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RACCOMANDAZIONE (UE) 2021/2122 DEL CONSIGLIO, 26 novembre 2021

G.U.U.E. 2 dicembre 2021, n. L 431

Raccomandazione su un patto per la ricerca e l'innovazione in Europa.

IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,

visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 292 in combinato disposto con l'articolo 182, paragrafo 5,

vista la proposta della Commissione europea,

considerando quanto segue:

1) Il 30 settembre 2020 la Commissione ha adottato una comunicazione dal titolo «Un nuovo SER per la ricerca e l'innovazione», in cui definisce una nuova visione per lo Spazio europeo della ricerca (SER) e annuncia l'intenzione di proporre un patto per la ricerca e l'innovazione (R&I) in Europa.

2) Le conclusioni del Consiglio sul nuovo Spazio europeo della ricerca, adottate il 1° dicembre 2020, invitano gli Stati membri e la Commissione a elaborare nel 2021 un'agenda politica del SER e un modello di governance multilivello per realizzare la nuova ambizione del SER.

3) Negli ultimi due decenni l'attuazione del SER ha contribuito al conseguimento di alcuni importanti risultati in settori quali le infrastrutture di ricerca, la scienza aperta, la cooperazione transnazionale e internazionale, l'equilibrio della dimensione di genere nella R&I, la programmazione congiunta, le carriere di ricerca e la mobilità dei ricercatori, come pure alle riforme strutturali. Tuttavia, il ritmo dei progressi in materia di investimenti nella R&I a livello dell'Unione ha recentemente subito un rallentamento generale e occorre fare di più per invertire tale tendenza.

4) Al fine di affrontare le sfide globali e sostenere la competitività dell'Europa, la cooperazione internazionale attraverso il SER dovrebbe tenere conto delle priorità delle relazioni esterne dell'Unione, sulla base del multilateralismo e di un'apertura reciproca ed equilibrata, e promuovere condizioni di parità e reciprocità fondate su valori fondamentali e condizioni quadro comuni.

5) Per realizzare un SER adeguato al futuro, è necessario rafforzare il coordinamento e approfondire la coerenza tra le politiche dell'Unione, nazionali e regionali. La comunicazione della Commissione «Un nuovo SER per la ricerca e l'innovazione» auspica pertanto la mobilitazione degli Stati membri attorno a principi e valori fondamentali comuni e l'individuazione di settori d'azione prioritari condivisi. Ciò è particolarmente importante in un momento in cui sono necessari finanziamenti e riforme nazionali e regionali più consistenti e più mirati al fine di accelerare il contributo al conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (ONU), la transizione verde e la trasformazione digitale nonché di attuare gli obiettivi dell'accordo di Parigi, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

6) E' necessario un insieme comune di principi e valori per riaffermare le solide fondamenta della R&I nell'Unione, sottolineando i valori (etica e integrità; libertà della ricerca scientifica; parità di genere e pari opportunità), stabilendo migliori condizioni di lavoro (libera circolazione dei ricercatori, della conoscenza e della tecnologia in tutta l'Unione; ricerca dell'eccellenza; creazione di valore e impatto della R&I) e rafforzando la cooperazione (coordinamento, coerenza, impegno; sensibilizzazione globale; inclusività; responsabilità sociale).

7) I settori prioritari condivisi dovrebbero fornire ai portatori di interessi una chiara indicazione dei settori e delle azioni che l'Unione e i suoi Stati membri considerano priorità comuni e in cui si impegnano a collaborare a geometria variabile, creando un quadro stabile per i responsabili politici, i finanziatori pubblici, gli investitori privati e gli esecutori.

8) Nelle conclusioni sul nuovo Spazio europeo della ricerca, il Consiglio ha ribadito l'obiettivo di un livello di investimenti in ricerca e sviluppo (R&S) pari al 3 % del PIL dell'Unione. Al fine di dare priorità agli investimenti e alle riforme, gli Stati membri potrebbero aggiornare i loro obiettivi nazionali per tenere conto delle nuove priorità dell'Unione e delle circostanze nazionali.

9) Affinché le rispettive strategie nazionali contribuiscano al conseguimento dell'obiettivo del 3 %, si incoraggiano gli Stati membri a valutare l'opportunità di avvalersi di sotto-obiettivi aggiuntivi, trovando per l'agenda del SER il giusto equilibrio tra un sufficiente livello di ambizione e un carattere realizzabile e realistico, anche per gli Stati membri a livello nazionale.

