
MINISTERO DEL TESORO, DEL BILANCIO
E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DECRETO 21 aprile 2000, n. 199
G.U.R.I. 19 luglio 2000, n. 167
Regolamento recante condizioni, modalità e tempi per la concessione di contributi in conto interessi a fronte di operazioni di finanziamento di crediti relativi ad esportazioni di merci, prestazioni di servizi, nonchè di esecuzione di studi, progettazioni e lavori all'estero, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 143.
TESTO COORDINATO (con modifiche fino al D.M. Economia e finanze 8 gennaio 2007, n. 27)
IL MINISTRO DEL TESORO, DEL BILANCIO
E DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
DI CONCERTO CON
IL MINISTRO
DEL COMMERCIO CON L'ESTERO
Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 143, recante: "Disposizioni in materia di commercio con l'estero, a norma dell'articolo 4, lettera c), e dell'articolo 11, della legge 15 marzo 1997, n. 59", e successive modifiche ed integrazioni apportate dal decreto legislativo 27 maggio 1999, n. 170;
Visto in particolare l'articolo 14, commi 1 e 2, del suddetto decreto legislativo n. 143 del 1998, che prevede la concessione di contributi agli interessi a fronte di operazioni di finanziamento di crediti all'esportazione di merci, prestazione di servizi nonchè esecuzione di studi, progettazioni e lavori all'estero;
Visto l'articolo 14, comma 3, del citato decreto legislativo n. 143 del 1998, ai sensi del quale la tipologia e le caratteristiche delle operazioni ammissibili al contributo agli interessi sono stabilite con delibera del Comitato interministeriale della programmazione economica (CIPE) e le condizioni, modalità e tempi della concessione dei contributi sono stabiliti con decreto del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministro del commercio con l'estero;
Visto altresì l'articolo 19, comma 1, dello stesso decreto legislativo n. 143 del 1998, il quale, fino all'emanazione del decreto interministeriale indicato al citato articolo 14, comma 3, rinvia all'applicazione delle norme attuative vigenti già emanate dal Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica ai sensi dell'articolo 18, comma 4, dell'articolo 19, comma 2 e dell'articolo 24, della legge 24 maggio 1977, n. 227, e successive modifiche;
Visto l'articolo 25 del decreto legislativo n. 143 del 1998, soprarichiamato con il quale è stata, fra l'altro, attribuita alla Società italiana per le imprese all'estero S.p.a. (di seguito indicata come Simest), a decorrere dal 1° gennaio 1999, la gestione del Fondo istituito con l'articolo 3 della legge 28 maggio 1973, n. 295, relativo agli interventi di sostegno finanziario all'internazionalizzazione del sistema produttivo di cui alle leggi 24 maggio 1977, n. 227, 24 aprile 1990, n. 100, e all'articolo 14, della legge 3 ottobre 1991, n. 317;
Vista la convenzione stipulata il 16 ottobre 1998 fra il Ministero del commercio con l'estero e la Simest per la gestione del predetto Fondo 295/73, che prevede, fra l'altro, la costituzione di un apposito Comitato per la gestione degli interventi di sostegno finanziario di cui alle leggi soprarichiamate (di seguito indicato come "Comitato agevolazioni");
Vista la deliberazione n. 161/99 del 6 agosto 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'11 novembre 1999, n. 265, con la quale il CIPE ha stabilito la tipologia e le caratteristiche delle operazioni ammissibili all'intervento agevolativo della Simest;
Vista la deliberazione n. 160/99 del 6 agosto 1999, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'8 novembre 1999, n. 262, con la quale il CIPE, considerata l'opportunità di adeguare, con carattere di urgenza, il programma agevolativo alle mutate condizioni di mercato, tenuto conto anche dei recenti accordi conclusi in sede internazionale in materia di premi minimi da corrispondere a fronte dell'assicurazione dei rischi politici, ha formulato alcuni elementi di indirizzo per la rideterminazione delle condizioni, modalità e tempi della concessione dei contributi da stabilire con il citato decreto interministeriale di cui all'articolo 14, comma 3, del decreto legislativo n. 143 del 1998;
