
ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE
DECRETO 12 aprile 2017
G.U.R.S. 26 maggio 2017, n. 22
Modifiche al decreto 7 settembre 2015, concernente approvazione del piano di interventi non strutturali previsto dal PAC nuove azioni - azione 5B.6, in attuazione della direttiva n. 2007/60/CE secondo il programma di attività di studio e ricerca e di aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio.
L'ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L'AMBIENTE
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge regionale 29 dicembre 1962, n. 28 e successive modifiche e integrazioni;
Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e successive modifiche e integrazioni;
Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modifiche ed integrazioni;
Vista la legge 27 febbraio 2009, n. 13;
Visto il decreto legislativo 23 febbraio 2010, n. 49 e successive modifiche ed integrazioni "Attuazione della direttiva n. 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni";
Visto il decreto legislativo 10 dicembre 2010, n. 219 e successive modifiche ed integrazioni "Attuazione della direttiva n. 2008/105/CE relativa a standard di qualità ambientale nel settore della politica delle acque";
Visto il decreto del Presidente della Regione Siciliana 14 giugno 2016, n. 12;
Viste le delibere della Giunta regionale n. 286/2013, n. 361/2013 e n. 151/2014;
Considerato che l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, Dipartimento dell'ambiente, ai sensi del D.P.Reg. n. 12/2016, ha competenza di autorità di bacino di cui all'art. 63 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 per gli adempimenti connessi alla direttiva n. 2007/60/CE tra cui la predisposizione delle mappe di pericolosità e di rischio e la predisposizione del Piano di gestione del rischio alluvioni;
Considerato che, ai sensi dell'art. 53 del decreto legislativo n. 152/2006, le amministrazioni pubbliche svolgono ogni opportuna azione di carattere conoscitivo, di programmazione e pianificazione degli interventi, per le finalità di difesa del suolo e di risanamento idrogeologico del territorio tramite la prevenzione dei fenomeni di dissesto, la messa in sicurezza delle situazioni a rischio;
Considerato che l'art. 55, comma 1, del decreto legislativo n. 152/2006, stabilisce che "Nell'attività conoscitiva, svolta per le finalità di cui all'articolo 53 e riferita all'intero territorio nazionale, si intendono comprese le azioni di:
a) raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati;
b) accertamento, sperimentazione, ricerca e studio degli elementi dell'ambiente fisico e delle condizioni generali di rischio;
c) formazione ed aggiornamento delle carte tematiche del territorio;
d) valutazione e studio degli effetti conseguenti alla esecuzione dei piani, dei programmi e dei progetti di opere previsti dalla presente sezione;
e) attuazione di ogni iniziativa a carattere conoscitivo ritenuta necessaria per il conseguimento delle finalità di cui all'articolo 53";
Considerato, altresì, che l'attività conoscitiva, in base al comma 2 dell'art. 55, può essere svolta anche mediante lo sviluppo di collaborazioni tra soggetti pubblici comunque operanti nel settore;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 349 del 14 ottobre 2013, con la quale, in attuazione della direttiva n. 2007/60/CE, è stato apprezzato lo studio di individuazione delle mappe di pericolosità e di rischio;
Considerato che, nello studio apprezzato con la delibera n. 349/2013, è stato previsto in attuazione della direttiva n. 2007/60/CE di definire e attuare un apposito programma di studi e ricerche finalizzato all'aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio;
Visto il Piano di azione e coesione (PAC) III fase "Misure anticicliche e nuove azioni" e, in particolare, l'azione 5.B.6 "Interventi di mitigazione del rischio idrogeologico" così come definita con la deliberazione della Giunta regionale n. 361/2013;
Considerato che l'azione 5.B.6 sopra citata prevede anche l'attuazione di un piano di interventi non strutturali (studi, indagini e reti di monitoraggio) in attuazione della direttiva n. 2007/60/CE denominata "direttiva alluvioni".
