
DECRETO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 luglio 1950, n. 878
G.U.R.I. 13 novembre 1950, n. 260
Norme di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana in materia di opere pubbliche.
TESTO COORDINATO (al D.L.vo 2 agosto 2010, n. 153 e con annotazioni alla data 1° luglio 1977)
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto lo Statuto della Regione Siciliana, approvato con decreto legislativo 15 maggio 1946, n. 455;
Visto l'art. 87, comma quinto, della Costituzione;
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Sulla proposta del Ministro per i lavori pubblici, di concerto con il Ministro per il tesoro, e ad interim per il bilancio;
Decreta:
(sostituito dall'art. 1 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683)
La Regione Siciliana esercita, nell'ambito del proprio territorio, ai sensi dell'art. 20 dello statuto, in relazione all'art. 14, lettere f), g), i), s) dello statuto medesimo, tutte le attribuzioni degli organi centrali e periferici dello Stato nelle seguenti materie: urbanistica, lavori pubblici, eccettuate le grandi opere pubbliche di interesse prevalentemente nazionale; acque pubbliche in quanto non siano oggetto di opere pubbliche di interesse nazionale.
Restano salve le competenze del Ministero della difesa per quanto riguarda le infrastrutture militari.
Per le grandi opere pubbliche di prevalente interesse nazionale, di cui al successivo art. 3, l'amministrazione regionale svolge una attività amministrativa secondo le direttive del Governo dello Stato.
Per l'esercizio dell'attività di cui al comma precedente, lo Stato verserà agli organi regionali la quota parte degli stanziamenti del bilancio statale, necessaria per la realizzazione delle attività stesse, il cui ammontare sarà determinato sentita la Regione Siciliana.
(sostituito dall'art. 2 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683)
Per l'esercizio delle attribuzioni spettanti alla regione in forza dell'art. 1 del presente decreto passano alle dipendenze della regione siciliana ed entrano a far parte integrante della sua organizzazione amministrativa:
1) gli uffici e le sezioni del provveditorato alle opere pubbliche, che esercitano funzioni nelle materie attribuite alla regione in forza del presente decreto;
2) gli uffici del genio civile a competenza generale, con esclusione delle sezioni, anche se autonome, che esercitano le funzioni rimaste di competenza statale;
3) la sezione autonoma del genio civile di Palermo per il servizio idrografico. Tale servizio deve essere disimpegnato anche per conto dello Stato e secondo le direttive dell'Amministrazione centrale dei lavori pubblici.
Il trasferimento alla regione dei predetti uffici comporta la successione allo Stato nei diritti ed obblighi inerenti agli immobili sede degli uffici stessi e del relativo arredamento.
La consistenza degli arredi, delle macchine e delle attrezzature nonchè dei diritti ed obblighi ad essi inerenti, sarà fatta constare con verbali redatti in contraddittorio da funzionari a ciò delegati, rispettivamente del Ministero dei lavori pubblici e dell'amministrazione regionale.
L'amministrazione regionale ha la facoltà di avvalersi degli uffici e degli organi consultivi operanti nel settore e non trasferiti all'amministrazione regionale; uguale facoltà ha l'amministrazione dello Stato nei confronti degli uffici e degli organi della regione.
La regione, nell'esercizio delle funzioni alla stessa spettanti a norma del presente decreto, si avvale del personale dello Stato in servizio presso gli uffici trasferiti con il precedente primo comma, in posizione di comando, sino all'emanazione delle norme integrative del presente decreto relative al passaggio del personale suddetto dallo Stato alla regione.
Nell'ipotesi che dette norme non siano state ancora emanate, il personale stesso, salvo che non abbia chiesto di rimanere nei ruoli statali, è trasferito alla regione all'atto dell'entrata in vigore delle norme che regoleranno i rapporti finanziari definitivi tra lo Stato e la regione, ai sensi dell'art. 12 della legge 9 ottobre 1971, n. 825. Al personale trasferito alla regione a norma del comma precedente è fatta salva la posizione giuridica ed economica acquisita all'atto del passaggio.