Ravvisata l'esigenza, allo scopo di riordinare e razionalizzare la disciplina dell'agevolazione di operazioni di finanziamento di crediti all'esportazione, di riunire in un unico testo sia le disposizioni attuative in vigore che si ritiene di poter confermare, sia quelle innovative da adottare ai sensi del citato articolo 14, comma 3, del decreto legislativo n. 143 del 1998;
Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, ed in particolare l'articolo 12, secondo il quale la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi e ausili finanziari e l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati è subordinata alla predeterminazione ed alla pubblicazione dei criteri e delle modalità di erogazione;
Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e controllo della Corte dei conti;
Visto l'articolo 17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante disciplina dell'attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
Visto il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla sezione consultiva per gli atti normativi nell'adunanza del 6 marzo 2000;
Vista la comunicazione al Presidente del Consiglio dei Ministri effettuata, a norma dell'articolo 17, comma 3, della citata legge n. 400 del 1988, con nota in data 23 marzo 2000 n. 201247;
ADOTTA
il seguente regolamento:
Disposizioni generali
1. Il presente regolamento stabilisce, ai sensi dell'articolo 14, comma 3, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 143, le condizioni, le modalità e i termini per la concessione di contributi agli interessi a fronte di operazioni di finanziamento di crediti all'esportazione di cui all'articolo 14, commi 1 e 2, del citato decreto legislativo n. 143 del 1998.
2. Le condizioni dell'intervento agevolativo sono definite nel rispetto delle decisioni e direttive comunitarie e degli accordi internazionali in materia di crediti all'esportazione che beneficiano di sostegno pubblico. Il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica comunica alla Simest, in qualità di gestore del fondo di cui all'articolo 4, le modifiche intervenute e le eventuali disposizioni di applicazione.
3. La Simest predispone apposita circolare operativa concernente i requisiti, le modalità, le condizioni e le soglie minime per l'ammissibilità all'agevolazione delle operazioni di cui al precedente comma 1, nonchè per l'erogazione, la cessazione e la revoca dell'intervento agevolativo. La circolare operativa è sottoposta all'approvazione del "Comitato agevolazioni", istituito dalla Convenzione del 16 ottobre 1998 fra il Ministero del commercio con l'estero e la Simest, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
Operazioni ammissibili
1. La tipologia e le caratteristiche delle operazioni ammissibili all'intervento agevolativo sono stabilite con delibera del CIPE adottata ai sensi dell'articolo 14, comma 3, del decreto legislativo n. 143 del 1998.
2. Sono ammissibili all'intervento agevolativo le operazioni di finanziamento di crediti all'esportazione realizzate sotto forma di credito fornitore o di credito finanziario.
Destinatari del contributo
1. I destinatari dei contributi agli interessi sono:
a) gli operatori nazionali che ottengano finanziamenti all'estero anche per il tramite di banche nazionali;
b) le banche, nazionali o estere, che concedano finanziamenti agli operatori nazionali o alla controparte estera;
c) gli acquirenti esteri di beni e servizi nazionali, nonchè i committenti esteri di studi, progettazioni e lavori da eseguirsi da imprese nazionali.
Forma dell'intervento - Decorrenza
1. L'intervento si esplica nella forma del contributo agli interessi di cui all'articolo 6, a fronte di operazioni di finanziamento di crediti all'esportazione. Il contributo è concesso a valere sul Fondo di cui all'articolo 3 della legge 28 maggio 1973, n. 295, nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate a tale attività e nel rispetto del criterio cronologico di ricezione delle domande di cui al secondo comma dell'articolo 5.
2. L'intervento decorre dal momento dell'erogazione del finanziamento sempreché il richiedente abbia trasmesso la necessaria documentazione e la relativa quota di fornitura sia stata eseguita, fatto salvo quanto previsto all'articolo 14, per l'intervento nella fase di approntamento della fornitura.