10) Il rafforzamento del SER richiede una più stretta collaborazione tra gli Stati membri e la Commissione. Questo obiettivo può essere raggiunto se la Commissione istituisce e mantiene un sistema semplificato di monitoraggio e coordinamento per l'apprendimento reciproco e un dialogo bilaterale e multilaterale rafforzato.

11) E' opportuno potenziare il coordinamento degli investimenti e delle riforme dell'Unione e nazionali (anche a livello regionale) per rafforzare i sistemi nazionali di R&I e aumentarne l'impatto a livello di Unione: le politiche nazionali di R&I favoriscono lo sviluppo di sistemi nazionali orientati verso obiettivi nazionali, ma contribuiscono nel contempo anche agli obiettivi del SER e ad altre priorità condivise dell'Unione in settori strategici di interesse comune,

RACCOMANDA:

I. Valori e principi per la ricerca e l'innovazione nell'Unione 

1. Gli Stati membri dovrebbero applicare nei loro diversi sistemi di R&I la seguente serie comune di valori e principi per la R&I nell'Unione, in stretta collaborazione con i portatori di interessi. Tali valori e principi dovrebbero inoltre essere promossi dagli Stati membri e dall'Unione nelle loro interazioni con i paesi terzi al fine di conseguire condizioni di parità e un quadro comune.

Difesa dei valori

a) Etica e integrità della R&I: i ricercatori, i processi di ricerca e il sistema di R&I nel suo complesso dovrebbero rispettare norme e prassi rigorose in materia di etica e integrità, che costituiscono il fondamento di una ricerca responsabile e affidabile, libera da interferenze indebite, un prerequisito per conseguire l'eccellenza, sostenere l'assunzione di responsabilità dei ricercatori nella lotta contro i pregiudizi e le lacune metodologiche e contrastare la diffusione di pseudoscienze e cattiva informazione aumentando lo sforzo di divulgazione scientifica e la relativa pedagogia;

b) Libertà della ricerca scientifica: nell'ambito di una cultura della ricerca che è insita nel SER e condizione necessaria affinché i ricercatori definiscano liberamente i loro quesiti, teorie e metodi di ricerca in modo aperto e sicuro e producano, condividano e diffondano conoscenze, dati e altri risultati;

c) Parità di genere e pari opportunità per tutti: includere l'equilibrio di genere nelle équipe di ricerca a tutti i livelli, anche a livello dirigenziale e nel processo decisionale, combattere la violenza e le molestie di genere, contrastare i pregiudizi di genere e assicurare l'integrazione della dimensione di genere nel contenuto della R&I, tenendo conto della diversità in senso più ampio, ivi compresi il genere, l'origine razziale o etnica, la religione o il credo, la diversità sociale, la disabilità, l'età e l'orientamento sessuale, nonché lottare contro la discriminazione di ogni tipo;

Lavorare meglio

d) Libera circolazione: la libera circolazione dei ricercatori e del personale di supporto, delle conoscenze scientifiche e delle tecnologie dovrebbe essere promossa in modo da attirare i talenti e scongiurarne la potenziale fuga. Ciò comporta la condivisione delle conoscenze, dei dati e degli strumenti scientifici il più rapidamente possibile, in particolare attraverso pratiche di scienza aperta, carriere interessanti e basate sul merito, il riconoscimento delle competenze dei ricercatori e del personale di supporto nel corso dell'intera carriera, il miglioramento delle condizioni quadro per la mobilità dei ricercatori, il contributo alla circolazione dei ricercatori in tutta l'Unione, la promozione degli scambi tra il mondo accademico e l'industria (nonché altri settori), la diffusione dell'innovazione e il sostegno del libero accesso alle infrastrutture di ricerca, alle infrastrutture tecnologiche e ai loro servizi;

