
ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO
CIRCOLARE 5 settembre 2019, n. 5
G.U.R.S. 20 settembre 2019, n. 43
Legge n. 328/2000 - Utilizzo Fondo nazionale politiche sociali 2018-2019. "Linee guida per l'attuazione delle politiche sociali regionali 2019-2020". Direttive.
AI DISTRETTI SOCIO-SANITARI DELLA REGIONE SICILIANA
Con deliberazione n. 152 del 24 aprile 2019 e con successivo decreto presidenziale n. 439 Serv.4- S.G. del 5 luglio 2019, il Governo regionale ha approvato il documento di programmazione "Linee guida per l'attuazione delle politiche sociali regionali 2019-2020" che prevede l'utilizzo delle risorse del FNPS assegnate alla Regione siciliana per l'annualità 2018 e quelle previste per l'annualità 2019.
In attuazione della suddetta programmazione, con D.D.G. n. 1251 dell'11 luglio 2019, questo Dipartimento ha assegnato le somme ai distretti socio-sanitari e alle Aree omogenee distrettuali.
L'adozione delle Linee guida, a distanza di pochi mesi dalla programmazione delle risorse del FNPS 2016-2017, di cui al D.P.R.S. 26 novembre 2018, scaturisce dalla necessità di rispettare la tempistica prevista nel decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 26 novembre 2018 "Riparto del Fondo nazionale politiche sociali. Annualità 2018".
I due atti di programmazione regionale vanno pertanto letti come un unico documento, stante che le "Linee guida per l'attuazione delle politiche sociali regionali 2019-2020" riprendono e rafforzano le linee di Azione già finanziate con le risorse 2016-2017 (integrazione socio-sanitaria - assistenza tecnica), apportando però al contempo delle novità prevalentemente scaturite dall'applicazione del Piano sociale nazionale e dalle criticità rilevate nell'attuazione delle politiche sociali territoriali (governance del distretto socio-sanitario e organismi tecnici deputati alla programmazione, gestione e rendicontazione dei Piani di zona).
Considerato il carattere strutturale assunto dal FNPS, si è ritenuto opportuno inserire nell'atto di programmazione anche l'annualità 2019 del FNPS, nel rispetto peraltro di quanto stabilito dal Piano sociale nazionale 2018-2020 approvato con il citato decreto ministeriale.
L'atto di programmazione regionale adottato con la deliberazione n. 152/2019, in continuità con quello precedente, consente dunque di completare il triennio di programmazione 2018-2020 (risorse FNPS 2016-2019), garantendo maggiore continuità alle politiche di welfare attivate in ambito territoriale.
Ciò premesso, nel rinviare a quanto già riportato nella circolare n. 6 del 10 dicembre 2018, si ritiene opportuno con la presente direttiva richiamare alcune novità introdotte dal Piano sociale nazionale, soprattutto in ordine all'attuazione degli interventi e servizi riguardanti l'area dell'infanzia e dell'adolescenza e ai flussi informativi da garantire in ottemperanza a quanto previsto a livello ministeriale, nonché fornire sintetiche informazioni sulle procedure da attivare per la presentazione del Piano di zona 2019-2020.
Ferma restando la necessità di programmare le risorse destinate alle politiche sociali nel rispetto dei macro-livelli previsti in sede nazionale, secondo una logica di ottimizzazione delle risorse assegnate a valere sui vari Fondi destinati al settore, evitando sovrapposizioni o duplicazioni di interventi, il Piano nazionale pone l'obbligo di utilizzare almeno il 40% delle risorse assegnate a sostegno dei minori e dell'infanzia, elencando la tipologia dei possibili interventi/servizi da avviare, riportati integralmente nelle "Linee guida per l'attuazione delle politiche sociali regionali 2019-2020".
Una volta definite le azioni da attivare con la suddetta riserva, indicata agli allegati del decreto di riparto, ciascun distretto oltre alla compilazione delle Azioni nel formulario del Piano di zona, dovrà compilare l'allegato Abis, già inserito nelle Linee guida e comunque allegato alla presente circolare, indicando per ciascuna tipologia di intervento gli importi programmati.
