Per quanto riguarda il Centro-nord, la disponibilità di risorse più contenuta è stata indirizzata su interventi comunque di rilevante impatto strategico, sia per quanto concerne le infrastrutture finalizzate alla sicurezza sia per quelle destinate alla valorizzazione dei territori, sotto il profilo dell'accessibilità e della attrattività turistica. Assi tematici e Azioni
La struttura complessiva del presente Addendum ripropone l'articolazione in sei Assi tematici e relative linee d'azione del Piano Operativo Infrastrutture FSC 2014-2020:
A. Interventi stradali
B. Interventi nel settore ferroviario
C. Interventi per il trasporto urbano e metropolitano
D. Messa in sicurezza del patrimonio infrastrutturale esistente
E. Altri interventi
F. Rinnovo materiale del Trasporto Pubblico Locale - Piano Sicurezza ferroviaria.
All'interno di ciascuna linea di azione sono declinati gli interventi, individuati a valle di un percorso di confronto e condivisione con le Regioni e con i Concessionari delle reti di infrastrutture stradali e ferroviarie, tenuto conto dei seguenti criteri:
maturità progettuale e congruità della tempistica prevista;
coerenza strategica degli interventi con la programmazione nazionale e regionale;
capacità di raggiungere i target di realizzazione previsti dal Piano Operativo;
possibilità di attrarre risorse private e/o capitali aggiuntivi.
Per tutti gli interventi dell'Addendum trovano applicazione le regole di governance previste per il Piano Operativo Infrastrutture FSC 2014-2020 del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
In particolare si applica il sistema di gestione e controllo (SiGeCo) del medesimo Piano Operativo approvato con delibera CIPE n. 54/2016 e tutte le disposizioni contenute nella delibera CIPE 10 agosto 2016 n. 25 e nella circolare del Ministro per la coesione territoriale ed il mezzogiorno n. 1 del 5 maggio 2017.