e) Ricerca dell'eccellenza: l'impegno a programmare, realizzare o sostenere attività di ricerca della massima qualità possibile, con l'obiettivo di conseguire e premiare l'eccellenza quale prerequisito per l'impatto scientifico, tecnologico, economico, politico e sociale, in modo da ampliare la base di conoscenze complessiva dell'Europa. Ne consegue che il sostegno pubblico alla R&I dovrebbe mirare a selezionare e finanziare iniziative di alta qualità - la qualità implica che la ricerca sia di livello mondiale, produca risultati verificabili e riproducibili e sia realizzata mediante processi e metodologie di ricerca trasparenti e attraverso una gestione della ricerca che consenta il riutilizzo sistematico dei risultati precedenti. Il sistema di valutazione della ricerca - per la ricerca, i ricercatori, le équipe e le istituzioni - dovrebbe rispettare questo principio e premiare di conseguenza la qualità; il sostegno pubblico dovrebbe riconoscere che la ricerca di base è essenziale per garantire l'eccellenza, l'attrattiva e il vantaggio competitivo degli ecosistemi di R&I e dovrebbe trovare il giusto equilibrio tra la ricerca «motivata dalla curiosità» e quella «orientata alla missione»;

f) Creazione di valore e impatto sociale ed economico: aumentare l'impatto della R&I trasformando la leadership dell'Europa nel campo della creazione di conoscenze avvalendosi delle conoscenze all'interno della società, per esempio attraverso prodotti, servizi, processi e soluzioni che favoriscano il benessere dei cittadini in un pianeta sostenibile, la prosperità economica, l'innovazione aperta, l'elaborazione di politiche basate su elementi concreti e l'autonomia strategica, mantenendo al contempo un'economia aperta; ciò implica, tra l'altro, lavorare in vari settori di intervento, incoraggiare e premiare una maggiore interconnessione tra gli attori della collaborazione multidisciplinare e intersettoriale, investire nelle persone, nella disponibilità di infrastrutture di ricerca e tecnologiche, nell'interazione con l'industria e con altri attori nonché promuovere la ricerca di base su iniziativa dei ricercatori e il suo ruolo nel generare progressi rivoluzionari e una più ampia base di conoscenze;

Collaborazione

g) Coordinamento, coerenza e impegno: gli Stati membri integrano la dimensione europea nelle politiche nazionali e regionali in materia di R&I e garantiscono un livello maggiore di adesione e impegno nazionali a favore di un'attuazione efficace delle priorità del SER. Gli Stati membri, con il sostegno dell'Unione, coordinano le loro politiche e i loro programmi di R&I in settori di interesse comune, anche garantendo la complementarità e promuovendo le sinergie con i programmi quadro dell'Unione di R&I e altri programmi e fondi dell'Unione, facilitando in tal modo la cooperazione transnazionale nel SER, e orientano gli investimenti e le riforme in materia di R&I in modo da realizzare il SER e accelerare la transizione verde e la trasformazione digitale;

h) Sensibilizzazione globale: gli Stati membri si impegnano in una collaborazione vicendevole e reciprocamente vantaggiosa e in attività congiunte in materia di R&I con partner di paesi e regioni terzi, sulla base degli interessi strategici e dei valori dell'Unione e dei principi enunciati nella presente raccomandazione, negli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e in altri strumenti internazionali pertinenti;

i) Inclusività: gli Stati membri dovrebbero sforzarsi di sviluppare appieno il potenziale del SER al fine di essere competitivi a livello globale; di conseguenza, gli Stati membri e le regioni meno efficienti dovrebbero essere informati e sostenuti affinché possano intensificare i loro sforzi per aumentare le prestazioni e le dimensioni dei loro sistemi di R&I e sviluppare le loro capacità, sia umane che infrastrutturali, anche sfruttando le sinergie tra i loro finanziamenti nazionali e regionali e i fondi dell'Unione. E' opportuno sostenere a livello di Unione gli sforzi volti a sbloccare il potenziale di eccellenza degli Stati membri e a mettere in contatto i soggetti impegnati nella R&I delle regioni meno efficienti con le reti europee di eccellenza in tutta l'Unione;

j) Responsabilità sociale: puntare a soddisfare più adeguatamente le esigenze della società di ampliare le capacità collettive, conseguire un maggiore impatto sociale e ambientale e aumentare la fiducia e l'impegno nella scienza e nell'innovazione coinvolgendo i portatori di interessi, le comunità locali e i cittadini nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche in materia di R&I, migliorando le attività di comunicazione scientifica e garantendo che tali politiche siano adattabili, flessibili e in grado di adeguarsi a sfide impreviste.

