
REGOLAMENTO (UE) 2020/1998 DEL CONSIGLIO, 7 dicembre 2020
G.U.U.E. 7 dicembre 2020, n. LI 410
Regolamento relativo a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani. (1)
TESTO COORDINATO (al Reg. (UE) 2025/345)
Titolo sostituito da Rettifica pubblicata nella G.U.U.E. 31 marzo 2021, n. L 111.
Note sull'entrata in vigore e sull'applicabilità
Entrata in vigore il: 8 dicembre 2020
Applicabile dal: 8 dicembre 2020
Il CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 215,
vista la decisione (PESC) 2020/1999 del Consiglio del 7 dicembre 2020 relativa a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani (1)
vista la proposta congiunta dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e della Commissione europea,
considerando quanto segue:
1) Il 7 dicembre 2020 il Consiglio ha adottato la decisione (PESC) 2020/1999, che istituisce un quadro relativo a misure restrittive mirate per contrastare gravi violazioni e abusi dei diritti umani nel mondo. Tale decisione prevede il congelamento di fondi e risorse economiche e il divieto di mettere fondi e risorse economiche a disposizione delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi responsabili o sostenitori di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, o comunque coinvolti in tali atti, e delle persone fisiche e giuridiche, delle entità o degli organismi associati alle persone fisiche e giuridiche, alle entità o agli organismi in questione. Le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi oggetto di misure restrittive sono elencati nell'allegato della decisione (PESC) 2020/1999. Tale decisione sottolinea l'importanza del diritto internazionale dei diritti umani e dell'interazione fra tale diritto e il diritto internazionale umanitario nel valutare l'opportunità di applicare misure restrittive mirate.
2) Il presente regolamento rispetta i diritti fondamentali e osserva i principi riconosciuti dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, in particolare il diritto a un ricorso effettivo, i diritti della difesa e il diritto alla protezione dei dati personali. Il presente regolamento dovrebbe essere applicato conformemente a tali diritti.
3) Al fine di assicurare coerenza con la redazione, la modifica e la revisione dell'allegato della decisione (PESC) 2020/1999, è opportuno che il potere di redigere e modificare l'elenco di cui all'allegato I del presente regolamento sia esercitato dal Consiglio.
4) Ai fini dell'attuazione del presente regolamento e per garantire la massima certezza giuridica all'interno dell'Unione, è opportuno pubblicare i nomi e gli altri dati pertinenti relativi a persone fisiche e giuridiche, entità e organismi i cui fondi e le cui risorse economiche devono essere congelati a norma del presente regolamento. Qualsiasi trattamento di dati personali deve essere conforme ai regolamenti (UE) 2016/679 (2) e (UE) 2018/1725 (3) del Parlamento europeo e del Consiglio.
5) Gli Stati membri e la Commissione dovrebbero informarsi reciprocamente delle misure adottate ai sensi del presente regolamento e comunicarsi ogni altra informazione pertinente in loro possesso relativa al presente regolamento.
6) Gli Stati membri dovrebbero stabilire norme sulle sanzioni applicabili alle violazioni delle disposizioni del presente regolamento e garantirne l'attuazione. Le sanzioni dovrebbero essere effettive, proporzionate e dissuasive,
HA ADOTTATO IL PRESENTE REGOLAMENTO:
Cfr. della presente Gazzetta ufficiale.
Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) (GU L 119 del 4.5.2016).
Regolamento (UE) 2018/1725 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2018, sulla tutela delle persone fisiche in relazione al trattamento dei dati personali da parte delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'Unione e sulla libera circolazione di tali dati, e che abroga il regolamento (CE) n. 45/2001 e la decisione n. 1247/2002/CE (GU L 295 del 21.11.2018).
Ai fini del presente regolamento si applicano le definizioni seguenti:
a) «richiesta»: qualsiasi richiesta, sotto forma contenziosa o meno, presentata anteriormente o posteriormente alla data di entrata in vigore del presente regolamento, derivante da un contratto o da un'operazione o a essi collegata, e in particolare:
i) una richiesta volta a ottenere l'adempimento di un obbligo derivante da un contratto o da un'operazione o a essi collegata;
ii) una richiesta volta a ottenere la proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia finanziaria, indipendentemente dalla sua forma;
iii) una richiesta di compensazione relativa a un contratto o a un'operazione;
iv) una domanda riconvenzionale;
v) una richiesta volta a ottenere, anche mediante exequatur, il riconoscimento o l'esecuzione di una sentenza, di un lodo arbitrale o di una decisione equivalente, indipendentemente dal luogo in cui sono stati pronunziati;
b) «contratto o transazione»: qualsiasi transazione, indipendentemente dalla sua forma e dal diritto a essa applicabile, che comprenda uno o più contratti o obblighi analoghi stipulati fra le stesse parti o fra parti diverse; a tal fine il termine «contratto» include qualsiasi forma di garanzia, in particolare una garanzia o controgaranzia finanziaria, e qualsiasi credito, anche giuridicamente indipendente, nonché qualsiasi clausola annessa derivante da siffatta transazione o ad essa correlata;
c) «autorità competenti»: le autorità competenti degli Stati membri i cui siti web sono elencati nell'allegato II;
d) «risorse economiche»: le attività di qualsiasi tipo, materiali o immateriali, mobili o immobili, che non sono fondi ma che potrebbero essere utilizzate per ottenere fondi, beni o servizi;
e) «congelamento di risorse economiche»: il divieto di utilizzare risorse economiche per ottenere fondi, beni o servizi in qualsiasi modo, anche attraverso la vendita, la locazione e le ipoteche;
f) «congelamento di fondi»: il divieto di movimentazione, trasferimento, modifica, utilizzo o gestione dei fondi o di accesso a essi così da modificarne il volume, l'importo, la collocazione, la proprietà, il possesso, la natura, la destinazione o qualsiasi altro cambiamento che consente l'uso dei fondi, compresa la gestione di portafoglio;
g) «fondi»: tutte le attività e i benefici finanziari di qualsiasi natura, compresi, tra gli altri:
i) contanti, assegni, cambiali, vaglia postali e altri strumenti di pagamento;
ii) depositi presso istituti finanziari o altre entità, saldi sui conti, debiti e obblighi;
iii) titoli negoziati a livello pubblico e privato e prestiti obbligazionari, comprese le azioni, i certificati azionari, le obbligazioni, i pagherò, i warrant, le obbligazioni ipotecarie e i contratti finanziari derivati;
iv) interessi, dividendi o altri redditi generati dalle attività;
v) credito, diritto di compensazione, garanzie, fideiussioni o altri impegni finanziari;
vi) lettere di credito, polizze di carico e atti di cessione;
vii) documenti da cui risulti un interesse riguardante capitali o risorse finanziarie;
h) «territorio dell'Unione»: i territori degli Stati membri cui si applica il trattato sull'Unione europea (TUE), alle condizioni ivi stabilite, compreso lo spazio aereo.
1. Il presente regolamento si applica:
a) al genocidio;
b) ai crimini contro l'umanità;
c) alle gravi violazioni o ai gravi abusi dei diritti umani seguenti:
i) tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti;
ii) schiavitù;
iii) esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie;
iv) sparizione forzata di persone;
v) arresti o detenzioni arbitrari;
d) altre violazioni o altri abusi dei diritti umani, compresi, tra gli altri, quelli riportati di seguito, nella misura in cui tali violazioni o abusi sono diffusi, sistematici o comunque motivo di seria preoccupazione per quanto concerne gli obiettivi di politica estera e di sicurezza comune stabiliti all'articolo 21 TUE:
i) tratta di esseri umani, nonché abusi dei diritti umani di cui al presente articolo da parte dei trafficanti di migranti;
ii) violenza sessuale e di genere;
iii) violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione,
iv) violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione,
v) violazioni o abusi della libertà di religione o di credo.
2. Ai fini dell'applicazione del paragrafo 1, si dovrebbe tener conto del diritto internazionale consuetudinario e di strumenti di diritto internazionale ampiamente accettati quali:
a) il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici;
b) il Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali;
c) la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio;
d) la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti;
e) la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale;
(f) la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna;
g) la Convenzione sui diritti del fanciullo;
h) la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate;
i) la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità;
j) il protocollo addizionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale per prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini;
k) lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale;
l) la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
3. Ai fini dell'applicazione del presente regolamento, le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi possono comprendere:
a) soggetti statali;
b) altri soggetti che esercitino un controllo o un'autorità effettivi su un territorio;
c) altri soggetti non statali, alle condizioni stabilite all'articolo 1, paragrafo 4, della decisione (PESC) 2020/1999.
1. Sono congelati tutti i fondi e tutte le risorse economiche appartenenti a, posseduti, detenuti o controllati da una qualsiasi delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi elencati all'allegato I.
2. Nessun fondo o risorsa economica è messo, direttamente o indirettamente, a disposizione delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi di cui all'allegato I o destinato a loro vantaggio.
3. Nell'allegato I figurano i seguenti soggetti, identificati dal Consiglio a norma dell'articolo 3 della decisione (PESC) 2020/1999.
a) persone fisiche o giuridiche, entità od organismi responsabili degli atti di cui all'articolo 2, paragrafo 1;
b) persone fisiche o giuridiche, entità od organismi che forniscono sostegno finanziario, tecnico o materiale per gli atti di cui all'articolo 2, paragrafo 1, o che sono altrimenti coinvolti in tali atti, anche pianificandoli, dirigendoli, ordinandoli, assistendoli, preparandoli, agevolandoli o incoraggiandoli;
c) persone fisiche o giuridiche, entità od organismi associati alle persone fisiche o giuridiche, alle entità o agli organismi di cui alle lettere a) e b).
1. In deroga all'articolo 3, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver accertato che i fondi o le risorse economiche in questione sono:
a) necessari per soddisfare le esigenze di base delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi elencati nell'allegato I e dei familiari a carico di tali persone fisiche, compresi i pagamenti relativi a generi alimentari, canoni di locazione o ipoteche, medicinali e cure mediche, imposte, premi assicurativi e utenza di servizi pubblici;
b) destinati esclusivamente al pagamento di onorari ragionevoli o al rimborso delle spese sostenute per la prestazione di servizi legali;
c) destinati esclusivamente al pagamento di diritti o di spese connessi alla normale gestione o alla custodia dei fondi o delle risorse economiche congelati;
d) necessari per coprire spese straordinarie, purché l'autorità competente interessata abbia notificato alle autorità competenti degli altri Stati membri e alla Commissione, almeno due settimane prima dell'autorizzazione, i motivi per i quali ritiene che debba essere concessa un'autorizzazione specifica, oppure
e) pagabili su o da un conto di una missione diplomatica o consolare o di un'organizzazione internazionale che gode di immunità in conformità del diritto internazionale, nella misura in cui tali pagamenti servono per scopi ufficiali della missione diplomatica o consolare o dell'organizzazione internazionale.
2. Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del paragrafo 1 entro due settimane dal rilascio dell'autorizzazione.
(integrato e modificato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/1034)
-1. L'articolo 3, paragrafi 1 e 2, non si applica alla messa a disposizione dei fondi o delle risorse economiche necessari a garantire l'inoltro tempestivo di aiuti umanitari o sostenere altre attività a sostegno del soddisfacimento dei bisogni umani fondamentali laddove l'aiuto sia prestato e l'altra attività sia svolta:
a) dall'Organizzazione delle Nazioni Unite, anche per il tramite dei suoi programmi, fondi e altre entità e organismi, e dalle sue agenzie specializzate e organizzazioni collegate;
b) da organizzazioni internazionali;
c) da organizzazioni umanitarie aventi status di osservatore presso l'Assemblea generale delle Nazioni Unite e dai membri di tali organizzazioni umanitarie;
d) da organizzazioni non governative finanziate a livello bilaterale o multilaterale che partecipano ai piani di risposta umanitaria delle Nazioni Unite, ai piani di risposta per i rifugiati delle Nazioni Unite, ad altri appelli delle Nazioni Unite o a cluster umanitari coordinati dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari;
e) da organizzazioni e agenzie alle quali l'Unione ha rilasciato il certificato di partenariato umanitario o che sono certificate o riconosciute da uno Stato membro conformemente alle procedure nazionali;
f) da agenzie specializzate degli Stati membri; o
g) da membri del personale, beneficiari di sovvenzioni, affiliate o partner esecutivi dei soggetti menzionati alle lettere da a) a f), fintantoché e nella misura in cui agiscono in tale veste.
-1 bis. L'esenzione di cui al paragrafo -1 non si applica alle persone fisiche o giuridiche, alle entità o agli organismi contrassegnati da asterisco nell'allegato I.
1. Fatto salvo il paragrafo -1, e in deroga all'articolo 3, paragrafi 1 e 2, le autorità competenti di uno Stato membro possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati o la messa a disposizione di taluni fondi o risorse economiche, alle condizioni che ritengono appropriate, dopo aver stabilito che la disponibilità di tali fondi o risorse economiche è necessaria per garantire l'inoltro tempestivo di aiuti umanitari o sostenere altre attività a sostegno del soddisfacimento dei bisogni umani fondamentali.
1 bis. In assenza di una decisione sfavorevole, di una richiesta di informazioni o di una comunicazione di un termine ulteriore da parte dell'autorità competente entro cinque giorni lavorativi dalla data di ricevimento della domanda di autorizzazione ai sensi del paragrafo 1, l'autorizzazione si considera concessa.
2. Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del presente articolo entro quattro settimane dal rilascio.
1. In deroga all'articolo 3, paragrafo 1, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati a condizione che:
a) i fondi o le risorse economiche siano oggetto di una decisione arbitrale emessa anteriormente alla data dell'inserimento della persona fisica o giuridica, dell'entità o dell'organismo di cui all'articolo 3 nell'elenco figurante nell'allegato I, di una decisione giudiziaria o amministrativa emessa nell'Unione o di una decisione giudiziaria esecutiva nello Stato membro interessato, prima o dopo tale data;
b) i fondi o le risorse economiche siano usati esclusivamente per soddisfare i crediti garantiti da tale decisione o riconosciuti validi dalla stessa, entro i limiti fissati dalle leggi e dai regolamenti applicabili che disciplinano i diritti dei creditori;
c) la decisione non vada a favore di una persona fisica o giuridica, di un'entità o di un organismo elencati nell'allegato I e
d) il riconoscimento della decisione non sia contrario all'ordine pubblico nello Stato membro interessato.
2. Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del paragrafo 1 entro due settimane dal rilascio dell'autorizzazione.
1. In deroga all'articolo 3, paragrafo 1, e purché un pagamento da parte di una persona fisica o giuridica, di un'entità o di un organismo di cui all'allegato I sia dovuto in forza di un contratto o di un accordo concluso o di un'obbligazione sorta per la persona fisica o giuridica, l'entità o l'organismo in questione prima della data di inserimento di tale persona fisica o giuridica, entità od organismo nell'allegato I, le autorità competenti degli Stati membri possono autorizzare, alle condizioni che ritengono appropriate, lo svincolo di taluni fondi o risorse economiche congelati purché l'autorità competente interessata abbia accertato che:
a) i fondi o le risorse economiche saranno usati per un pagamento da una persona fisica o giuridica, da un'entità o da un organismo di cui all'allegato I; e
b) il pagamento non viola l'articolo 3, paragrafo 2.
2. Lo Stato membro interessato informa gli altri Stati membri e la Commissione di tutte le autorizzazioni rilasciate a norma del paragrafo 1 entro due settimane dal rilascio dell'autorizzazione.
1. L'articolo 3, paragrafo 2, non osta a che gli enti finanziari o creditizi accreditino sui conti congelati fondi trasferiti da terzi verso i conti di una persona fisica o giuridica, di un'entità o di un organismo che figura nell'elenco, purché tali versamenti siano anch'essi congelati. L'ente finanziario o creditizio informa senza indugio l'autorità competente pertinente in merito a tali operazioni.
2. L'articolo 3, paragrafo 2, non si applica al versamento sui conti congelati di:
a) interessi o altri profitti dovuti su detti conti;
b) pagamenti dovuti nell'ambito di contratti e accordi conclusi o di obbligazioni sorte anteriormente alla data in cui la persona fisica o giuridica, l'entità o l'organismo di cui all'articolo 3 sono stati inseriti nell'allegato I, oppure
c) pagamenti dovuti nell'ambito di decisioni giudiziarie, amministrative o arbitrali emesse in uno Stato membro o esecutive nello Stato membro interessato,
purché tali interessi, altri profitti e pagamenti continuino a essere soggetti alle misure di cui all'articolo 3, paragrafo 1.
1. Fatte salve le norme applicabili in materia di relazioni, riservatezza e segreto professionale, le persone fisiche e giuridiche, le entità e gli organismi sono tenuti a:
a) fornire immediatamente qualsiasi informazione atta a facilitare il rispetto del presente regolamento, quali le informazioni relative ai conti e agli importi congelati a norma dell'articolo 3, paragrafo 1, all'autorità competente dello Stato membro in cui risiedono o sono situati e a trasmettere tali informazioni, direttamente o attraverso lo Stato membro, alla Commissione;
b) collaborare con l'autorità competente alla verifica delle informazioni di cui alla lettera a).
2. Le ulteriori informazioni ricevute direttamente dalla Commissione sono messe a disposizione degli Stati membri.
3. Le informazioni fornite o ricevute ai sensi del presente articolo sono utilizzate unicamente per gli scopi per i quali sono state fornite o ricevute.
E' vietato partecipare, consapevolmente e deliberatamente, ad attività aventi l'obiettivo o il risultato di eludere le misure di cui all'articolo 3.
1. Il congelamento di fondi e risorse economiche o il rifiuto di rendere disponibili fondi o risorse economiche, se effettuato ritenendo in buona fede che tale azione sia conforme al presente regolamento, non comporta alcun genere di responsabilità per la persona fisica o giuridica, l'entità o l'organismo che lo attua, né per i suoi dirigenti o dipendenti, a meno che non si dimostri che i fondi e le risorse economiche sono stati congelati o trattenuti in seguito a negligenza.
2. Le azioni compiute da persone fisiche o giuridiche, entità od organismi non comportano alcun genere di responsabilità a loro carico se questi non sapevano, e non avevano alcun motivo ragionevole di sospettare, che le loro azioni avrebbero violato le misure previste dal presente regolamento.
1. Non è soddisfatta alcuna richiesta in relazione a contratti o transazioni sulla cui esecuzione abbiano inciso, direttamente o indirettamente, integralmente o in parte, le misure istituite dal presente regolamento, comprese le richieste di indennizzo o le richieste analoghe, per esempio richieste di compensazione o richieste nell'ambito di una garanzia, in particolare quelle volte a ottenere la proroga o il pagamento di una garanzia o di una controgaranzia, in particolare di una garanzia o controgaranzia finanziaria, indipendentemente dalla sua forma, se la richiesta è presentata da:
a) persone fisiche o giuridiche, entità od organismi elencati nell'allegato I;
b) qualsiasi persona fisica o giuridica, entità o organismo che agisca per tramite o per conto di una persona fisica o giuridica, un'entità o un organismo di cui alla lettera a).
2. In ogni procedura volta al soddisfacimento di una richiesta, l'onere della prova che il soddisfacimento della richiesta non è vietato dal paragrafo 1 incombe alla persona fisica o giuridica, all'entità o all'organismo che richiede il soddisfacimento di tale richiesta.
3. Il presente articolo lascia impregiudicato il diritto delle persone fisiche o giuridiche, delle entità e degli organismi di cui al paragrafo 1 al controllo giurisdizionale della legittimità dell'inadempimento degli obblighi contrattuali a norma del presente regolamento.
1. La Commissione e gli Stati membri si informano reciprocamente delle misure adottate a norma del presente regolamento e condividono tutte le altre informazioni pertinenti in loro possesso attinenti al presente regolamento, in particolare quelle riguardanti:
a) i fondi congelati a norma dell'articolo 3 e le autorizzazioni rilasciate a norma degli articoli 4, 5, 6 e 7;
b) i problemi di violazione e di applicazione delle norme e le sentenze pronunciate dagli organi giurisdizionali nazionali.
2. Ciascuno Stato membro comunica immediatamente agli altri Stati membri e alla Commissione tutte le altre informazioni pertinenti in suo possesso tali da pregiudicare l'effettiva attuazione del presente regolamento.
1. Qualora decida di applicare a una persona fisica o giuridica, a un'entità o a un organismo le misure di cui all'articolo 3, il Consiglio modifica di conseguenza l'allegato I.
2. Il Consiglio comunica la decisione di cui al paragrafo 1, compresi i motivi dell'inserimento nell'elenco, alla persona fisica o giuridica, all'entità o all'organismo interessati direttamente, se l'indirizzo è noto, o attraverso la pubblicazione di un avviso, offrendo a tale persona fisica o giuridica, entità od organismo la possibilità di presentare osservazioni.
3. Qualora siano formulate osservazioni o siano presentate nuove prove sostanziali, il Consiglio riesamina le decisioni di cui al paragrafo 1 e informa di conseguenza la persona fisica o giuridica, l'entità o l'organismo interessati.
4. L'elenco di cui all'allegato I è riesaminato periodicamente e almeno ogni 12 mesi.
5. Alla Commissione è conferito il potere di modificare l'allegato II in base alle informazioni fornite dagli Stati membri.
1. Nell'allegato I sono indicati i motivi dell'inserimento nell'elenco delle persone fisiche o giuridiche, delle entità o degli organismi interessati.
2. Nell'allegato I figurano, ove disponibili, le informazioni necessarie per identificare le persone fisiche o giuridiche, le entità o gli organismi interessati. Per le persone fisiche, tali informazioni possono includere: i nomi e gli pseudonimi, la data e il luogo di nascita, la cittadinanza, il numero del passaporto e della carta d'identità, il genere, l'indirizzo, se noto, e la funzione o la professione; Per le persone giuridiche, le entità o gli organismi, tali informazioni possono includere le denominazioni, la data e il luogo di registrazione, il numero di registrazione e la sede di attività.
1. Gli Stati membri stabiliscono norme sulle sanzioni applicabili alle violazioni delle disposizioni del presente regolamento e adottano tutte le misure necessarie per garantirne l'attuazione. Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive.
