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ASSESSORATO DELLA SALUTE

DECRETO 28 marzo 2017

G.U.R.S. 21 aprile 2017, n. 16

Piano regionale della prevenzione 2014-2018. Macro obiettivo 1. Programma regionale azione promozione dell'allattamento al seno.

Testo con annotazioni alla data 25 maggio 2017

L'ASSESSORE PER LA SALUTE

Visto lo Statuto della Regione;

Visto il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni ed integrazioni sul riordino della disciplina in materia sanitaria;

Visto il decreto legge 13 settembre 2012, n. 158 "Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute";

Visto il Patto per la salute 2010-2012, giusta Intesa della Conferenza tra Stato e Regioni del 3 dicembre 2009, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l'appropriatezza delle prestazioni, la promozione della salute e l'educazione sanitaria;

Vista la legge regionale 14 aprile 2009, n. 5 "Norme per il riordino del servizio sanitario regionale" e la legge regionale 3 novembre 1993, n. 30 "Norme in tema di programmazione sanitaria e di riorganizzazione territoriale delle unità sanitarie locali" per come applicabile ai sensi dell'art. 32 della predetta legge regionale n. 5/09;

Visti la delibera della Giunta regionale n. 243 del 24 giugno 2010 e il relativo decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 370 del 28 giugno 2010 sull'assetto organizzativo dei Dipartimenti degli Assessorati regionali e delle relative competenze;

Visto il Piano sanitario regionale "Piano della salute 2011/2013" che, segnatamente, al punto 2, individua gli interventi volti a promuovere il progressivo allineamento della Sicilia ai livelli di risultato conseguiti da altre regioni in materia di programmi per la prevenzione;

Visto il D.A. n. 300/12 che istituisce i Piani aziendali per l'educazione e promozione della salute presso le AASSPP, le aziende ospedaliere e le AA.OO. universitarie della Regione Siciliana;

Visto il D.A. n. 351 dell'8 marzo 2016 che approva il Piano regionale della prevenzione;

Visto il Protocollo d'intesa siglato tra Regione Siciliana e UNICEF in data 8 marzo 2012;

Visto il D.A. n. 2198 del 18 dicembre 2014, con il quale viene recepito il Piano nazionale della prevenzione 2014/2018 e assegna, all'art. 3, ai diversi servizi del Dipartimento ASOE i compiti di sviluppare, nell'ambito degli obiettivi centrali del PSN, le singole linee operative;

Visto l'art. 4 del D.A. n. 2198 del 18 dicembre 2014 in cui vengono individuati e approvati i programmi regionali della prevenzione collocandoli nell'ambito dei singoli obiettivi centrali del Piano nazionale della prevenzione;

Considerato che nell'ambito del macro obiettivo 1 Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie croniche non trasmissibili (MCNT) ricade l'azione Promozione dell'allattamento al seno;

Considerato che la promozione dell'allattamento al seno è una priorità per la salute pubblica e il latte materno è largamente raccomandato dall'OMS come alimento esclusivo nei primi sei mesi di vita del bambino ed è suggerito fino ai due anni se il bambino si dimostra interessato e se la mamma lo desidera;

Considerato che le linee di indirizzo redatte dall'OMS sin dal 2001 sono in realtà poco applicate e, comunque, a macchia di leopardo, sul territorio regionale registrando, complessivamente, percentuali di adesione ancora insoddisfacenti;

Considerato che il Piano nazionale della prevenzione, recepito dalla Regione Siciliana, fissa nell'ambito specifico della pratica dell'allattamento al seno obiettivi stringenti;

Ritenuto necessario assegnare priorità operativa nella messa a regime del programma regionale con specifico riferimento all'azione Promozione dell'allattamento al seno;

Ritenuto opportuno che un'efficace Promozione dell'allattamento al seno debba trovare sviluppo e omogenea applicazione in tutto il territorio regionale secondo uno schema organizzativo semplice e flessibile che risulti applicabile nella diverse realtà sanitarie e sociali espresse dalle singole ASP coinvolgendo un numero sempre maggiore di nutrici;

Visto il D.D.G. n. 1302 del 14 luglio 2016 e successive modifiche e integrazioni, con cui viene istituito il tavolo tecnico regionale sulla promozione dell'allattamento al seno;

Visti i verbali prodotti nelle sedute del tavolo tecnico regionale di cui al D.D.G. n. 1302 del 14 luglio 2016 e successive modifiche e integrazioni;

Considerato che il citato tavolo tecnico ha esitato un programma che andrà attivato in armonia con il Piano regionale della prevenzione, nel rispetto dei suoi obiettivi e indicatori, e secondo le precise modalità individuate nell'allegato 1 al presente provvedimento e provenienti dalle pratiche correnti maggiormente consolidate e accreditate;