Si evidenzia che la compilazione del suddetto schema costituisce atto obbligatorio ai fini dell'approvazione del Piano di zona. Ovviamente sarà il distretto socio-sanitario ad individuare le tipologie di intervento da attivare e gli importi da destinare a ciascuna di esse, ciò alla luce delle priorità rilevate in ambito territoriale. Nel rispetto di quanto previsto nel Piano sociale nazionale il 40% destinato ai minori e all'infanzia dovrà essere ripartito tra le tipologie di servizio previste nei primi 4 macrolivelli.
Per ogni macrolivello va in ogni caso garantita una o più tipologie di intervento.
Nulla osta che il distretto socio-sanitario destini all'area dell'infanzia e dell'adolescenza anche una somma superiore rispetto a quella già indicata nel decreto di riparto o attingendo dalle risorse indistinte o a valere su altri fondi. In questo caso la scheda del formulario dedicata all'intervento consentirà di conoscere l'esatta fonte di copertura finanziaria programmata.
Così come riportato nello schema, si ritiene centrale promuovere la famiglia come risorsa, assicurandole il sostegno nei momenti di crisi, con specifico riferimento al sostegno per le responsabilità genitoriali, alla promozione e tutela dei diritti dei minori, al superamento delle difficoltà di natura socio-economica, al potenziamento dei percorsi di affido familiare.
Da qui l'esigenza di programmare interventi a carattere domiciliare (l'educativa) a sostegno della famiglia, in grado di supportare i genitori nel percorso di crescita dei figli, intervenendo così sull'intero sistema familiare attraverso percorsi condivisi, capaci di determinare cambiamento e crescita di tutti i membri del nucleo familiare.
Al contempo si evidenzia l'importanza di prevedere servizi territoriali quali centri di ascolto, servizi di mediazione dei conflitti e spazio neutro, con l'obiettivo principale di promuovere il benessere e la qualità di vita dei figli, spesso coinvolti in modo strumentale nelle conflittualità, salvaguardando i loro rapporti affettivi con entrambi i genitori.
Gli interventi da "mettere in campo" non possono e non devono avere alla base solo una logica" riparativa", ma devono tendere alla promozione del benessere del minore, prevenendo eventuali situazioni di disagio che possono determinarsi in presenza di particolari situazioni socio-familiari ed economiche.
E' pertanto necessario garantire e qualificare l'offerta di servizi a ciclo diurno per minori, per sostenere i bisogni di crescita e di socializzazione di questi ultimi, il lavoro di cura della famiglia, l'inserimento scolastico, prevenendo la dispersione scolastica e forme di disagio sociale e di devianza minorile.
Centrale in tutte le diverse linee di intervento sopra elencate é la presenza della rete territoriale, soprattutto delle istituzioni direttamente coinvolte nella presa in carico dei minori e della famiglia. Si intende qui fare riferimento al consultorio familiare, alle scuole, ai servizi della giustizia e alle diverse associazioni presenti sul territorio che con il loro background possono costituire il valore aggiunto nell'intervento pubblico.
In ordine al ruolo svolto dal Terzo settore nell'attuazione delle politiche sociali, appare utile richiamare l'obbligo da parte delle amministrazioni pubbliche, nella quantificazione dei costi del personale, di garantire un budget adeguato tenuto conto del C.C.N.L. di categoria e dei relativi rinnovi (si ricorda il recente rinnovo nell'anno corrente del C.C.N.L. Cooperative sociali).
Così come nei precedenti cicli di programmazione, il Piano di zona va ricondotto nell'ambito dei macro-livelli individuati dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali indicando gli interventi/servizi che saranno attivati in ambito distrettuale (All. A).
In assenza dei LEA sociali, i macro-livelli costituiscono uno "zoccolo" comune per favorire maggiore omogeneità tra i welfare regionali.