2. Gli Stati membri comunicano senza indugio alla Commissione le norme di cui al paragrafo 1 dopo l'entrata in vigore del presente regolamento e la informano di ogni eventuale successiva modifica.
1. Il Consiglio, la Commissione e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza («alto rappresentante») trattano i dati personali per svolgere i propri compiti a norma del presente regolamento. Tali compiti comprendono:
a) per quanto riguarda il Consiglio, la preparazione e l'introduzione delle modifiche nell'allegato I;
b) per quanto riguarda l'alto rappresentante, la preparazione delle modifiche nell'allegato I;
c) per quanto riguarda la Commissione:
i) l'inclusione del contenuto dell'allegato I nell'elenco elettronico consolidato delle persone, dei gruppi e delle entità oggetto di sanzioni finanziarie dell'Unione e nella mappa interattiva delle sanzioni, entrambi pubblicamente disponibili;
ii) il trattamento delle informazioni relative all'impatto delle misure previste dal presente regolamento, come il valore dei fondi congelati e le informazioni sulle autorizzazioni rilasciate dalle autorità competenti.
2. Il Consiglio, la Commissione e l'alto rappresentante possono trattare, se del caso, i dati pertinenti relativi a reati commessi da persone fisiche figuranti nell'elenco e alle condanne penali di tali persone o alle misure di sicurezza riguardanti tali persone solo nella misura necessaria alla preparazione dell'allegato I.
3. Ai fini del presente regolamento, il Consiglio, il servizio della Commissione indicato nell'allegato II del presente regolamento e l'alto rappresentante sono designati come «titolare del trattamento» ai sensi dell'articolo 3, punto 8), del regolamento (UE) 2018/1725, per garantire che le persone fisiche interessate possano esercitare i loro diritti a norma del regolamento (UE) 2018/1725.
1. Gli Stati membri designano le autorità competenti di cui al presente regolamento e le identificano sui siti web elencati nell'allegato II. Gli Stati membri comunicano alla Commissione le eventuali modifiche degli indirizzi dei loro siti web elencati nell'allegato II.
2. Gli Stati membri comunicano senza indugio alla Commissione le proprie autorità competenti, compresi gli estremi delle stesse, dopo l'entrata in vigore del presente regolamento e la informano di ogni eventuale successiva modifica.
3. Laddove il presente regolamento imponga di notificare, informare o comunicare in altro modo con la Commissione, l'indirizzo e gli altri estremi da usare per dette comunicazioni sono quelli indicati nell'allegato II.
Il presente regolamento si applica:
a) nel territorio dell'Unione, compreso il suo spazio aereo;
b) a bordo di tutti gli aeromobili o di tutti i natanti sotto la giurisdizione di uno Stato membro;
c) a qualsiasi persona fisica cittadina di uno Stato membro che si trovi all'interno o all'esterno del territorio dell'Unione;
d) a qualsiasi persona giuridica, entità od organismo che si trovi all'interno o all'esterno del territorio dell'Unione e sia registrata/o o costituita/o conformemente al diritto di uno Stato membro;
e) a qualsiasi persona giuridica, entità od organismo relativamente ad attività economiche esercitate, interamente o parzialmente, all'interno dell'Unione.
Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea.
Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
Fatto a Bruxelles, il 7 dicembre 2020
Per il Consiglio
Il presidente
J. BORRELL FONTELLES
ALLEGATO I
(integrato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2021/371, modificato e integrato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2021/478, modificato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2021/2151, integrato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2021/2195, modificato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2022/2374, integrato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2023/430, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2023/500, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2023/1098, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2023/1495, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2023/1499, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2023/1715, modificato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2023/2722, integrato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/417, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/952, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/1050, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/1073, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/1172, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/1960, dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/2008, modificato dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/2999 e dall'art. 1 del Reg. (UE) 2025/345)
Elenco delle persone fisiche e giuridiche, delle entità e degli organismi di cui all'articolo 3
A. Persone fisiche
Nomi (traslitterazione in caratteri latini) | Nomi | Informazioni identificative | Motivi | Data di inserimento nell'elenco | |
1. | Alexander (Alexandr) Petrovich KALASHNIKOV |
Aлександр Петрович КАЛАШНИКОВ (grafia russa) | Carica: ex direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN) Data di nascita: 27.1.1964 Luogo di nascita: Tatarsk, regione/Oblast di Novosibirsk, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 771670606787 |
Alexander Kalashnikov è stato direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN) dall'8 ottobre 2019 al 25 novembre 2021. In tale carica ha sovrinteso a tutte le attività dell'FSIN. Nella veste di direttore del FSIN, è stato responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari. Mentre Alexei Navalny si stava riprendendo in Germania (settembre 2020-gennaio 2021) da un avvelenamento con un agente nervino tossico del gruppo Novichok, il 28 dicembre 2020 l'FSIN ha ordinato che si presentasse immediatamente davanti a un funzionario addetto alla sorveglianza o sarebbe stato condannato a una pena detentiva per aver violato la sospensione della pena che gli era stata inflitta dopo una condanna per frode. Nel 2018 la Corte europea dei diritti dell'uomo aveva giudicato tale condanna per frode arbitraria e iniqua. Il 17 gennaio 2021, su ordine di Alexander Kalashnikov, agenti dell'FSIN hanno arrestato Alexei Navalny al suo arrivo all'aeroporto di Mosca. L'arresto di Alexei Navalny si basa su una decisione del tribunale della città di Khimki, che a sua volta è stata emessa su richiesta dell'FSIN. A fine dicembre 2020, l'FSIN aveva già chiesto che un tribunale commutasse la pena condizionale di Alexei Nalvany in pena detentiva. Il 17 febbraio 2021 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha ingiunto al governo della Federazione russa di rilasciare Alexei Navalny. |
2.3.2021 |
2. | Alexander (Alexandr) Ivanovich BASTRYKIN | Алексaндр Ивaнович БАСТРЫКИН | Carica: presidente del comitato investigativo della Federazione russa Data di nascita: 27.8.1953 Luogo di nascita: Pskov, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 782618375392 |
Alexander Bastrykin ricopre la carica di presidente del comitato investigativo della Federazione russa ("comitato") da gennaio 2011 (e di presidente facente funzione da ottobre a dicembre 2010). In tale carica sovrintende a tutte le attività del comitato. Ufficialmente il comitato è presieduto dal presidente russo. Alexander Bastrykin, nella veste di presidente del comitato, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari. Alexander Bastrykin è responsabile delle campagne repressive diffuse e sistematiche del comitato, che hanno preso di mira membri dell'opposizione russa e condotto indagini sugli stessi. Il 29 dicembre 2020 il comitato ha avviato un'indagine sul leader dell'opposizione Alexei Navalny, accusandolo di frode su vasta scala. Alexei Navalny e altre persone hanno pubblicato articoli sulla proprietà dell'impresa immobiliare ceca LAW Bohemia da parte di Alexander Bastrykin negli anni 2000. Nel 2022 il comitato investigativo, che Alexander Bastrykin tuttora presiede, ha accusato 92 soldati ucraini di crimini contro l'umanità durante la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina. |
2.3.2021 |
3. | Igor Viktorovich KRASNOV * | Игорь Викторович КРАСНОВ | Carica: procuratore generale della Federazione russa Data di nascita: 24.12.1975 Luogo di nascita: Arkhangelsk, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Igor Krasnov è procuratore generale della Federazione russa dal 22 gennaio 2020, ed è ex vicepresidente del comitato investigativo della Federazione russa. In tale carica di procuratore generale sovrintende alle procure della Federazione russa, alle procure speciali e alla Procura militare. Nella veste di procuratore generale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, compresa la detenzione arbitraria di manifestanti, e della diffusa e sistematica repressione della libertà di riunione pacifica e di associazione e della libertà di opinione e di espressione. Prima delle proteste del 23 gennaio 2021, la procura generale avvertì che i partecipanti sarebbero stati ritenuti responsabili. Inoltre, chiese al servizio federale di supervisione delle comunicazioni, delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni di massa (Roskomnadzor) di limitare l'accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell'opposizione contenenti informazioni sulle manifestazioni programmate dei sostenitori di Alexei Navalny. Il 29 gennaio 2021 la procura generale chiese nuovamente al Roskomnadzor di limitare l'accesso ai siti web e agli account delle reti sociali dell'opposizione, questa volta prima delle proteste pro Navalny del 30 e del 31 gennaio 2021. Furono inviati avvertimenti alle imprese di Internet (Facebook, TikTok, Twitter, Google, Mail.ru Group). La procura generale ha inoltre annunciato che i dimostranti sarebbero stati perseguiti. La procura generale ha appoggiato la richiesta del servizio penitenziario federale russo (FSIN) di commutare in pena detentiva la sospensione della pena inflitta a Alexei Navalny per un presunto caso di frode. Nonostante la condanna sia stata giudicata arbitraria e iniqua dalla Corte europea dei diritti dell'uomo nel 2018, Alexei Navalny è stato arrestato il 17 gennaio 2021 al suo arrivo all'aeroporto di Mosca. |
2 marzo 2021 |
4. | Viktor Vasilievich (Vasilyevich) ZOLOTOV | Виктор Васильевич ЗОЛОТОВ | Carica: direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia) Data di nascita: 27.1.1954 Luogo di nascita: Sasovo, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 770600283509 |
Viktor Zolotov è direttore del servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa (Rosgvardia) dal 5 aprile 2016 e pertanto comandante in capo delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa, nonché comandante della OMON, l'unità speciale mobile integrata nella Rosgvardia. In tale veste sovrintende a tutte le attività delle truppe della Rosgvardia e della OMON. Nella veste di direttore di Rosgvardia, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari e sistematiche e diffuse violazioni della libertà di riunione pacifica e di associazione, in particolare mediante la repressione violenta di proteste e dimostrazioni. La Rosgvardia è stata impiegata per reprimere le proteste pro Navalny del 23 gennaio e del 21 aprile 2021 ed è stato riferito che molti agenti della OMON e della guardia nazionale hanno fatto ricorso a brutalità e violenza nei confronti dei manifestanti. Le forze di sicurezza hanno aggredito decine di giornalisti, compresa la corrispondente di Meduza Kristina Safronova, colpita da un agente della OMON, e la giornalista di Novaya Gazeta Yelizaveta Kirpanova, colpita alla testa con un manganello con conseguente perdita di sangue. Durante le proteste del 23 gennaio 2021 le forze di sicurezza hanno detenuto arbitrariamente oltre 300 minori. |
2.3.2021 |
5. | ZHU Hailun | 朱海仑 (grafia cinese) | Cariche: membro della 13a Assemblea nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese (legislatura dal 2018 al 2023) rappresenta la regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR); membro della commissione di vigilanza e per gli affari giudiziari dell'Assemblea nazionale del popolo dal 19 marzo 2018. |
Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) ed ex vicesegretario del comitato del partito della XUAR (dal 2016 al 2019). Ex vicecapo della commissione permanente della 13a Assemblea del popolo della XUAR, un organo legislativo regionale (dal 2019 al 5 febbraio 2021, ma ancora attivo almeno fino al marzo 2021). Membro della 13a Assemblea nazionale del popolo della Repubblica popolare cinese (legislatura dal 2018 al 2023), rappresenta la XUAR. Membro della commissione di vigilanza e per gli affari giudiziari dell'Assemblea nazionale del popolo dal 19 marzo 2018. | 22.3.2021 |
Data di nascita: gennaio 1958 Luogo di nascita: Lianshui, Jiangsu (Cina) Cittadinanza: cinese Sesso: maschile |
In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR (dal 2016 al 2019), Zhu Hailun è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell'applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell'attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. Zhu Hailun è stato descritto come l'«architetto» di questo programma. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala inflitte a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In qualità di vicecapo della commissione permanente della 13a Assemblea del popolo della XUAR (dal 2019 al 5 febbraio 2021), Zhu Hailun ha continuato a esercitare un'influenza decisiva nella XUAR, dove prosegue l'attuazione del programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. |
||||
6. | WANG Junzheng | Cariche: membro del 20o comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC) (dicembre 2022 - dicembre 2026); membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027); segretario di partito del Partito comunista cinese (PCC) nella regione autonoma del Tibet; direttore della commissione per gli affari esteri della regione autonoma del Tibet (da maggio 2024); ex segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang; commissario politico dell'XPCC e amministratore delegato del China Xinjiang Group Data di nascita: maggio 1963 Luogo di nascita: Linyi, Shandong (Cina) Cittadinanza: cinese Sesso: maschile |
Segretario di partito del Partito comunista cinese (PCC) nella regione autonoma del Tibet dall'ottobre 2021. Membro del 20o comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC) (dicembre 2022 - dicembre 2026). Membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027). Ex segretario del partito dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) e vicesegretario del comitato del partito della regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang (XUAR) dall'aprile 2020 all'ottobre 2021 nonché commissario politico dell'XPCC dal maggio 2020 all'ottobre 2021. Ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR, dal febbraio 2019 al settembre 2020. Wang Junzheng ha occupato anche altre alte cariche nell'XPCC. L'XPCC è un'organizzazione economica e paramilitare statale presente nella XUAR, che esercita l'autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang. In qualità di segretario del partito e di commissario politico dell'XPCC, Wang Junzheng è stato coinvolto nella supervisione di tutte le politiche attuate dall'XPCC. In tale veste si è reso responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse, tra l'altro, all'attuazione da parte dell'XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. E' stato altresì responsabile del ricorso sistematico, da parte dell'XPCC, a uiguri e persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone. In qualità di vicesegretario del comitato del partito della XUAR, Wang Junzheng è stato coinvolto nella supervisione di tutte le politiche di sicurezza attuate nello Xinjiang, compreso il summenzionato programma rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In qualità di segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR dal febbraio 2019 al settembre 2020, Wang Junzheng è stato responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell'applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, rivestiva una carica politica chiave nella supervisione e nell'attuazione del summenzionato programma. |
22.3.2021 | |
7. | WANG Mingshan | Cariche: membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027); vicedirettore della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) Data di nascita: gennaio 1964 Luogo di nascita: Wuwei, Gansu (Cina) Cittadinanza: cinese Sesso: maschile |
Vicedirettore (dal febbraio 2024) ed ex membro della commissione permanente del comitato del partito della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR). Membro della 14a Assemblea nazionale del popolo (febbraio 2023 - febbraio 2027). Precedentemente direttore e vicesegretario del partito dell'ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) fra il 2017 e il gennaio 2021. In qualità di vicedirettore ed ex segretario del comitato per gli affari politici e giuridici della XUAR (settembre 2020 - febbraio 2024), Wang Mingshan è responsabile del mantenimento della sicurezza interna e dell'applicazione della legge nella XUAR. In quanto tale, riveste una carica politica chiave nella supervisione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In qualità di ex direttore e vicesegretario del partito dell'XPSB (dal 2017 al gennaio 2021), ha occupato una posizione chiave nell'apparato di sicurezza dello Xinjiang ed era direttamente responsabile dell'attuazione del programma citato. In particolare, l'XPSB ha realizzato la "piattaforma operativa comune integrata" (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati "potenzialmente pericolosi" da inviare nei campi di detenzione. Nella sua carica attuale e in considerazione delle sue funzioni precedenti, Wang Mingshan è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo. |
22.3.2021 | |
8. | CHEN Mingguo | Cariche: segretario della commissione per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR); membro della commissione permanente del PCC della XUAR Data di nascita: ottobre 1966 Luogo di nascita: Yilong, Sichuan (Cina) Cittadinanza: cinese Sesso: maschile |
Segretario della commissione per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) e membro della commissione permanente del PCC della XUAR dal febbraio 2024. Ex direttore dell'ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang (XPSB) dal gennaio 2021 e vicepresidente del governo popolare della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR). In qualità di segretario della commissione per gli affari politici e giuridici della regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR), membro della commissione permanente del PCC della XUAR ed ex direttore dell'XPSB, Chen Mingguo occupa una posizione chiave nell'apparato di sicurezza dello Xinjiang ed è direttamente coinvolto nell'attuazione di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane. In particolare, l'XPSB ha realizzato la "piattaforma operativa comune integrata" (IJOP), un programma di big data utilizzato per tracciare milioni di uiguri nella regione dello Xinjiang e segnalare quelli considerati "potenzialmente pericolosi" da inviare nei campi di detenzione. Chen Mingguo è quindi responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie e trattamenti degradanti inflitti agli uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo. |
22.3.2021 | |
9. | JONG Kyong-thaek (alias CHO"NG Kyo"ng-t'aek) | 정경택 (grafia coreana) | Cariche: direttore dell'ufficio di politica generale dell'esercito popolare coreano; ex ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) Data di nascita: tra l'1.1.1961 e il 31.12.1963 Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) Sesso: maschile |
Jong Kyong-thaek è il direttore dell'ufficio di politica generale dell'esercito popolare coreano. E' stato ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal 2017 al 2022. Il ministero della Sicurezza dello Stato della RPDC è una delle istituzioni di punta incaricate dell'attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, miranti innanzitutto a individuare e reprimere il dissenso politico, l'afflusso di informazioni "sovversive" provenienti dall'estero e qualsiasi altro comportamento considerato una grave minaccia politica al sistema politico e alla sua dirigenza. | 22.3.2021 |
In qualità di ex capo del ministero della Sicurezza dello Stato, Jong Kyong-thaek è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne. | |||||
10. | RI Yong Gil alias RI Yong Gi, RI Yo"ng-kil, YI Yo"ng-kil | 리영길 (grafia coreana) | Carica: capo di Stato maggiore dell'esercito popolare coreano Grado: vice maresciallo Data di nascita: 1955 Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) Sesso: maschile |
Ri Yong Gil è il capo di Stato maggiore dell'esercito popolare coreano. E' stato ministro della Difesa nazionale della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal giugno o luglio 2021 al dicembre 2022. E' stato ministro della Sicurezza sociale dal gennaio 2021 fino al giugno o luglio 2021. E' stato inoltre capo di Stato maggiore dell'esercito popolare coreano fra il 2018 e il gennaio 2021. E' stato promosso al grado di vice maresciallo dell'esercito popolare coreano il 14 aprile 2022. In qualità di capo di Stato maggiore dell'esercito popolare coreano e di ex ministro della Difesa nazionale, Ri Yong Gil è responsabile delle diffuse gravi violazioni dei diritti umani commesse dall'esercito popolare coreano, anche ad opera di membri del comando di sicurezza militare e di altre unità di tale esercito. Il ministero della Sicurezza sociale della RPDC (noto precedentemente come ministero della Sicurezza popolare o ministero della Sicurezza pubblica) e il comando di sicurezza militare sono le istituzioni di punta incaricate dell'attuazione delle politiche di sicurezza repressive della RPDC, fra cui interrogatori e punizione delle persone che fuggono "illegalmente" dalla RPDC. In particolare, il ministero della Sicurezza sociale è incaricato di gestire, tramite il suo ufficio correzionale, campi di prigionia e centri di lavoro forzato per detenzioni di breve durata in cui i prigionieri/detenuti sono deliberatamente lasciati morire di fame e sono sottoposti ad altri trattamenti inumani e degradanti. In qualità di ex capo del ministero della Sicurezza sociale, Ri Yong Gil è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizione forzata di persone e arresti o detenzioni arbitrari, nonché diffuso ricorso a lavoro forzato e violenza sessuale contro le donne. |
22.3.2021 |
[11. | Mohammed Khalifa AL-KANI (alias Mohamed Khalifa Abderrahim Shaqaqi AL-KANI, Mohammed AL-KANI, Muhammad Omar AL-KANI) | الكاني خليفة محمد (grafia araba) | Carica: capo della milizia Kaniyat Data di nascita: 3.5.1979 Cittadinanza: libica N. di passaporto: F86JKFJF Sesso: maschile |
Mohammed Khalifa Al-Kani è il capo della milizia Kaniyat, che ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020. In tale carica sovrintende a tutte le attività della milizia Kaniyat. In qualità di capo della milizia Kaniyat è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Libia, in particolare uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate di persone tra il 2015 e il giugno 2020 a Tarhuna. Mohammed Khalifa Al-Kani e la milizia Kaniyat hanno lasciato Tarhuna all'inizio del giugno 2020 per fuggire nella Libia orientale. In seguito, a Tarhuna sono state scoperte diverse fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat. |
22.3.2021] (1) |
12. | Abderrahim AL-KANI (alias Abdul-Rahim AL-KANI, Abd-al-Rahim AL-KANI, Abdel Rahim KHALIFA, Abdel Rahim AL-SHAQAQI) | عبد الرحيم الكاني (grafia araba) | Carica: membro della milizia Kaniyat Data di nascita: 7.9.1997 Cittadinanza: libica N. di passaporto: PH3854LY Numero di carta d'identità: 119970331820 Sesso: maschile |
Abderrahim Al-Kani è un membro chiave della milizia Kaniyat e fratello di Mohammed Khalifa Al-Khani, capo della milizia Kaniyat (deceduto nel luglio 2021). La milizia Kaniyat ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020. Abderrahim Al-Kani è responsabile della sicurezza interna per la milizia Kaniyat. In tale veste, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Libia, in particolare uccisioni extragiudiziali e sparizioni forzate di persone tra il 2015 e il giugno 2020 a Tarhuna. |
22.3.2021 |
Abderrahim Al-Kani e la milizia Kaniyat hanno lasciato Tarhuna all'inizio del giugno 2020 per fuggire nella Libia orientale. Da allora, a Tarhuna sono state scoperte diverse fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat. | |||||
13. | Aiub Vakhaevich KATAEV (alias Ayubkhan Vakhaevich KATAEV) | Аюб Вахаевич КАТАЕВ (alias Аюбхан Вахаевич КАТАЕВ) (grafia russa) | Carica: ex capo dipartimento del ministero dell'Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena Data di nascita: 1.12.1983 Luogo di nascita: Ilyinsky, Cecenia Cittadinanza: russa Numero di carta d'identità: 200505588830, 014112081090 Sesso: maschile |
Capo dipartimento del ministero dell'Interno della Federazione russa nella città di Argun della Repubblica cecena fino al 2018. In qualità di capo dipartimento del ministero dell'Interno della Federazione russa ad Argun, Aiub Kataev ha sovrinteso alle attività delle forze di polizia e delle agenzie per la sicurezza dello Stato locali. In tale carica ha sovrinteso personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), i presunti appartenenti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. Aiub Kataev e le forze precedentemente sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali o arbitrarie. Secondo numerosi testimoni, Aiub Kataev ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte. |
22.3.2021 |