Considerata la necessità di condurre detto programma regionale nel modo il più possibile integrato e trasversale rispetto agli obiettivi e alle azioni coerenti ancorché attinenti ad altri macro obiettivi e azioni centrali del Piano nazionale della prevenzione;

Ritenuto opportuno che il programma regionale in parola dovrà essere recepito, adottato e condotto dalle aziende sanitarie provinciali della Regione e inserito con specifica di linee operative e responsabilità di gestione nel Piano aziendale della prevenzione e con puntuale riferimento all'azione Promozione dell'allattamento al seno, in armonia con il quadro logico regionale del PRP, secondo il modello operativo univoco di cui all'allegato 2 la cui responsabilità esecutiva va riconosciuta ai dipartimenti materno-infantile delle ASP;

Ritenuto opportuno prevedere la nomina con successivo provvedimento di un tavolo tecnico permanente utile al monitoraggio delle azioni intraprese a livello locale da parte delle aziende sanitarie in ordine al programma regionale di promozione e sostegno dell'allattamento al seno;

Ritenuta utile la partecipazione a detto tavolo tecnico di una quota rappresentativa delle associazioni di mutuo aiuto di mamme che, sul territorio della Regione, operano per la promozione, la protezione ed il sostegno dell'allattamento, ad offrire un contributo nei seguenti ambiti:

a) analisi dei bisogni di sostegno e di informazione delle mamme;

b) sensibilizzazione delle mamme affinché l'adesione alle iniziative del programma regionale registri livelli sempre più ampi;

c) verifica e proposte in merito all'applicazione del codice etico per la commercializzazione dei sostituti del latte materno;

Decreta:

Art. 1

Per le motivazioni espresse in premessa che qui si intendono interamente riportate e trascritte, è approvato il Programma regionale di promozione dell'allattamento al seno di cui all'allegato tecnico 1 che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Il programma costituisce il riferimento operativo secondo un unico modello a cui dall'1 aprile 2017 le aziende sanitarie della Regione dovranno uniformarsi essendo volto all'incremento della buona pratica sia sotto il profilo numerico delle aderenti che della durata della stessa in linea con le raccomandazioni nazionali.

Art. 2

Il Programma di cui al superiore articolo dovrà essere recepito, adottato e condotto dalle aziende sanitarie provinciali della Regione e inserito con specifica di azione operativa e responsabilità di gestione nel Piano aziendale della prevenzione di ogni singola ASP secondo lo schema proposto in allegato 2. Le attività a regime avranno inizio l'1 aprile 2017 sotto la responsabilità dei dipartimenti materno-infantile.

Art. 3

I programmi di promozione dell'allattamento al seno adottati dalle ASP riferibili alle aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina dovranno accogliere, integrare e armonizzare anche le specifiche azioni programmate e deliberate per tempo dalle aziende ospedaliere e ospedaliere universitarie insistenti sul territorio di riferimento e coordinate dai responsabili delle singole UOEPSA ospedaliere e ospedaliere universitarie. Sarà cura delle direzioni sanitarie aziendali coordinare con precisione di indirizzo i vari percorsi operativi delle azioni previste dal programma regionale attraverso un apposito e preliminare provvedimento.

Art. 4

Il programma regionale di allattamento al seno adottato dalle singole ASP sarà sottoposto a verifica periodica e valutato alla luce dei disposti del D.A. n. 351/2016.

Art. 5

E' approvato il programma formativo regionale secondo il modello di cui all'allegato 3. Le azioni previste dovranno essere previste e inserite nel piano aziendale della formazione individuando fabbisogni e azioni formative con specifica dei gruppi beneficiari.

Art. 6

Con successivo provvedimento verrà nominato un tavolo tecnico regionale permanente che avrà il compito di monitorare le attività di promozione e sostegno messe in atto dalle aziende sanitarie rispetto alle previsioni di programma. Tale tavolo tecnico permanente dovrà riunirsi con cadenza almeno semestrale e fornirà una visione consultiva dei dati trasmessi dalle ASP ai competenti uffici regionali nonché le proposte per i più adeguati indirizzi a correttivo. Il tavolo è aperto alla partecipazione rappresentativa delle associazioni di mutuo aiuto di mamme che, sul territorio della Regione, operano per la promozione, la protezione ed il sostegno dell'allattamento, per offrire un contributo nei seguenti ambiti: (1)

a) analisi dei bisogni di sostegno e di informazione delle mamme;

b) sensibilizzazione delle mamme affinché l'adesione alle iniziative del programma regionale registri livelli sempre più ampi;

c) verifica e proposte in merito all'applicazione del codice etico per la commercializzazione dei sostituti del latte materno.