Domanda di contributo
1. La domanda di intervento agevolativo è presentata alla Simest redatta, a pena di inammissibilità, utilizzando gli appositi moduli approvati dal Comitato agevolazioni o in conformità ad essi, allegando altresì la documentazione ivi indicata.
2. La Simest sottopone alle determinazioni del Comitato agevolazioni le richieste di ammissione all'intervento agevolativo, nel rispetto dell'ordine cronologico di ricezione, entro il termine di tre mesi dalla data di completamento della documentazione necessaria.
3. Le domande presentate alla Simest, ricorrendo le circostanze di cui all'articolo 16, comma 6, sono inammissibili all'intervento agevolativo per il periodo di tempo ivi indicato.
Calcolo del contributo agli interessi
1. Il contributo agli interessi copre la differenza tra gli interessi calcolati al tasso di riferimento delle operazioni, come determinato ai sensi dell'articolo 9, e gli interessi calcolati al tasso di interesse posto a carico del debitore estero, comunque non inferiore al tasso minimo come definito all'articolo 11.
2. Fermo restando quanto previsto al precedente comma 1, per le operazioni con tasso di riferimento basato su raccolta dei fondi a tasso variabile il contributo è finalizzato alla stabilizzazione del tasso di interesse posto a carico del debitore estero. Pertanto, nel periodo per il quale è deliberato l'intervento agevolativo, ad ogni scadenza la Simest corrisponde la differenza di cui al precedente comma 1, se positiva, mentre la incassa se negativa.
Erogazione del contributo agli interessi
1. I contributi relativi alle operazioni di finanziamento di cui all'articolo 8, comma 1, lettera a), e di smobilizzo a tasso variabile sono corrisposti nella stessa valuta di denominazione del finanziamento o dello smobilizzo. I contributi relativi alle operazioni di smobilizzo a tasso fisso sono corrisposti in lire o in euro.
2. Ai fini dell'erogazione del contributo di cui all'articolo 6, il soggetto richiedente, a seguito del provvedimento di ammissione all'agevolazione ed in relazione a ciascuna erogazione del finanziamento, invia alla Simest apposita richiesta, completa della relativa documentazione e/o dichiarazione dalla quale risulti l'esecuzione dell'operazione commerciale e finanziaria.
3. La Simest, accertata la completezza e la regolarità della documentazione prodotta con la richiesta di erogazione, eroga il contributo agli interessi in unica soluzione ovvero in più quote in via posticipata in corrispondenza delle scadenze di pagamento degli interessi, a seconda della tipologia dell'operazione agevolata.
4. Nel caso di contributi corrisposti in un'unica soluzione, la Simest provvede all'erogazione del contributo entro trenta giorni dalla data di ricezione della relativa richiesta, completa della relativa documentazione.
5. Nel caso di contributi corrisposti in più quote, la richiesta di erogazione, contenente i dati necessari per l'erogazione medesima, deve essere rinnovata per ciascuna scadenza di pagamento degli interessi; detta richiesta deve essere presentata in un termine congruo per consentire alla Simest l'erogazione del contributo alla scadenza prevista. Qualora per effetto di quanto previsto dall'articolo 6, comma 2, la differenza interessi sia dovuta a Simest, il relativo pagamento deve essere effettuato entro trenta giorni dalla data di incasso delle singole rate interessi in proporzione alle somme incassate.
Intervento nelle diverse forme di finanziamento
1. Il contributo agli interessi di cui all'articolo 6, è riconosciuto:
a) alla banca nazionale o estera per i finanziamenti concessi agli operatori nazionali o alla controparte estera con tasso di riferimento basato su raccolta dei fondi a tasso variabile;
b) alla banca nazionale, per gli smobilizzi di titoli di credito sul mercato interno, a tasso fisso o variabile;
c) all'esportatore o alla banca nazionale intermediaria, per gli smobilizzi di titoli di credito sul mercato estero a tasso fisso;
d) alla banca nazionale intermediaria, per gli smobilizzi di titoli di credito sul mercato estero a tasso variabile.