14. | Abuzaid (Abuzayed) Dzhandarovich VISMURADOV * | Абузайд Джандарович ВИСМУРАДОВ(grafia russa) | Carica: Ex comandante della squadra «Terek» dell'unità speciale di reazione rapida (SOBR), vice primo ministro della Repubblica cecena, guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. Data di nascita: 24.12.1975 |
Ex comandante della squadra «Terek» dell'unità speciale di reazione rapida (SOBR). Vice primo ministro della Repubblica cecena dal 23 marzo 2020. Guardia del corpo non ufficiale del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. Dal marzo 2012 al marzo 2020 Abuzaid Vismuradov è stato comandante del distaccamento «Terek» della SOBR. In tale carica ha sovrinteso personalmente alle persecuzioni diffuse e sistematiche in Cecenia, iniziate nel 2017. Le repressioni prendono di mira lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali (LGBTI), i presunti appartenenti a gruppi LGBTI e altre persone sospettate di essere oppositori del capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov. |
22.3.2021 |
Luogo di nascita: Akhmat-Yurt/Khosi-Yurt, ex Repubblica socialista sovietica autonoma (RSSA) ceceno-inguscia, ora Repubblica cecena (Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Abuzaid Vismuradov e l'unità «Terek» precedentemente sotto il suo comando sono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare tortura e altri trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di arresti e detenzioni arbitrari e di uccisioni ed esecuzioni extragiudiziali e arbitrarie. Secondo numerosi testimoni, Abuzaid Vismuradov ha sovrinteso personalmente alla tortura dei detenuti e vi ha preso parte. E' uno stretto collaboratore di Ramzan Kadyrov, il capo della Repubblica cecena, che da molti anni conduce una campagna di repressione nei confronti dei suoi oppositori politici. |
||||
15. | Gabriel Moses LOKUJO | - | Carica: Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF) Cittadinanza: sud-sudanese Sesso: maschile |
Maggiore Generale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF). Gabriel Moses Lokujo è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Sud Sudan, in particolare esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie. Nel maggio 2020 tre ufficiali dell'Esercito di liberazione del popolo sudanese all'opposizione (SPLA-IO) sono state rapite e giustiziate per ordine del maggiore generale Lokujo. |
22.3.2021 |
Il Maggiore Generale Lokujo ha disertato nel settembre 2020, passando dallo SPLA-IO alle SSPDF, ed è responsabile dei successivi scontri avvenuti all'interno e nei dintorni del centro di formazione di Moroto, nel sud dell'Equatoria centrale. Conseguentemente, entrambe le parti hanno riportato numerosi morti e feriti nell'ultimo trimestre del 2020 e si sono inoltre registrati sfollamenti di civili, soprattutto nella zona di Kajo-Keji, nello Stato dell'Equatoria centrale. Le forze del Maggiore Generale Lokujo sono rimaste nella zona, dove si sono registrati ulteriori scontri e la sicurezza delle comunità civili continua ad essere a rischio. |
|||||
[16. | Dimitriy (Dimitry, Dmitri, Dmitry) Valerievich UTKIN * | Дмитрий Валерьевич Уткин (grafia russa) | Carica: fondatore e comandante del Wagner Group Grado: tenente colonnello (riserva) Nominativo di chiamata: Vagner, Wagner, The Nineth Numero di identificazione Wagner Group: M-0209 Data di nascita: 1.6.1970 o 11.6.1970 Luogo di nascita: Asbest, oblast di Sverdlovsk, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Indirizzo: Pskov, Federazione russa Sesso: maschile |
Dimitriy Utkin, ex agente dell'intelligence militare russa (GRU), è il fondatore del Wagner Group e responsabile del coordinamento e della pianificazione delle operazioni per lo schieramento dei mercenari del Wagner Group in vari paesi. Nella sua posizione di comando all'interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal gruppo, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie. Ciò include la tortura a morte di un disertore siriano perpetrata da quattro membri del Wagner Group nel giugno 2017 nel governatorato di Homs, in Siria. Secondo un ex membro del Wagner Group, Dimitriy Utkin ha ordinato personalmente la tortura a morte del disertore e la ripresa video dell'atto. |
13.12.2021] (voce soppressa) (2) |
17. | Stanislav Evgenievitch DYCHKO * | Станислав Евгеньевич Дычко (grafia russa) |
Carica: mercenario del Wagner Group Data di nascita: 1990 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Stanislav Dychko, ex dipendente della polizia di Stavropol, è un mercenario del Wagner Group. Insieme ad altri tre mercenari del Wagner Group, ha partecipato alla tortura a morte di un disertore siriano nel giugno 2017 nel governatorato di Homs, in Siria. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria. |
13.12.2021 |
18. | Valery (Valeriy) Nikolaevich ZAKHAROV * | Валерий Николаевич Захаров (grafia russa) |
Carica: consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA) Numero di identificazione Wagner Group: M-5658 Data di nascita: 12.1.1970 Luogo di nascita: Leningrado, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Valery Zakharov, ex membro del servizio federale di sicurezza della Federazione russa (FSB), è l'ex consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA). Rappresenta una figura chiave nella struttura di comando del Wagner Group e mantiene stretti legami con le autorità russe. Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all'interno del Wagner Group, Valery Zakharov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA, che comprendono esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie. Tra esse rientra l'omicidio, avvenuto nel 2018, di tre giornalisti russi, la cui sicurezza era sotto la responsabilità di Valery Zakharov. |
13.12.2021 |
19. | Maxim SHUGALEY alias Maksim SHUGALEI * | Максим ШУГАЛЕЙ (grafia russa) | Carica: presidente della Foundation for the Defence of National Values (FDNV) Data di nascita: 24.2.1966 Luogo di nascita: Leningrado, ex URSS (ora San Pietroburgo, Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di passaporto o carta d'identità: 710508436 (passaporto russo) |
Maxim Shugaley è a capo della Foundation for the Defence of National Values (FDNV), un'entità associata al Wagner Group. La FDNV opera come ramo delle relazioni pubbliche del Wagner Group e il ruolo di Maxim Shugaley nella FDNV consiste nel guidare la propaganda a favore del Wagner Group e le campagne di disinformazione, anche per rafforzare la reputazione del Wagner Group e sostenerne lo schieramento, nonché interferire segretamente per suo conto nei vari paesi in cui opera. Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui Libia, Mali e Repubblica centrafricana. Maxim Shugaley è associato al Wagner Group ed è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo attraverso la propaganda a suo favore e la disinformazione. |
25.2.2023 |
20. | Aleksandr Grigorievitch MALOLETKO | Александр Григорьевич МАЛОЛЕТКО (grafia russa) | Aleksandr Maloletko è stato uno stretto collaboratore di Yevgeny Prigozhin. La sua azione come "difensore della madrepatria" e capo della "Veteran's Interests Defenders League" (lega dei difensori degli interessi dei veterani) è stata lodata pubblicamente da Yevgeny Prigozhin. Ha lavorato come istruttore per il Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). E' associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani in diversi paesi tra cui la RCA ed è responsabile di sostenere gli atti di tale gruppo. | 25.2.2023 | |
21. | Konstantin Alexandrovich PIKALOV * | Константин Александрович ПИКАЛОВ (grafia russa) | Carica: uno dei comandanti del PMC Wagner Group in Africa Data di nascita: 23.7.1968 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Konstantin Pikalov, nome in codice "Mazaï" (Mazay), è uno dei leader del Wagner Group ed è responsabile delle attività operative del gruppo in Africa, in particolare nella Repubblica centrafricana (RCA). E' accusato di essere stato l'istigatore dell'omicidio di tre giornalisti russi nel luglio 2018. Dall'aprile 2023 è anche a capo di un nuovo gruppo paramilitare (Convoy) creato nel novembre 2022 per intervenire nella guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina. Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA. Nella sua posizione di vertice all'interno del Wagner Group, Konstantin Pikalov è responsabile delle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal gruppo nella RCA. |
25.2.2023 |
22. | Dimitri SYTII alias Dimitri SYTYI | Дмитрий СЫТИЙ (grafia russa) | Carica: direttore della Casa russa a Bangui Data di nascita: 23.3.1989 Luogo di nascita: Minsk (Bielorussia) Cittadinanza: russa N. di passaporto: 550246878 Sesso: maschile Indirizzo: NA-SYTAIA/A1-TANKISTAZ KHRUSTITSKOGO 62 APT25/ZP-198217/CI San Pietroburgo, Federazione russa |
Dimitri Sytii ha un ruolo di spicco nel Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA) e aveva stretti legami con Yevgeny Prigozhin. E' incaricato di condurre le operazioni e la politica di influenza del Wagner Group nella RCA. E' il capo della sezione locale della Casa russa, il ramo culturale del ministero degli Esteri russo. Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA. Dati la sua posizione influente nella RCA e il suo ruolo di spicco all'interno del Wagner Group, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA. |
25.2.2023 |
23. | Mikhail Sergeyevich POTEPKIN | Михаил Сергеевич ПОТЕПКИН (grafia russa) | Carica: direttore di Meroe Gold Data di nascita: 19.9.1981 o 29.9.1981 Cittadinanza: russa Sesso: maschile N. di passaporto: 651697952 (passaporto russo) Indirizzo: Sudan Società associate: Megaline; Concord; IT-Debugger |
Mikhail Potepkin è direttore di Meroe Gold, un'entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan, ed è coinvolto anche in M-Invest, società madre di Meroe. Ha un ruolo di spicco nel Wagner Group in Sudan e aveva stretti legami con Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l'esportazione di oro sudanese in Russia. Potepkin è associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan. | 25.2.2023 |
24. | Alexander Alexandrovich IVANOV alias Aleksandr Alexandrovich IVANOV; Alexandre Alexandrovich IVANOV * | Александр Александрович ИВАНОВ (grafia russa) | Carica: rappresentante degli istruttori del Wagner Group nella Repubblica centrafricana Data di nascita: 14.6.1960 Cittadinanza: russa Sesso: maschile Indirizzo: Bangui, Repubblica centrafricana |
Alexander Ivanov è il portavoce del Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). E' anche capo dell'"Unione degli ufficiali per la sicurezza internazionale" russa, nota altresì come "Comunità degli ufficiali per la sicurezza internazionale", una società di copertura del Wagner Group che invia gli istruttori militari russi in servizio nella RCA. Tali istruttori sono mercenari del Wagner Group. Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA. In qualità di rappresentante ufficiale di istruttori militari russi, Alexander Ivanov è coinvolto nelle gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA. |
25.2.2023 |
25. | Vitalii Viktorovitch PERFILEV | Виталий Викторович ПЕРФИЛЬЕВ (grafia russa) | Data di nascita: 11.9.1983 Luogo di nascita: Novossibirsk, URSS (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Indirizzo: Bangui (Repubblica centrafricana) Sesso: maschile N. di passaporto: NR 75 2987491 Data di emissione: 30.3.2016 Data di scadenza: 30.3.2026 |
Vitalii Perfilev è stato consigliere per la sicurezza del presidente della Repubblica centrafricana (RCA) fino al novembre 2023 e una figura chiave all'interno del Wagner Group nella RCA. Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui la RCA. Dati la sua precedente posizione influente nel periodo in cui sono state commesse le violazioni dei diritti umani nella RCA e il suo ruolo di spicco all'interno del Wagner Group, Vitalii Perfilev è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dal Wagner Group nella RCA. |
25.2.2023 |
26. | Andrei Sergeevich MANDEL | Андрей Сергеевич МАНДЕЛЬ (grafia russa) | Data di nascita: 2.3.1990 Luogo di nascita: Germania Sesso: maschile N. di passaporto: 753615660 |
Andrei Mandel è a capo di M-Invest, un'entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan, ed è coinvolto anche nella sua controllata Meroe Gold. Ha un ruolo di spicco nel Wagner Group in Sudan e aveva stretti legami con Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l'esportazione di oro sudanese in Russia. Andrei Mandel è associato al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, Andrei Mandel fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan. | 25.2.2023 |
27. | Neda Mohammad NADEEM | Carica: ministro talebano dell'Istruzione superiore facente funzione Cittadinanza: afghana Data di nascita: 1977 Luogo di nascita: Kandahar, Afghanistan Sesso: maschile |
Neda Mohammed Nadeem è il ministro talebano dell'Istruzione superiore facente funzione dal 22 ottobre 2022. Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che vietano alle donne di accedere all'istruzione superiore in tutto il paese. Tali decreti privano le donne del loro diritto all'istruzione e della parità di accesso all'istruzione, violando così il principio della parità di trattamento tra uomini e donne. In qualità di ministro talebano dell'Istruzione superiore facente funzione, Neda Mohammed Nadeem è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione del diritto delle donne all'istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne nel settore dell'istruzione. |
7.3.2023 | |
28. | Sheikh Muhammad Khalid HANAFI | شیخ محمد خالد (grafia pashto) | Carica: ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione Data di nascita: attorno al 1970 Luogo di nascita: villaggio di Kolam Shaheed, distretto di Doabi, provincia di Nurestan, Afghanistan Cittadinanza: afgana Sesso: maschile |
Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è il ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, in sostituzione della ministra della Condizione femminile. Da quando riveste questa carica, i talebani hanno pubblicato decreti che limitano la libertà e la dignità delle donne e delle ragazze in tutto il paese, riducono la loro libertà di parola e di espressione e infliggono punizioni e violenze severe a coloro che non rispettano gli editti dei talebani. In particolare, durante il suo mandato sono stati pubblicati decreti sull'hijab, come pure orari diversificati in base al genere per l'utilizzo degli spazi pubblici. In qualità di ministro talebano della Promozione della virtù e della prevenzione del vizio facente funzione, Sheikh Muhammad Khalid Hanafi è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la diffusa violazione dei diritti delle donne, come la loro libertà di espressione, nonché del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne. |
7.3.2023 |
29. | Alexander Georgievich FEDORINOV | Александр Георгиевич ФЕДОРИНОВ (grafia russa) | Carica: ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca Grado: Tenente Colonnello Data di nascita: 31.5.1980 Luogo di nascita: Michurinsk, Tambov, Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Il Tenente Colonnello Alexander Fedorinov è un ufficiale di comando della stazione di polizia di Mosca. In qualità di capo facente funzione della stazione di polizia, nel marzo 2022 ha autorizzato l'arresto e la detenzione arbitrari, nonché la successiva tortura, di donne che manifestavano contro la guerra. Alexander Fedorinov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 |
30. | Ivan RYABOV * | Иван РЯБОВ (grafia russa) | Carica: funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Ivan Ryabov è un funzionario di polizia della stazione di polizia di Mosca. Su ordine del Tenente Colonnello Alexander Georgievich Fedorinov, nel marzo 2022 ha arbitrariamente detenuto e torturato donne che manifestavano contro la guerra. Le vittime riferiscono di essere state picchiate, soffocate con sacchetti di plastica e abusate fisicamente e verbalmente da Ryabov per sei ore. Ivan Ryabov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 |
31. | Nikolay Anatolevich KUZNETSOV alias Nikolaj Anatolevich Kuznetsov, Nikolaj Kuznetsov, Nikolay Kuznetsov * | Николай Анатольевич Кузнецов (grafia russa) | Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, comandante dell'unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa) Grado: Maggiore Generale Data di nascita: 13.4.1978 Cittadinanza: russa Sesso: maschile Codice di identificazione fiscale: 645407737871 |
Il Maggiore Generale Nikolay Anatolevich Kuznetsov è un membro delle forze armate della Federazione russa e comandante dell'unità delle forze speciali della divisione Dzerzhinsky della Rosgvardia (servizio federale delle truppe della guardia nazionale della Federazione russa). L'unità di Kuznetsov ha partecipato all'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia e membri della sua unità hanno sistematicamente preso parte ad atti di violenza sessuale e stupro in Ucraina nel marzo/aprile 2022. La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate». In qualità di comandante dell'unità, Kuznetsov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 |
32. | Ramil Rakhmatulovich IBATULLIN * | Рамиль Рахматуллович Ибатуллин (grafia russa) | Carica: membro delle forze armate della Federazione russa, ex comandante della 90a divisione carri armati della Guardia Grado: Colonnello Data di nascita: 22.10.1976 Cittadinanza: russa Sesso: maschile Codice di identificazione fiscale: 631409144707 Numero di matricola delle forze armate russe: U-927425 |
Il Colonnello Ramil Rakhmatulovich Ibatullin ha prestato servizio nelle truppe di occupazione russe nella regione del Donbas (2014-2017) e ha partecipato all'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia in qualità di comandante della 90a divisione carri armati della Guardia. Nel marzo 2022 la divisione sotto il suo comando ha partecipato all'offensiva contro Chernihiv e Kiev. Durante tale offensiva i membri della sua divisione hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina. Dopo che questi fatti sono divenuti di pubblico dominio, il ministero russo della Difesa ha promosso Ibatullin al rango di Colonnello. Le autorità ucraine hanno formulato nei confronti di vari membri della 90a divisione carri armati della Guardia accuse di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro di una donna incinta nei pressi di Kiev, l'omicidio di un civile dopo averne ripetutamente stuprato la moglie alla presenza di un bambino in giovane età, nonché la partecipazione di membri di tale divisione a stupri di gruppo. La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale e di genere che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia indicano una «pianificazione a un livello più sistematico» e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi «le hanno incoraggiate o addirittura ordinate». Ibatullin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 |
33. | Gatluak Nyang HOTH | Cittadinanza: sud sudanese Sesso: maschile |
Gatluak Nyang Hoth è stato il commissario della contea di Mayiandit (Stato dell'Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021 al giugno 2024. In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell'Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto. In qualità di commissario della contea, Gatluak Nyang Hoth è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 | |
34. | Gordon Koang BIEL alias Gordon Koang Char BIEL, Koang Biel CHAR, Koang NYALUALGO | Carica: commissario della contea di Koch Luogo di nascita: Sud Sudan Cittadinanza: sud sudanese Sesso: maschile |
Gordon Koang Biel è il commissario della contea di Koch (Stato dell'Unità, Sud Sudan) dal febbraio 2021. In tale veste, tra febbraio e maggio 2022 ha guidato milizie allineate al governo per compiere attacchi nella parte meridionale dello Stato dell'Unità. Durante tale periodo le truppe sotto il suo comando hanno fatto ricorso in modo diffuso e sistematico alla violenza sessuale come tattica bellica, strumentalizzandola inoltre come ricompensa e diritto per gli uomini che partecipano al conflitto. In qualità di commissario della contea, Biel è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 | |
35. | Toe UI alias Toe YI | Carica: viceministro dell'Interno Grado: Maggiore Generale Data di nascita: 1966 Cittadinanza: Myanmar/Birmania Sesso: maschile |
Il Maggiore Generale Toe Ui è stato nominato viceministro dell'Interno il 3 febbraio 2023. E' l'ex vicecomandante dell'Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare (OCMSA). L'OCMSA è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence. Il personale dell'OCMSA sotto l'autorità di Ui usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ. In qualità di vicecomandante dell'OCMSA, il Maggiore Generale Toe Ui è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 | |
36. | Oleg Mikhailovich SVIRIDENKO * | Олег Михайлович СВИРИДЕНКО (grafia russa) | Carica: viceministro della Giustizia della Federazione russa Data di nascita: 29.7.1962 Luogo di nascita: Potapovka, distretto di Buda-Koshelyovsky, regione di Gomel, Bielorussia Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 772704610955 |
In qualità di viceministro della Giustizia della Federazione russa, Oleg Sviridenko sovrintende direttamente al dipartimento della Legislazione e dell'applicazione della legge nella sfera delle organizzazioni non commerciali, come pure al dipartimento per la Protezione degli interessi nazionali dall'influenza esterna, che sono responsabili dell'applicazione della legislazione sugli "agenti stranieri" e che hanno l'autorità di decidere in merito alle designazioni nell'"elenco degli agenti stranieri". La legislazione sugli "agenti stranieri" è stata al centro di un'ondata di leggi repressive che hanno dato un giro di vite contro la società civile indipendente, i media e le persone dissenzienti, violando la loro libertà di opinione e di espressione. Di conseguenza, centinaia di ONG e singoli individui, molte personalità di spicco della società civile russa e oppositori politici del Cremlino, tra cui Vladimir Kara-Murza, sono stati inseriti nell'elenco degli agenti stranieri che rientra direttamente sotto la responsabilità di Sviridenko all'interno del ministero della Giustizia della Federazione russa. Sviridenko è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
5.6.2023 |
37. | Andrei Andreevich ZADACHIN | Андрей Андреевич ЗАДАЧИН (grafia russa) | Cariche: investigatore dell'unità investigativa principale presso il comitato investigativo della Federazione russa; Maggiore Data di nascita: 22.8.1990 Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 771577190559 Numero di registrazione fiscale: YBLWST14JJ39 |
In qualità di investigatore dell'unità investigativa principale presso il comitato investigativo della Federazione russa, Andrei Zadachin ha emesso un'accusa penale di matrice politica nei confronti di Vladimir Kara-Murza. Andrei Zadachin ha inoltre chiesto al giudice la detenzione di Vladimir Kara-Murza e ha fornito testimonianze in tribunale a sostegno di tale richiesta. Vladimir Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Vladimir Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Andrei Zadachin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
5.6.2023 |
38. | Danila Yurievich MIKHEEV * | Данила Юрьевич МИХЕЕВ (grafia russa) | Carica: direttore dell'organiz-zazione senza scopo di lucro "Independent expert" Data di nascita: 1.3.1999 Luogo di nascita: Mosca Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 771577190559 |
Mikheev svolge le funzioni di "testimone esperto" per il governo russo nei procedimenti giudiziari di matrice politica. Ha agito in qualità di esperto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Pertanto, attraverso le sue attività, è responsabile del sostegno alle gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
5.6.2023 |
39. | Denis Vladimirovich KOLESNIKOV * | Денис Владимирович КОЛЕСНИКОВ (grafia russa) | Carica: capo del dipartimento investigativo presso il comitato investigativo della Federazione russa. Grado: tenente generale Data di nascita: 29.6.1976 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
In qualità di capo del dipartimento investigativo presso il comitato investigativo della Federazione russa, Kolesnikov ha dato l'autorizzazione a emettere un'accusa penale di matrice politica nei confronti di Vladimir Kara-Murza. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Pertanto, nella sua posizione, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
5.6.2023 |
40. | Diana Igorevna MISHCHENKO (Cognome da nubile: GARIPOVA) | Диана Игоревнa МИЩЕНКО (Russian spelling) | Carica: giudice presso il tribunale del distretto Khamovniki di Mosca Data di nascita: 12.5.1977 POB: Mosca, Federazione russa Cittadinanza: russa N. di passaporto: 4508731961 Sesso: femminile Numero di registrazione fiscale: K7VGTQKBDX68 Numero di identificazione fiscale: 771805281790
|
In qualità di giudice del tribunale del distretto Khamovniki di Mosca, Diana Mishchenko è coinvolta nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha pronunciato la sentenza di arresto amministrativo di Vladimir Kara-Murza per 15 giorni. Vladimir Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Vladimir Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Diana Mishchenko è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
5.6.2023 |
41. | Elena Anatolievna LENSKAYA * | Елена Анатольевна ЛЕНСКАЯ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale del distretto Basmaniy di Mosca Data di nascita: 22.1.1979 Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: femminile Numero di identificazio-ne fiscale: 770905658030 |
In qualità di giudice del tribunale del distretto Basmaniy di Mosca, Lenskaya è coinvolta nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha pronunciato la sentenza di arresto di Kara-Murza per due mesi. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione |
5.6.2023 |
42. | Ilya Pavlovich KOZLOV * | Илья Павлович КОЗЛОВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca Data di nascita: 17.10.1973 Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
In qualità di giudice del tribunale della città di Mosca, Kozlov è coinvolto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha respinto la richiesta di appello di Kara-Murza in occasione del suo arresto amministrativo. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
5.6.2023 |
43. | Sergei Gennadievich PODOPRIGOROV | Сергей Геннадьевич ПОДОПРИГОРОВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca Data di nascita: 8.1.1974 Luogo di nascita: Mosca, Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 772606428578 Indirizzo: Shmitovskiy Proyezd, 16c2, Moscow, Russia, 123100. Apartment 52. (Шмитовский пр-д, 16с2, Москва, Россия, 123100. Квартира 52) |
In qualità di giudice del tribunale della città di Mosca, Sergei Podoprigorov è coinvolto nel procedimento giudiziario di matrice politica contro Vladimir Kara-Murza. Ha presieduto il collegio dei giudici del tribunale della città di Mosca che il 17 aprile 2023 ha condannato l'attivista dell'opposizione Vladimir Kara-Murza a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Vladimir Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. In precedenza, Sergei Podoprigorov, in qualità di giudice presso il tribunale distrettuale di Tverskoi di Mosca, ha emesso due sentenze nei confronti di Sergei Magnitsky, che aveva denunciato casi di corruzione e condotta scorretta da parte di funzionari del governo russo. Magnitsky è stato successivamente perseguitato ed è morto in un carcere russo. Sergei Podoprigorov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
5.6.2023 |
44. | Dmitriy Viktorovich KOMNOV * | Дмитрий Викторович Комнов (grafia russa) | Carica: tenente Colonnello, capo del centro di custodia cautelare di Mosca SIZO-5 "Vodnik". Data di nascita: 17.5.1977 Luogo di nascita: regione di Kashira, Mosca, Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Komnov è un funzionario di alto livello del sistema penitenziario russo. E' capo del centro di custodia cautelare di Mosca SIZO-5 "Vodnik", dove è detenuto Vladimir Kara-Murza. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni in un campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Le condizioni di salute di Kara-Murza sono notevolmente peggiorate dall'inizio della sua detenzione, nell'aprile 2022. Komnov è responsabile del trattamento degradante di Kara-Murza in quanto questi è stato rinchiuso in una cella di punizione nonostante soffra di un grave disturbo nervoso causato da due precedenti avvelenamenti. I maltrattamenti inflitti a Kara-Murza nel centro di custodia cautelare gestito da Komnov confermano il modello di prassi consolidata di trattamento disumano degli oppositori del regime detenuti. Komnov era il direttore del centro di custodia cautelare di "Butyrka" all'epoca in cui condizioni insopportabili hanno portato alla morte dell'attivista anticorruzione Sergei Magnitsky. Komnov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi trattamenti degradanti e violazioni della libertà di opinione e di espressione." |
5.6.2023 |
45. | Oleg Anatolyevich BARANOV * | Олег Анатольевич БАРАНОВ (grafia russa) | Cariche: capo della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca; tenente generale della polizia Data di nascita: 16.3.1969 Luogo di nascita: Potsdam, Germania Cittadinanza: russa Sesso: maschile Entità associate: direzione principale degli Affari interni della città di Mosca; Centro per la lotta all'estremismo; dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca; NTechLab; Tevian |
Oleg Baranov è il capo della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. In tale veste, controlla le forze di polizia, gli addetti alle indagini penali, i centri di detenzione, il Centro per la lotta all'estremismo e altre unità di contrasto a Mosca. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca, sotto il suo comando, ha monitorato e posto in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. Ha inoltre rintracciato e posto in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. A tal fine, ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale a Mosca quale strumento di repressione. Oleg Baranov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
46. | Eduard Anatolyevich LYSENKO * | Эдуард Анатольевич ЛЫСЕНКО (grafia russa) | Cariche: ministro del governo di Mosca; capo del dipartimento delle tecnologie dell'informa-zione della città di Mosca Data di nascita: 22.1.1975 Luogo di nascita: Yaroslavl, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Persone associate: Natalia Sergunina Entità associate: dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca; direzione principale degli Affari interni della città di Mosca |
Eduard Lysenko è un ministro del governo di Mosca nonché il capo del dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca. Tale dipartimento sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. La direzione in questione ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, in particolare a fini di monitoraggio e detenzione arbitraria di giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Eduard Lysenko è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
47. | Natalia Alekseevna SERGUNINA * | Наталья Алексеевна СЕРГУНИНА (grafia russa) | Cariche: vicesindaco nel governo di Mosca; capo dell'apparato del sindaco e del governo di Mosca Data di nascita: 22.8.1978 Luogo di nascita: Mosca, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: femminile Indirizzo: (ufficio) Voznesensky pereulok, 22, 125009 Mosca, Federazione russa Persone associate: Eduard Lysenko Entità associate: dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca; direzione principale degli Affari interni della città di Mosca Altre informazioni identificative: tel.: +74956298447 (ufficio) |
Natalia Sergunina è vicesindaco di Mosca. Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca, di cui è responsabile, sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, in particolare a fini di monitoraggio e detenzione arbitraria di giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Natalia Sergunina è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
48. | Dmitry Yurievich NOZHKIN * | Дмитрий Юрьевич НОЖКИН (grafia russa) | Carica: capo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir Data di nascita: 3.7.1981 Indirizzo: Suzdalskaya St., 2, 118, Vladimir, regione di Vladimir, Russia, 600009 Numero di identifica-zione fiscale: 583520944622 |
Dmitry Nozhkin è a capo della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Dmitry Nozhkin è direttamente responsabile in quanto capo della struttura. Dmitry Nozhkin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione. |
20.7.2023 |
49. | Yuri Alexandrovich FOMIN * | Юрий Александрович ФОМИН (grafia russa) | Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir Data di nascita: 28.8.1986 Indirizzo: Komsomolskaya St., 95/2, 13, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601914 |
Yuri Fomin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Yuri Fomin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura. Yuri Fomin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione. |
20.7.2023 |
50. | Danila Andreevich SINYUKHIN * | Данила Андреевич СИНЮХИН (grafia russa) | Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir Data di nascita: 8.8.1990 Indirizzo: Narodnaya St., 8, 91, Vladimir, regione di Vladimir, Russia, 600026 |
Danila Sinyukhin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Danila Sinyukhin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura. Danila Sinyukhin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione. |
20.7.2023 |
51. | Anatoly Alekseevich GORSHKOV * | Анатолий Алексеевич ГОРШКОВ (grafia russa) | Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir Data di nascita: 6.5.1984 Indirizzo: Sergey Lazo St., 4/1, 75, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601911 |
Anatoly Gorshkov è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Anatoly Gorshkov è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura. Anatoly Gorshkov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione. |
20.7.2023 |
52. | Dmitry Ivanovich MAKORIN * | Дмитрий Иванович МАКОРИН (grafia russa) | Carica: vicecapo del carcere IK-6 nella regione di Vladimir Data di nascita: 23.6.1984 Indirizzo: Dachny proezd, 3, apt. 3, Melehovo, regione di Vladimir, Russia |
Dmitry Makorin è uno dei vicecapi della colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro. l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Dmitry Makorin è direttamente responsabile in quanto vicecapo della struttura. Dmitry Makorin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione. |
20.7.2023 |
53. | Mikhail Alekseevich NEIMOVICH * | Михаил Алексеевич НEИМОВИЧ (grafia russa) | Carica: tenente all'interno del carcere IK-6 nella regione di Vladimir Data di nascita: 25.11.1997 Indirizzo: Muromskaya St., 9, 22, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601909 |
Mikhail Neimovich è un tenente del servizio penitenziario federale russo presso la colonia penitenziaria IK-6 a Melekhovo, nella regione di Vladimir, dove il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny è detenuto da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Mikhail Neimovich è direttamente responsabile. Mikhail Neimovich è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché violazioni o abusi della libertà di opinione e di espressione. |
20.7.2023 |
54. | Alexey Ivanovich GIRICHEV * | Алексей Иванович ГИРИЧЕВ (grafia russa) | Cariche: (ex) capo a livello regionale del servizio penitenziario federale russo (FSIN) nella regione di Vladimir fino a marzo 2023; attualmente vicecapo dell'FSIN Data di nascita: 3.8.1975 Luogo di nascita: Kalach, distretto di Kalacheyevsky, oblast di Voronezh, RSFS russa (ora Federazione russa) Indirizzo: (precedentemente) Zoe Kosmodemyanskaya St., 5 Corps 1, 95, Kovrov, regione di Vladimir, Russia, 601911 Numero di identifica-zione fiscale: 382101379684 |
Aleksey Girichev è vicecapo del servizio penitenziario federale russo (FSIN), che detiene il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono, tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Alexsey Girichev è direttamente responsabile in quanto vicecapo dell'FSIN. Alexsey Girichev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari. |
20.7.2023 |
55. | Arkady Alexandrovich GOSTEV * | Аркадий Александрович ГОСТЕВ (grafia russa) | Carica: direttore dell'FSIN (ex viceministro dell'Interno, fino al 2021) Data di nascita: 11.2.1961 Luogo di nascita: distretto di Shatsky, regione di Ryazan, RSFS russa (ora Federazione russa) Indirizzo: lobachevskogo, 92-12, Mosca, 117453 N. di passaporto: 620120675 |
Arkady Gostev è direttore del servizio penitenziario federale russo (FSIN), che detiene il leader dell'opposizione politica russa Alexei Navalny da marzo 2022, quando è stato condannato. Navalny è stato sottoposto a diversi cicli di isolamento in una cella di punizione per oltre 100 giorni da agosto 2022, che hanno portato a un drastico peggioramento del suo stato di salute. I metodi adottati dall'amministrazione della colonia (che comprendono. tra l'altro, l'utilizzo di luci LED ad alta intensità) costituiscono pene crudeli, disumane o degradanti all'interno della colonia penitenziaria IK-6, delle quali Arkady Gostev è direttamente responsabile in quanto direttore dell'FSIN. Arkady Gostev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari. |
20.7.2023 |
56. | Alexander Alexandrovitch SAMOFAL * | Александр Александрович САМОФАЛ (grafia russa) | Carica: agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa Data di nascita: 23.8.1981 Luogo di nascita: Mosca, RSFS russa (ora Federazione russa) Indirizzo: (precedentemente) Military Unit 2568, FSB Border Service Academy, Golitsyno, Federazione russa |
Alexander Samofal è un agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. In tale veste, è stato personalmente coinvolto in un'operazione dell'FSB finalizzata ad assassinare Wladimir Kara-Murza, esponente di spicco dell'opposizione russa, mediante l'uso di una neurotossina. L'avvelenamento quasi fatale ha danneggiato gravemente lo stato di salute di Kara-Murza, con ripercussioni negative sulla sua condizione fisica a lungo termine. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. I procedimenti giudiziari a suo carico hanno preso di mira il suo attivismo e sono serviti da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Alexander Samofal è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti. |
20.7.2023 |
57. | Habibullah AGHA alias Mawlawi, Maulvi, Hadith, Sheikh | حبیب الله اغا (grafia pashto) | Carica: ministro talebano dell'Istruzione facente funzione Data di nascita: 1954 o 1955 Luogo di nascita: Vach Bakhto, Shah Wali Kot, provincia di Kandahar, Afghanistan Cittadinanza: afghana Sesso: maschile |
Habibullah Agha è stato nominato ministro talebano dell'Istruzione facente funzione nel settembre 2022. In tale veste, ha attuato la politica talebana consistente nell'impedire l'accesso delle ragazze all'istruzione secondaria, prorogando il divieto per le studentesse di partecipare all'istruzione secondaria oltre la 6a classe. Inoltre, Habibullah Agha ha personalmente aggravato le attuali politiche di discriminazione di genere dei talebani ordinando anche la chiusura di centri di istruzione privati e gestiti da ONG, che in precedenza erano serviti come luogo di istruzione per le ragazze. E' pertanto personalmente responsabile di violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare l'imposizione di una sistematica oppressione basata sul genere nel settore dell'istruzione. E' personalmente responsabile della perdurante violazione del diritto fondamentale delle ragazze afghane all'istruzione secondaria e del diritto alla parità di trattamento tra ragazzi e ragazze nel settore dell'istruzione secondaria, escludendo quindi ulteriormente le ragazze dalla società. In veste di ministro talebano dell'Istruzione facente funzione, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle ragazze e delle donne all'istruzione e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne. |
20.7.2023 |
58. | Abdul Hakim HAQQANI alias Mawlawi Sheikh Abdul Hakim Haqqani Ishaqzai; "Shaikhul Hadis" Maulvi Abdul Hakim "Haqqani" | شیخ الحدیث مولوي عبدالحکیم حقاني لقضات شیخ عبدالحکیم حقاني (grafia pashto) | Carica: presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana Qazi al-Quzzat (giudice supremo) Data di nascita: 1967 Luogo di nascita: Panjwayi, provincia di Kandahar, Afghanistan Cittadinanza: afghana Sesso: maschile |
Abdul Hakim Haqqani è l'attuale presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana, nominato dalla dirigenza talebana nel 2021. In tale veste, ha di fatto utilizzato il sistema giuridico per attuare l'oppressione basata sul genere nei confronti delle donne escludendo le giudici dal sistema giudiziario afghano e limitando sistematicamente l'accesso delle donne alla giustizia, in violazione del principio della parità di trattamento tra uomini e donne. Al di là del suo ruolo di presidente talebano facente funzione della Corte suprema, Abdul Hakim Haqqani riveste la funzione di leader ideologico dei talebani. Grazie al suo rapporto personale con il leader talebano Haibatullah Akhundzada, ha esercitato un'influenza politica al fine di definire l'ideologia talebana in materia di oppressione basata sul genere, in particolare emanando orientamenti per l'esclusione sistematica di donne e ragazze dalla vita pubblica in Afghanistan. In veste di presidente talebano facente funzione della Corte suprema afghana, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle donne di accedere alla giustizia e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne. |
20.7.2023 |
59. | Abdul-Hakim SHAREI lias Sharae; Sharie; Shara'i | عبدالحکیم شریری (grafia pashto) | Carica: ministro talebano della Giustizia facente funzione Titolo: Shaikh-al-Hadith Mawlawi Data di nascita: 1961 Luogo di nascita: Ayub-Khil, provincia di Khost, Afghanistan Cittadinanza: afghana Sesso: maschile |
A seguito dell'ascesa al potere dei talebani in Afghanistan, Abdul-Hakim Sharei, in veste di ministro talebano della Giustizia facente funzione, ha avviato uno sforzo concertato per alterare il sistema giudiziario nazionale ai danni delle donne afghane. Ha di fatto ostacolato l'abilitazione di avvocati donna come pure la possibilità per le donne di ricevere rappresentanza legale, e ha rimosso le donne dalle loro posizioni all'interno del sistema giudiziario. Ha altresì impartito l'istruzione di rivedere l'intero quadro giuridico dell'Afghanistan, il che ha terminato l'applicazione della legge sull'eliminazione della violenza contro le donne. Tali politiche costituiscono uno sforzo concertato volto a sfruttare l'impossibilità di accedere alla giustizia come strumento efficace per promuovere un sistema di oppressione basata sul genere, esponendo donne e ragazze a una situazione di assenza del diritto e impunità, di cui Abdul-Hakim Sharei è direttamente e personalmente responsabile. In veste di ministro talebano della Giustizia facente funzione, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Afghanistan, in particolare la violazione del diritto delle donne di accedere alla giustizia e del diritto alla parità di trattamento tra uomini e donne. |
20.7.2023 |
60. | James Mark NANDO | Carica: Maggiore generale, Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF) Luogo di nascita: Ezo, contea di Ezo, Equatoria occidentale, Sud Sudan Indirizzo: Juba, Sud Sudan Cittadinanza: sud sudanese Sesso: maschile |
James Nando è un alto ufficiale delle Forze popolari di difesa del Sud Sudan (SSPDF), che detiene il grado di Maggiore Generale. Dirige forze nello Stato sud sudanese dell'Equatoria occidentale che hanno perpetrato attacchi diffusi contro la popolazione civile. Le sue forze ricorrono sistematicamente alla violenza sessuale e di genere come mezzo per terrorizzare la popolazione. In veste di Maggiore Generale, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nel Sud Sudan, tra cui violenze sessuali e di genere. |
20.7.2023 | |
61. | Mahamat SALLEH Adoum Kette alias Mahamet Salleh | Carica: Generale del Fronte popolare per la rinascita della Repubblica centrafricana (FPRC) Cittadinanza: Repubblica centrafricana Luogo di nascita: Prefettura di Haute-Kotto, Repubblica centrafricana Sesso: maschile |
In quanto figura di spicco del Fronte popolare per la rinascita della Repubblica centrafricana (FPRC), Mahamat Salleh ha guidato forze nella Repubblica centrafricana che hanno perpetrato attacchi diffusi contro la popolazione civile. Per anni Salleh e le forze sotto il suo controllo hanno commesso ripetutamente reati connessi alla violenza sessuale e di genere su vasta scala, come mezzo per terrorizzare la popolazione civile. In veste di Generale dell'FPRC, è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Repubblica centrafricana, tra cui violenze sessuali e di genere. |
20.7.2023 | |
62. | Igor Leonidovich KOLEDA * | Iгор Леонiдович КОЛЕДА (grafia ucraina) Игорь Леонидович КОЛЕДА (grafia russa) | Carica: Comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati. Grado: Colonnello Data di nascita: 11.12.1973 Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero identificativo delle forze armate: 540530367155 |
Igor Leonidovich Koleda è comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati delle forze armate russe e detiene il grado di Colonnello. La brigata sotto il suo comando ha partecipato all'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia all'inizio del 2022. Agli inizi del 2022 i membri della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati hanno commesso atti di violenza sessuale e di genere contro la popolazione civile ucraina, anche nei confronti di almeno una persona minorenne. Le autorità ucraine hanno identificato un membro della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati come sospettato di violenza sessuale contro le donne. La portata e la gravità degli atti di violenza sessuale che si verificano nelle zone ucraine occupate dalla Russia suggeriscono che è stata effettuata una pianificazione sistematica e che i comandanti russi sono a conoscenza delle violenze sessuali perpetrate dal personale militare in Ucraina e in alcuni casi le incoraggiano o addirittura le ordinano. In veste di comandante della 30a Brigata dei fucilieri motorizzati, Igor Koleda è pertanto responsabile di violazioni dei diritti umani in Ucraina, tra cui violenze sessuali e di genere. |
20.7.2023 |
63. | Elena Victorovna PODOLNAYA * | Елена Викторовна ПОДОЛЬНАЯ (grafia russa) | Carica: procuratrice russa; viceprocuratrice presso il "tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea" Data di nascita: 5.9.1978 Sesso: femminile Codice di identificazione fiscale: 261803847664 |
Elena Podolnaya è la viceprocuratrice del "tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea" istituito dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, Elena Podolnaya ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko, proponendo nei suoi confronti una pena di 11 anni di reclusione. Vladyslav Yesypenko è stato condannato a 6 anni di carcere. Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Elena Podolnaya è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
8.9.2023 |
64. | Denis Vladimirovich KOROVIN * | Денис Владимирович КОРОВИН (grafia russa) | Carica: agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa Sesso: maschile |
Denis Korovin è un agente del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. Nella sua posizione, ha partecipato alla tortura del giornalista Vladyslav Yesypenko, condannato a 6 anni di carcere. Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Denis Korovin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi torture, trattamenti disumani e degradanti, e violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
8.9.2023 |
65. | Dliaver Memetovich BERBEROV * | Длявер Меметович БЕРБЕРОВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il "tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea" Data di nascita: 17.8.1978 Luogo di nascita: Uzbekistan Sesso: maschile |
Dliaver Berberov è giudice presso il "tribunale distrettuale di Sinferopoli nella Repubblica di Crimea" istituito dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko. Il 16 febbraio 2021 Dliaver Berberov ha pronunciato la sentenza del caso di Vladyslav Yesypenko e lo ha condannato a 6 anni di carcere. |
8.9.2023 |
Indirizzo: 6 Turkenicha St., Sinferopoli, Crimea, Ucraina АР Крим, г. Симферополь, ул. Туркенича 6 Codice DRFO: 2871801456 |
Il procedimento giudiziario contro Vladyslav Yesypenko ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. Dliaver Berberov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
||||
66. | Vitaliy Olegovich VLASOV * | Виталий Олегович ВЛАСОВ (grafia russa) | Carica: investigatore del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa Data di nascita: 7.5.1986 Luogo di nascita: Shimanovsk/oblast di Amur/Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Vitaliy Vlasov è un investigatore del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. In tale posizione, ha condotto le indagini sui casi del giornalista Vladyslav Yesypenko, di membri della comunità tatara di Crimea in Crimea, tra cui Nariman Dzhelyalov, nonché di membri dei testimoni di Geova, tra cui Aleksandr Dubovenko e Aleksandr Litvinyuk. In tale contesto, Vlasov è stato coinvolto nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi torture, trattamenti disumani e degradanti, arresti e detenzioni arbitrari e violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
8.9.2023 |
67. | Viktor Viktorovich KRAPKO * | Виктор Викторович КРАПКО (grafia russa) | Carica: giudice della "Corte suprema della Repubblica di Crimea"; ex giudice presso il tribunale distrettuale di Kiev a Sinferopoli Data di nascita: 22.1.1989 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Viktor Krapko è un giudice della "Corte suprema della Repubblica di Crimea" istituita dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato al procedimento giudiziario di matrice politica nei confronti del giornalista Vladyslav Yesypenko e del tataro di Crimea Nariman Dzhelyalov. Krapko è inoltre responsabile di aver autorizzato perquisizioni nelle abitazioni di membri dei testimoni di Geova nel 2021 nella Crimea occupata dalla Russia. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. In tale contesto, Krapko è stato coinvolto nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, comprese violazioni della libertà di opinione e di espressione. |
8.9.2023 |
68. | Anastasia Ivanovna SUPRYAGA * | Анастасия Ивановна СУПРЯГА (grafia russa) | Carica: procuratrice presso la "procura della Crimea" Data di nascita: 15.3.1983 Luogo di nascita: Vinohradove, distretto di Saksky, Repubblica autonoma di Crimea, Ucraina Cittadinanza: russa Sesso: femminile |
Anastasia Supryaga è procuratrice presso la "procura della Crimea" istituita dalla forza di occupazione russa nella Crimea illegalmente annessa. In tale posizione, ha partecipato ai procedimenti giudiziari di matrice politica e all'azione penale nei confronti di Akhtem Chiygoz, vicepresidente del Mejlis dei tatari di Crimea, e di membri della comunità tatara di Crimea, tra cui Nariman Dzhelyalov. In tale contesto, Supryaga è stata coinvolta nelle sistematiche campagne di persecuzione contro la comunità tatara di Crimea e i membri dei testimoni di Geova per le loro convinzioni religiose. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani nella Federazione russa e nei territori da essa occupati, compresi arresti o detenzioni arbitrari. |