II. Settori prioritari per l'azione congiunta nell'unione 

2. Gli Stati membri dovrebbero concentrarsi su base volontaria sui seguenti settori prioritari e renderli oggetto di azione comune a sostegno del SER; su tale base saranno definite le azioni del SER nell'agenda politica del SER. Tali azioni dovrebbero garantire uno stretto allineamento e un adeguato sostegno ai valori e ai principi in materia di R&I nell'Unione, come enunciato nella presente raccomandazione:

Approfondire un mercato interno della conoscenza realmente funzionante

a) Scienza aperta: sostenere e premiare una cultura della scienza veramente aperta in tutta l'Unione, comprese l'integrazione del libero accesso alle pubblicazioni accademiche e ai dati di ricerca (vale a dire seguendo il principio «il più aperto possibile, chiuso il tanto necessario») e la diffusione e l'adozione dei principi e delle pratiche della scienza aperta, tenendo conto nel contempo delle differenze disciplinari e culturali, compreso il multilinguismo, sostenendo lo sviluppo di competenze in materia di scienza aperta e sviluppando e integrando ulteriormente le infrastrutture e i servizi digitali su cui si fondano;

b) Infrastrutture di ricerca: sviluppare ulteriormente il libero accesso e un migliore sfruttamento e collegamento delle infrastrutture di ricerca europee e nazionali nuove ed esistenti, comprese le infrastrutture elettroniche, in tutti gli ambiti scientifici; sfruttare meglio la loro funzione integrativa nell'ecosistema della conoscenza e dell'innovazione e il loro potenziale nell'offerta di soluzioni alle sfide globali, nella costituzione di partenariati e nella messa in comune delle risorse, come anche il collegamento al cloud europeo per la scienza aperta; migliorare il loro collegamento e la loro interazione con l'industria e le infrastrutture tecnologiche al fine di accrescerne l'impatto; promuovere la creazione di nuove capacità infrastrutturali su scala europea. In tal modo si getteranno le fondamenta per l'eccellenza scientifica, si aiuterà la scienza europea a collaborare e competere a livello mondiale, si contribuirà a ridurre il divario in materia di R&I e si promuoverà l'inclusività nell'ambito del SER; ciò richiederà, tra l'altro, l'impiego di una gamma più ampia di fonti di finanziamento per infrastrutture di ricerca leader a livello mondiale e l'esplorazione di nuove modalità per finanziare l'accesso transnazionale e virtuale;

c) Parità di genere, pari opportunità per tutti e inclusività: garantire percorsi di carriera nel campo della ricerca che siano equi, aperti, inclusivi e paritari in termini di genere, al fine di agevolare il cambiamento istituzionale e strutturale sistemico nelle organizzazioni che svolgono o finanziano attività di R&I; contrastare la violenza di genere e le molestie sessuali; eliminare le disuguaglianze a prescindere da sesso, origine razziale o etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale; monitorare e valutare le politiche e i piani nazionali sulla parità di genere in materia di R&I;

d) Carriere e mobilità dei ricercatori e sistemi di valutazione e ricompensa della ricerca: prestare maggiore attenzione alle carriere dei ricercatori in generale e, nello specifico, dei ricercatori a inizio e a metà carriera, ivi compresi gli ostacoli specifici cui le donne sono confrontate in tali fasi, rendere le loro carriere più attraenti e dotarli della formazione e delle competenze necessarie per essere all'altezza dell'evoluzione delle esigenze del ruolo di ricercatore in tutta l'Unione, compresi la leadership e l'insegnamento; sviluppando e garantendo la coerenza con programmi fondamentali quali le azioni Marie Sk?odowska-Curie. Ciò sarà conseguito creando condizioni di lavoro e di occupazione stabili, attraenti, inclusive, favorevoli e trasparenti e offrendo percorsi di carriera chiari e più diversificati e orientamenti per compiere scelte professionali informate. Affrontare la questione della circolazione non equilibrata dei ricercatori in tutta l'Unione e anche tra i vari settori e le pubbliche amministrazioni, evitando nel contempo la fuga dei talenti e aumentando l'attrattiva per i talenti provenienti da tutto il mondo. Sviluppare ulteriormente gli attuali sistemi di valutazione della ricerca per la ricerca, i ricercatori, le équipe e le istituzioni, al fine di premiare la qualità, l'impatto, le pratiche di scienza aperta, la leadership e l'impegno con la società e la collaborazione con l'industria e altri settori di attività, compresa la consulenza scientifica indipendente per i responsabili delle politiche basate su dati concreti; prendere in considerazione un'ampia gamma di risultati e attività di ricerca, tenendo altresì conto dell'insegnamento a livello di istruzione superiore, e consentire percorsi di carriera diversificati. I sistemi di ricompensa dovrebbero prestare la dovuta attenzione a garantire la trasparenza, l'apertura e il merito e a evitare pregiudizi, discriminazioni e trattamenti iniqui. Ciò dovrebbe essere messo in pratica ed essere regolarmente monitorato tramite l'uso di indicatori adeguati e l'osservatorio sulle carriere della ricerca;

