
PRESIDENZA
DECRETO 27 gennaio 2015
G.U.R.S. 13 febbraio 2015, n. 7
Approvazione della definizione degli standard per le attività formative del volontariato e degli operatori del Sistema regionale integrato di protezione civile contenente gli aspetti organizzativi/gestionali generali e le schede riguardanti i "contenuti didattici minimi standard".
IL DIRIGENTE GENERALE DEL DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROTEZIONE CIVILE
Visto lo Statuto della Regione;
Vista la legge 11 agosto 1991, n. 266 "Legge quadro sul volontariato" (Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 196 del 22 agosto 1991);
Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225, che istituisce il servizio nazionale di protezione civile;
Visto l'art. 108 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 "Funzioni conferite alle regioni e agli enti locali", che conferisce ulteriori compiti di protezione civile alle regioni ed agli enti locali;
Visto l'art. 7 della legge regionale 31 agosto 1998, n. 14, secondo il quale il volontariato di protezione civile affidando all'Ufficio regionale di protezione civile la tenuta e gestione del Registro regionale delle organizzazioni di volontariato della protezione civile e la predisposizione dei programmi per l'incentivazione del volontariato e la formazione dei volontari;
Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10, che, riorganizzando l'intera Amministrazione regionale istituisce con tab. A. il Dipartimento regionale di protezione civile nell'ambito della Presidenza della Regione;
Visto il D.P.R. 8 febbraio 2001, n. 194 "Regolamento recante nuova disciplina della partecipazione delle organizzazioni di volontariato alle attività, di protezione civile" (Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 120 del 25 maggio 2001), con il quale è stata data attuazione alla richiamata disposizione contenute nell'articolo 18, comma 3, della legge n. 225/1992;
Visto il D.P.Reg. 15 giugno 2001, n. 12 "Regolamento esecutivo dell'art. 7 della legge regionale n. 14 del 31 agosto 1998" (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 45 del 14 settembre 2001), concernente la disciplina delle attività di volontariato di protezione civile;
Vista la circolare 22 novembre 2005, n. 2 "Regolamento concernente linee guida per le attività formative di base per la formazione del volontariato di protezione civile" (Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 54 del 16 dicembre 2005);
Vista legge 12 luglio 2012, n. 100 - Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 15 maggio 2012, n. 59, recante disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile;
Vista la direttiva P.C.M. 9 novembre 2012, concernente "Indirizzi operativi per assicurare l'unitaria partecipazione delle organizzazioni di volontariato all'attività di protezione civile" (Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 27 dell'1 febbraio 2013);
Visto il D.P.R. 25 febbraio 2013, n. 786, con cui il Presidente della Regione Siciliana ha conferito l'incarico di dirigente generale all'ing. Calogero Foti;
Visto il D.P.Reg. 26 agosto 2013, n. 519, con il quale è stato istituito l'"Elenco territoriale del volontariato di protezione civile della Regione Siciliana" e recepiti i contenuti della suddetta direttiva P.C.M. 9 novembre 2012;
Vista la circolare n. 1/2015 prot. n. 4441 del 23 gennaio 2015, con la quale è stata trasmessa la determinazione del dirigente generale n. 358 del 23 gennaio 2015 che dispone l'istituzione del secondo volume dell'"Elenco territoriale del volontariato di protezione civile" (già Registro regionale);
Vista la proposta del servizio volontariato e formazione di definizione degli "Standard per le attività formative del volontariato e degli operatori del Sistema regionale integrato di protezione civile" contenente gli aspetti organizzativi/gestionali generali e le schede riguardanti i "Contenuti didattici minimi standard" per le seguenti tipologie di corsi:
1. corso base per volontari di protezione civile (revisione standard circolare n. 2/2005);
2. ruoli e responsabilità del volontariato di protezione civile;
3. corso base di radiocomunicazione per operatori di protezione civile;
4. attività di avvistamento incendi d'interfaccia per volontari di protezione civile di primo impiego (Standard su linee guida del Corpo forestale della Regione Siciliana);