In particolare è previsto di procedere, in coerenza con la delibera n. 349/2013, con una prima fase di studi in essa individuati. Il PAC così come approvato con la predetta delibera n. 361/2013 ha destinato per l'attuazione di tale piano di interventi non strutturali 3 milioni di euro, individuando come soggetto beneficiario il Dipartimento regionale dell'ambiente e prevedendo che lo stesso, per l'attuazione degli interventi, possa avvalersi anche di accordi di collaborazione con amministrazioni pubbliche ed enti pubblici di ricerca;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 151 del 20 giugno 2014, con la quale sono state confermate le previsioni della delibera n. 361/2013, ivi inclusa la dotazione finanziaria di 3 milioni di euro, relativamente al piano d'interventi non strutturali (studi, indagini e reti di monitoraggio) sopra citato e individuato nella scheda dell'azione 5B6 come azione 3;
Vista la nota prot. n. 34998 del 25 luglio 2014, con la quale questo Assessorato, in attuazione degli adempimenti discendenti dalla direttiva n. 2007/60/CE, dalla deliberazione della Giunta regionale n. 349/2013 e del PAC di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 361/2013, ha trasmesso alla Giunta regionale le "linee d'indirizzo strategico per l'elaborazione del Piano di gestione del rischio alluvioni (PGRA) e il "programma di attività di studio e ricerca e di aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio" al fine di utilizzare le risorse a tal scopo destinate dal PAC nell'azione 5.B.6;
Vista la delibera della Giunta regionale n. 231 del 6 agosto 2014, con la quale sono state apprezzate in conformità alla proposta contenuta nella sopra citata nota n. 34998 del 25 luglio 2014 le linee d'indirizzo strategico per l'elaborazione del Piano di gestione del rischio alluvioni per il distretto idrografico della Sicilia, e il "programma di attività di studio e ricerca e di aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio";
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 100 del 20 aprile 2015, relativa alla "Riprogrammazione delle linee d'intervento del Piano di azione e coesione (PAC) III fase misure anticicliche e nuove azioni regionali - Approvazione";
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 203 del 10 agosto 2015, relativa alla "Deliberazione della Giunta regionale n. 100 del 20 aprile 2015: ‘Riprogrammazione delle linee di intervento del Piano di azione e coesione (PAC) III fase misure anticicliche e nuove azioni regionali - Approvazione' - Determinazione";
Considerato che, con la predetta delibera di Giunta n. 203, è stata integralmente riconfermata l'azione B.6 e le risorse finanziarie ad essa attribuite;
Visto il decreto assessoriale 7 settembre 2015, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 49 del 27 novembre 2015, con il quale era stato approvato il piano di interventi non strutturali (studi, indagini e reti di monitoraggio) previsto nel PAC nuove azioni - azione 5.B.6 in attuazione della direttiva n. 2007/60/CE secondo il "programma di attività di studio e ricerca e di aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio" apprezzato con la delibera di Giunta regionale n. 231/2014;
Visto il punto "B" dell'allegato al D.A. 7 settembre 2015, secondo cui è richiesta la definizione e l'implementazione di un sistema di supporto alle decisioni (SSD) per indirizzare le scelte di pianificazione nell'adozione di interventi (strutturali e non) di riduzione del rischio;
Vista la deliberazione n. 326 del 23 dicembre 2015 della Giunta regionale, con la quale, su proposta dell'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente, è stato adottato il progetto di Piano di gestione del rischio alluvioni della Sicilia costituito anche dagli elaborati specifici;
Visto il decreto presidenziale 18 febbraio 2016 di "Adozione del progetto del Piano di gestione del rischio alluvioni della Sicilia";
Vista la legge regionale 17 marzo 2016, n. 4, che approva il bilancio di previsione della Regione Siciliana per l'esercizio finanziario 2016 e bilancio pluriennale per il triennio 2016-2018;
Vista la nota prot. n. 2623 del 15 febbraio 2017 del Dipartimento della programmazione - Area 6, con la quale si comunica che qualsiasi modifica all'azione 5B6 sottoazione A3, nell'ambito delle finalità e della stessa previsione finanziaria, dovrà essere adottata su proposta dell'Assessore regionale competente;
Vista la nota prot. n. 1556 dell'11 marzo 2014 della Procura della Repubblica presso il tribunale di Messina in cui si evidenziava che alcune aree a rischio frana, tuttora escluse dal PAI regionale, potrebbero essere incluse tra le aree a rischio frana qualora fosse applicato un modello previsionale più evoluto ed adeguato, in grado di eseguire una "zonazione" delle aree a rischio più coerente con la struttura del territorio, mediante metodiche basate non solo su informazioni di frane precedenti ma anche su modelli previsionali, di tipo empirico o deterministico;
Considerato che i dissesti geomorfologici, continentali e costieri, sono fortemente correlati ai cambiamenti climatici e alle ripercussioni di questi sul verificarsi delle alluvioni, in accordo alle problematiche affrontate dalla direttiva n. 2007/60/CE;