2. Quanto previsto ai punti b), c) e d) si applica anche agli smobilizzi di crediti assistiti da lettere di credito irrevocabili, da lettere di garanzia irrevocabili e autonome e da lettere di credito "stand-by" irrevocabili.
Determinazione del tasso di riferimento
1. Ai fini della determinazione del tasso di riferimento per il calcolo del contributo di cui all'articolo 6, la Simest, fermo restando quanto previsto ai successivi commi 3 e 4, determina il tasso congruo di finanziamento o di smobilizzo rispetto alle condizioni al momento prevalenti sul mercato, utilizzando le informazioni e gli indicatori più opportuni, ivi comprese le condizioni applicate ad operazioni similari, ed escludendo tutte le spese e le commissioni d'uso, incluse quelle relative all'eventuale operazione di conferma per gli smobilizzi di cui al comma 2 dell'articolo 8.
2. Nel caso di smobilizzo di crediti assistiti da lettere di credito irrevocabili, da lettere di garanzia irrevocabili e autonome e da lettere di credito "stand-by" irrevocabili, il tasso congruo dello smobilizzo non può superare quello che, nelle stesse circostanze, sarebbe riconosciuto congruo per uno smobilizzo di titoli di credito.
3. Nelle operazioni con intervento basato sulla raccolta dei fondi a tasso variabile nonchè per le operazioni di smobilizzo con raccolta dei fondi a tasso fisso, per le quali non sia previsto il ricorso all'assicurazione del credito, dovrà essere posta a carico del debitore estero o dell'esportatore, una quota del costo dell'operazione finanziaria, percentualizzata in termini di margine sul costo della raccolta, non inferiore al premio minimo stabilito dall'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (O.C.S.E.) per la copertura assicurativa dei rischi politici corrispondenti al Paese del debitore/garante.
4. Ferma restando la verifica di congruità prevista ai precedenti commi 1 e 2, ai fini della determinazione del tasso di riferimento di cui all'articolo 6, per le operazioni con intervento basato su raccolta dei fondi a tasso variabile la quota di margine a carico dell'agevolazione non può, comunque, essere superiore al 2 per cento.
5. Per gli smobilizzi con raccolta dei fondi a tasso fisso, relativi a operazioni di credito fornitore con periodo di rimborso pari o superiore a due anni dal punto di partenza del credito, la quota di margine a carico dell'agevolazione non può, comunque, essere superiore al 5 per cento.
6. Per gli smobilizzi con raccolta dei fondi a tasso fisso, relativi a operazioni di credito fornitore con periodo di rimborso compreso tra diciotto e ventitré mesi dal punto di partenza del credito, anche in un'unica rata, la quota di margine a carico dell'agevolazione non può, comunque, essere superiore al 4 per cento.
Tasso di interesse per maggiorazioni
1. Per le operazioni con tasso di riferimento basato su raccolta dei fondi a tasso variabile, le maggiorazioni da corrispondere in caso di ritardato pagamento dei contributi ovvero della differenza negativa di cui all'articolo 6, comma 2, sono calcolate utilizzando il tasso pari alle quotazioni prevalenti sul mercato della valuta nella quale dette somme devono essere corrisposte, rilevato da fonti ufficiali per una durata pari ad un mese, determinato con riferimento al momento in cui le somme stesse sono dovute e aumentato dell'eventuale margine riconosciuto per l'intervento agevolativo; per periodi di maggiorazione superiori al mese, si applica il tasso di pertinenza di ciascun periodo successivo, in regime di capitalizzazione semplice.
2. Per le operazioni di smobilizzo a tasso fisso, le maggiorazioni da corrispondere in caso di ritardato pagamento dei contributi sono calcolate utilizzando il tasso Euribor a un mese determinato con riferimento al momento in cui detti contributi sono dovuti; per periodi di maggiorazione superiori al mese, si applica il tasso di pertinenza di ciascun periodo successivo, in regime di capitalizzazione semplice.
Tasso minimo di interesse
1. I tassi minimi di interesse sono determinati nelle misure previste dalle decisioni e direttive comunitarie e dagli accordi internazionali.