5. esecutore B.L.S.D. Basic Life Support Defibrillation (Standard su linee guida internazionali ILCOR - Centrale operativa S.U.E.S. 118 CL/EN/AG dell'ASP 2 CL);
Considerata la presenza, sul territorio regionale, di numerose tipologie di rischio tra cui quello sismico, vulcanico, idrogeologico, sanitario, industriale, i quali impongono azioni di prevenzione, soccorso e superamento dell'emergenza nonchè potenziamento del Sistema di protezione civile;
Considerato opportuno che i volontari e gli operatori dei Sistema regionale integrato di protezione civile siano adeguatamente formati secondo standard formativi preordinati e validati, allo scopo anche di consentire al sistema medesimo di fronteggiare in maniera sempre più efficace ed efficiente gli eventi di cui sopra e per assolvere alle funzioni conferite alla Regione dall'art. 108 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, così come recepito dall'art. 1 della legge regionale n. 14/98;
Considerato che sul territorio regionale le organizzazioni di volontariato mettono a disposizioni del sistema regionale integrato di protezione civile risorse umane e materiali per lo svolgimento delle attività volte alla previsione, prevenzione delle varie ipotesi di rischio connesse con la vulnerabilità del territorio, nonché al soccorso in caso d'eventi calamitosi ed ad ogni altra iniziativa indifferibile volta al superamento delle emergenze;
Considerato che il D.R.P.C. intende favorire interventi formativi omogenei ed esercitazioni e che, pertanto, la formazione del volontariato e degli operatori del sistema regionale integrato di protezione civile è elemento imprescindibile per una efficace organizzazione;
Considerato che la formazione deve essere mirata al raggiungimento di uniformi livelli di conoscenze e che la formazione dei volontari viene svolta anche su iniziativa delle singole organizzazioni di volontariato;
Considerato che, in linea generale, gli obiettivi di fondo dell'attività formativa degli operatori di protezione civile, compresi i volontari, possono cosi riassumersi:
- acquisire concetti base di protezione civile;
- acquisire procedure, linguaggi, metodi e tecniche condivise per la gestione efficace del loro ruolo nel sistema;
- sensibilizzare sull'operare in qualità nella propria attività nel sistema;
- acquisire/incrementare competenze tecnico operative settoriali;
- migliorare le capacità organizzative e di operare in squadra;
Ritenuto, per quanto sopra esposto, di dover procedere all'aggiornamento del programma per la realizzazione di corsi base in materia di protezione civile ed all'approvazione della proposta di definizione degli standard per le attività formative del volontariato e degli operatori del sistema regionale integrato di protezione civile;
Decreta:
Per le motivazioni indicate in premessa, è approvata la definizione degli standard per le attività formative del volontariato e degli operatori del sistema regionale integrato di protezione civile contenente gli aspetti organizzativi/gestionali generali e le schede riguardanti i "Contenuti didattici minimi standard", in allegato, che costituisce parte integrante del presente decreto, per le seguenti tipologie di corsi:
1. corso base per volontari di protezione civile (revisione standard circolare n. 2/2005);
2. ruoli e responsabilità del volontariato di protezione civile;
3. corso base di radiocomunicazioni per operatori di protezione civile;
4. attività di avvistamento incendi d'interfaccia per volontari di protezione civile di primo impiego (standard su linee guida del Corpo forestale della Regione Siciliana);
5. esecutore B.L.S.D. Basic Life Support Defribillation (standard su linee guida internazionali ILCOR della centrale operativa del S.U.E.S. 118 CL/EN/AG della ASP 2 CL).
Le organizzazioni di volontariato di protezione civile ivi compresi i gruppi comunali, iscritti nell'elenco territoriale del volontariato, e le strutture appartenenti al sistema regionale integrato di protezione civile della Regione Siciliana che intendano richiedere il patrocinio del Dipartimento regionale della protezione civile per la realizzazione di corsi delle suddette tipologie, indirizzati ai propri volontari o agli appartenenti alle strutture del sistema regionale di P.C., devono uniformare l'attività didattica agli standard per le attività formative del volontariato e degli operatori del sistema regionale di protezione civile allegati al presente decreto.
