
DECISIONE (PESC) 2024/2009 DEL CONSIGLIO, 22 luglio 2024
G.U.U.E. 22 luglio 2024, Serie L
Decisione che modifica la decisione (PESC) 2020/1999, relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani.
Note sull'entrata in vigore e sull'applicabilità
Adottata il: 22 luglio 2024
Entrata in vigore il: 22 luglio 2024
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sull'Unione europea, in particolare l'articolo 29,
vista la proposta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza,
considerando quanto segue:
1) Il 7 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/1999 (1).
2) L'8 dicembre 2020, nella dichiarazione dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, a nome dell'Unione europea, relativa al regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani, l'Unione e i suoi Stati membri hanno ribadito il loro forte impegno a favore della promozione e protezione dei diritti umani in tutto il mondo. Il regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani sottolinea la determinazione dell'Unione a rafforzare il proprio ruolo nella lotta contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo. Far sì che tutti possano godere dei propri diritti umani è un obiettivo strategico dell'Unione. Il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e il rispetto dei diritti umani sono valori fondamentali dell'Unione e della sua politica estera e di sicurezza comune.
3) Nelle sue conclusioni del 14 novembre 2022, il Consiglio ha espresso preoccupazione per l'effetto sproporzionato che i conflitti armati continuano ad avere sulle donne e sulle ragazze in tutto il mondo, nonché per la prevalenza della violenza sessuale e di genere, ivi compresa la violenza sessuale connessa ai conflitti, offline e online. Il Consiglio si è impegnato a intensificare gli sforzi per contrastare tale violenza al fine di garantire la piena assunzione di responsabilità e combattere l'impunità. Inoltre, nelle sue conclusioni di giugno 2014, il Consiglio aveva sottolineato che per combattere ed eliminare tutte le forme di violenza contro le donne sono necessari politiche coordinate a tutti i livelli pertinenti e un approccio globale che punti alle questioni chiave della prevenzione, dello scarso numero di segnalazioni, della protezione, del sostegno alle vittime nonché al perseguimento degli autori di violenze e ad altri interventi. L'uso strategico delle misure restrittive rafforza tale approccio accrescendo la pressione al fine di prevenire ulteriori violazioni e abusi e, in coordinamento con altri strumenti di cui dispone l'Unione in materia di diritti umani, attira l'attenzione su tali violazioni e abusi e sui relativi responsabili.
4) In tale contesto, è opportuno inserire quattro persone e due entità nell'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi oggetto delle misure restrittive di cui all'allegato della decisione (PESC) 2020/1999.
5) E' pertanto opportuno modificare di conseguenza la decisione (PESC) 2020/1999,
HA ADOTTATO LA PRESENTE DECISIONE:
Decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio, del 7 dicembre 2020, relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (GU L 410 I del 7.12.2020).
L'allegato della decisione (PESC) 2020/1999 è modificato conformemente all'allegato della presente decisione.
La presente decisione entra in vigore il giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Fatto a Bruxelles, il 22 luglio 2024
Per il Consiglio
Il presidente
J. BORRELL FONTELLES
ALLEGATO
L'allegato della decisione (PESC) 2020/1999 è così modificato:
1) nell'elenco delle persone fisiche che figura nella rubrica «A. Persone fisiche» sono aggiunte le voci seguenti:
Nomi (traslitterazione in caratteri latini) | Nomi | Informazioni identificative | Motivi | Data di inserimento nell'elenco | |
«115. | Abdel Karim Mohammad IBRAHIM | عبد الكريم محمود إبراهيم (Arabic spelling) | Carica: capo di stato maggiore dell'esercito siriano Luogo di nascita: Tartus, Siria Cittadinanza: siriana Sesso: maschile |
Abdel Karim Mohammad Ibrahim è il capo di stato maggiore dell'esercito siriano. Lo Stato siriano, comprese le sue forze militari, commette torture, stupri, violenze sessuali e di genere contro i civili in modo sistematico e diffuso. In qualità di capo di stato maggiore dell'esercito siriano, Abdel Karim Mohammad Ibrahim è responsabile delle azioni delle forze armate sotto il suo comando. Abdel Karim Mohammad Ibrahim è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 |
116. | Ali Mahmoud ABBAS | علي محمود عباس (grafia araba) | Cariche: ministro della Difesa e vicecomandante in capo dell'esercito Data di nascita: 2.11.1964 Luogo di nascita: Rif Dimashq, Siria Cittadinanza: siriana Sesso: maschile |