e) Valorizzazione delle conoscenze: aumentare la cooperazione e le interconnessioni tra gli attori in materia di R&I e coordinare meglio le politiche e i programmi a livello dell'Unione, nazionale e regionale, in particolare attraverso quadri favorevoli alla ricerca e all'innovazione, compreso il sostegno alla regolamentazione e alle politiche, per la valorizzazione delle conoscenze, migliorare l'adozione dei risultati della ricerca e l'accesso agli stessi, il miglioramento delle competenze e la gestione delle risorse intellettuali;

f) Leadership scientifica: Promuovere le capacità e il finanziamento per la ricerca di base di tipo bottom-up e per la ricerca applicata. Ciò aiuterà l'Unione a guadagnare una posizione di primo piano quale società della conoscenza e potenza scientifica globale, il presupposto per elaborare una politica efficace in materia di innovazione e per consentire all'Unione di comprendere le sfide future, come i cambiamenti climatici o le crisi sanitarie, di prepararsi e di reagire alle stesse.

g) Impegno a livello mondiale: sviluppare una strategia di impegno globale coerente e strumenti comuni, promuovendo valori e principi europei condivisi per la R&I in termini di cooperazione internazionale e sfruttando l'attrattiva della ricerca nell'Unione; garantire l'autonomia strategica dell'Unione in materia di scienza e innovazione, preservando nel contempo un'economia aperta; promuovere condizioni di parità e reciprocità fondate su valori fondamentali; potenziare i partenariati per la R&I e rafforzare, ampliare e approfondire la collaborazione con i paesi terzi e le organizzazioni regionali.

Raccogliere insieme le sfide poste dalla transizione verde e dalla trasformazione digitale e altre sfide che hanno un impatto sulla società e rafforzare la partecipazione della società nel SER

h) Azioni del SER basate su sfide: riunire gli Stati membri e la Commissione, incluse le regioni e gli enti locali, nonché i paesi terzi, l'industria e i portatori di interessi nell'ambito della ricerca e dell'innovazione, sfruttando forze combinate mediante uno stretto coordinamento, la co-progettazione, la cooperazione, la condivisione dei dati e il finanziamento congiunto, al fine di promuovere soluzioni basate su R&I e mitigare i rischi futuri in vista dell'elaborazione di politiche settoriali a sostegno della resilienza dell'Europa e degli obiettivi di sostenibilità della transizione verde e della trasformazione digitale; tali azioni del SER dovrebbero:

- avvalersi degli strumenti e dei programmi quadro dell'Unione nel campo della ricerca, quali le missioni di R&I, i partenariati europei, comprese le comunità della conoscenza e dell'innovazione dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (CCI dell'EIT), le iniziative di programmazione congiunta, nonché altre azioni oltre i programmi quadro dell'Unione nel campo della ricerca, quali le alleanze multilaterali in materia di R&I;

- affrontare sfide nuove e persistenti quali i cambiamenti climatici, la perdita e la conservazione di biodiversità, le transizioni energetiche e digitali, la migrazione, l'inquinamento da plastica, il cancro, le malattie rare e connesse all'età o le minacce per la salute pubblica, comprese le malattie infettive riemergenti;

- basarsi sul contributo dell'intera gamma di discipline, consentendo di affrontare le sfide in modo globale;

- trarre spunto da esperienze di iniziative di coordinamento esistenti, quali il piano strategico europeo per le tecnologie energetiche, i piani nazionali per l'energia e il clima e l'esempio dell'iniziativa ERAvsCorona;

i) Sinergie con l'istruzione e l'agenda per le competenze per l'Europa: la R&I e l'istruzione superiore sono fattori chiave dell'innovazione e della creazione, della diffusione e dell'utilizzo della conoscenza. Le azioni dovrebbero:

- sviluppare, sostenere e sfruttare le sinergie tra il SER e lo Spazio europeo dell'istruzione superiore, in particolare attraverso gli istituti di istruzione superiore e l'infrastruttura di ricerca, compresa l'infrastruttura elettronica, e politiche in materia di scienza aperta e apprendimento aperto che si rafforzano reciprocamente, nonché le CCI dell'EIT;