Il presente decreto sarà pubblicato per esteso nel sito istituzionale della Regione Siciliana entro 48 ore dall'emissione, ai sensi dell'art. 68, comma 5, legge regionale n. 21/2014, a pena di nullità dell'atto.
Si trasmette alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana per la pubblicazione.
Palermo, 27 gennaio 2015.
FOTI
ALLEGATO
"DEFINIZIONE DI STANDARD PER LE ATTIVITA' FORMATIVE DEL VOLONTARIATO E DEGLI OPERATORI DEL SISTEMA REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE"
La necessità di adottare degli standard per le attività formative nasce dal riconoscimento della valenza strategica che assumono sia la formazione di base che l'aggiornamento continuo degli operatori del sistema di protezione civile a livello regionale finalizzati al conseguimento di un livello comune di competenze/conoscenze e di modalità d'intervento operative.
L'introduzione di criteri standard anche nelle attività formative consentirà/faciliterà, a tutti gli operatori del sistema di P.C. regionale nel suo complesso, la condivisione di linguaggi e l'adozione di comportamenti omogenei nelle diverse attività di protezione civile.
Tale esigenza era stata peraltro evidenziata dal "Gruppo di lavoro formazione" sia durante lo svolgimento dei lavori degli stati generali del volontariato di protezione civile tenutisi ad Enna in data 1 febbraio 2104 che durante la relativa fase propedeutica (gennaio 2014) di censimento e raccolta dati fra le organizzazioni di volontariato sulle problematiche e relative soluzioni nel settore della formazione di P.C. In linea generale gli obiettivi di fondo dell'attività formativa degli operatori di protezione civile, compresi i volontari, possono dunque così riassumersi:
- acquisire concetti-base di protezione civile;
- acquisire procedure, linguaggi, metodi e tecniche condivise per la gestione efficace del loro ruolo nel sistema;
- sensibilizzare sull'"operare in qualità" nella propria attività nel sistema;
- acquisire/incrementare competenze tecnico-operative settoriali;
- migliorare le capacità organizzative e di operare in squadra.
Risulta pertanto funzionale l'adozione di standard formativi in maniera da assicurare idonei livelli di qualità nell'erogazione degli interventi formativi;in questo contesto per "qualità" s'intende, fra l'altro:
a) un'offerta formativa complessiva razionale e diffusa sull'intero territorio regionale;
b) omogeneità territoriale ed efficacia degli interventi formativi;
c) validazione e coordinamento del sistema di erogazione delle attività formative.
Il presente documento è stato dunque redatto tenendo conto delle risultanze emerse sia dall'analisi delle risposte al questionario somministrato nel corso del 2013 alle organizzazioni di volontariato iscritte nell'elenco territoriale della Regione Siciliana (nota n. 52351 del 5 agosto 2013) che delle elaborazioni condotte dal "Gruppo di lavoro formazione" in occasione degli stati generali del volontariato di protezione civile sopra citati; si è pertanto tenuto conto dei "desiderata" espressi dal mondo del volontariato di P.C. siciliano.
Sono stati inoltre presi a riferimento i "Programmi di indirizzo formativo" messi a punto dall'Ufficio volontariato, relazioni istituzionali e internazionali del Dipartimento nazionale di protezione civile nonché gli analoghi atti di indirizzo formulati nel settore della formazione di P.C. da altre regioni ed enti locali italiani.
Con queste premesse ed obiettivi si propongono - in prima analisi - i seguenti criteri standard cui fare riferimento per la progettazione e la realizzazione di attività formative di P.C. destinate ai volontari ed agli operatori del sistema regionale di P.C.:
- aspetti organizzativi/gestionali generali dei corsi - contenuti didattici minimi di alcune tipologie di corsi.
Aspetti organizzativi/gestionali generali dei corsi
In fase progettuale, per ogni iniziativa formativa, va compilata una scheda progettuale sintetica - i cui punti sono elencati nel riquadro riportato di seguito - che ne descriva gli aspetti principali con particolare riferimento agli obiettivi formativi, al target specifico cui è destinata ed agli aspetti organizzativi.