8.9.2023 |
69. | Ekaterina Mikhailovna MIZULINA * | Екатерина Михайловна МИЗУЛИНА (grafia russa) | Carica: presidente della Safe Internet League (Lega per un Internet sicuro); membro della Camera civica della Federazione russa Data di nascita: 1.9.1984 Luogo di nascita: Yaroslavl, RSFS russa (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: femminile Persone associate: Elena Borisovna Mizulina; Konstantin Valerevich Malofeev |
Ekaterina Mizulina è una figura pubblica russa e presidente della Safe Internet League. In tale posizione, applica pratiche di censura a favore del governo russo e delle sue politiche nei confronti di creatori di contenuti e artisti web. In qualità di presidente della Safe Internet League, Ekaterina Mizulina avvia denunce ufficiali alle autorità di contrasto russe contro creatori di contenuti web, vale a dire blogger, musicisti, celebrità e influencer. Di conseguenza, Ekaterina Mizulina costringe creatori di contenuti e artisti web a cancellare i contenuti antigovernativi o a creare contenuti a favore del governo russo e delle sue politiche. Ekaterina Mizulina è pertanto responsabile di gravi e sistematici abusi della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
29.1.2024 |
70. | Valentina Evgenievna LEVASHOVA alias Valentina Evgen'yevna LEVASHOVA * |
Валентина Евгеньевна ЛЕВАШОВА alias Валентина Євгенiївна ЛЄВАШОВА (grafia russa) |
Carica: giudice, tribunale del distretto Basmanniy, Mosca Data di nascita: 14.10.1978 Cittadinanza: russa Sesso: femminile Indirizzo: Preobrazhenskiy Val St., 24 building 1, Flat 69, Mosca, Russia, 107061 |
Valentina Evgenievna Levashova è giudice presso il tribunale del distretto Basmanniy di Mosca. In tale veste è coinvolta in gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani nei confronti dei leader dell'opposizione russa. E' una rappresentante della magistratura che ha preso decisioni inique in procedimenti di matrice politica avviati contro persone che si sono opposte all'invasione militare dell'Ucraina, oppure decisioni che giustificano le azioni militari e di altro tipo della Federazione russa nel territorio dell'Ucraina, tra l'altro anche nel procedimento contro Vladimir Kara-Murza. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari. |
29.1.2024 |
71. | Oleg Viktorovich ALYPOV * | Олег Викторович АЛЫПОВ Олег Вiкторович АЛИПОВ (grafia russa) |
Carica: procuratore interdistrettuale di Golovinsky, Mosca Data di nascita: 7.3.1981 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Oleg Viktorovich Alypov è procuratore interdistrettuale di Golovinsky a Mosca. Nella veste di procuratore è coinvolto in gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani nei confronti dei leader dell'opposizione russa, compreso il procedimento contro Vladimir Kara-Murza. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari. |
29.1.2024 |
72. | Ludmila Mikhailovna SMOLKINA * | Людмила Михайловна СМОЛКИНA Людмила Михайлiвна СМОЛКIНА (grafia russa) |
Carica: giudice, tribunale della città di Mosca Data di nascita: 6.8.1961 Cittadinanza: russa Sesso: femminile Indirizzo: 45 Angarskaya St., building 1, 51, Mosca, Russia, 125412 |
Ludmila Mikhailovna Smolkina è giudice presso il tribunale della città di Mosca. In tale veste è coinvolta in gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani nei confronti dei leader dell'opposizione russa, compreso il procedimento contro Vladimir Kara-Murza. Le autorità russe hanno fatto ricorso ad azioni penali per arrestare, perseguire e condannare difensori dei diritti umani, giornalisti e oppositori politici che hanno espresso critiche riguardo all'invasione dell'Ucraina. Kara-Murza è un attivista di spicco dell'opposizione in Russia. Nel 2022 procedimenti giudiziari di matrice politica basati su false accuse sono stati avviati a carico di Kara-Murza, che aveva accusato il Cremlino di commettere crimini di guerra in Ucraina e aveva condannato pubblicamente l'aggressione russa. Nell'aprile 2023 è stato condannato a 25 anni di campo di lavoro/carcere ad alta sicurezza. Il procedimento giudiziario a suo carico ha preso di mira il suo attivismo ed è servito da simulacro di processo in Russia al fine di mettere a tacere le voci critiche nei confronti del regime al potere che si oppongono alla guerra di aggressione contro l'Ucraina. Il regime russo utilizza ampiamente il sistema giudiziario del paese come uno strumento nel quadro di numerose gravi violazioni dei diritti umani. Il sistema giudiziario non è indipendente ed è utilizzato per violare sistematicamente e gravemente i diritti umani delle persone che si oppongono al regime al potere, privandole della loro libertà di opinione e di espressione. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti e detenzioni arbitrari. |
29.1.2024 |
73. | Yuri KONOVEEV * | Юрий КОНОВЕЕВ (grafia russa) | Carica: capo del distaccamento SUS "PKT" nella colonia penitenziaria IK-3 Data di nascita: 7.5.1987 Luogo di nascita: Rivne, ex URSS (ora Ucraina) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Yuri Konoveev è capo del distaccamento SUS e delle celle di punizione "PKT" (noto anche come capo del dipartimento del lavoro educativo) nella colonia penitenziaria IK-3, dove lavora almeno dal 2019. Alexei Navalny è stato posto sotto la sua autorità dal 25 dicembre 2023 fino alla sua morte il 16 febbraio 2024. In tale carica, Konoveev soprintendeva ai reparti responsabili dei maltrattamenti subiti da Alexei Navalny e interagiva direttamente con lui almeno una volta al mese. In quanto responsabile delle celle di punizione, ha garantito che a Navalny fosse imposto un regime di isolamento fisico massimo. In qualità di soprintendente alla (ri)educazione dei detenuti, è stato responsabile del sostegno a un sistema concepito per piegare la volontà dei detenuti, creando un senso di totale disperazione e condizioni di vita disumane. Secondo le testimonianze, le violazioni dei diritti umani venivano commesse nel quadro del lavoro educativo dei detenuti e la tortura era esplicitamente prevista nei documenti operativi dei dipartimenti. Yuri Konoveev era inoltre responsabile dei test investigativi e delle aree per l'esercizio in cui Alexei Navalny si sarebbe sentito male. La colonia penitenziaria IK-3 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti. Yuri Konoveev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
74. | Alexei Vassilyevich LISYUK alias Alexei Vassilyevich LYSYUK * | Алексей Васильевич ЛИСЮК (grafia russa) | Carica: medico specializzato in igiene generale; capo dell'unità medica nella colonia penitenziaria IK-3 Data di nascita: 1984 Luogo di nascita: Ussuriysk, ex URSS (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Alexei Lisyuk è un medico specializzato in igiene generale ed è capo dell'unità medica della colonia penitenziaria IK-3 almeno dall'agosto 2023. In tale carica, Lisyuk è stato responsabile della salute di Alexei Navalny dal 25 dicembre 2023 fino alla sua morte il 16 febbraio 2024. Lisyuk ha trascurato le drammatiche condizioni di detenzione e di salute di Navalny, non ha garantito che la sua unità disponesse di adeguate capacità di rianimazione e il 16 febbraio 2024 non ha predisposto il trasporto in tempo utile di Navalny all'ospedale più vicino dopo che aveva perso conoscenza. La colonia penitenziaria IK-3 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti, nonché per la scarsa qualità dei servizi medici. Lisyuk è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti. |
22.3.2024 |
75. | Wadim Konstantinowitsch KALININ | Вадим Kонстантинович КАЛИНИН | Carica: capo della colonia penitenziaria IK-3 Data di nascita: 7.3.1973 Luogo di nascita: Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 663401241613 |
Wadim Kalinin è il capo della colonia penitenziaria IK-3. All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del "personale di comando di alto livello" del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come "Polar Wolf", è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Alexei Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua. Wadim Kalinin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione |
22.3.2024 |
76. | Sergey Nikolaevich KORZHOV * | Сергей Николаевич КОРЖОВ (grafia russa) | Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3 Luogo di nascita: Russia Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Sergey Nikolaevich Korzhov è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3. All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del "personale di comando di alto livello" del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come "Polar Wolf", è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua. Sergey Nikolaevich Korzhov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
77. | Vasily Alexandrovich VYDRIN * | Василий Александрович ВЫДРИН (grafia russa) | Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3 Luogo di nascita: Russia Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Vasily Alexandrovich Vydrin è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3. All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del "personale di comando di alto livello" del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come "Polar Wolf", è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua. Vasily Alexandrovich Vydrin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
78. | Vladimir Ivanovich PILIPCHIK * | Владимир Иванович ПИЛИПЧИК | Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3 Luogo di nascita: Russia Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Vladimir Ivanovich Pilipchik è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3. All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del "personale di comando di alto livello" del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come "Polar Wolf", è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua. Vladimir Ivanovich Pilipchik è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
79. | Alexander Vladimirovich GOLYAKOV * | Александр Владимирович ГОЛЯКОВ | Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3 Luogo di nascita: Russia Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Alexander Vladimirovich Golyakov è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3. All'interno della catena di comando della colonia penitenziaria IK-3, in quanto membro ufficiale del "personale di comando di alto livello" del servizio penitenziario federale russo (FSIN) con un ruolo dirigenziale, è direttamente incaricato delle decisioni esecutive e pertanto è responsabile delle condizioni generali di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come "Polar Wolf", è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua. Alexander Vladimirovich Golyakov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
80. | Alexander Valerievich OBRAZTSOV* | Александр Валерьевич ОБРАЗЦОВ (grafia russa) | Carica: vicecapo della colonia penitenziaria IK-3 Data di nascita: 1980-1990 Luogo di nascita: Russia Cittadinanza: russa Sesso: maschile Indirizzo: Priuralisky District, Yamalo-Nenets Autonomous Okrug, Russia, 629420
|
Alexander Valerievich Obraztsov è vicecapo della colonia penitenziaria IK-3. In tale carica, è direttamente responsabile delle condizioni di detenzione nella colonia penitenziaria IK-3. La colonia penitenziaria IK-3, comunemente nota come "Polar Wolf", è il luogo in cui è deceduto in circostanze misteriose il politico dell'opposizione Alexei Navalny, ivi detenuto. Durante la sua detenzione nella colonia penitenziaria IK-3 Navalny ha subito, tra l'altro, violenze fisiche quali torture e il diniego di acqua calda e vestiti adeguati in inverno, di assistenza medica, nonché di cibo e acqua. Alexander Valerievich Obraztsov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
81. | Igor Borisovich RAKITIN * | Игорь Борисович РАКИТИН (grafia russa) | Carica: direttore della direzione del servizio penitenziario federale della regione autonoma di Yamalo-Nenets Data di nascita: 5.10.1973 Luogo di nascita: oblast di Tyumen, ex URSS (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Codice di identificazione fiscale: 100602094834 |
Igor Borisovich Rakitin è il direttore della direzione del servizio penitenziario federale della regione autonoma di Yamalo-Nenets della Federazione russa dal 28 luglio 2020. Sotto il suo comando si è instaurato un modello di torture diffuso e sistematico nelle colonie penitenziarie della regione autonoma di Yamalo-Nenets. Sotto il suo comando sono state messe in atto pratiche di tortura nelle colonie penitenziarie IK-3 "Polar Wolf" e IK-8 "Polar Bear". Tale modello prevede la privazione di cure mediche, percosse, lunghi periodi di isolamento, privazione di cibo e iniezioni di sostanze sconosciute. Nella carica di direttore della direzione del servizio penitenziario federale della regione autonoma di Yamalo-Nenets, Igor Borisovich Rakitin è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
82. | Valeriy Gennadyevich BOYARINEV * | Валерий Геннадьевич БОЯРИНЕВ (grafia russa) | Carica: primo vicedirettore del servizio penitenziario federale della Federazione russa Grado: Maggiore Generale Cittadinanza: russa Data di nascita: 2.9.1970 Luogo di nascita: Berezovskiy, Krai di Krasnoyarskiy, ex URSS (ora Federazione russa) Sesso: maschile Codice di identificazione fiscale: 190113308460 |
Valeriy Gennadyevich Boyarinev è il primo vicedirettore del servizio penitenziario federale della Federazione russa dal 4 luglio 2022. E' stato nominato tramite decreto del presidente della Federazione russa. Sotto il suo comando si è instaurato un modello di torture diffuso e sistematico nelle colonie penitenziarie russe, compresa la colonia carceraria in cui Alexei Navalny era stato posto in detenzione. Tale modello prevede la privazione di cure mediche, percosse, lunghi periodi di isolamento, privazione di cibo e iniezioni di sostanze sconosciute. Nella sua carica di primo vicedirettore, Valeriy Gennadyevich Boyarinev ha impartito personalmente l'ordine di limitare la quantità di cibo che Navalny poteva acquistare durante la sua permanenza nella colonia penitenziaria IK-6 nell'oblast di Vladimirskaya. Tre giorni dopo la morte di Navalny in una colonia penitenziaria sotto la sua supervisione, Boyarinev è stato promosso a Maggiore Generale del servizio interno tramite decreto presidenziale. Valeriy Gennadyevich Boyarinev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
83. | Dmitriy Andreevich ARTYUKHOV * | Дмитрий Андреевич АРТЮХОВ (grafia russa) | Carica: governatore della regione autonoma di Yamalo-Nenets Cittadinanza: russa Data di nascita: 17.2.1988 Luogo di nascita: oblast di Tyumen, ex URSS (ora Federazione russa) Sesso: maschile Codice di identificazione fiscale: 720414941639 |
Dmitriy Andreevich Artyukhov è il governatore della regione autonoma di Yamalo-Nenets della Federazione russa dal 29 maggio 2018. Sotto il suo governo è stato documentato un modello di torture diffuso e sistematico nelle colonie penitenziarie della regione, compresa la colonia in cui Alexei Navalny era stato posto in detenzione. Tale modello prevede la privazione di cure mediche, percosse, lunghi periodi di isolamento, privazione di cibo e iniezioni di sostanze sconosciute. Gli incontri tra Dmitriy Andreevich Artykhov e il capo del sistema penitenziario dimostrano una consapevolezza e un condono di tali pratiche da parte dell'amministrazione regionale, oltre a mettere in luce la stretta cooperazione tra l'amministrazione regionale e il servizio penitenziario. Nella carica di governatore della regione autonoma di Yamalo-Nenets, Dmitriy Andreevich Artyukhov ha sostenuto ed è stato coinvolto in gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
84. | Kirill Sergeevich NIKIFOROV * | Кирилл Сергеевич НИКИФОРОВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale della città di Kovrov Data di nascita: 14.3.1992 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Kirill Sergeevich Nikiforov è giudice presso il tribunale della città di Kovrov, che ha respinto la causa del leader dell'opposizione Alexei Navalny avverso la colonia IK-6 per impugnare il suo trasferimento a una cella di punizione per 12 giorni. Durante il periodo trascorso nella colonia IK-6, Alexei Navalny veniva collocato periodicamente dai funzionari carcerari in una cella di punizione per presunte infrazioni minori. Di conseguenza ha passato mesi in isolamento, il che ha peggiorato drasticamente il suo stato di salute. Pertanto, nella sua carica di giudice presso il tribunale della città di Kovrov, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui detenzioni arbitrarie, torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE. |
22.3.2024 |
85. | Andrey Aleksandrovich SUVOROV * | Андрей Александрович СУВОРОВ | Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca Data di nascita: 2.3.1980 Luogo di nascita: Russia Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Andrey Aleksandrovich Suvorov è giudice presso il tribunale della città di Mosca, che nel 2023 ha condannato Alexei Navalny a 19 anni in una colonia a regime speciale in condizioni disumane, il che ha portato a un grave peggioramento del suo stato di salute. Pertanto, nella sua carica di giudice presso il tribunale della città di Mosca, Andrey Aleksandrovich Suvorov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui detenzioni arbitrarie, torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché la violazione della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE. |
22.3.2024 |
86. | Aleksandr Aleksandrovich MUKHANOV | Александр Александрович МУХАНОВ | Carica: direttore della colonia IK-1 Data di nascita: 7.12.1984 Luogo di nascita: Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 332806323008 |
Aleksandr Mukhanov è il direttore della colonia correttiva n. 1 (IK-1) ed è stato il direttore della colonia correttiva n. 2 (IK-2) nel periodo in cui Alexei Navalny vi è stato detenuto dal marzo 2021 al giugno 2022. La colonia IK-2 è nota per le sue scarse condizioni detentive. Ad Alexei Navalny, avvelenato da poco, era stato infatti negato l'accesso ai medici civili in detta colonia, benché il suo stato di salute fosse in pericolo. Quale direttore di IK, Aleksandr Mukhanov è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
87. | Roman Alexandrovitch VIDYUKOV | Роман Александрович ВИДЮКОВ (grafia russa) | Carica: vicecapo del dipartimento investigativo principale presso il comitato investigativo di Stato della Federazione russa Data di nascita: 30.7.1980 Luogo di nascita: Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Roman Vidyukov è il vicecapo del dipartimento investigativo principale ed ex investigatore presso il comitato investigativo di Stato della Federazione russa. Durante il periodo in cui ha ricoperto la carica di investigatore presso il comitato investigativo di Stato, Roman Vidyukov ha condotto l'indagine relativa a uno dei casi in cui Alexei Navalny è stato condannato a nove anni di carcere nel 2022. Roman Vidyukov è stato inoltre membro della squadra per le indagini preliminari in relazione al caso di "riciclaggio" contro la fondazione anticorruzione di Alexei Navalny. Roman Vidyukov ha poi guidato l'indagine nei confronti di Lilia Chanysheva, ex capo del quartier generale di Alexei Navalny a Ufa, condannata per "creazione di una comunità estremista". A Lilia Chanysheva è stata inflitta una pena di sette anni e mezzo di carcere nel 2023. Nel corso di detti procedimenti giudiziari, Roman Vidyukov avrebbe minacciato un testimone al fine di costringerlo a testimoniare a favore dell'indagine durante il caso di frode riguardante Alexei Navalny. Roman Vidyukov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti o detenzioni arbitrari e la violazione della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE. |
22.3.2024 |
88. | Evgenia Sergeevna NIKOLAEVA | Евгения Сергеевна НИКОЛАЕВА (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca Data di nascita: 9.7.1981 Luogo di nascita: Federazione russa Cittadinanza: russa Sesso: femminile Numero di identificazione fiscale: 771873894393 |
Evgenia Nikolaeva è giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca dal 2016. Ha emanato una serie di sentenze nei confronti di oppositori politici (tra cui Alexei Navalny, Ilia Yashin e Vladimir Kara-Murza), contribuendo in tal modo alla repressione politica in Russia. Nell'ottobre 2023 ha posto per due mesi in custodia cautelare Alexey Liptser e Igor Sergunin, legali di Alexei Navalny. In precedenza aveva creato a più riprese ostacoli per i prigionieri politici, anche prolungando i termini di detenzione nel centro di custodia cautelare per Lilia Chanysheva, ex capo del quartier generale di Alexei Navalny a Ufa. Evgenia Nikolaeva si è inoltre rifiutata di prendere in esame le denunce per l'inazione del comitato investigativo della Federazione russa in merito all'accusa di avvelenamento di Alexei Navalny. Nella sua posizione, Evgenia Nikolaeva è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, compresi arresti o detenzioni arbitrari e la violazione della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE. |
22.3.2024 |
89. | Natalia Nikolaevna DUDAR * | Наталия Николаевна ДУДАРЬ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca Data di nascita: 13.6.1974 Luogo di nascita: Russia Cittadinanza: russa Sesso: femminile |
Natalia Nikolaevna Dudar è giudice presso il tribunale del distretto Basmanny a Mosca. Nella sua posizione, ha emanato una serie di sentenze nei confronti di manifestanti pacifici e oppositori politici, tra cui dipendenti della fondazione anticorruzione di Alexey Navalny (FBK), Ilia Yashin e Vladimir Kara-Murza. Ha dato ordine di condurre perquisizioni nei confronti di dipendenti della FBK e di intercettare i loro telefoni. Ha prorogato la detenzione nel centro di custodia cautelare di Lilia Chanysheva, ex capo del quartier generale di Navalny a Ufa, accusata della creazione di una comunità estremista. Natalia Nikolaevna Dudar è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, in particolare arresti o detenzioni arbitrari, e della violazione della libertà di opinione e di espressione che desta serie preoccupazioni per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 TUE. |
2.3.2024 |
90. | Oleg Vladimirovich SEVOSTYANOV * | Олег Владимирович СЕВОСТЬЯНОВ | Carica: capo del dipartimento del ministero della Giustizia russo per l'okrug autonomo di Yamalo-Nenets Data di nascita: 16.10.1968 Luogo di nascita: Bratsk, regione di Irkutsk, ex URSS (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Codice di identificazione fiscale: 622701024605 |
Oleg Vladimirovich Sevostyanov è un alto funzionario russo, capo del dipartimento del ministero della Giustizia russo per l'okrug autonomo di Yamalo-Nenets. In tale posizione, è responsabile di garantire la protezione dei diritti umani e civili e delle libertà nell'okrug autonomo di Yamalo-Nenets. La colonia penitenziaria IK-3, in cui il politico dell'opposizione Alexei Navalny è deceduto e che è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti, nonché per la scarsa qualità dei servizi medici, si trova nell'okrug autonomo di Yamalo-Nenets. Oleg Vladimirovich Sevostyanov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
91. | Vsevolod Lvovich VUKOLOV * | Всеволод Львович ВУКОЛОВ (grafia russa) | Carica: viceministro della Giustizia della Federazione russa Data di nascita: 7.4.1969 Luogo di nascita: Mosca, ex URSS (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Codice di identificazione fiscale: 770405292394 |
Vsevolod Lvovich Vukolov è un alto funzionario russo, viceministro della Giustizia della Federazione russa. In tale posizione, è responsabile della supervisione del servizio penitenziario federale e del dipartimento delle politiche statali nel settore del sistema penitenziario. E' stato pertanto responsabile dell'esecuzione di pene detentive nei confronti del politico dell'opposizione russa Alexei Navalny, della sua sicurezza e del suo benessere nelle carceri russe. Avendone supervisionato la detenzione, è in ultima istanza responsabile della morte di Alexei Navalny nella colonia penitenziaria IK-3. Vsevolod Lvovich Vukolov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
92. | Viktor Evdokimovich GAVRILOV * | Виктор Евдокимович ГАВРИЛОВ (grafia russa) | Carica: capo del dipartimento dei trasporti del servizio per la sicurezza economica del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa Data di nascita: 1961 Cittadinanza: russa Sesso: maschile Persone associate: Aleksandr Vasilievich Bortnikov |
Viktor Evdokimovich Gavrilov è il capo del dipartimento dei trasporti del servizio per la sicurezza economica del Servizio federale di sicurezza (FSB). In tale posizione, è stato responsabile del coordinamento di varie agenzie governative dopo l'arrivo del politico dell'opposizione Alexei Navalny a Mosca in seguito al suo trattamento contro l'avvelenamento da Novichok nel 2021. Le sue azioni hanno facilitato e consentito l'arresto e la detenzione di Alexei Navalny. Viktor Evdokimovich Gavrilov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti e detenzioni arbitrari, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