Per tale ragione, ogni Piano di zona deve prevedere Azioni riconducibili a tutti i macro-livelli e, nei limiti delle risorse disponibili, deve poter offrire risposte efficaci alla domanda sociale emersa dai tavoli tematici e riportata nella relazione sociale. Non può dunque essere approvato un Piano di zona che preveda l'utilizzo delle risorse FNPS quota indistinta esclusivamente per un'azione.
Tutti i macro-livelli devono essere previsti nella programmazione del distretto socio-sanitario. Nel caso in cui il FNPS non copra tutti i macrolivelli (All. A), è obbligo da parte del distretto socio-sanitario indicare su quali fondi trova copertura quel macro-livello e l'entità della risorsa ad esso destinata.
A titolo esemplificativo, il distretto socio-sanitario può decidere di programmare il FNPS annualità 2018 e 2019, comprensivo di tutte le quote di cui agli allegati 1 e 2 del decreto di riparto, per tutti i macro livelli, oppure decidere di destinare il FNPS ad es. per i primi 4 macrolivelli, indicando a copertura del macro livello 5 la quota del Fondo povertà destinata all'inclusione sociale.
Analogo ragionamento può riguardare eventuali altri Fondi (nazionali, regionali e comunali) destinati al settore.
In ogni caso ogni Azione programmata, indicata nel Formulario, va ricondotta al macro-livello nazionale, così come già indicato nelle Linee guida.
Per completezza e per un'esatta quantificazione delle somme destinate al distretto socio-sanitario, anche l'assistenza tecnica e l'incentivo gruppo piano vanno inclusi nella sopra indicata griglia, inserendoli nel macro-livello 1.
Entrambi gli schemi relativi ai macrolivelli (All. A e All. Abis) devono essere compilati distintamente per la prima annualità (FNPS 2018) e per la seconda annualità (FNPS 2019), in considerazione che la distribuzione delle risorse può anche essere diversa per le due annualità e in ragione della necessità di fornire il dato al Ministero distinguendo le risorse del FNPS per singola annualità.
La sintesi dei dati riportati nelle griglie dei 55 distretti socio-sanitari e delle Aree omogenee distrettuali verrà trasmessa al Ministero del lavoro e delle politiche sociali in ottemperanza all'art. 3 del decreto nazionale di riparto.
In considerazione della recente procedura attuata per l'approvazione del PdZ 2018-2019 (FNPS 2016-2017) le Linee guida prevedono un percorso di approvazione del nuovo PdZ 2019-2020 (FNPS 2018-2019) semplificato, facendo così "tesoro" delle indicazioni già emerse dal territorio nei tavoli tematici realizzati per la precedente programmazione.
Ancora una volta si richiama la centralità del Gruppo Piano quale struttura tecnica di riferimento per i comuni che compongono il Distretto socio-sanitario.
Considerato il ruolo attivo che ciascun comune del distretto socio-sanitario deve svolgere in tutte le fasi relative alla definizione e all'attuazione delle politiche di welfare, le Linee guida prevedono un incentivo al personale comunale facente parte del "gruppo piano". Si tratta di un intervento già previsto nelle prime programmazioni regionali in attuazione della legge n. 328/2000, oggi ancor più necessario in ragione del numero esiguo di personale destinato al settore e di contro delle più complesse competenze assegnate in ambito sociale al distretto socio-sanitario.
Al fine di accelerare le procedure e ridurre la produzione di ulteriori atti, si è ritenuto utile inserire la suddetta linea di intervento nell'ambito del Piano di zona, destinando a ciascun distretto socio-sanitario specifica somma, già indicata nel decreto di riparto.
Pertanto, nel formulario sarà inserita un'Azione specifica denominata "Incentivo gruppo piano" indicando il personale comunale del "gruppo piano" che beneficerà dell'intervento (unità e profilo professionale per ciascun comune del distretto socio-sanitario), numero di ore di straordinario previste, nel rispetto dei contratti collettivi del personale degli enti locali, obiettivi da raggiungere.