Di seguito si sintetizzano, per punti, i principali aspetti organizzativo/gestionali:
- definire chiaramente, già nel titolo, il contenuto (oggetto) dell'iniziativa formativa;
- individuare chiaramente i destinatari dell'iniziativa formativa specificandone caratteristiche ed eventuali requisiti di accesso;
- fissare chiaramente il "calendario d'aula" con l'indicazione della sede di svolgimento, delle date e degli orari dell'attività didattica, evidenziando chiaramente gli orari d'inizio e di fine lezioni;
- indicare nominativamente sia il responsabile/coordinatore organizzativo della formazione che il tutor: ambedue le figure garantiscono sulla buona gestione delle attività formative; il tutor ha un ruolo fondamentale nel controllo dell'attività didattica; tra l'altro è onerato della corretta compilazione, tenuta e conservazione del "registro delle presenze";
- istituire il "registro delle presenze" che registrerà, per ogni giornata d'aula, l'effettiva presenza/partecipazione dei corsisti e le attività didattiche svolte dai singoli docenti; il registro delle presenze sarà costituito da fogli spillati e numerati progressivamente, stampati fronte-retro, vidimati col timbro dell'ente organizzatore e firmati su ogni pagina dal tutor d'aula e dai singoli docenti;
- definire l'articolazione della didattica in termini di durata (ore/giornate d'aula) per ognuno dei moduli didattici e/o di specifici contenuti;
- predeterminare il numero massimo di partecipanti, per ogni diversa tipologia di corso, in maniera tale di garantire il massimo dell'efficacia dell'intervento formativo; in linea generale prevedere aule composte, come tetto massimo, da 30-35 corsisti;
- in prossimità dell'avvio del corso procedere alla formale convocazione nominativa dei singoli corsisti, anche per via telematica, con congruo anticipo rispetto alla data di avvio prevista del corso;
- assicurare, per quanto possibile in ragione della tipologia di corso, un'equilibrata distribuzione fra attività didattiche di natura teorica e di natura pratico/esercitativa;
- selezionare il personale docente in base a criteri documentabili di professionalità ed esperienza nel settore della P.C. desumibili dai curricula dei docenti (CV in formato UE); il soggetto organizzatore dell'intervento formativo avrà cura di archiviare e custodire i curricula dei docenti fra gli atti del corso;
- adottare metodologie formative ispirate a criteri di partecipazione attiva dei corsisti ed orientate alla risoluzione e gestione di problemi specifici in contesti operativi problematici; è auspicabile - laddove pertinente - l'uso di metodi proattivi e motivanti quali simulazioni, esercitazioni pratiche, giochi di ruolo, analisi critica di casi-studio, lavori di gruppo, ecc.;
- approntare specifico materiale didattico da distribuire ai corsisti con l'indicazione, altresì, della principale bibliografia e sitografia di riferimento; tale materiale andrà archiviato e custodito tra gli atti del corso;
- a fine corso rilasciare specifico "attestato di partecipazione" ai corsisti che abbiano superato almeno l' 80% di presenza rispetto al totale del monte-ore previsto dal corso;
- in relazione alle caratteristiche peculiari di ogni intervento formativo può prevedersi la somministrazione di un "test d'ingresso" e di un "test d'uscita" per la verifica del raggiungimento degli obiettivi formativi e dei contenuti appresi; se pertinenti prevedere altresì test di verifica intermedi su singoli moduli didattici;
- alla fine del corso somministrare comunque ai corsisti un "questionario di gradimento" per verificare il livello di gradimento per ognuno dei diversi aspetti del corso: utilità, interesse e partecipazione, didattica e materiale didattico, valutazione sintetica e commenti/proposte;
- al termine del corso avere cura di conservare e debitamente custodire presso l'archivio del soggetto organizzatore una copia originale di tutto il materiale relativo all'intervento formativo realizzato.