93. | Ilya Nikolayevich KRUGLYSHEV * | Илья Николаевич КРУГЛЫШЕВ (grafia russa) | Carica: consigliere giuridico senior del servizio giuridico del dipartimento organizzativo e di analisi del servizio penitenziario federale della regione di Vladimir Grado: Capitano Data di nascita: 23.2.1986 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Ilya Nikolayevich Kruglyshev è un alto funzionario russo. E' consigliere giuridico senior del servizio giuridico del dipartimento organizzativo e di analisi del servizio penitenziario federale della regione di Vladimir e ha rappresentato la colonia penitenziaria IK-6 nelle cause intentate da Alexei Navalny contro tale colonia penitenziaria. In tale posizione, ha contribuito direttamente a creare condizioni di tortura per Alexei Navalny nella colonia penitenziaria n. 6 di Melekhovo, nella regione di Vladimir. Inoltre, non ha tenuto conto delle denunce relative alle condizioni di sconto della pena presentate da Alexei Navalny (comprese le denunce relative all'impossibilità di acquistare porzioni supplementari di cibo). Ilya Nikolayevich Kruglyshev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
94. | Dmitry Evgenievich SAMOILOV * | Дмитрий Евгеньевич САМОЙЛОВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale della città di Kovrov Data di nascita: 6.4.1970 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Dmitry Evgenievich Samoilov è un giudice russo che lavora presso il tribunale della città di Kovrov. In tale posizione, ha ripetutamente rifiutato di prendere in esame le rivendicazioni del politico dell'opposizione Alexei Navalny nei confronti della colonia correttiva IK-6, volte a ripristinare e tutelare i suoi diritti violati dalla leadership di tale colonia. Le rivendicazioni di Navalny riguardavano l'accesso all'assistenza medica, l'accesso alle informazioni e il diritto di contattare la sua famiglia. Dmitry Evgenievich Samoilov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
95. | Ilnar Irfanovich BASYROV * | Ильнар Ирфанович БАСЫРОВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale della città di Mosca Data di nascita: 8.6.1981 Cittadinanza: russa Sesso: maschile Entità associate: tribunale della città di Mosca |
Ilnar Irfanovich Basyrov lavora come giudice presso il tribunale della città di Mosca dal 28 maggio 2014. E' stato nominato tramite decreto presidenziale. In tale posizione, è stato direttamente coinvolto nel processo del politico dell'opposizione Alexei Navalny. Nell'ambito di un processo di matrice politica ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di Alexei Navalny disponendone il trasferimento in una colonia penitenziaria di alta sicurezza per impedirgli di svolgere attività politica. Ilnar Irfanovich Basyrov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
96. | Sergey Anatolevich MOROZ | Сергей Анатольевич МОРОЗ (grafia russa) | Carica: capo del servizio penitenziario federale della Federazione russa per Mosca Data di nascita: 15.9.1968 Luogo di nascita: Berdyansk, Zaporozhye, RSS ucraina (ora Ucraina) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 644918369538 |
Sergey Moroz è un funzionario russo, capo del servizio penitenziario federale di Mosca. In tale veste ha inserito il politico dell'opposizione Alexei Navalny nell'elenco federale delle persone ricercate. Sergey Moroz è accusato di aver fatto subire estreme umiliazioni e violenze ai detenuti al loro arrivo nei centri di detenzione. Sergey Moroz è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
97. | Elena Evgenievna MOROZOVA | Елена Евгеньевна МОРОЗОВА (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale della città di Khimki Data di nascita: 2.12.1977 Cittadinanza: russa Sesso: femminile |
Elena Morozova è una giudice russa che lavora presso il tribunale della città di Khimki. In tale veste ha deciso di porre in custodia cautelare per 30 giorni il politico dell'opposizione Alexei Navalny dopo il suo arrivo a Mosca in seguito al suo trattamento contro l'avvelenamento da Novichok. Il processo da lei presieduto ha violato le norme in materia di equo processo, compreso il diritto di riesaminare il contenuto dell'atto di accusa e dei documenti del processo, la possibilità di consultare un avvocato e l'accesso del pubblico al processo. Elena Morozova è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti e detenzioni arbitrari, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
98. | Musa Abdurakhmanovich MUSAEV * | Муса Абдурахманович МУСАЕВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale regionale di Mosca Data di nascita: 14.10.1951 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Musa Abdurakhmanovich Musaev è un giudice russo che lavora presso il tribunale regionale di Mosca. Nella sua posizione, ha avviato un procedimento giudiziario in merito all'arresto del leader dell'opposizione russa Alexei Navalny al suo ritorno dalla Germania, dove stava ricevendo cure contro l'avvelenamento da Novichok. Ha confermato la decisione di arrestare Navalny per 30 giorni, respingendo il suo ricorso. La decisione è stata adottata nel corso di una breve udienza che ha avuto una durata di soli cinque minuti. Musa Abdurakhmanovich Musaev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, arresti e detenzioni arbitrari, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
99. | Mikhail Yurievich PTITSYN | Михаил Юрьевич ПТИЦЫН (grafia russa) | Carica: presidente del tribunale della città di Mosca Data di nascita: 21.8.1963 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Mikhail Ptitsyn è presidente del tribunale della città di Mosca. In tale veste ha valutato positivamente la proposta del servizio penitenziario federale russo di sostituire la sospensione condizionale nei confronti del leader dell'opposizione Alexei Navalny con una condanna effettiva. Di conseguenza, Alexei Navalny è stato privato della possibilità di agire nella vita pubblica in Russia in quanto incarcerato in una colonia penitenziaria. Mikhail Ptitsyn è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
100. | Sergey Alekseevich RYABTSEV | Сергей Алексеевич РЯБЦЕВ (grafia russa) | Carica: giudice presso il tribunale del distretto Lefortovo di Mosca Data di nascita: 4.9.1989 Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Sergey Ryabtsev è un giudice russo che lavora presso il tribunale del distretto Lefortovo di Mosca. In tale veste è stato coinvolto nel sabotaggio delle indagini relative all'avvelenamento di Alexei Navalny in quanto si è rifiutato di prendere in esame la denuncia per l'inazione della direzione investigativa del Servizio federale di sicurezza (FSB) della Federazione russa. Inoltre, pronuncia continuamente sentenze contro la libertà di parola in Russia. Sergey Ryabtsev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
101. | Petr Pavlovich SERKOV | Пётр Павлович СЕРКОВ (grafia russa) | Carica: primo vicepresidente della Corte suprema della Federazione russa Data di nascita: 7.6.1955 Luogo di nascita: Poldamasovo, regione di Ulyanovsk, ex URSS (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile Numero di identificazione fiscale: 732502615730 |
Petr Serkov è primo vicepresidente della Corte suprema della Federazione russa. In tale veste nel 2018 ha confermato la sentenza nei confronti del politico dell'opposizione Alexei Navalny. Di conseguenza, Alexei Navalny è stato condannato e incarcerato in una colonia penitenziaria di alta sicurezza per impedirgli di svolgere l'attività politica. La detenzione di Alexei Navalny in una colonia penitenziaria ne ha provocato la morte. Petr Serkov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
102. | Yuri Vasilievich SITNIKOV * | Юрий Васильевич СИТНИКОВ (grafia russa) | Carica: giudice della Corte suprema russa (attualmente in pensione) Data di nascita: 17.4.1961 Luogo di nascita: Krutogorye, regione di Lipetsk, x URSSe (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Yuri Vasilievich Sitnikov è un ex giudice della Corte suprema russa che è stato membro della sezione d'appello della Corte suprema della Federazione russa. In tale veste, nel 2018 ha escluso Alexei Navalny dalla corsa per le elezioni presidenziali in Russia nell'ambito di un processo di matrice politica. Yuri Vasilievich Sitnikov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui violazioni sistematiche del diritto di riunione pacifica e di associazione nonché della libertà di espressione e di opinione. |
22.3.2024 |
103. | Nikolay Viktorovich TIMOSHIN | Николай Викторович ТИМОШИН (grafia russa) | Carica: presidente del presidio della Corte suprema della Federazione russa Data di nascita: 14.8.1959 Luogo di nascita: villaggio di Zhidkoe, distretto Znamensky, regione di Oryol, ex URSS (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Nikolay Timoshin è presidente del presidio della Corte suprema della Federazione russa. In precedenza ha ricoperto la carica di membro del presidio della Corte. In qualità di membro del presidio, nel 2018 Nikolay Timoshin ha confermato la sentenza nei confronti del politico dell'opposizione Alexei Navalny. Di conseguenza, Alexei Navalny è stato condannato e incarcerato in una colonia penitenziaria di alta sicurezza per impedirgli di svolgere l'attività politica. Nikolay Timoshin è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
104. | Vladimir Yurievich ZAITSEV | Владимир Юрьевич ЗАЙЦЕВ (grafia russa) | Carica: presidente della sezione d'appello della Corte suprema della Federazione russa Data di nascita: 31.3.1957 Luogo di nascita: Valamaz, Krasnogorsk, RSS di Udmurtia (ora Federazione russa) Cittadinanza: russa Sesso: maschile |
Vladimir Zaitsev è presidente della sezione d'appello della Corte suprema della Federazione russa. In tale veste, nel 2018 ha escluso Alexei Navalny dalla corsa per le elezioni presidenziali in Russia nell'ambito di un processo di matrice politica. Vladimir Zaitsev è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui violazioni sistematiche del diritto alla libertà di riunione pacifica e di associazione nonché della libertà di espressione e di opinione. |
22.3.2024 |
105. | Vladimir Sergeevich SHVEDOV* | Владимир Сергеевич ШВЕДОВ (grafia russa) | Carica: capo del dipartimento delle politiche statali nel settore dell'esecuzione delle condanne penali presso il ministero della Giustizia russo Data di nascita: 26.10.1980 Luogo di nascita: Mosca, Russia N. di passaporto: 4506085659 Codice di identificazione fiscale: 773320017740 Cittadinanza: russa Sesso: maschile Indirizzo: Moscow City, Russian Federation Persone associate: Vsevolod Lvovich Vukolov Entità associate: ministero della Giustizia russo
|
Vladimir Sergeevich Shvedov è un alto funzionario russo, capo del dipartimento delle politiche statali nel settore dell'esecuzione delle condanne penali presso il ministero della Giustizia russo. In tale posizione, poiché guida la politica statale in materia di esecuzione delle condanne penali ed esamina i ricorsi dei cittadini, è stato responsabile dell'esecuzione di pene detentive nei confronti del politico dell'opposizione russa Alexei Navalny. Vladimir Sergeevich Shvedov è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, detenzioni arbitrarie, nonché la violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
106. | Neria BEN PAZI alias Naria BEN FAZI | Data di nascita: 28.11.1993 Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 311509004 |
Nel 2019 Neria Ben Pazi ha creato quattro degli avamposti più violenti in Cisgiordania. E' uno dei principali responsabili dello sfollamento forzato della comunità beduina di Wadi Seeq vicino a Ramallah. Dal 2021 Neria Ben Pazi è stato accusato di aver ripetutamente attaccato palestinesi a Wadi Seeq e Deir Jarir e le sue azioni sono state assimilate alla tortura. Il 12 ottobre 2023 ha partecipato a un attacco violento a Wadi Seeq, durante il quale dei palestinesi sono stati gravemente malmenati, ammanettati e fotografati in biancheria intima. I coloni hanno urinato e spento sigarette su di loro. Neria Ben Pazi è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani nei confronti di palestinesi, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, il che desta serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
19.4.2024 | |
107. | Yinon LEVI | Data di nascita: 12.12.1992 Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 203807276 |
Yinon Levi ha partecipato a molteplici atti di violenza contro i villaggi vicini dalla sua residenza nella fattoria Mitarim, un avamposto illegale. In particolare, ha preso d'assalto e danneggiato case di famiglie palestinesi, anche in presenza di donne e bambini, e aizzato cani contro pastori palestinesi per attaccarli fisicamente mentre lasciava che il proprio gregge pascolasse sui terreni di loro proprietà privata. Yinon Levi è pertanto responsabile di gravi e diffuse violazioni o abusi dei diritti umani che riguardano il diritto all'integrità fisica e mentale, il diritto di proprietà e il diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
19.4.2024 | |
108. | Meir Mordechai ETTINGER | מאיר אטינגר (grafia ebraica) | Carica: membro di Hilltop Youth Data di nascita: 4.10.1991 Luogo di nascita: Kiryat Moshe, Gerusalemme, Israele Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Entità associata: Hilltop Youth |
Meir Ettinger è considerato una figura di spicco di Hilltop Youth, un gruppo giovanile radicale costituito di membri noti per atti di violenza contro persone e villaggi palestinesi in Cisgiordania. Hilltop Youth è insediato sulle colline della Cisgiordania e contribuisce alla violenza dei coloni attraverso i cosiddetti attacchi "price tag". La violenza dei coloni contro i palestinesi, che consiste, tra l'altro, in molestie fisiche e psicosociali, percosse, omicidio e demolizione di proprietà, è di natura sistematica. Meir Ettinger incoraggia gli attacchi, incita a compierli e partecipa a intimidazioni per costringere i palestinesi ad abbandonare le loro terre. Ha contribuito alla creazione di insediamenti e avamposti illegali su territori palestinesi in tutta la Cisgiordania, impiegando e giustificando tattiche fondate sull'intimidazione, sulle molestie e sulla violenza. Nel 2015, quando era già considerato membro di Hilltop Youth, è stato implicato in un attacco incendiario mortale a una casa palestinese in Cisgiordania che è costato la vita a una coppia e al loro figlio di 18 mesi. Meir Ettinger è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché violazioni o abusi del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania, e di aver sostenuto e incoraggiato tali atti. Detti abusi e violazioni destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
19.4.2024 |
109. | Elisha YERED | אלישע ירד (grafia ebraica) | Carica: membro di Hilltop Youth Data di nascita: 2001 Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Entità associata: Hilltop Youth |
Elisha Yered è un'attivista colono israeliano in Cisgiordania, noto in quanto affiliato a "Hilltop Youth", gruppo giovanile radicale che compie atti di violenza contro persone e villaggi palestinesi in Cisgiordania. Hilltop Youth contribuisce alla violenza dei coloni attraverso i cosiddetti attacchi "price tag". La violenza dei coloni contro i palestinesi, che consiste, tra l'altro, in molestie fisiche e psicosociali, percosse, omicidio e demolizione di proprietà, è di natura sistematica. Elisha Yered incoraggia tali atti e vi prende parte. Istiga regolarmente alla violenza contro i palestinesi in Cisgiordania, anche distribuendo messaggi che incitano, ad esempio, a "spazzare via" un villaggio palestinese. Ha personalmente vessato una famiglia palestinese utilizzando un linguaggio intimidatorio e minaccioso per ostacolarne la libertà di circolazione sulla loro stessa terra ed è coinvolto nella distruzione di proprietà di palestinesi in Cisgiordania. Elisha Yered era tra i coloni armati che il 4 agosto 2023 sono avanzati dall'avamposto illegale di Oz Zion fino al villaggio palestinese di Burqa vicino a Ramallah. I coloni hanno sparato proiettili sui palestinesi, causando la morte di Qusai Jammal Mìtan, palestinese di 19 anni, e ferendo diversi altri palestinesi. Elisha Yered è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché di violazioni o abusi del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania, e di sostenere e incoraggiare tali atti ed è responsabile dell'appello all'odio nazionale, razziale o religioso che costituisce incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza. Tali violazioni o abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
19.4.2024 |
110. | Moshe SHARVIT | משה שרביט (grafia ebraica) | Data di nascita: 13.11.1994 Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 206223000 Indirizzo: Tirzah Valley Farm outpost, West Bank, Occupied Palestinian Territories Entità associate: Moshe's Farm |
Moshe Sharvit è un colono israeliano che vive nella valle del Giordano, in un avamposto vicino al villaggio denominato "Tirza Valley Farm", noto anche come "Moshe's Farm". Moshe Sharvit è coinvolto nelle violenze e nelle minacce dei coloni nei confronti dei residenti palestinesi appartenenti a comunità di pastori vicine al suo avamposto collinare in Cisgiordania. Le sue vessazioni nei confronti di tali comunità si sono intensificate dall'ottobre 2023. Moshe Sharvit ha vessato a più riprese i palestinesi sul piano verbale e fisico, esigendo che lasciassero le loro case e proprietà. Nell'ottobre 2023 tale comportamento ha portato alla fuga dei civili palestinesi dal loro villaggio di Ein Shibli. Moshe Sharvit ha utilizzato un linguaggio minaccioso contro uomini, donne e bambini palestinesi e ha attaccato fisicamente una persona anziana. Tra le sue azioni si registra il lancio di pietre contro i palestinesi e il loro bestiame, la guida intenzionale contro le mandrie e sui campi coltivati, l'aizzamento di cani contro i palestinesi e il loro bestiame e abusi fisici sugli animali per mezzo di mazze e fruste. Moshe Sharvit è pertanto responsabile di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani, tra cui l'abuso del diritto di ogni individuo di godere del più alto livello possibile di integrità fisica e mentale. Tali abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 |
111. | Zvi BAR YOSEF alias Zvi BAR-YOSEF | Data di nascita: 20.9.1992 Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 204377998 Entità associate: Zvìs Farm |
Zvi Bar Yosef ha fondato l'avamposto non autorizzato noto come "Zvìs Farm" in Cisgiordania, a est dell'insediamento di Halamish. L'avamposto ha preso il controllo di circa 2 500 dunam/620 acri che erano coltivati dai villaggi di Jibya, Kaubar (Kobar) e Umm Safa. Nel 2019, 2021 e 2023 Zvi Bar Yosef ha commesso ripetutamente attacchi e atti di violenza contro i palestinesi di tali villaggi, ferendo gravemente alcuni di loro. Zvi Bar Yosef è pertanto responsabile di gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani, tra cui abusi del diritto all'integrità fisica e mentale, del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare. Tali abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 | |
112. | Isaschar MANNE alias Issachar MANN | יששכר מן (grafia ebraica) | Data di nascita: 10.5.1983 Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 038826939 |
Isaschar Manne, che ha fondato l'avamposto non autorizzato Manne Farm nelle colline a sud di Hebron, ha ripetutamente invaso i terreni privati dei residenti del villaggio di Tàala e impedito ai palestinesi di muoversi liberamente, ad esempio impedendo ai bambini palestinesi di raggiungere la loro scuola a Tuba, Masafer Yatta. Dal 2018 diversi resoconti hanno riferito che Isaschar Manne ha fatto irruzione nelle case dei pastori minacciandoli e vessandoli. Manne, che è spesso armato, ha impedito ai pastori palestinesi di accedere ai loro pascoli, privandoli così della possibilità di coltivare i loro terreni e di provvedere alle proprie necessità. Isaschar Manne è pertanto responsabile di sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani, tra cui abusi del diritto di proprietà, del diritto alla vita privata e familiare e del diritto all'istruzione. Tali abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 |
113. | Baruch MARZEL | Carica: membro di Otzma Yehudit Data di nascita: 23.4.1959 Luogo di nascita: Boston, Stati Uniti Cittadinanza: americana, israeliana Sesso: maschile Indirizzo: Tel Rumeida settlement, Hebron, Occupied Palestinian Territories |
Baruch Marzel è membro del partito politico di estrema destra "Otzma Yehudit", che rappresenta una delle ideologie più estremiste di Israele e fa parte del movimento kahanista. Negli anni novanta è stato il leader del partito Kahane fino a quando le autorità israeliane non l'hanno vietato nel 1994. Nel 2019 la Corte suprema israeliana ha proibito a Baruch Marzel di candidarsi alle elezioni parlamentari, in quanto la Corte ha preso atto dei suoi numerosi commenti razzisti. Baruch Marzel chiede la creazione di una Grande Israele in cui non ci sarebbe posto per i palestinesi. Chiede apertamente una pulizia etnica dei palestinesi e nega il diritto dei palestinesi alla propria terra. Baruch Marzel è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare di appello sistematico all'odio nazionale, razziale o religioso, che costituisce incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza. Tali violazioni destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 | |
114. | Ben-Zion "Bentzi" GOPSTEIN | בן ציון גופשטיין (grafia ebraica) | Carica: fondatore e leader di Lehava Data di nascita: 10.9.1969 Cittadinanza: israeliana Sesso: maschile Numero di carta d'identità: 024526394 Indirizzo: Givat HaAvot, Kiryat Arba, Occupied Palestinian Territories Entità associate: Lehava |
Ben-Zion "Bentzi" Gopstein, che vive nell'insediamento di Kiryat Arba (Cisgiordania), è il fondatore e il leader dell'organizzazione estremista Lehava, costola del movimento kahanista, il cui obiettivo è "combattere l'assimilazione nella Terra Santa". Ben-Zion "Bentzi" Gopstein promuove una visione che nega a tutti i palestinesi i loro diritti e chiede di porre fine alla presenza palestinese in Israele e nei territori palestinesi. Ben-Zion "Bentzi" Gopstein ha chiesto apertamente una guerra contro i palestinesi. La Corte suprema israeliana gli ha proibito di candidarsi alle elezioni della Knesset del 2019 perché "istiga sistematicamente al razzismo contro il pubblico arabo". Ben-Zion "Bentzi" Gopstein è pertanto responsabile di sistematiche e gravi violazioni dei diritti umani consistenti in un appello all'odio nazionale, razziale o religioso, che costituisce incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza. Tali violazioni destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 |
115. | Abdel Karim Mahmoud (Mahmood, Mohammad) IBRAHIM | Carica: capo di stato maggiore dell'esercito siriano Luogo di nascita: Tartus, Siria Cittadinanza: siriana Sesso: maschile |
Abdel Karim Mahmoud Ibrahim è il capo di stato maggiore dell'esercito siriano. Lo Stato siriano, comprese le sue forze militari, commette torture, stupri, violenze sessuali e di genere contro i civili in modo sistematico e diffuso. In qualità di capo di stato maggiore dell'esercito siriano, Abdel Karim Mahmoud Ibrahim è responsabile delle azioni delle forze armate sotto il suo comando. Abdel Karim Mahmoud Ibrahim è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 | |
116. | Ali Mahmoud ABBAS | علي محمود عباس (grafia araba) |
Cariche: ministro della Difesa e vicecomandante in capo dell'esercito Data di nascita: 2.11.1964 Luogo di nascita: Rif Dimashq, Siria Cittadinanza: siriana Sesso: maschile |
Ali Mahmoud Abbas è ministro della Difesa della Siria e vicecomandante in capo dell'esercito siriano dal 2022. Lo Stato siriano, comprese le sue forze militari, commette torture, stupri, violenze sessuali e di genere contro i civili in modo sistematico e diffuso. In qualità di ministro della Difesa della Siria e vicecomandante in capo dell'esercito siriano, Ali Mahmoud Abbas è responsabile delle azioni delle forze armate sotto il suo comando. Ali Mahmoud Abbas è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 |
117. | RI Chang Dae | Carica: ministro della Sicurezza dello Stato Cittadinanza: Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) Sesso: maschile |
Ri Chang Dae è ministro della Sicurezza dello Stato della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) dal 2022. Le donne e le ragazze che manifestano opposizione nei confronti del regime o sono trattenute in centri di detenzione o penitenziari nella RPDC sono sistematicamente oggetto di violenza, in particolare sotto la sorveglianza del ministero della Sicurezza dello Stato e in centri gestiti da tale ministero. In qualità di capo del ministero della Sicurezza dello Stato, Ri Chang Dae è responsabile di numerosi atti di violenza sessuale e di genere commessi da funzionari di tale ministero. Ri Chang Dae è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 | |
118*. | Evgeniy Aleksandrovich SOBOLEV alias Yevhen Oleksandrovich SOBOLEV |
Евгений Александрович Соболев (grafia russa) |
Carica: capo del servizio penitenziario delle autorità di occupazione russe nella regione di Kherson Data di nascita: 25.7.1985 Luogo di nascita: Nova Kakhovka, regione di Kherson, Ucraina Cittadinanza: russa Sesso: maschile N. di passaporto: 3125216313 |
Evgeniy Sobolev è a capo del servizio penitenziario delle autorità di occupazione russe nella regione di Kherson. Sotto il suo comando è stato documentato un modello di violazioni dei diritti umani diffuso e sistematico nei centri di detenzione in zone sotto il controllo delle autorità di occupazione russe, anche nella regione di Kherson. Tale modello include torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché violenze sessuali e di genere, sotto forma, tra l'altro di stupri, nudità forzata, elettrocuzione dei genitali e minacce di mutilazioni genitali. Le persone sospettate di aver trasmesso informazioni alle autorità ucraine o di sostenere le forze armate ucraine sono state specificamente prese di mira. In qualità di capo del servizio penitenziario delle autorità di occupazione russe nella regione di Kherson, Evgeniy Sobolev è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, nonché di altre violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 |
___________
* L'articolo 5, paragrafo - 1, non si applica alle voci contrassegnate da un asterisco.