In corrispondenza del trasferimento alla regione del personale di cui al comma precedente, il ruolo organico del Ministero dei lavori pubblici viene contestualmente ridotto con decorrenza dalla data del trasferimento medesimo.
La regione continua ad avvalersi del personale di cui alle leggi regionali 24 marzo 1975, n. 10, 6 giugno 1975, n. 43, 16 agosto 1975, n. 54, 21 febbraio 1976, n. 2.
Resta impregiudicata ogni definitiva determinazione relativa allo stato giuridico, al trattamento economico e di quiescenza del personale di cui al comma precedente da adottarsi con legge regionale nel rispetto di quanto disposto dall'art. 19 del decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1972, n. 1036.
L'inquadramento definitivo di detto personale avverrà in ogni caso coevamente a quello conseguente al trasferimento del personale statale nei ruoli della regione.
E', fatta salva, altresì, ogni determinazione relativa ai rapporti finanziari tra lo Stato e la regione, ai sensi dell'art. 18, terz'ultimo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1972, n. 1036.
(sostituito dall'art. 3 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683, modificato e integrato dall'art. 1, del D.L.vo 2 agosto 2007, n. 140 e modificato dall'art. 1, comma 1, del D.L.vo 2 agosto 2010, n. 153)
Sono considerate grandi opere pubbliche di prevalente interesse nazionale ai sensi dell'art. 14, lettere g) ed i), dello statuto:
a) la costruzione, manutenzione e riparazione di strade statali;
b) le nuove costruzioni ferroviarie ad eccezione delle linee metropolitane;
c) le opere concernenti i porti di prima categoria e quelli di seconda categoria, 1a classe;
d) le opere concernenti gli aeroporti ad eccezione degli eliporti, aerodromi e approdi turistici;
e) le opere di ricostruzione e riparazione di danni bellici;
f) le opere dipendenti da calamità naturali di estensione ed entità particolarmente gravi;
g) le linee elettriche di trasporto con tensione superiore ai 150.000 volts, facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale;
[h) le grandi derivazioni di acque pubbliche;] (lettera soppressa) (1)
i) le costruzioni di edifici per servizi statali, nonchè gli edifici destinati a sedi giudiziarie la cui costruzione sia assunta dallo Stato a proprio carico;
l) gli interventi relativi ad opere idrauliche ad eccezione di quelle di 4a e 5a categoria;
m) tutte le altre opere che lo Stato, d'intesa con la regione, riconoscerà di prevalente interesse nazionale.
Alla classificazione e declassificazione delle strade statali in Sicilia provvedono i competenti organi statali d'intesa con la Regione Siciliana; competono agli organi regionali le funzioni amministrative relative alla classificazione delle strade non statali.
Al fine di garantire la sicurezza del sistema energetico nazionale, fermo restando quanto previsto al primo comma, lettera g), le linee elettriche con tensione pari o inferiore a 150.000 volts facenti parte della rete elettrica di trasmissione nazionale sono autorizzate dalla Regione, d'intesa con le competenti amministrazioni statali.
Lettera soppressa dall'art. 1, comma 1, del D.L.vo 2 agosto 2010, n. 153.
Per le opere dichiarate di prevalente interesse nazionale, si osserva la legislazione dello Stato circa l'onere finanziario, anche per quanto riguarda l'eventuale sua ripartizione fra lo Stato stesso ed altri enti pubblici, compresi gli enti locali e i privati. (1)
Si riporta il testo dell'art. 7 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683:
"Art. 7
Nulla è innovato in ordine agli articoli 4, 8 e successive modificazioni e 10, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 30 luglio 1950, n. 878."
(sostituito dall'art. 4 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683)
La regione esercita le attribuzioni dell'amministrazione dello Stato nelle materie attinenti all'edilizia economica e popolare o comunque sovvenzionata.
Restano salve le competenze del Ministero della difesa in materia di costruzione ed assegnazione di alloggi da destinare a dipendenti dell'amministrazione militare per esigenze di servizio.