Scheda progettuale sintetica del corso |
Soggetto proponente e organizzatore Titolo del corso Durata del corso Responsabile/Coordinatore organizzativo Tutor del corso Destinatari N. max di corsisti/aula Criteri di selezione dei corsisti Finalità del corso/obiettivi generali Obiettivi specifici Struttura del corso - Moduli, contenuti e durata Metodi didattici Materiale didattico Calendario - Sede/i ed orari di svolgimento del corso Sistemi di valutazione del corso: test/questionario di gradimento Docenti Attestato Il Progettista del corso: Luogo e data: |
Contenuti didattici minimi di alcune tipologie di corsi
Un ulteriore passo finalizzato a raggiungere idonei livelli di qualità nell'erogazione degli interventi formativi consiste nell'adozione di "contenuti didattici minimi" standard per alcune delle tipologie di corsi. Di seguito vengono pertanto riportate le proposte di contenuti didattici minimi standard per i seguenti corsi:
1. corso base per volontari di protezione civile (revisione standard circolare n. 2/2005);
2. ruoli e responsabilità del volontariato di protezione civile;
3. corso base di radiocomunicazioni per operatori di protezione civile;
4. attività di avvistamento incendi d'interfaccia per volontari di protezione civile di primo impiego (Standard su linee guida del Corpo forestale della Regione Siciliana);
5. esecutore B.L.S.D. Basic Life Support Defibrillation (Standard su linee guida internazionali ILCOR della centrale operativa del S.U.E.S. 118 CL/EN/AG della ASP 2 CL).
Allegato n. 1
Titolo del corso:
"CORSO BASE PER VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE"
CONTENUTI DIDATTICI MINIMI STANDARD
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ORE |
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Teoria |
Pratica |
Test |
Totale |
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MODULO 1 |
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Presentazione del corso e test d'ingresso |
1 |
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1 |
2 |
Evoluzione del sistema di P.C. - Normativa nazionale e regionale - Le strutture di protezione civile |
2 |
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2 |
Metodo Augustus - Procedure in emergenza - La catena di comando e le funzioni di supporto - Elementi di pianificazione di emergenza |
4 |
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. |
4 |
MODULO 2 |
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Ruolo, compiti e responsabilità del volontariato di P.C. - Gestione del volontariato in fase di quiete e di emergenza |
4 |
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4 |
Normativa in materia di sicurezza con particolare riguardo al settore della P.C. -Regole comportamentali di autoprotezione e cenni sul primo soccorso sanitario |
4 |
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. |
4 |
MODULO 3 |
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Il concetto di rischio sul territorio e le attività di prevenzione e di monitoraggio - Cenni sul rischio sismico, vulcanico, idrogeologico ed incendi d'interfaccia |
4 |
. |
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4 |
Aspetti psicologici in emergenza: cenni sulla gestione dello stress e del panico - Leadership e dinamiche di gruppo |
2 |
. |
. |
2 |
MODULO 4 |
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Cenni sulle radiocomunicazioni: apparecchiature e procedure di comunicazione in emergenza con esercitazione pratica |
1 |
1 |
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2 |
Cenni su cartografia e sistemi di georeferenziazione - Utilizzo del sistema GPS con esercitazione pratica di orientamento |
1 |
1 |
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2 |
Esercitazione con montaggio tende ed utilizzo gruppo elettrogeno |
. |
4 |
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4 |
Test d'uscita - Questionario di gradimento e chiusura corso |