B. Persone giuridiche, entità e organismi
Nome (traslitterazione in caratteri latini) | Nome | Informazioni identificative | Motivi dell'inserimento nell'elenco | Data di inserimento nell'elenco | |
1. | Xinjiang Production and Construction Corps Public Security Bureau (ufficio per la pubblica sicurezza del Corpo di produzione e costruzione dello Xinjiang) | 新疆生产建设兵团公安局 (grafia cinese) | Indirizzo: 106 Guangming Road, Urumqi, regione autonoma uigura dello Xinjiang (XUAR) (Cina) Telefono: +86 991 598 8114 |
L'ufficio per la pubblica sicurezza dello Xinjiang Production and Construction Corps (XPCC) è incaricato di attuare tutte le politiche dell'XPCC in materia di sicurezza, compresa la gestione dei centri di detenzione. L'XPCC è un'organizzazione economica e paramilitare statale presente nella regione autonoma uigura cinese dello Xinjiang, che esercita l'autorità amministrativa e controlla le attività economiche nello Xinjiang. |
22.3.2021 |
In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all'interno dell'XPCC, l'ufficio per la pubblica sicurezza dell'XPCC è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare detenzioni arbitrarie su larga scala e trattamenti degradanti inflitti a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane, nonché di violazioni sistematiche della loro libertà di religione o di credo, connesse tra l'altro all'attuazione da parte dell'XPCC di un programma di sorveglianza, detenzione e indottrinamento su larga scala rivolto alle minoranze etniche musulmane. Nell'ambito di tale programma, l'XPCC ricorre a uiguri e a persone di altre minoranze etniche musulmane come manodopera forzata, in particolare nei campi di cotone. In quanto organizzazione incaricata delle politiche di sicurezza all'interno dell'XPCC, l'ufficio per la pubblica sicurezza dell'XPCC è responsabile del ricorso sistematico al lavoro forzato. | |||||
2. | Central Public Prosecutor's Office (alias Office of the Prosecutor of the Democratic People's Republic of Korea (DPRK) (Procura centrale, alias Procura della Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC)] | 조선민주주의인민공화국 중앙검찰소 (grafia coreana) | La Procura centrale è un'istituzione che sovrintende a tutti i procedimenti penali nella Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC), tra cui le fasi dell'indagine, dell'interrogatorio, della custodia cautelare e del processo. | 22.3.2021 | |
La Procura centrale è utilizzata per perseguire e punire persone per attività politiche illecite, con processi fondamentalmente iniqui. Essa ha anche la responsabilità istituzionale di gravi violazioni dei diritti umani avvenute in istituti penitenziari ordinari e centri di detenzione per interrogatori, in quanto non ha garantito l'applicazione dei diritti dei detenuti in attesa di giudizio e dei detenuti condannati. In stretta cooperazione con i ministeri della Sicurezza di Stato e della Sicurezza sociale, è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani commesse dall'apparato di sicurezza della RPDC, in particolare tortura e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, sparizioni forzate e arresti o detenzioni arbitrari, e legittima tali violazioni. | |||||
3. | Kaniyat Militia (già 7th brigade Tarhuna 7th Brigade, già Tarhuna Brigade) (alias 9th brigade, Al-Kani Militia, Al-Kaniyat, Kani Brigade, Kaniat, Kaniyat, Kanyat) | مليشيا كانيات (grafia araba) | La milizia Kaniyat è una milizia armata libica che ha esercitato il controllo sulla città libica di Tarhuna tra il 2015 e il giugno 2020. Fosse comuni attribuite alla milizia Kaniyat sono state scoperte a Tarhuna a partire dal giugno 2020 dopo che la milizia è fuggita nella Libia orientale. La milizia Kaniyat è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, in particolare uccisioni extragiudiziali, e di sparizioni forzate. | 22.3.2021 | |
4. | National Security Office (alias National Security Agency) of the Government of Eritrea (Ufficio per la sicurezza nazionale, alias Agenzia per la sicurezza nazionale, del governo dell'Eritrea) | - | Diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa | L'Ufficio per la sicurezza nazionale (alias Agenzia per la sicurezza nazionale) del governo dell'Eritrea è diretto dal Maggiore Generale Abraha Kassa ed è sotto la supervisione dell'Ufficio del presidente. L'Ufficio per la sicurezza nazionale si articola in sei uffici, ciascuno dei quali è suddiviso in tre sezioni, responsabili rispettivamente dell'intelligence, degli arresti e degli interrogatori. L'Ufficio per la sicurezza nazionale è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Eritrea, tra in particolare arresti arbitrari, uccisioni extragiudiziali, sparizioni forzate e torture, commesse dai suoi agenti. |
22.3.2021 |
5. | Wagner Group (alias Expeditionary and Volunteer Corps, Expeditionary Corps, Volunteer Corps, Africa Corps, Vagner Group, PMC Wagner, Liga, League) | Группа Вагнера (grafia russa) | Il Wagner Group è un'entità militare privata non registrata con sede in Russia, istituita nel 2014 come successore dello Slavonic Corps. Attraverso la creazione di entità locali e con il sostegno dei governi locali, il Wagner Group finanzia e conduce le sue operazioni. Il Wagner Group è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, in Siria, in Libia, nella Repubblica centrafricana (RCA), in Sudan, in Mali e in Mozambico, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie. |
13.12.2021 | |
6. | Lobaye Invest SARLU | Luogo di registrazione: Bangui (Repubblica centrafricana) Data di registrazione: 24.10.2017 Numero di registrazione: M 354838 D 0001 (numero "NIF", codice di identificazione fiscale) Sede principale di attività: Repubblica centrafricana Altre informazioni: succursale di M-Finans |
Lobaye Invest SARLU è una società privata registrata nella Repubblica centrafricana (RCA), controllata dalla società russa M-Finans, originariamente controllata da Yevgeny Prigozhin. E' gestita da Dimitri Sytii, alto dirigente del Wagner Group, e da Yevgeny Khodotov, che è stato associato a Yevgeny Prigozhin. Lobaye Invest gestisce miniere di oro e diamanti nella RCA. E' stata collegata alle operazioni del Wagner Group nella RCA. Finanzia anche diversi mezzi di informazione, come la stazione radio Lengo Sengo, una stazione radio centroafricana che conduce campagne di disinformazione e promuove la presenza del Wagner Group nella RCA. Lobaye Invest è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l'RCA. Attraverso le sue attività, Lobaye Invest fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA. |
25.2.2023 | |
7. | DIAMVILLE | Data di registrazione: 28.3.2019 Numero di registrazione: CA/BG2019B519 Sede principale di attività: Repubblica centrafricana Altre informazioni: persone ed entità associate: Wagner Group, Dimitri Sytii, Valery Zakharov, Perfilev, Svetlana Troitskaya, Lobaye Invest |
Diamville è una società di copertura utilizzata dal Wagner Group presente nella Repubblica centrafricana (RCA) per commerciare illegalmente diamanti. E' strettamente legata a tutti i principali attori del Wagner Group nella RCA, come Dimitri Sytii. Diamville è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l'RCA. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA. | 25.2.2023 | |
8. | Foundation for the Defence of National Values (FDNV) Fund for the Defence of National Values (FDNV) Foundation/organization for the Protection of National Values (FPNV)/(FZNC) Foundation for National Values Protection Organization for the Protection of National Values |
Luogo di registrazione: Mosca (64 Zemlyanoy Val str., building 2, office 201, Mosca, Federazione russa) Sito web: https://en.fznc.ru/ Numero di registrazione: 1197700003137 Numero di identificazione fiscale: 7709448606 |
La Foundation for the Defence of National Values (Fondazione per la difesa dei valori nazionali), FDNV, è associata al Wagner Group. La FDNV opera come ramo delle relazioni pubbliche del Wagner Group. Guida la propaganda e le campagne di disinformazione a favore di tale gruppo, anche per rafforzarne la reputazione e sostenerne lo schieramento, e si impegna in ingerenze occulte per suo conto nei vari paesi in cui opera. Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui Libia, Mali e Repubblica centrafricana. La FDNV è associata al Wagner Group ed è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo attraverso la propaganda a suo favore, l'ingerenza politica e la disinformazione. |
25.2.2023 | |
9. | Radio Centrafricaine Lengo Sengo | Luogo di registrazione: Bangui (Repubblica centrafricana) Data di registrazione: novembre 2018 Sede principale di attività: Galabadja Bangui, comune di Bangui Galabadja, 8eme Arr. [GPS]-> 4.4070, 18.5465 |
Radio Lengo Sengo è una stazione radio centrafricana impegnata in operazioni di influenza online per conto del Wagner Group. Il suo obiettivo ultimo è quello di manipolare l'opinione pubblica. La società conduce campagne di disinformazione e promuove la presenza del Wagner Group nella Repubblica centrafricana (RCA). Radio Lengo Sengo è finanziata da Lobaye Invest, una società privata collegata al Wagner Group, che funge da copertura per le sue attività nella RCA. Il Wagner Group è inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui la RCA. Radio Lengo Sengo è responsabile di sostenere e incoraggiare gli atti di tale gruppo nella RCA. |
25.2.2023 | |
10. | Meroe Gold Co. Ltd alias: Meroe For Agricultural & Animal Production; Al-Solag; Al-Sarraj Mining Company Ltd; Al-Sawlaj Mining Company Ltd; Al-Solaj Mining Company; Al-Soladzh Mining Company; Al-Solag Mining Company; Sullaj Mining Company; Al-Sullaj; Al-Solage; Solange; Sullag |
Luogo di registrazione: Al-jref Gharb Plot 134 Blok 1 h, Khartoum, Sudan Altre informazioni: estrazione di altri minerali metalliferi non ferrosi Associata a: Al Sawlaj for Mining Ltd Aswar Multi Activities Co., Ltd |
Meroe Gold è un'entità di copertura delle operazioni in Sudan del Wagner Group, cui è strettamente legata. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l'esportazione di oro sudanese in Russia. Meroe Gold è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, fornisce anche sostegno a tali violazioni commesse in Sudan. |
25.2.2023 | |
11. | M-Invest | Luogo di registrazione: d. 76 korp. 4 litera A ofis N620, prospekt Obukhovskoi Oborony San Pietroburgo, Federazione russa Numero di registrazione: 1177847044066 Sede principale di attività: Khartoum, Sudan Altre informazioni: codice di identificazione fiscale: 7811636632; numero della Gazzetta ufficiale: 06513574 |
M-Invest è un'entità di copertura delle operazioni del Wagner Group in Sudan. E' stata strettamente connessa a Yevgeny Prigozhin. Grazie ai suoi stretti legami con le forze militari sudanesi, il Wagner Group si è assicurato lo sfruttamento e l'esportazione di oro sudanese in Russia. M-Invest è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui il Sudan. Attraverso le sue attività, M-Invest fornisce anche sostegno a tali abusi commessi in Sudan. | 25.2.2023 | |
12. | Sewa Security Services | Luogo di registrazione: Bangui (Repubblica centrafricana) Sede principale di attività: Repubblica centrafricana Altre informazioni: controllata di Lobaye Invest |
Sewa Security Services (Servizi di sicurezza Sewa) è una società privata con sede nella Repubblica centrafricana (RCA) che fornisce protezione agli alti funzionari governativi di tale paese. Funge da copertura per le attività del Wagner Group nella RCA. E' una controllata di Lobaye Invest, gestita da Dimitri Sytii, alto dirigente del Wagner Group, e da Yevgeny Khodotov, che è stato associato a Yevgeny Prigozhin. Sewa Security è stata coinvolta, insieme al Wagner Group, in una serie di attacchi violenti verificatisi nella RCA a seguito delle elezioni presidenziali del dicembre 2020. Sewa Security è associata al Wagner Group, inserito in elenco per gravi violazioni dei diritti umani, che comprendono torture ed esecuzioni e uccisioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, in diversi paesi, tra cui l'RCA. Attraverso le sue attività, Sewa Security Services fornisce anche sostegno a tali abusi commessi nella RCA. | 25.2.2023 | |
13. | Qarchak Prison alias Gharchak Prison, Zendân-e-Qarchak, Qarchak Women's Prison, Shahr-e Rey Prison | زندان قرچک (grafia persiana) | Luogo di registrazione: Contea di Varamin, provincia di Teheran, Iran Data di registrazione: 2010 |
Qarchak Prison (carcere di Qarchak) è uno dei centri di detenzione femminile del regime iraniano nella contea di Varamin (provincia di Teheran). Le detenute comprendono prigioniere politiche e partecipanti a proteste pacifiche a favore della democrazia, nonché donne incinte e madri con figli. Le condizioni di vita nel carcere di Qarchak sono deplorevoli e inumane. Le donne detenute nel carcere di Qarchak subiscono torture, stupri e altre forme di violenza sessuale. Sono tenute in celle sovraffollate, senza accesso ad acqua potabile pulita, cibo e assistenza medica, il che equivale a un trattamento crudele, inumano o degradante. Le detenute rilasciate denunciano casi di abusi sessuali da parte delle guardie carcerarie e del personale addetto alla sicurezza. Le manifestanti inviate nel carcere di Qarchak sono spesso minacciate di stupro per estorcere loro confessioni. Il carcere di Qarchak è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Iran, tra cui torture e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti nonché sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 |
14. | Syrian Republican Guard | Luogo di registrazione: Siria Persone associate: Brigadier Generale Mohamed Qasem (vicecomandante), Generale Malik Aliaa (comandante supremo), Mohammad Nayouf, Mohamed Kaddor (comandanti), presidente Bashar Al-Assad |
Syrian Republican Guard (Guardia repubblicana siriana) è un'entità responsabile della sicurezza dei funzionari e fa parte delle forze di sicurezza siriane. Tra i suoi ranghi, la violenza sessuale e di genere sulle donne è diffusa, in particolare durante il conflitto siriano in corso. Le vittime hanno denunciato stupri violenti e torture a seguito di arresti arbitrari e durante la detenzione arbitraria. La Guardia repubblicana siriana fa parte di un approccio sistematico del regime siriano che consiste nel ricorrere alla violenza sessuale e di genere per reprimere e intimidire il popolo siriano, in particolare le donne e le ragazze. La Guardia repubblicana siriana è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Siria, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché diffuso ricorso a violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 | |
15. | Office of the Chief of Military Security Affairs (OCMSA) | Luogo di registrazione: Naypyitaw, Myanmar/Birmania | Office of the Chief of Military Security Affairs (Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare, OCMSA) è responsabile della gestione dei centri di detenzione e per interrogatori in Myanmar/Birmania nonché della raccolta di intelligence. Il personale dell'OCMSA usa nudità forzata, stupri, elettroshock, bruciatura degli organi genitali e violenza eccessiva durante la detenzione arbitraria e gli interrogatori di uomini, donne e membri della comunità LGBTIQ. Pertanto, l'OCMSA è responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Myanmar/Birmania, tra cui detenzioni arbitrarie e torture, nonché diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
7.3.2023 | |
16. | Direzione principale degli Affari interni della città di Mosca * | Главное Управление Внутренних дел по городу Москве (grafia russa) | Indirizzo: 127994, Mosca, 38 Petrovka St., Russia Telefono: +8 (495) 694-92-29 Sito web: https://77.xn--b1aew.xn--p1ai/ |
La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca comprende le forze di polizia, gli addetti alle indagini penali, i centri di detenzione, il Centro per la lotta all'estremismo e altre unità di contrasto a Mosca. E' guidata da Oleg Baranov. Ha monitorato e posto in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. Ha inoltre rintracciato e posto in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. A tal fine, ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale a Mosca quale strumento di repressione. E' pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
17. | Department of Information Technologies of the City of Moscow | Департамент Информационных Технологий города Москвы (grafia russa) | Indirizzo: (legale) Russia, 123100 Mosca, 1-Y Krasnogvardeyskiy Proyezd, 21, bld 1; (effettivo) Russia, 105064 Mosca Yakovoapostol'skiy Pereulok, 12с1 Telefono: + 7 (495) 957-01-31 Fax: + 7 (495) 957-75-42 E-mail: dit@mos.ru Sito web: https://www.mos.ru/dit/ Telegram: t.me/dit_moscow |
Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca sviluppa e utilizza il sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Trasmette i dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, e di violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
18. | Ntechlab * | Нтехлаб (grafia russa) | Indirizzo: 127055, Russia, Mosca, Novolesnaya St., 2, prem. 1/3 (BC "Brigantina Hall") Telefono: +7 (499) 110-22-54 Email: info@ntechlab.ru Sito web: https://ntechlab.ru/ |
NtechLab è una società tecnologica russa specializzata nel riconoscimento facciale che ha cooperato con il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca nello sviluppo del sistema di riconoscimento facciale a Mosca. I dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale sono trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. NtechLab è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
19. | Tevian alias Tekhnologii Videoanaliza LLC * | ООО Технологии видеоанализа (grafia russa) | Indirizzo: (legale) 119634 Mosca, Skulptora Mukhina St. 7, 1st floor, II, room 2B, Russia; (ufficio) 119048, Mosca, Efremova St., 10, building 2, Office 11, Russia Telefono: +7 (917) 531-86-41 Sito web: https://tevian.ai Email: info@tevian.ru; support@tevian.ai |
Tevian è una società tecnologica specializzata nel riconoscimento facciale che ha cooperato con il dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca nello sviluppo del sistema di riconoscimento facciale a Mosca. I dati raccolti mediante il sistema di riconoscimento facciale sono trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Tevian è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
20. | JSC Elektronnaya Moskva * | AO "Электронная Москва" (grafia russa) | Indirizzo: (effettivo) 105064, Mosca, Nizhny Susalny pereulok, building 5, building 19, floor a1, room X, room 1 (legale) 105064, Mosca, Nizhny Susalny lane, 5, building 19, floor a1, room X, room 1 (postale) 107078, Mosca, P.O. Box 185 Telefono: +7 (495) 988-2270 Email: e-moskva@e-moskva.ru Sito web: https://www.e-moskva.ru/ N. INN 7707314029 |