- fornire con i pertinenti portatori di interessi orientamenti e sostegno alla transizione del sistema di istruzione superiore verso livelli superiori di cooperazione, inclusione, eccellenza e digitalizzazione, tra l'altro sostenendo, di stretto concerto a livello dell'Unione e nazionale, l'ulteriore sviluppo dell'iniziativa «Università europea» quale catalizzatore per istituti di istruzione superiore moderni, inclusivi e orientati al futuro nell'Unione;

- sviluppare e attuare iniziative per dotare i ricercatori di tutte le competenze richieste dal mercato del lavoro e per il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione attraverso una formazione mirata;

j) Sinergie con le politiche settoriali e la politica industriale, al fine di promuovere gli ecosistemi dell'innovazione: la R&I e un'industria agile sono fondamentali per stimolare la competitività e conseguire un'autonomia strategica preservando al tempo stesso un'economia aperta. Le azioni dovrebbero:

- sviluppare, sostenere e sfruttare le sinergie tra il SER, le politiche intersettoriali e la strategia industriale aggiornata (1);

- promuovere il coordinamento dei programmi e delle politiche in materia di R&I per sostenere lo sviluppo di innovazioni rivoluzionarie e progressive in tutta l'Unione, in particolare attraverso le infrastrutture di ricerca e di tecnologia, gli istituti di istruzione superiore, il Consiglio europeo per l'innovazione, i partenariati di Orizzonte Europa, comprese le CCI dell'EIT, le alleanze industriali, gli importanti progetti di comune interesse europeo, le iniziative per la collaborazione tra cluster, le piattaforme tematiche di specializzazione intelligente e le tabelle di marcia comuni relative alla tecnologia industriale (dalla ricerca di base alla diffusione) in settori strategici fondamentali, in particolare quelli connessi agli ecosistemi industriali individuati nella rinnovata politica industriale europea;

- essere sviluppate congiuntamente con gli Stati membri, l'industria (comprese le piccole e medie imprese) e altri portatori di interessi nel campo della R&I; e

- indicare settori prioritari specifici (o catene del valore prioritarie) per contribuire ad allineare gli investimenti pubblici e quelli privati;

k) Un coinvolgimento attivo dei cittadini e della società nella R&I in tutte le dimensioni: le opinioni e i contributi dei cittadini e la capacità di beneficiarne e di promuoverne il coinvolgimento, per esempio, concorreranno all'azione di sensibilizzazione sui benefici e l'impatto della R&I nella vita quotidiana delle persone, garantiranno una maggiore diversità degli approcci per elaborare e attuare le politiche in materia di R&I e renderanno la R&I più pertinente per la società, agevolando l'accettazione e l'accessibilità economica di nuove soluzioni;

Rafforzare l'accesso all'eccellenza nella ricerca e nell'innovazione in tutta l'Unione e rafforzare le interconnessioni tra gli ecosistemi dell'innovazione in tutta l'Unione

l) Maggiori investimenti e riforme nei paesi e nelle regioni con prestazioni inferiori in materia di R&I: mobilitare efficacemente finanziamenti dell'Unione e nazionali per gli investimenti in R&I, associandoli a sostegno e assistenza per intraprendere le necessarie riforme in materia di R&I.

m) Sinergie tra i programmi di finanziamento dell'Unione, nazionali e regionali: le sinergie tra i programmi di finanziamento dell'Unione e i regimi nazionali e regionali di finanziamento della R&I dovrebbero essere guidate dai valori e dai principi enunciati nella presente raccomandazione ed essere promosse, rese operative e rafforzate sulla base di orientamenti consolidati per la loro attuazione, in particolare tra Orizzonte Europa, la politica di coesione e il dispositivo per la ripresa e la resilienza.

n) Maggiori legami di collaborazione e maggiore integrazione basata sull'eccellenza delle organizzazioni che svolgono attività di ricerca di paesi e regioni ultraperiferiche con prestazioni inferiori in materia di R&I nelle reti scientifiche e negli ecosistemi dell'innovazione europei, una circolazione dei cervelli più equilibrata all'interno del SER, competenze e formazione adeguate per rafforzare l'accesso all'eccellenza.