1 |
. |
1 |
2 |
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24 |
6 |
2 |
32 |
Allegato n. 2
Titolo del corso:
"RUOLI E RESPONSABILITA' DEI VOLONTARI DI PROTEZIONE CIVILE"
CONTENUTI DIDATTICI MINIMI STANDARD
Durata 8 ore 2 MODULI Lezioni frontali di 4 + 4 ore e questionario di gradimento finale Programma standard 9.00/13.00 modulo 1 - 14.00/18.00 modulo 2 |
MODULO 1 |
Cosa fa il volontario di P.C.? |
Obiettivo: la consapevolezza |
Cosa determina i compiti del volontario di P.C. |
Normativa e giurisprudenza |
Il buon senso |
La consapevolezza del proprio ruolo |
Il volontario ed il volontario di protezione civile |
Attività e compiti di protezione civile |
Previsione, prevenzione, soccorso e superamento dell'emergenza |
Responsabilità del volontario |
Cos'è la responsabilità |
Rispondere delle proprie azioni civilmente o penalmente |
Per colpa - Per dolo |
Gradi diversi di responsabilità |
La colpa o responsabilità colposa |
Negligenza - Imprudenza - Imperizia |
Responsabilità dolosa |
Responsabilità dolosa e colposa |
Responsabilità civile |
Contrattuale - Extracontrattuale |
Responsabilità civile - Oggettiva |
Responsabilità amministrativa |
Responsabilità civile - Legittima difesa - Stato di necessità |
Responsabilità penale |
La responsabilità penale personale |
Rapporto di causalità |
Concorso di persone nel reato |
Cooperazione colposa |
Posizione giuridica del volontario |
Pubblico ufficiale |
Incaricato di pubblico servizio |
Persone esercenti un servizio di pubblica necessità |
I vigili del fuoco quali pubblici ufficiali |
Diritti di un incaricato di pubblico servizio |
Doveri di un incaricato di pubblico servizio |
Doveri: obbligo di denuncia, obbligo di segretezza, omissioni, omissione di soccorso, interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità |
Esimenti: stato di necessità, cause di forza maggiore, adempimento di un dovere. |
L'errore di fatto |
Multa e sanzione |
MODULO 2 |
Alcune figure di reato |
Omicidio colposo |
Lesioni personali colpose |
Rivelazioni di segreti |
Violazione di domicilio |
Violenza privata |
Furto |
Sequestro di persona |
Reati propri |
Esercizio abusivo di una professione |
Peculato |
Concussione: costrizione - Induzione |
Corruzione: per atto d'ufficio - Per atto contrario ai doveri d'ufficio |
Abuso d'ufficio |
Abuso di utilizzazione d'invenzioni o scoperte per ragioni d'ufficio |
Rivelazione ed utilizzazione di segreto d'ufficio |
Rifiuto di atti d'ufficio |
Arresto in flagranza di reato |
La divisa e la formazione |
Informazioni |
Operatività |
Collaborazione |
Assumere ruoli che non competono |
Comune pericolo |
Pericoli incolumità pubblica |
Strage - Incendio - Incendio boschivo - Inondazione, frana, valanga - Nubifragio, sommersione, disastro aviatorio - Disastro ferroviario - Attentati alla sicurezza dei trasporti - Attentati alla sicurezza degli impianti energia elettrica, gas o comunicazioni - Crollo di costruzioni - Sottrazione, occultamento o guasto di apparecchi a pubblica difesa dagli infortuni - Rimozione od omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro |
Pericoli |
Sicurezza di base |
Uso dei dispositivi di protezione individuali |
Questionario di gradimento finale |
Allegato n. 3
Titolo del corso:
"CORSO BASE DI RADIOCOMUNICAZIONE PER OPERATORI DI PROTEZIONE CIVILE"
CONTENUTI DIDATTICI MINIMI STANDARD
MODULO 1 (5 ORE) Riferimenti normativi e tecnici Apparecchiature e concetti-base della radiocomunicazione |
Il codice delle comunicazioni: decreto L.vo 1 agosto 2003, n. 259 |
L'uso legale dello strumento radio - Reati penali e sanzioni del codice delle comunicazioni - Autorizzazioni ed organi di controllo - Differenze tra apparecchi radioamatoriali, civili e di libero acquisto |
Il band plan italiano |
L'alfabeto fonetico - ICAO |
Cenni sul "Codice Q", codice numerico, abbreviazioni telegrafiche e segnali internazionali di soccorso |