Elektronnaya Moskva è una società di TIC istituita dal governo di Mosca. Ha organizzato gare d'appalto per la fornitura di software di riconoscimento facciale, che sono stati successivamente utilizzati per l'attuazione del sistema di riconoscimento facciale a Mosca. Il sistema di riconoscimento facciale a Mosca è stato sviluppato e utilizzato dal dipartimento delle tecnologie dell'informazione della città di Mosca. I dati raccolti mediante il sistema sono stati trasmessi alle unità di contrasto della direzione principale degli Affari interni della città di Mosca. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha fatto ricorso al sistema di riconoscimento facciale quale strumento di repressione, utilizzandolo per monitorare e porre in detenzione arbitraria giornalisti indipendenti e attivisti dell'opposizione che hanno partecipato a proteste pacifiche a favore di Alexei Navalny, contro la corruzione del governo della Russia e in opposizione all'invasione russa dell'Ucraina. La direzione principale degli Affari interni della città di Mosca ha utilizzato il sistema di riconoscimento facciale anche per rintracciare e porre in detenzione le reclute che tentavano di sottrarsi alla mobilitazione per la guerra di aggressione russa nei confronti dell'Ucraina. Elektronnaya Moskva è pertanto responsabile della fornitura di sostegno tecnico o materiale per gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui arresti o detenzioni arbitrari, nonché per violazioni o abusi della libertà di riunione pacifica e di associazione. |
20.7.2023 |
21. | Safe Internet League * | Лига безопасного интернета (grafia russa) | Indirizzo: Usovo, flat 100, oblast di Mosca, Russia, 143084 Telefono: +7 8 800 700-56-76 E-mail: info@ligainternet.ru Sito web: https://ligainternet.ru Persone associate: Ekaterina Mikhailovna Mizulina; Konstantin Valerevich Malofeev |
La Safe Internet League è un'organizzazione paragovernativa russa cofondata da Konstantin Malofeev, proprietario del canale televisivo Tsargrad TV, con il sostegno del governo russo. La Safe Internet League consente al governo russo di rafforzare le pratiche di censura mettendo a tacere i creatori di contenuti web e gli artisti che realizzano contenuti non conformi alla linea ufficiale del governo russo. La Safe Internet League presenta denunce ufficiali alle autorità di contrasto russe contro creatori di contenuti web russi, vale a dire blogger, musicisti, celebrità e influencer. Minacciando di imporre misure punitive o economiche, la Safe Internet League tenta di costringere i creatori di contenuti web e gli artisti a cancellare i contenuti antigovernativi o a creare contenuti a favore del governo russo e che ne lodano le politiche. La Safe Internet League è pertanto responsabile di gravi e sistematici abusi della libertà di opinione e di espressione, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
29.1.2024 |
22. | IK-3 penal colony alias The Federal State Institution "Correctional Colony No. 3" (IK-3); IK-3 men's maximum security corrective colony; Polar Wolf * |
ФКУ ИК-3 alias Полярный волк (grafia russa) | Indirizzo: 629420, st. Gagarina, 1 A, Yamalo-Nenets Autonomous Okrug, Kharp village Data di registrazione: 1961 Sede principale di attività: okrug autonomo di Yamalo-Nenets, Federazione russa Persone associate: capo della colonia penitenziaria IK-3, Colonnello Vadim Konstantinovich KALININ |
IK-3 è una colonia penitenziaria dei servizi correzionali russi, gestita da Vadim Kalinin. In quanto parte del sistema penale russo, è posta sotto l'autorità del ministero della Giustizia della Federazione russa. La colonia penitenziaria IK-3 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti, nonché per la scarsa qualità dei servizi medici. Alexei Navalny, detenuto nella colonia penitenziaria IK-3 dal 25 dicembre 2023 fino alla sua morte il 16 febbraio 2024, ha subito abusi nella colonia penitenziaria IK-3, tra cui l'isolamento in una cella di punizione e trattamenti crudeli, disumani e degradanti, che hanno portato al grave peggioramento del suo stato di salute e infine alla sua morte. La colonia penitenziaria IK-3 è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché della violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
23. | IK-6 penal colony alias Penal colony No. 6, Vladimir Oblast; IK-6 Melekhovo; Melekhovo correctional colony * |
ИК-6 Мелехово alias ФКУ «ИК № 6 УФСИН по Владимирской области» (grafia russa) | Indirizzo: village of Melekhovo (Vladimir region), Kovrovsky district, at Pervomaiskaya str., 261-A. Tipo di entità: colonia correttiva maschile russa Luogo di registrazione: Russia Data di registrazione: 1959 |
IK-6 è una colonia penitenziaria dei servizi correzionali russi, gestita da Dmitry Nozhkin. In quanto parte del sistema penale russo, è posta sotto l'autorità del ministero della Giustizia della Federazione russa. La colonia penitenziaria IK-6 è nota per le pressioni fisiche e psicologiche esercitate sui prigionieri e per il totale isolamento, la tortura e la violenza a cui sono sottoposti. Alexei Navalny, ivi detenuto da giugno 2022 al 25 dicembre 2023, ha subito abusi nella colonia penitenziaria IK-6, tra cui l'isolamento in una cella di punizione e trattamenti crudeli, disumani e degradanti, che hanno portato al grave peggioramento del suo stato di salute. La colonia penitenziaria IK-6 è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani in Russia, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti nonché della violazione sistematica della libertà di opinione e di espressione. |
22.3.2024 |
24. | Al-Quds Brigades (Brigate Al-Quds) alias Sarāyā al-Quds | سرايا القدس (grafia araba) |
Regioni di attività: Striscia di Gaza, Cisgiordania, Libano meridionale | Le Brigate Al-Quds sono il braccio armato della Jihad islamica palestinese (Palestinian Islamic Jihad - PIJ), organizzazione terroristica soggetta a misure restrittive dell'Unione. Il 7 ottobre 2023 combattenti delle Brigate Al-Quds hanno perpetrato congiuntamente ad Hamas attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutta Israele, commettendo anche diffuse violenze sessuali e di genere in modo sistematico, utilizzandole come arma di guerra. In particolare, i combattenti delle Brigate Al-Quds sono stati coinvolti in attacchi contro kibbutz come Kfar Aza e Nahal Oz, in cui sono state commesse gravi forme di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro, l'omicidio di neonate e il rapimento mirato di donne e ragazze. Le Brigate Al-Quds sono pertanto responsabili di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
12.4.2024 |
25. | Nukhba Force (Forza Nukhba) alias Al-Nukhba | نخبة (grafia araba) | Regioni di attività: Striscia di Gaza, Cisgiordania, Libano meridionale | La Forza Nukhba è un'unità di forze speciali di Hamas, organizzazione terroristica designata soggetta a misure restrittive dell'Unione. Il 7 ottobre 2023 combattenti della Forza Nukhba hanno perpetrato attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutta Israele, commettendo anche diffuse violenze sessuali e di genere in modo sistematico, utilizzandole come arma di guerra. In particolare, i combattenti della Forza Nukhba si sono infiltrati, tra l'altro, nel kibbutz Kfar Aza e sono atterrati in parapendio sul festival musicale Nova di Re'im. In entrambi i casi, i combattenti della Forza Nukhba hanno commesso violenze sessuali e di genere diffuse e sistematiche, tra cui lo stupro e il successivo omicidio di minori di sesso femminile, la mutilazione di salme e mutilazioni genitali. La Forza Nukhba è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
12.4.2024 |
26. | Qassam Brigades (Brigate Qassam) alias Izz ad-Din al-Qassam Brigades; AQB | Regioni di attività: Striscia di Gaza, Cisgiordania, Libano meridionale | Le Brigate Qassam sono il braccio armato di Hamas, organizzazione terroristica soggetta a misure restrittive dell'Unione. Il 7 ottobre 2023 combattenti delle Brigate Qassam hanno perpetrato attacchi terroristici brutali e indiscriminati in Israele, commettendo anche diffuse violenze sessuali e di genere in modo sistematico, utilizzandole come arma di guerra, compresi l'abuso sessuale su minori e salme, mutilazioni genitali e il rapimento mirato di donne e ragazze. Le Brigate Qassam sono pertanto responsabili di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
12.4.2024 | |
27. | Lehava alias Prevention of Assimilation in the Holy Land (Prevenzione dell'assimilazione in Terra Santa) | להב"ה (grafia ebraica) | Telefono: 079-9130000 E-mail: o.leava@gmail.com Sito web: www.lehava-us.com; vod.leava.co.il |
Lehava è un gruppo di destra radicale che milita per la supremazia ebraica, fondato e guidato da Ben-Zion "Bentzi" Gopstein. Lehava ricorre alla violenza e incita alla violenza contro palestinesi, cristiani ed ebrei messianici: ad esempio, durante manifestazioni, i membri di Lehava scandivano lo slogan "morte degli arabi" e invitavano a imbracciare le armi. Lehava organizza proteste violente contro i matrimoni tra ebrei e musulmani e contro la comunità LGBTQI. I membri di Lehava molestano e attaccano le coppie arabo-ebraiche. Lehava è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, in particolare di appello sistematico all'odio nazionale, razziale o religioso, che costituisce incitamento alla discriminazione, all'ostilità o alla violenza, il che desta serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
19.4.2024 |
28. | Hilltop Youth alias No'ar HaGvàot | נוער הגבעות (grafia ebraica) | Persone associate: Meir Mordechai ETTINGER; Elisha YERED |
Hilltop Youth è un gruppo giovanile radicale costituito di membri noti per atti di violenza contro persone e villaggi palestinesi in Cisgiordania. Hilltop Youth è insediato sulle colline della Cisgiordania e contribuisce alla violenza dei coloni attraverso i cosiddetti attacchi "price tag". La violenza dei coloni contro persone e villaggi palestinesi, sotto forma, tra l'altro, di molestie fisiche e psicosociali, percosse, omicidio e demolizione di proprietà, è di natura sistematica. Hilltop Youth è pertanto responsabile di gravi violazioni o abusi dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti, nonché di gravi violazioni o abusi del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare dei palestinesi in Cisgiordania, che destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
19.4.2024 |
29. | Moshe's Farm alias Tirza Valley Farm Outpost | החווה של משה (grafia ebraica) | Indirizzo: West Bank, Occupied Palestinian Territories Data di registrazione: 2021 Persone associate: Moshe Sharvit |
Moshe's Farm è di proprietà del colono israeliano Moshe Sharvit, da cui è stato fondato nel 2020. Moshe Sharvit è coinvolto nelle violenze e nelle minacce dei coloni nei confronti dei residenti palestinesi appartenenti a comunità di pastori vicino al suo avamposto sulle alture in Cisgiordania. Moshe's Farm è un avamposto illegale situato a circa 1,5 chilometri a sud-est dell'insediamento di Hamra, in Cisgiordania. Dalla sua fondazione, Moshe's Farm si è ampliato e ad oggi comprende diversi edifici residenziali, una foresteria e un centro eventi. La foresteria può ospitare fino a 100 persone e tutti gli edifici sono stati costruiti senza autorizzazione e sono pertanto illegali. Da quando è stato creato, Moshe's Farm è un polo di violenze e vessazioni nei confronti delle comunità di pastori palestinesi, oltre a essere la base da cui Moshe Sharvit e altri residenti dell'avamposto perpetrano violenze e vessazioni nei confronti dei palestinesi. Moshe's Farm è pertanto un'entità associata a Moshe Sharvit, inserito in elenco per gravi e sistematici abusi dei diritti umani, tra cui l'abuso del diritto di ogni individuo di godere del più alto livello possibile di integrità fisica e mentale. Tali abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 |
30. | Zvìs Farm | החווה של צבי (grafia ebraica) | Indirizzo: Halamish, West Bank, Occupied Palestinian Territories Persone associate: Zvi Bar Yosef |
Zvìs Farm è un avamposto agricolo illegale e non autorizzato sul territorio palestinese, vicino a Halamish, in Cisgiordania. Zvìs Farm è situato in un tratto della Cisgiordania che è sottoposto totalmente al controllo militare israeliano e in cui vivono residenti palestinesi. Zvìs Farm è operato da Zvi Bar Yosef, che utilizza l'avamposto come base da cui perpetra violenze contro i residenti palestinesi e impedisce agli agricoltori palestinesi di accedere ai loro terreni e di utilizzarli. L'avamposto ha preso il controllo di circa 2 500 dunam/620 acri che erano coltivati dai villaggi di Jibya, Kaubar (Kobar) e Umm Safa. Nel 2019, 2021 e 2023 Zvi Bar Yosef ha commesso ripetutamente attacchi e atti di violenza contro i palestinesi di tali villaggi, ferendo gravemente alcuni di loro. Zvìs Farm è pertanto un'entità associata a Zvi Bar Yosef, inserito in elenco per gravi e sistematici abusi dei diritti umani, tra cui abusi del diritto all'integrità fisica e mentale, del diritto di proprietà e del diritto alla vita privata e familiare. Tali abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 |
31. | Tzav 9 alias Tsav 9; Order 9 | Sito web: https://www.tzav9.co.il/faq/ | Tzav 9 è un gruppo israeliano di attivisti violenti, cofondato nel gennaio 2024 da Reut Ben Haim e Aviad Shlomo Sarid. Reut Ben Haim e Yossef (Sefi) Ben Haim sono attualmente alla guida del gruppo. Le due missioni principali di Tzav 9, secondo il sito web, consistono nel bloccare gli autocarri che forniscono e trasportano aiuti umanitari, tra cui cibo, acqua e carburante, a Gaza nonché compromettere la legittimità dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente in Israele. Dal gennaio 2024 Tzav 9 blocca regolarmente gli autocarri che trasportano aiuti umanitari. Il 18 gennaio 2024 il gruppo ha effettuato i primi blocchi delle forniture di aiuti a Kerem Shalom. Il 13 maggio 2024, presso il posto di blocco di Tarqumiyah, Tzav 9 ha partecipato a una violenta protesta contro un conducente di autocarri. Il 16 maggio 2024, a Binyamin, Tzav 9 è stato coinvolto in un attacco contro un autocarro di derrate alimentari. Altri incidenti si sono verificati, tra l'altro, nelle zone di Kerem Shalom e Nitzana. Le azioni svolte comprendono proteste violente, attacchi contro autocarri di derrate alimentari e distruzione di alimenti. Tali azioni hanno contribuito ulteriormente alla già drammatica situazione della popolazione civile a Gaza. Tzav 9 è pertanto responsabile di gravi abusi dei diritti umani, tra cui l'abuso del diritto di ogni individuo di godere del più alto livello possibile di integrità fisica e mentale. Tali abusi destano serie preoccupazioni anche per quanto riguarda gli obiettivi della politica estera e di sicurezza comune di cui all'articolo 21 del trattato sull'Unione europea. |
15.7.2024 | |
32. | Kokorat San Ras | Tipo di entità: banda haitiana attiva principalmente in Artibonite e nella regione nordoccidentale | Kokorat San Ras è una banda attiva ad Haiti, nata e sviluppatasi tra il 2015 e il 2017. Opera in zone specifiche (Artibonite/nord-ovest) e la sua influenza è in continua crescita. Kokorat San Ras è nota per l'uso di attacchi violenti e le aggressioni fisiche perpetrati al fine di acquisire il controllo di un maggior numero di zone. Durante tali attacchi gli stupri e altre violenze contro le donne sono un'arma abituale. Kokorat San Ras è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 | |
33. | Onsong County MSS Detention Centre | Tipo di entità: centro di detenzione Luogo di registrazione: contea di Onsong, provincia di Hamgyong Settentrionale, Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) |
L'Onsong County MSS Detention Centre (centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong) è una struttura detentiva della provincia di Hamgyong Settentrionale nella Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC). Il centro è gestito dalle forze di polizia ordinarie della RPDC e dal ministero della Sicurezza popolare e impiega funzionari statali di detto ministero e agenti penitenziari. Nel centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong l'uso della tortura è parte integrante del processo di interrogatorio al fine di estorcere una confessione completa alle persone poste in detenzione arbitraria. Tra le torture e altri trattamenti o pene crudeli, disumani o degradanti sono praticati, ad esempio, la privazione prolungata di cibo, l'affamamento, la privazione dell'assistenza medica, la mancanza di igiene e la tortura posizionale. Le persone detenute nel centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong subiscono stupri e altre forme di violenza sessuale e di genere, tra cui la riduzione in schiavitù, perquisizioni personali invasive, aborti forzati e la presa di mira sistematica della capacità riproduttiva delle donne. Il centro di detenzione dell'MSS nella contea di Onsong è pertanto responsabile di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti, arresti o detenzioni arbitrari, nonché di altre violazioni dei diritti umani, tra cui diffuse e sistematiche violenze sessuali e di genere. |
22.7.2024 |
___________
* L'articolo 5, paragrafo - 1, non si applica alle voci contrassegnate da un asterisco.
Voce soppressa dall'art. 1 del Reg. (UE) 2021/2151.
Voce soppressa dall'art. 1 del Reg. (UE) 2024/2999.
ALLEGATO II
(sostituito dall'art. 35 del Reg. (UE) 2022/595 e dall'art. 37 del Reg. (UE) 2024/2465)
BELGIO
https://diplomatie.belgium.be/en/policy/policy_areas/peace_and_security/sanctions
BULGARIA
https://www.mfa.bg/en/EU-sanctions
CECHIA
www.financnianalytickyurad.cz/mezinarodni-sankce.html
DANIMARCA
https://um.dk/udenrigspolitik/sanktioner/ansvarlige-myndigheder
GERMANIA
https://www.bmwi.de/Redaktion/DE/Artikel/Aussenwirtschaft/embargos-aussenwirtschaftsrecht.html
ESTONIA
https://vm.ee/sanktsioonid-ekspordi-ja-relvastuskontroll/rahvusvahelised-sanktsioonid
IRLANDA
https://www.dfa.ie/our-role-policies/ireland-in-the-eu/eu-restrictive-measures/
GRECIA
http://www.mfa.gr/en/foreign-policy/global-issues/international-sanctions.html
SPAGNA
https://www.exteriores.gob.es/es/PoliticaExterior/Paginas/SancionesInternacionales.aspx
FRANCIA
http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/autorites-sanctions/
CROAZIA
https://mvep.gov.hr/vanjska-politika/medjunarodne-mjere-ogranicavanja/22955
ITALIA
https://www.esteri.it/it/politica-estera-e-cooperazione-allo-sviluppo/politica_europea/misure_deroghe/
CIPRO
https://mfa.gov.cy/themes/
LETTONIA
https://www.fid.gov.lv/en
LITUANIA
https://www.urm.lt/en/lithuania-in-the-region-and-the-world/lithuanias-security-policy/international-sanctions/997
LUSSEMBURGO
https://maee.gouvernement.lu/fr/directions-du-ministere/affaires-europeennes/organisations-economiques-int/mesures-restrictives.html
UNGHERIA
https://kormany.hu/kulgazdasagi-es-kulugyminiszterium/ensz-eu-szankcios-tajekoztato
MALTA
https://smb.gov.mt/
PAESI BASSI
https://www.rijksoverheid.nl/onderwerpen/internationale-sancties
AUSTRIA
https://www.bmeia.gv.at/themen/aussenpolitik/europa/eu-sanktionen-nationale-behoerden/
POLONIA
https://www.gov.pl/web/dyplomacja/sankcje-miedzynarodowe
https://www.gov.pl/web/diplomacy/international-sanctions
PORTOGALLO
https://portaldiplomatico.mne.gov.pt/politica-externa/medidas-restritivas
ROMANIA
http://www.mae.ro/node/1548
SLOVENIA
http://www.mzz.gov.si/si/omejevalni_ukrepi
SLOVACCHIA
https://www.mzv.sk/europske_zalezitosti/europske_politiky-sankcie_eu
FINLANDIA
https://um.fi/pakotteet
SVEZIA
https://www.regeringen.se/sanktioner
Indirizzo per le notifiche alla Commissione europea:
Commissione europea
Direzione generale della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell'Unione dei mercati dei capitali (DG FISMA)
Rue de Spa 2/Spastraat 2
1049 Bruxelles/Brussel (Belgio)
E-mail: relex-sanctions@ec.europa.eu