Ali Mahmoud Abbas è ministro della Difesa della Siria e vicecomandante in capo dell'esercito siriano dal 2022. Lo Stato siriano, comprese le sue forze militari, commette torture, stupri, violenze sessuali e di genere contro i civili in modo sistematico e diffuso. In qualità di ministro della Difesa della Siria e vicecomandante in capo dell'esercito siriano, Ali Mahmoud Abbas è responsabile delle azioni delle forze armate sotto il suo comando. Ali Mahmoud Abbas è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 |
117. | RI Chang Dae | Carica: ministro della Sicurezza dello Stato Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) Sesso: maschile |
Ri Chang Dae è ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal 2022. Le donne e le ragazze che manifestano opposizione nei confronti del regime o sono trattenute in centri di detenzione o penitenziari nella RPDC sono sistematicamente oggetto di violenza, in particolare sotto la sorveglianza del ministero della Sicurezza dello Stato e in centri gestiti da tale ministero. In qualità di capo del ministero della Sicurezza dello Stato, Ri Chang Dae è responsabile di numerosi atti di violenza sessuale e di genere commessi da funzionari di tale ministero. Ri Chang Dae è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 | |
118*. | Evgeniy Aleksandrovich SOBOLEV alias Yevhen Oleksandrovich SOBOLEV | Евгений Александрович Соболев (grafia russa) | Carica: capo del servizio penitenziario delle autorità di occupazione russe nella regione di Kherson Data di nascita: 25.7.1985 Luogo di nascita: Nova Kakhovka, regione di Kherson, Ucraina Cittadinanza: russa Sesso: maschile N. di passaporto: 3125216313 |
Evgeniy Sobolev è a capo del servizio penitenziario delle autorità di occupazione russe nella regione di Kherson. Sotto il suo comando è stato documentato un modello di violazioni dei diritti umani diffuso e sistematico nei centri di detenzione in zone sotto il controllo delle autorità di occupazione russe, anche nella regione di Kherson. Tale modello include torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché violenze sessuali e di genere, sotto forma, tra l'altro di stupri, nudità forzata, elettrocuzione dei genitali e minacce di mutilazioni genitali. Le persone sospettate di aver trasmesso informazioni alle autorità ucraine o di sostenere le forze armate ucraine sono state specificamente prese di mira. In qualità di capo del servizio penitenziario delle autorità di occupazione russe nella regione di Kherson, Evgeniy Sobolev è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di altre violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024» |
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2) nell'elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi che figura nella rubrica «B. Persone giuridiche, entità e organismi» sono aggiunte le voci seguenti:
Nomi (traslitterazione in caratteri latini) | Nomi | Informazioni identificative | Motivi | Data di inserimento nell'elenco | |
«32. | Kokorat San Ras | Tipo di entità: banda haitiana attiva principalmente in Artibonite e nella regione nordoccidentale | Kokorat San Ras è una banda attiva ad Haiti, nata e sviluppatasi tra il 2015 e il 2017. Opera in zone specifiche (Artibonite/nord-ovest) e la sua influenza è in continua crescita. Kokorat San Ras è nota per l'uso di attacchi violenti e le aggressioni fisiche perpetrati al fine di acquisire il controllo di un maggior numero di zone. Durante tali attacchi gli stupri e altre violenze contro le donne sono un'arma abituale. Kokorat San Ras è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 | |
33. | Onsong County MSS Detention Centre | Tipo di entità: centro di detenzione Luogo di registrazione: contea di Onsong, provincia di Hamgyong Settentrionale, Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) |
L'Onsong County MSS Detention Centre (centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong) è una struttura detentiva della provincia di Hamgyong Settentrionale nella Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC). Il centro è gestito dalle forze di polizia ordinarie della RPDC e dal ministero della Sicurezza popolare e impiega funzionari statali di detto ministero e agenti penitenziari. Nel centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong l'uso della tortura è parte integrante del processo di interrogatorio al fine di estorcere una confessione completa alle persone poste in detenzione arbitraria. Tra le torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti sono praticati, ad esempio, la privazione prolungata di cibo, l'affamamento, la privazione dell'assistenza medica, la mancanza di igiene e la tortura posizionale. Le persone detenute nel centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong subiscono stupri e altre forme di violenza sessuale e di genere, tra cui la riduzione in schiavitù, perquisizioni personali invasive, aborti forzati e la presa di mira sistematica della capacità riproduttiva delle donne. Il centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché di altre violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024» |
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