Promuovere investimenti e riforme concertati in materia di ricerca e innovazione

o) Sostegno per dare priorità e garantire investimenti a lungo termine nella R&I e riforme politiche: a tutti i livelli di governance (dell'Unione, nazionale e regionale), grazie a migliori coordinamento e partecipazione intersettoriali, compresi gli spazi di sperimentazione normativa e le clausole di sperimentazione; la loro progettazione, attuazione e valutazione dovrebbero procedere parallelamente al fine di massimizzare le sinergie e l'impatto;

p) Coordinamento degli investimenti nella R&I: sostenendo l'individuazione e l'attuazione di investimenti e riforme coordinati, al fine di rafforzare la dimensione del SER a tutti i livelli di governance nell'Unione e massimizzarne l'impatto a vantaggio dei sistemi scientifici e di innovazione dell'UE, e favorendo l'interoperabilità dei sistemi sulla base degli insegnamenti tratti dalla programmazione congiunta e dalle infrastrutture di ricerca europee.

III. Dare priorità agli investimenti e alle riforme 

3. Gli Stati membri dovrebbero dare precedenza agli investimenti e alle riforme che rispondono alle priorità del SER e garantire le condizioni e il sostegno necessari per maggiori investimenti privati nella R&I a livello dell'Unione, nazionale e regionale, fissando obiettivi volontari nazionali realistici ma ambiziosi per gli investimenti e i risultati in materia di R&S, pur riconoscendo le circostanze nazionali:

a) la spesa pubblica per la R&S e gli investimenti privati nella R&I richiedono un quadro politico e normativo adeguato per massimizzarne l'efficacia e l'efficienza e garantire un impatto economico e sociale; d'altro canto, riformare il quadro strategico della R&I o attuare un programma di riforme richiede la mobilitazione di risorse adeguate (per esempio finanziamenti, risorse umane, competenze, posti di ricerca) per incentivare il cambiamento e migliorare le prestazioni e i risultati del sistema di R&I;

b) gli obiettivi di investimento in R&S non solo stimolano il tasso complessivo di aumento della spesa di R&S, ma riflettono anche obiettivi più qualitativi, in termini di orientamenti scientifici, tecnologici, sociali o industriali; ciò vale in particolare per la spesa pubblica a favore della R&S a sostegno delle priorità del SER, comprese le riforme dei sistemi nazionali e regionali in materia di R&I, un'economia sostenibile e competitiva e la duplice transizione. 

4. Gli Stati membri dovrebbero contribuire all'obiettivo a livello di Unione di investire il 3 % del PIL dell'Unione in R&S, fissando volontariamente obiettivi nazionali per la loro spesa totale destinata alla R&S. 

5. Affinché le loro strategie contribuiscano al conseguimento degli obiettivi nazionali relativi alla spesa totale per R&S, gli Stati membri dovrebbero fissare su base volontaria sotto-obiettivi nazionali, per esempio per quanto riguarda:

a) la spesa pubblica prevista nel campo della R&S, espressa in percentuale del PIL;

b) la percentuale della spesa pubblica nazionale per la R&S destinata a programmi e iniziative comuni, infrastrutture di ricerca e partenariati europei;

c) l'aumento previsto della spesa totale per la R&S per gli Stati membri che registrano un ritardo rispetto alla spesa media dell'UE per R&S, espresso in percentuale del PIL.  

6. Gli Stati membri prendono atto delle proposte della Commissione di includere un nuovo obiettivo di impegno pubblico dell'Unione pari all'1,25 % del PIL che gli Stati membri dovranno conseguire in modo coordinato a livello dell'Unione entro il 2030 e due nuovi obiettivi volontari affinché gli Stati membri si impegnino a destinare il 5 % dei finanziamenti pubblici nazionali di R&S a programmi congiunti e partenariati europei entro il 2030 e aumentino del 50 % gli investimenti in R&S in quei Stati membri in cui l'intensità di R&S è inferiore alla media dell'Unione.