Considerate le nuove segnalazioni relative a nuovi eventi di dissesto idraulico pervenute e i recenti studi idrologici e idraulici che hanno adeguato alcuni dei siti d'attenzione alla direttiva Alluvioni e considerata, altresì, l'opportunità di definire le "aree prioritarie" di dissesto idraulico su cui avviare con urgenza gli studi di approfondimento, quelle che interessano centri abitati e nelle quali la popolazione residente è superiore a 150 abitanti, a differenza di quanto previsto nel D.A. 7 settembre 2015, al fine di studiare e definire la pericolosità idraulica in un maggiore numero di siti d'attenzione;
Considerato che, per poter avviare i progetti di studio e ricerca da affidare agli enti pubblici di ricerca, il Dipartimento regionale dell'ambiente con nota prot. n. 4897 del 24 gennaio 2017 ha richiesto parere all'Ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione Siciliana, al fine di stabilire se fosse possibile stipulare un accordo di collaborazione, ai sensi dell'art. 15 della legge n. 241/90, con l'Università Kore di Enna;
Considerato che è necessario implementare un sistema di supporto alle decisioni (SSD) ed eseguire la verifica delle elaborazioni che saranno prodotte nell'ambito degli accordi di collaborazione con gli enti pubblici di ricerca e, principalmente, negli studi idraulici dei siti d'attenzione prioritari. Per entrambe le suddette finalità, risulta quindi basilare acquistare nuova strumentazione informatica (computer e accessori), nonché aggiornare le licenze dei programmi applicativi per la gestione di geodatabase territoriali (GIS) e dei software di modellazione idrologicaidraulica;
Visto il parere reso dall'Ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione Siciliana, con nota prot. n. 2343 del 2 febbraio 2017, secondo il quale non è possibile rinvenire il quadro normativo di riferimento "chiaro ed inequivoco" idoneo a riconoscere l'Università Kore di Enna come ente pubblico;
Ritenuto che, alla luce della nota n. 1556/2014 del Tribunale di Messina, occorre integrare il piano di interventi non strutturali (studi, indagini e reti di monitoraggio) di cui all'allegato al D.A. 7 settembre 2015, mediante un programma di studi e ricerche mirato all'individuazione delle aree di propensione al dissesto geomorfologico e sulle dinamiche dei litorali;
Ritenuto di dover aggiornare l'elenco dei "Comuni prioritari", di cui alla tab. 1 dell'allegato al D.A. 7 settembre 2015, e, pertanto, di ampliare tale lista includendo quei comuni nei quali la popolazione residente interessata dal dissesto idraulico dei siti d'attenzione sia superiore a 150 abitanti;
Ritenuto di dover procedere alla ripartizione delle risorse finanziarie del PAC azione 5.B.6 - A.3, di cui alla delibera n. 361/2013, destinate all'elaborazione di progetti di studio e ricerca a cura di enti pubblici di ricerca, all'aggiornamento delle mappe di pericolosità e rischio mediante accordi di collaborazione coi comuni ed alla definizione di implementazione di un sistema di supporto alle decisioni (SSD) per indirizzare le scelte di pianificazione nell'adozione di interventi di riduzione del rischio, così come stabilito nel D.A. 7 settembre 2015;
Ritenuto, infine, di dover procedere all'affidamento del progetto di ricerca per "valutazione di pericolosità e di rischio idraulico in ambiente urbano con il supporto di strumenti modellistici" individuando un ente pubblico di ricerca in sostituzione dell'Università Kore di Enna già individuata nel D.A. 7 settembre 2015;
Decreta:
Il piano di interventi non strutturali (studi, indagini e reti di monitoraggio) previsto dal PAC nuove azioni - azione 5.B.6 - A.3, di cui all'Allegato al D.A. 7 settembre 2015, viene integrato dall'attività per "Studi e ricerche per l'individuazione delle aree di propensione al dissesto geomorfologico" e dall'attività per "Studi e ricerche per acquisizione dei dati sulle dinamiche dei litorali, per l'aggiornamento del PAI coste della Regione Siciliana e per la valutazione del fabbisogno di sedimenti per il ripristino delle condizioni di equilibrio dei litorali".
L'elenco dei comuni prioritari in cui sono presenti aree di dissesto idraulico di cui alla tab. 1 dell'allegato al D.A. 7 settembre 2015, ossia i siti d'attenzione e le aree a rischio idraulico del Piano di assetto idrogeologico (PAI) della Regione Siciliana perimetrate in assenza di valutazioni tecniche conformi alla direttiva n. 2007/60/CE, viene sostituito con il nuovo elenco allegato al presente decreto (tab. 1).
Il progetto di ricerca inerente la "valutazione di pericolosità e di rischio idraulico in ambiente urbano con il supporto di strumenti modellistici di simulazione delle aree allagate per l'aggiornamento delle mappe di pericolosità e di rischio" sarà affidato, mediante accordo di collaborazione ai sensi dell'art. 15 della legge n. 241/90, alle Università di Palermo, Catania e Messina.
Le risorse assegnate dal PAC nell'ambito dell'azione 5.B.6 per l'attuazione del Piano d'interventi non strutturali (studi, indagini e reti di monitoraggio) restano invariate come da delibera n. 361/2013 e ammontano a 3 milioni di euro. Il piano di interventi non strutturali aggiornato, inclusa la ripartizione finanziaria (Tab. 2), costituisce parte integrante e sostanziale del presente decreto.