Gare internazionali, co-forniture e sub-forniture interventi congiunti con altre agenzie
1. Per le operazioni relative a contratti commerciali conseguenti a gare internazionali ad offerta irrevocabile, il contributo di cui all'articolo 6, può essere determinato sulla base del tasso di interesse a carico del debitore estero riferito al momento dell'offerta irrevocabile, sempreché non inferiore al tasso minimo come definito all'articolo 11, fermo restando per le operazioni di credito acquirente il termine di sei mesi dalla data del contratto commerciale per la stipula della convenzione finanziaria.
2. Per le operazioni relative a contratti commerciali di co-fornitura e di sub-fornitura, il contributo di cui all'articolo 6, può essere determinato sulla base del tasso di interesse a carico del debitore fissato nel contratto commerciale di fornitura all'acquirente estero finale - stipulato dai co-produttori, da uno solo di essi o dall'ente, anche di diritto estero, deputato alla commercializzazione del prodotto in caso di co-fornitura ovvero dal capocommessa in caso di sub-fornitura - sempreché non inferiore al tasso minimo come definito all'articolo 11.
3. Per le operazioni relative a contratti commerciali accessori a un contratto principale che prevede la partecipazione di più fornitori, anche se ancora da nominare al momento del perfezionamento del contratto medesimo, stipulato con un unico acquirente estero per la realizzazione di un progetto unitario, il contributo di cui all'articolo 6, può essere determinato sulla base del tasso di interesse a carico del debitore fissato nel contratto commerciale principale, sempreché non inferiore al tasso minimo come definito all'articolo 11.
4. Oltre a quanto previsto dai precedenti secondo e terzo comma, per le operazioni di cui ai medesimi commi, il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministero del commercio con l'estero, nel rispetto delle decisioni e delle direttive comunitarie nonchè degli accordi internazionali, può autorizzare la Simest ad allineare, in tutto o in parte, le modalità e le condizioni dell'intervento a quelle praticate da agenzie di credito all'esportazione di altri Paesi negli interventi a sostegno del finanziamento dei contratti di co-fornitura o del contratto stipulato dal capocommessa o del contratto principale.
5. Nel caso di interventi agevolativi effettuati in base ad accordi di cooperazione, preventivamente approvati dal Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, stipulati con agenzie di credito all'esportazione di altri Paesi (operazioni congiunte), potranno essere accordate alla quota di fornitura italiana modalità e condizioni di intervento allineate a quelle adottate dall'agenzia di riferimento, di volta in volta responsabile della conduzione dell'intervento congiunto, sempreché in linea con le direttive comunitarie e con gli accordi internazionali.
Operazioni con tassi di interesse difformi dai tassi minimi
1. Per le operazioni di credito all'esportazione con tasso di interesse a carico del debitore estero difforme dal tasso minimo di cui all'articolo 11, il contributo di cui all'articolo 6 è determinato sulla base del tasso di interesse comunque non inferiore al suddetto tasso minimo, e calcolato con riferimento all'ammontare della fornitura al netto del differenziale tra detto tasso minimo ed il tasso di interesse a carico del debitore.
Intervento nella fase di approntamento della fornitura
1. L'intervento per le operazioni di credito all'esportazione può essere esteso anche alla fase di approntamento della fornitura, con decorrenza anteriore alla materiale esportazione, qualora il periodo di approntamento non sia inferiore a sei mesi. Tale intervento ha luogo a fronte di titoli di credito rilasciati dal debitore estero anche se depositati presso una banca nazionale od estera oppure di idonea documentazione che evidenzi l'impegno ad effettuare pagamenti sulla base della realizzazione della fornitura a termini del contratto di fornitura stesso o della convenzione di credito.
2. Ai fini di quanto previsto al precedente comma 1, la durata del periodo di approntamento viene calcolata dalla data alla quale risultano sostenuti i primi costi o, se successiva, a partire dalla data di entrata in vigore dei singoli contratti di fornitura sino alla data contrattualmente prevista per il completamento della fornitura.