IV. Coordinamento e monitoraggio delle politiche 

7. La Commissione e gli Stati membri dovrebbero attuare un meccanismo rafforzato di coordinamento per garantire progressi verso la realizzazione delle priorità del SER. Ciò dovrebbe comprendere il coordinamento e il sostegno a livello dell'Unione, dalle fasi di pianificazione e progettazione strategiche a quelle di attuazione e monitoraggio, attraverso una serie di strumenti e processi politici più semplici e meno onerosi:

- un'agenda politica del SER, approvata dal Consiglio, che definisca le azioni del SER da attuare congiuntamente e volontariamente in modo coordinato e flessibile, senza aumentare gli oneri amministrativi a carico degli Stati membri, sostenendo i principi per la R&I e le priorità del SER stabiliti nella presente raccomandazione e affrontando le sfide cui devono far fronte le comunità di R&I dell'Unione e nazionali e l'intera società in generale. L'agenda politica del SER dovrebbe essere chiara e realizzabile e apportare un reale valore aggiunto dell'Unione, definendo e descrivendo ciascuna azione in vista della sua attuazione (a livello dell'Unione e/o nazionale);

- uno specifico processo nazionale o veicolo di azione politica utilizzato su base volontaria da ciascuno Stato membro, per esempio sotto forma di strategia, piano d'azione o tabella di marcia nazionale per il SER, per individuare misure in corso o previste, a livello nazionale o regionale, che contribuiscono all'attuazione dell'agenda politica del SER e ad altri settori prioritari di azione comune;

- una piattaforma online di facile impiego dedicata alla politica del SER per fornire informazioni su i) l'attuazione dell'agenda politica del SER a livello di Unione e nazionale e ii) altri investimenti, riforme e attività pertinenti a sostegno dei principi e dei settori prioritari del SER stabiliti nella presente raccomandazione. La piattaforma online sulla politica del SER dovrebbe poggiare sulle risorse e sugli strumenti esistenti e ridurre gli oneri amministrativi a carico degli Stati membri e della Commissione. 

8. Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero mettere in atto un meccanismo rafforzato di monitoraggio per garantire un fondamento adeguato alla definizione di politiche basate su dati concreti nell'ambito del SER e fornire dati concreti e analisi nel contesto del semestre europeo. Esso dovrebbe contemplare:

- un quadro SER di valutazione, che monitori i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi del SER a livello dell'Unione, e un quadro operativo più dettagliato, che monitori i progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi del SER a livello nazionale, mediante un'articolata combinazione di indicatori di risorse, risultati e impatti pertinenti e analisi qualitative che tengano conto della diversità di circostanze degli Stati membri e siano collegati con le priorità del SER. Il quadro SER di valutazione dovrebbe essere aggiornato regolarmente. Esso dovrebbe valutare il consolidamento generale e i progressi collettivi in relazione alle priorità del SER e visualizzare solo dati aggregati a livello dell'Unione;

- a prescindere da altri dialoghi politici nell'ambito del comitato per lo Spazio europeo della ricerca e dell'innovazione, nel forum SER si terranno, inoltre, dialoghi politici periodici tra gli Stati membri e la Commissione, a livello sia bilaterale che multilaterale, per valutare e guidare attivamente l'attuazione dell'agenda politica del SER, in particolare attraverso la condivisione delle migliori pratiche ed esercitazioni di apprendimento reciproco. La Commissione fornirà ulteriore sostegno attraverso il meccanismo di sostegno delle politiche di Orizzonte 2020 e lo strumento di sostegno tecnico.  

9. Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero, attraverso la piattaforma online sulla politica del SER, condividere informazioni sulle loro politiche e sui loro programmi, in corso e previsti, che contribuiscono all'attuazione dell'agenda politica del SER e, più in generale, ai principi e alle priorità stabiliti dalla presente raccomandazione.

10. Ogni 18 mesi la Commissione dovrebbe riesaminare l'attuazione dell'agenda politica del SER e pubblicare una relazione da sottoporre all'esame del Consiglio sul relativo stato di avanzamento al fine di orientare l'agenda politica del SER in corso e prepararne le revisioni e gli aggiornamenti che saranno discussi e approvati dal Consiglio. Ogni anno la Commissione dovrebbe trasmettere a ciascuno Stato membro una relazione sui progressi da esso compiuti, a sostegno dei dialoghi politici periodici tra gli Stati membri e la Commissione.

V. Riesame

11. Il Consiglio dovrebbe rivalutare i settori prioritari per l'azione congiunta che figurano nella raccomandazione (2) al più tardi ogni sei anni dopo l'adozione della presente raccomandazione.

Fatto a Bruxelles, il 26 novembre 2021

Per il Consiglio

Il president

S. KUSTEC

(1)

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni «Aggiornamento della nuova strategia industriale 2020: costruire un mercato unico più forte per la ripresa dell'Europa».