Cenni sulle stazioni ripetitrici ed i ponti ripetitori - Concetti di copertura radio di un territorio - Siti e frequenze dei ponti ripetitori in Italia |
Frequenze radio (e canali) LPD e PMR 446 |
Descrizione sintetica delle apparecchiature radio: radio RTX portatile, veicolare, base fissa - Comandi principali - Connettori - Mantenimento in efficienza dell'apparato. |
Cenni su corrente continua, corrente alternata e tensione elettrica |
Cenni sulle radioonde: frequenza, lunghezza, modalità di propagazione e relative caratteristiche |
Cenni sulla teoria sulle antenne - Antenna isotropica o isotropa |
Cenni sulle principali tipologie di antenne e verifica del funzionamento. |
Criteri pratici ed esperienziali per assicurare l'operatività e la migliore comunicazione - Esempio di autocostruzione antenna |
MODULO 2 (3 ORE) Radiocomunicazione in emergenze di protezione civile |
Gestione dell'emergenza: strutture operative e catena di comando nel sistema di P.C. |
Funzioni di reti alternative di comunicazione - Collegamenti radio di emergenza - Struttura di una sala radio |
Come comunicare: la maglia radio - Centri operativi di P.C. in ambito provinciale (CCS, COM, COC) e presidi territoriali |
Cenni sulle stazioni "Capo maglia" e stazioni "Sub" - Attribuzione sigle operative |
Procedure e terminologie di comunicazione convenzionali - Riservatezza e appropriatezza del linguaggio |
L'operatore radio di P.C.: ruoli, compiti, metodi, stile e comportamento |
Parlare correttamente alla radio - Fasi della radiocomunicazione - Lo spelling e il tempo di pausa (bianco) |
Contenuto del messaggio e comunicazione efficace: chi, cosa, come/perché, dove, quando |
Modulistica per maglia radio in un centro operativo/campo |
Utilizzo delle radio durante le esercitazioni: esercitazione, esercitazione, esercitazione |
Illustrazione di esperienze reali - Casi studio |
MODULO 3 (2 ORE) Esercitazione |
Esercitazione tramite Role-Playing - Dato uno scenario emergenziale organizzare una maglia radio attiva nei centri operativi di P.C. e sul territorio e, simulando il flusso d'informazioni, testare l'efficacia delle radiocomunicazioni - Prova pratica sulle modalità di uso dei linguaggi di comunicazione |
Test finale e questionario di gradimento |
Allegato n. 4
Titolo del corso:
"AVVISTAMENTO D'INCENDI D'INTERFACCIA PER IL VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE DI PRIMO IMPIEGO - LINEE GUIDA DEL CORPO FORESTALE DELLA REGIONE SICILIANA"
Durata 15 Ore 2 MODULI: 1 di Teoria (12 ore) ed 1 di Esercitazione (3 ore) |
CONTENUTI DIDATTICI STANDARD |
MODULO 1 (12 ORE) |
Rapporto fra la vegetazione siciliana ed il fuoco |
Il terreno: giacitura e principali caratteristiche fisiche |
Le condizioni predisponenti per lo sviluppo e la propagazione degli incendi |
Classificazione e caratteristiche degli incendi boschivi ed illustrazione delle diverse caratteristiche del fumo |
La previsione e prevenzione del rischio incendi boschivi |
La lotta attiva degli incendi boschivi e le tecniche di spegnimento |
Materiali e mezzi impiegati |
Cenni sulla normativa antincendi e sulla relativa normativa penale |
Il sistema di allertamento del Corpo forestale della Regione Siciliana |
Comportamenti anomali e relative modalità di segnalazione |
MODULO 2 (3 ORE) Esercitazione |
Servizio di esercitazione con affiancamento in postazione |
Allegato n. 5
Titolo del corso:
"ESECUTORE BLSD-BASIC LIFE SUPPORT DEFIBRILLATION" BASATO SU LINEE GUIDA INTERNAZIONALI ILCOR ADOTTATE DALLA C.O. DEL S.U.E.S. 118 CL/EN/AG - ASP 2 CL
CONTENUTI DIDATTICI STANDARD
MODULO 1 (5 ORE) Sessione frontale |
La morte improvvisa |
Eziologia dell'arresto cardiaco e perché defibrillare |
Prevenzione la cultura salva vita |
La catena della sopravvivenza |
Le valutazioni A B C |
La sequenza di BLSD e la defibrillazione |
Disostruzione cavo orale |
MODULO 2 (3 ORE) |
Sessione pratica |
Sessione pratica esecuzione manovre |
Test finale |