L'individuazione nominale dei rappresentanti (due componenti titolari più due sostituti), come da indirizzo del tavolo tecnico ex D.D.G. n. 1302/2016, sarà espressa direttamente dalle associazioni di settore sulla base di un accordo armonico tra le stesse.

Il presente decreto verrà trasmesso alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana per la pubblicazione.

Palermo, 28 marzo 2017.

GUCCIARDI

(1)

Per la nomina del tavolo tecnico di cui al comma annotato, si rimanda al Decr. Ass. Salute 25 maggio 2017.

ALLEGATO 1

Piano regionale della prevenzione 2014-2018. Macro obiettivo 1. Programma regionale azione promozione dell'allattamento al seno.

Premessa

La promozione dell'allattamento al seno è una priorità per la salute pubblica e il latte materno è largamente raccomandato dall'Oms come alimento esclusivo nei primi sei mesi di vita del bambino ed è suggerito fino ai due anni e oltre se il bambino si dimostra interessato e se la mamma lo desidera. Da decenni dunque il latte materno è riconosciuto dalla Comunità Scientifica come il "gold standard" per l'alimentazione dei neonati. Tuttavia la letteratura dimostra che come le linee guida redatte dall'OMS, benché molto citate, siano poco applicate nella pratica assistenziale (in Italia S. Donati et Al., 2001). Secondo un'indagine Istat, in Italia la proporzione di donne che hanno allattato al seno almeno una volta nella loro vita è cresciuta. E' stata infatti stimata una prevalenza dell'81,1% nell'anno 2005 e dell'85,5% nel 2013, quest'ultima si accompagna ad un aumento anche della durata media d'allattamento con un valore nazionale pari a 4,1 mesi. Tuttavia in molte regioni italiane, soprattutto del Sud, i tassi di prevalenza dell'allattamento al seno restano ancora bassi. In Sicilia la prevalenza di donne che hanno allattato almeno una vota nella vita è pari al 71% e la durata media dell'allattamento risulta di 3,5 mesi. La mancata pratica dell'allattamento esclusivo al seno è più frequente tra le mamme che presentano una maggiore condizione di svantaggio socioeconomico, così come, in generale, le disuguaglianze nella popolazione determinano un diversa propensione all'adesione ai comportamenti salutari e ad un diverso ricorso ai servizi assistenziali. Nell'ambito di una recente indagine campionaria, coordinata dall'osservatorio epidemiologico della Regione Siciliana, a cui hanno partecipato tutti i 273 centri vaccinali attivi presenti sull'intero territorio regionale, è risultato che la prevalenza delle mamme campionate che hanno dichiarato di avere allattato in modo esclusivo, era pari al 30,6% (IC95% 28,7-32,4). Il 23,1% (IC95% 21,4-24,9) delle mamme ha dichiarato di allattare al seno, ma di integrare con formula artificiale, e il restante 46,3% (IC95% 44,3-48,3) di allattare solo con formula. La prevalenza dell'adesione all'allattamento esclusivo al seno in Sicilia è risultata non omogeneamente distribuita sul territorio. La mancata adesione alla pratica dell'allattamento materno esclusivo al seno è risultata associata con la posizione socioeconomica di contesto (Chi2=14,9, p<0,05), quest'ultima identificata attraverso la costruzione di un indice sintetico di posizione socioeconomica di livello comunale. L'associazione non ha evidenziato un sostanziale gradiente d'incremento di rischio, rispetto alle aree molto ricche, in funzione dell'aumento dello svantaggio socioeconomico se non solo nelle madri che vivono in aree a maggiore deprivazione (OR 1,81 - I.C.95% 1,30-2,54). Tra gli altri fattori di rischio per la mancata adesione alla pratica dell'allattamento esclusivo al seno che sono stati indagati, il bedding-in e la prematurità risultano dei fattori significativamente associati con l'allattamento esclusivo al seno, rappresentando il primo un fattore protettivo (OR 0,51 IC95% 0,41-0,63), mentre la prematurità un fattore di rischio (OR 1,53 IC95% 1,18-1,98). Anche la pratica del rooming-in si conferma protettiva nei confronti dell'allattamento al seno sebbene l'associazione non sia risultata statisticamente significativa (OR=0,86 IC95% 0,46-1,60).

Alla luce di questi dati il Piano regionale della prevenzione 2014- 2018 adottato con D.A. n. 351 dell'8 marzo 2016, con riferimento al Macro obiettivo 2.1 Ridurre il carico prevenibile ed evitabile di morbosità, mortalità e disabilità delle malattie non trasmissibili, ha individuato tra i programmi regionali da sviluppare e consolidare il "Programma regionale promozione della salute, lotta a tabagismo, abuso di alcol, sedentarietà" e indica, segnatamente, tra le 4 azioni previste, la promozione dell'allattamento al seno, puntando all'empowerment della madre e più in generale all'empowerment comunitario finalizzato alla protezione, promozione e sostegno dell'allattamento materno.