3. L'intervento decorre dal momento dell'erogazione del finanziamento, sempreché il richiedente abbia trasmesso la necessaria documentazione e la relativa quota di fornitura sia stata approntata.
4. Nell'ipotesi di mancata esecuzione, totale o parziale, della fornitura, trova applicazione la disciplina dettata al riguardo dal successivo articolo 16.
Concorrenza estera e deroghe
1. Qualora gli operatori italiani si trovino in presenza di concorrenza estera, accertabile con idonea documentazione, che pratichi condizioni di credito particolarmente agevolate il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, d'intesa con il Ministero del commercio con l'estero, nel rispetto delle decisioni e delle direttive comunitarie nonchè degli accordi internazionali, può autorizzare la Simest ad allineare, in tutto o in parte, le modalità e le condizioni dell'intervento a quelle praticate dalla concorrenza estera.
2. Sulla base di esigenze di politica economica e finanziaria o con riferimento a particolari operazioni, il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, d'intesa con il Ministero del commercio con l'estero, nel rispetto delle decisioni e direttive comunitarie nonchè degli accordi internazionali, può autorizzare condizioni e modalità diverse da quelle previste dal presente decreto.
Cessazione, rinuncia e revoca dell'agevolazione
(modificato dall'art. 1 del D.M. Economia e finanze 8 gennaio 2007, n. 27)
1. L'intervento agevolativo cessa:
a) nei casi di risoluzione o di rimborso anticipato del finanziamento, salvo che le rate di pagamento del finanziamento siano indennizzate da SACE S.p.A. secondo il tasso di interesse e le scadenze previsti dal contratto di finanziamento;
b) nei casi di mancata esecuzione della fornitura o di mancata esportazione non dipendente da cause di forza maggiore, limitatamente alla quota non eseguita o non esportata, fermo restando quanto previsto al comma 4, punto d);
c) in caso di mancato utilizzo del finanziamento nei termini convenuti, ancorché prorogati limitatamente alle quote non erogate;
d) nei casi di rinuncia all'intervento da parte del soggetto richiedente, salvo che l'intervento sia finalizzato alla stabilizzazione del tasso di interesse e rimanga in essere il finanziamento al mutuatario, ovvero che le rate del finanziamento siano indennizzate da SACE S.p.A., come previsto dalla lettera a) del presente articolo, casi per i quali la rinuncia non è ammessa;
e) nei casi di trasformazione del contratto di finanziamento da tasso di interesse fisso a tasso di interesse variabile.
2. La cessazione dell'intervento agevolativo sul finanziamento determina l'interruzione dell'intervento stesso a partire dalla data alla quale si verifica uno degli eventi di cui al precedente comma 1. Qualora l'evento che determina detta cessazione non riguardi l'intero finanziamento ma una quota di esso, l'interruzione dell'intervento si applica soltanto su tale quota. Le somme eventualmente erogate per i periodi successivi alla data di interruzione dell'intervento devono essere restituite entro trenta giorni dalla relativa richiesta, con le maggiorazioni calcolate al tasso d'interesse di cui all'articolo 10, per il periodo intercorrente tra la data di pagamento di dette somme e la loro restituzione.
3. Nei casi di cessazione dell'intervento dovuta a risoluzione del contratto di finanziamento, rimborso anticipato o trasformazione del contratto di finanziamento da tasso di interesse fisso a tasso di interesse variabile, le cui condizioni sono regolate nell'ambito delle circolari operative, potrà essere posto a carico del soggetto cui è imputabile la risoluzione o il rimborso anticipato del contratto di finanziamento o che ha richiesto la trasformazione del contratto di finanziamento da tasso di interesse fisso a tasso di interesse variabile, il pagamento di un ammontare, da determinarsi in base al differenziale tra il tasso di interesse posto a carico del debitore estero e il tasso fisso di raccolta sul mercato relativo alle scadenze oggetto di rimborso anticipato. Resta ferma la possibilità di porre a carico del medesimo soggetto eventuali costi correlati allo scioglimento dei contratti di copertura di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo n. 143 del 1998, posti in essere sull'operazione.