Nulla è innovato per quanto concerne la erogazione di mutui da parte di istituti pubblici non aventi carattere regionale per il finanziamento di opere pubbliche.
(sostituito dall'art. 5 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683)
Sono esercitate dalla regione le funzioni amministrative, ivi comprese quelle di vigilanza e di tutela, svolte dagli organi centrali e periferici dello Stato in ordine agli enti, consorzi, istituti ed organizzazioni operanti esclusivamente in Sicilia nelle materie di cui al presente decreto.
L'amministrazione regionale svolge nei confronti degli uffici e degli enti ed organismi a carattere nazionale o interregionale operanti in Sicilia le funzioni amministrative di cui all'art. 20 dello statuto della Regione Siciliana secondo le direttive del Governo dello Stato.
(abrogato dall'art. 8 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683)
[Per le opere di interesse regionale, fino a quando la Regione non avrà diversamente provveduto, il Comitato tecnico-amministrativo presso il Provveditorato alle opere pubbliche svolge nel territorio regionale le funzioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici].
Il riscontro degli atti relativi agli impegni e dei titoli di spesa di competenza statale resta affidato, con l'osservanza delle vigenti norme sulla contabilità di Stato e delle leggi speciali, all'Ufficio di ragioneria presso il Provveditorato alle opere pubbliche per la Sicilia. (1)
Si riporta il testo dell'art. 7 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683:
"Art. 7
Nulla è innovato in ordine agli articoli 4, 8 e successive modificazioni e 10, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 30 luglio 1950, n. 878."
Un rappresentante della Regione farà parte del Comitato centrale dell'Istituto nazionale per le case degli impiegati dello Stato, nei casi in cui si trattino affari che interessino la Regione.
(modificato dall'art. 8 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683)
Lo stato giuridico ed il trattamento economico del personale dell'Amministrazione statale dei lavori pubblici in servizio presso gli enti e gli uffici previsti nel presente decreto continuano ad essere regolati dalle norme in vigore. (1)
[Con decreto del Ministro per i lavori pubblici, su richiesta della Amministrazione regionale, può essere destinato a prestare servizio presso la Regione personale dei ruoli dell'Amministrazione dei lavori pubblici nella posizione di comando, ai termini del regio decreto 30 dicembre 1923, n. 2960, e successive disposizioni.] (comma abrogato) (2)
[I provvedimenti riguardanti lo stato giuridico e il trattamento economico del personale statale comandato a prestare servizio presso la Regione sono comunicati anche all'Amministrazione regionale.] (comma abrogato) (2)
Si riporta il testo dell'art. 7 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683:
"Art. 7
Nulla è innovato in ordine agli articoli 4, 8 e successive modificazioni e 10, primo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 30 luglio 1950, n. 878."
Comma abrogato dall'art. 8 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683.
(abrogato dall'art. 8 del D.P.R. 1 luglio 1977, n. 683)
[Salvo quanto è disposto dal decreto legislativo 12 aprile 1948, n. 507, la Regione, fino a quando si avvarrà degli uffici statali di cui all'art. 2, verserà annualmente alla Stato una quota delle spese al lordo da esso sostenute per stipendi ed altre competenze al personale degli uffici suddetti, nonchè per il funzionamento dei medesimi.
Con decreto del Ministro per il tesoro, di concerto con quello per i lavori pubblici, previa intesa con l'Amministrazione regionale, detta quota sarà determinata annualmente nella proporzione risultante rispettivamente dall'ammontare delle opere eseguite nell'esercizio precedente nell'ambito della Regione a totale carico o con il contributo dello Stato e delle opere eseguite a totale carico o con il contributo della Regione].
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti della Repubblica Italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 30 luglio 1950
EINAUDI
DE GASPERI - ALDISIO -
PELLA
Visto, il Guardasigilli: PICCIONI
Registrato alla Corte dei conti, addì 9 novembre 1950
Atti del Governo, registro n. 36, foglio n. 38. - CARLOMAGNO