Obiettivi del programma regionale

L'obiettivo generale del programma regionale è aumentare la prevalenza di bambini allattati in modalità esclusiva sino al sesto mese di vita (180 giorni).

L'obiettivo specifico è lo Sviluppo di programmi/interventi volti a favorire l'allattamento al seno.

Tali obiettivi sono regolati dagli indicatori e dalle scadenze previste dall'allegato 1 al D.A. n. 351/2016 e costituiscono riferimento operativo per le aziende sanitarie nell'ambito dei Piani aziendali della prevenzione.

Indicatori

L'indicatore naturale è costituito dall'aumento della prevalenza dei nati nutriti esclusivamente con latte materno fino al compimento del 180° giorno di vita, che viene stimata intorno al 10%.

E' prevista una crescita incrementale annua fino al 25% complessivo da raggiungere nel 2018.

Infatti, il dato di riferimento al 2018 (+ 25% recepito dall'indirizzo nazionale) può essere monitorato attraverso dinamiche di misurazione intermedia nel triennio a partire dai dati del 2016.

Gli indicatori sentinella, in questo caso, sono costituiti dalla prevalenza dei nati allattati esclusivamente al seno materno fino al compimento del 180° giorno di vita prevedendo un incremento del 5% annuo:

2017 = 20%

2018 = 25%

Obiettivi integrativi di piano

Gli obiettivi integrativi riguardano:

1. il monitoraggio dei tassi di allattamento all'avvio in ospedale, al 3°, 6° e al 12° mese di vita;

2. l'aggiornamento delle conoscenze e delle competenze degli operatori sanitari a contatto con la madre e con il bambino mediante percorsi formativi ad hoc;

3. la creazione di reti di professionisti ospedalieri e territoriali per la promozione dell'allattamento;

4. il miglioramento dell'empowerment delle donne mediante implementazione del percorso nascita e l'adozione di modelli organizzativi appropriati;

5. la definizione e la diffusione di raccomandazioni regionali utili a migliorare e uniformare gli standard assistenziali in maniera omogenea su tutto il territorio;

6. l'attivazione di un portale informativo gestito dall'Assessorato della salute e di uno "Sportello per l'allattamento" nei consultori familiari, nonché lo studio di fattibilità per un servizio di contatto diretto telefonico o via mail h 24 "SOS Allattamento" in sede di ASP/Ospedale di riferimento;

7. l'attivazione di un sistema di autovalutazione e successiva adesione delle strutture ospedaliere ai 10 passi UNICEF/OMS per gli ospedali amici dei bambini (BFHI) e delle strutture territoriali ai 7 passi UNICEF/OMSper le comunità amiche dei bambini (BFCI) e al rispetto del Codice internazionale dell'OMS per il successo dell'allattamento;

8. l'organizzazione di una conferenza regionale di servizio, a cadenza annuale, per il monitoraggio e la valutazione della protezione, promozione e sostegno dell'allattamento nella Regione Sicilia sulla scorta delle evidenze operative riscontrate in sede di valutazione dei risultati e del monitoraggio condotto dal Tavolo tecnico regionale.

Monitoraggio epidemiologico

Preso atto che:

a) i dati della Global Data Bank on Breastfeeding dell'OMS mostrano generalmente anche per i Paesi industrializzati tassi di allattamento inferiori ai livelli raccomandati;

b) i dati italiani sono frammentati, poiché non esiste allo stato attuale un sistema permanente di monitoraggio nazionale standardizzato, che permetta di ottenere un dato di prevalenza;

c) la position statement congiunta delle società scientifiche italiane raccomanda una raccolta dei dati su base regionale utilizzando le definizioni proposte dall'OMS (1, 2) (tavola n. 1).

Tavola 1

Definizioni per categorizzare sotto il profilo alimentare un bambino nei primi 3 anni di vita (in particolare nel primo anno) (dalla Position Statement 2015SIP, SIN, SICuPP, SIGENP, SIMP).

Categoria Il bambino ASSUME

Allattamento al seno esclusivo* latte materno (LM), compreso LM spremuto (LMS) oppure LM donato (LMD).

Allattamento al seno predominante LM, LMS o LMD come fonte predominante di nutrienti, in aggiunta a liquidi non nutritivi (acqua, soluzione glucosata, camomilla, tisane e succhi non zuccherati).

Alimentazione complementare LM, LMS o LMD in aggiunta a qualsiasi altro alimento o bevanda, compreso il latte non umano.