4. L'intervento agevolativo è revocato, in tutto o in parte, qualora si verifichi uno qualsiasi dei seguenti eventi:
a) il contratto di finanziamento sia modificato od eseguito in modo sostanzialmente difforme da quanto indicato nella richiesta di intervento, in termini che rendono il finanziamento non più agevolabile;
b) il contratto commerciale sia modificato od eseguito in modo sostanzialmente difforme da quanto indicato nella richiesta di intervento, in termini che rendono il finanziamento non più agevolabile;
c) la merce fornita sia stata restituita in tutto o in parte all'esportatore;
d) per i finanziamenti concessi nella fase di approntamento della fornitura di cui all'articolo 14, oltre ai casi indicati nel presente comma, la fornitura non sia stata eseguita in tutto o in parte per inadempienza contrattuale dell'esportatore o per causa allo stesso imputabile;
e) l'intervento agevolativo è stato concesso o erogato in base a dati, notizie e dichiarazioni, essenziali ai fini dell'agevolazione, risultati falsi, inesatti o reticenti.
5. Nei casi di revoca di cui alla lettera e) del comma 4, la responsabilità per la restituzione dei contributi erogati e non dovuti è a carico della banca richiedente l'intervento agevolativo ovvero dell'impresa esportatrice, anche se non richiedente, a seconda del soggetto responsabile dell'azione o del fatto che ha causato la revoca dell'intervento agevolativo. Sull'ammontare dovuto in restituzione, il soggetto responsabile è tenuto a corrispondere maggiorazioni secondo quanto previsto dal comma 2. Qualora l'intervento agevolativo sia finalizzato alla stabilizzazione dei tassi di interesse, dagli ammontari dovuti in restituzione a seguito della revoca dell'intervento agevolativo, comprensivi delle suddette maggiorazioni, devono essere decurtati gli ammontari eventualmente versati dal soggetto richiedente l'intervento stesso. In nessun caso, la differenza tra gli ammontari versati e ricevuti dal soggetto richiedente l'intervento agevolativo può essere corrisposta al soggetto stesso. Resta ferma la possibilità di porre a carico del soggetto responsabile eventuali costi correlati allo scioglimento dei contratti di copertura di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo n. 143 del 1998, posti in essere sull'operazione.
6. Qualora, in relazione all'evento di cui alla lettera e), del comma 4, sia promossa azione penale e sia pronunciato un provvedimento definitivo di condanna, non sono ammissibili all'intervento le domande presentate nei cinque anni successivi alla data del provvedimento stesso relative ad operazioni riguardanti la banca ovvero l'impresa esportatrice cui è riferibile il fatto per il quale il provvedimento di condanna è stato adottato.
7. Nei casi di revoca di cui alle lettere a), b), c) e d), del comma 4, il soggetto responsabile dell'azione o del fatto che ha causato la revoca dell'intervento agevolativo versa l'ammontare dovuto per la restituzione dei contributi erogati aumentato delle maggiorazioni secondo quanto previsto dal precedente comma 2. In tali casi, qualora l'intervento agevolativo sia finalizzato alla stabilizzazione dei tassi di interesse e dal conteggio risulti che gli ammontari corrisposti al soggetto richiedente, comprensivi delle suddette maggiorazioni, siano inferiori a quelli versati dal soggetto stesso, la differenza è corrisposta a quest'ultimo. In nessun caso, detta differenza può essere corrisposta qualora l'intervento agevolativo sia stato richiesto dalla banca finanziatrice e l'azione o il fatto che ha causato la revoca dell'intervento stesso sia addebitabile all'impresa esportatrice. Resta ferma la possibilità di porre a carico del soggetto responsabile eventuali costi correlati allo scioglimento dei contratti di copertura di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto legislativo n. 143 del 1998, posti in essere sull'operazione.