Al riguardo, al fine di rendere proficuo il previsto sostegno economico, ciascun distretto socio-sanitario dovrà inserire nella suddetta Azione alcuni indicatori di risultato dai quali si possa rilevare una migliore performance in ordine all'attuazione del Piano di zona in argomento (2019-2020).
A titolo esemplificativo gli indicatori di risultato potranno riguardare:
- l'Avvio delle azioni previste nel formulario: ad es. almeno il 50% entro i primi sei mesi dall'acquisizione del trasferimento regionale;
- l'accelerazione delle procedure di spesa: ( atti di impegno, mandati, ecc.);
- la valutazione sulle azioni realizzate (rapporto domanda/offerta - n. beneficiari da raggiungere... ecc.);
- l'elaborazione e trasmissione delle schede di monitoraggio semestrale previste dall'amministrazione regionale., ecc.
Potranno essere inseriti anche indicatori di risultato riferiti a precedenti cicli di programmazione del PdZ riguardanti la conclusione degli stessi e l'accelerazione della spesa.
Il miglioramento della performance organizzativa e gestionale e, dunque, il raggiungimento dei suddetti indicatori di risultato verranno verificati attraverso il monitoraggio periodico e costituiranno elemento di valutazione da parte della regione in ordine al mantenimento della misura proposta nelle future programmazioni regionali.
Così come indicato in precedenza il Piano di zona dovrà essere articolato in due annualità, con riferimento alle risorse destinate a ciascun anno, come previsto nel decreto di riparto (FNPS 2018-FNPS 2019).
Considerato che contestualmente verrà avviato anche il PdZ 2018/2019 (FNPS 2016-2017), al fine di evitare un eccessivo disallineamento tra Fondi e programmazione/ attuazione distrettuale, il Piano di zona 2019-2020, una volta approvato dal Nucleo di valutazione regionale, dovrà essere avviato anche nel caso di coincidenza temporale con l'attuazione del Piano di zona precedente (2018-2019).
L'atto di programmazione distrettuale, una volta approvato dalla Regione, verrà inserito nel sito del Dipartimento famiglia e politiche sociali, nella specifica linea di attività e pertanto si chiede di trasmettere allo scrivente Dipartimento il file con il Piano di zona approvato.
Si ricorda che il Piano di zona dovrà essere presentato entro 90 giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana del D.P. n. 439 del 5 luglio 2019 di approvazione delle "Linee guida per l'attuazione delle politiche sociali regionali 2019-2020", ciò al fine di consentire l'erogazione entro l'esercizio finanziario 2019.
Ai fini dell'erogazione delle suddette somme ciascun distretto socio-sanitario dovrà aver adempiuto al monitoraggio periodico previsto dall'Amministrazione regionale.
L'annualità 2019 verrà impegnata ed erogata a seguito dell'avvenuta approvazione da parte del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del decreto di riparto FNPS annualità 2019.
In caso di mancata presentazione del PdZ e della richiesta documentazione a supporto entro termini previsti dalle Linee guida, il Dipartimento famiglia e politiche sociali nominerà un commissario regionale incaricato della definizione degli atti e il cui onere economico ricadrà sul distretto socio-sanitario.
Appare opportuno sottolineare che le risorse del FNPS hanno destinazione vincolata e sono utilizzabili esclusivamente a sostegno della spesa sostenuta per l'attuazione del Piano di zona e verranno erogate, come in precedenza, al comune capofila del distretto socio-sanitario o al comune capofila dell'AOD.
In ultimo, così come previsto nelle Linee guida, l'Amministrazione regionale si riserva di programmare specifiche azioni per l'aggiornamento professionale degli operatori pubblici coinvolti nelle politiche sociali distrettuali, per migliorare la capacità di programmazione e di spesa dei distretti socio-sanitari e per sostenere e rafforzare l'associazione tra i comuni del distretto socio-sanitario per la gestione condivisa dei servizi sociali.
La presente direttiva verrà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana e nel sito istituzionale del Dipartimento famiglia e politiche sociali.
Il dirigente generale ad interim del Dipartimento regionale della famiglia e delle politiche sociali: DI LIBERTI