8. La Simest può disporre verifiche e controlli in relazione alla validità della documentazione e alla veridicità delle dichiarazioni prodotte. A tale scopo, per le operazioni con contributi agli interessi corrisposti in un'unica soluzione, i richiedenti sono tenuti a conservare a disposizione della Simest i documenti e le attestazioni predisposte ai fini della concessione e dell'erogazione dell'intervento agevolativo per un periodo di almeno un anno decorrente dalla data di erogazione dei contributi medesimi. Per le altre operazioni tale periodo decorre dalla data di scadenza della prima rata di ciascun piano di rimborso.
9. Ove si verifichi un fatto che possa determinare la cessazione o la revoca dell'intervento agevolativo la Simest, in conformità con quanto previsto dall'articolo 7 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, comunica alla banca e all'impresa esportatrice, dandone informazione al Comitato agevolazioni, l'avvio del procedimento per la cessazione o la revoca dell'intervento agevolativo. Detta comunicazione deve contenere:
a) l'oggetto e il fatto per il quale il procedimento è stato promosso;
b) l'ufficio e la persona responsabile del procedimento;
c) le modalità e il termine di scadenza per prendere visione degli atti del procedimento;
d) il termine, non inferiore a quindici giorni dalla scadenza di cui alla lettera c), per presentare memorie scritte e documenti pertinenti all'oggetto del procedimento.
10. Dalla data di invio della comunicazione di cui al comma 9, l'intervento agevolativo è sospeso sino alla deliberazione del Comitato agevolazioni, fatta salva la facoltà di adottare provvedimenti cautelari anche prima dell'invio della suddetta comunicazione.
11. Il Comitato agevolazioni delibera in merito alla cessazione o alla revoca dell'intervento agevolativo entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui alla lettera d) del comma 9.
12. Salvo il caso di cui alla lettera e) del comma 4, quanto previsto ai commi 9, 10 e 11, non si applica qualora il provvedimento debba essere adottato su istanza del soggetto richiedente ovvero qualora il soggetto stesso abbia comunicato alla Simest l'evento per il quale il presente decreto prevede la cessazione o la revoca dell'intervento agevolativo.
Disposizioni transitorie e finali
1. Le disposizioni del presente decreto si applicano alle operazioni per le quali le domande di intervento agevolativo siano pervenute alla Simest a partire dalla data di entrata in vigore del presente decreto.
2. L'intervento agevolativo sulle operazioni per le quali, alla data di entrata in vigore del presente decreto, sia stato già richiesto o concesso l'affidamento sulle condizioni finanziarie, è effettuato sulla base delle disposizioni dettate dai decreti emanati prima della suddetta data, purché il relativo contratto commerciale o la relativa convenzione finanziaria siano comunque stipulati entro i termini di validità dell'affidamento stesso.
3. Alle operazioni per le quali, alla data di entrata in vigore del presente decreto, sia stato già richiesto o concesso l'intervento agevolativo, continuano ad applicarsi le disposizioni dei decreti emanati prima di tale data.
4. Dall'entrata in vigore del presente decreto sono abrogati i seguenti decreti tutti adottati dal Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica:
decreto ministeriale 1° marzo 1988, n. 123, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 aprile 1988, n. 90;
decreto ministeriale 9 gennaio 1989, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 19 gennaio 1989, n. 15;
decreto ministeriale 31 gennaio 1989, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 febbraio 1989, n. 36;
decreto ministeriale 10 agosto 1989, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 settembre 1989, n. 206;
decreto ministeriale 8 gennaio 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio 1989, n. 12;
decreto ministeriale 24 marzo 1994, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 1994, n. 72;
decreto ministeriale 24 gennaio 1997, n. 87, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 aprile 1997, n. 76.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta Ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.
Roma, 21 aprile 2000
Il Ministro del tesoro, del bilancio
e della programmazione economica
AMATO
Il Ministro
del commercio con l'estero
FASSINO
Visto, il Guardasigilli: FASSINO
Registrato alla Corte dei conti il 3 luglio 2000
Registro n. 3 Tesoro, bilancio e programmazione economica, foglio n. 120