Norma - quotidiano d'informazione giuridica - DBI s.r.l.

ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE

DECRETO 31 ottobre 2017

G.U.R.S. 15 dicembre 2017, n. 55

Condivisione del documento "Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume", approvazione dei contenuti minimi del "Documento di intenti" ed istituzione del Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume e dell'Osservatorio regionale dei contratti di fiume della Regione siciliana.

L'ASSESSORE PER IL TERRITORIO E L'AMBIENTE

Vista la direttiva n. 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque;

Vista la direttiva n. 2007/60/CE (Flood Risk Directive) del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2007, relativa alla prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico ed alla gestione dei rischi di alluvioni;

Vista la direttiva "Uccelli" n. 79/409/CEE, concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

Vista la direttiva "Habitat" n. 92/42/CEE, che prevede la creazione di una Rete Ecologica Europea;

Vista la direttiva n. 2006/118/CE del Parlamento e del Consiglio europeo del 12 dicembre 2006, sulla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento;

Vista la direttiva n. 2003/4/CE sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale;

Vista la direttiva n. 2001/42/CE (Strategic Environmental Assessment), che obbliga al coinvolgimento attivo degli abitanti nei processi decisionali sulle questioni ambientali;

Vista la direttiva n. 2003/35/CE sulla partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale;

Visto il codice dei beni culturali e del paesaggio, D.Lgs. n. 42/2004, il quale prevede che le Regioni possano individuare gli ambiti fluviali di bacini/sottobacini come ambiti/aree da sottoporre a specifiche misure di salvaguardia ed utilizzazione;

Vista la legge n. 14/2006 Ratifica ed esecuzione della Convenzione europea sul paesaggio, fatta a Firenze il 20 ottobre 2000;

Visto il regolamento CE n. 1367/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6 settembre 2006, sull'applicazione alle istituzioni e agli organi comunitari delle disposizioni della "Convenzione di Aarhus" sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale;

Visto il collegato ambientale alla legge di stabilità, legge 28 dicembre 2015, n. 221, e la conseguente introduzione all'interno del testo unico ambientale D.lgs. n. 152/2006, dell'art. 68bis avente la seguente formulazione: "I contratti di fiume e di lago concorrono alla definizione e all'attuazione,della pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione e la valorizzazione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree.";

Vista la legge n. 662/96 Misure di razionalizzazione della finanza pubblica, ed in particolare l'art. 2, comma 203, che individua lo strumento della "Programmazione negoziata", come forma di regolamentazione concordata tra soggetti pubblici o tra il soggetto pubblico competente e la parte o le parti pubbliche o private per l'attuazione di interventi diversi, riferiti ad un'unica finalità di sviluppo, che richiedono una valutazione complessiva delle attività di competenza;

Visto il decreto legislativo 12 settembre 2014, n. 133 [N.d.R. recte: decreto legge 12 settembre 2014, n. 133], recante "Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e la ripresa delle attività produttive", convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, con particolare riferimento all'articolo 7 - Norme in materia di gestione delle risorse idriche;

Visto il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" e successive modifiche ed integrazioni, ed in particolare la Parte III del suddetto decreto riguardante "Norme in materia di difesa del suolo e lotta alla desertificazione, di tutela delle acque dall'inquinamento e di gestione delle risorse idriche";

Visto lo Statuto della Regione siciliana;

Viste le leggi regionali 29 dicembre 1962, n. 28 e 10 aprile 1978, n. 2;

Vista la legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e successive modifiche ed integrazioni;

Vista la legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19 e successive modifiche ed integrazioni;

Visto il D.P.Reg. 18 gennaio 2013, n. 6, concernente: "Regolamento di attuazione del Titolo II della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali di cui al decreto del Presidente della Regione 5 dicembre 2009, n. 12, e successive modifiche ed integrazioni";

Visto il D.P.Reg. 22 ottobre 2014, n. 27, concernente: "Regolamento di attuazione del Titolo II della legge regionale 16 dicembre 2008, n. 19. Rimodulazione degli assetti organizzativi dei Dipartimenti regionali di cui al decreto del Presidente della Regione 18 gennaio 2013, n. 6 e successive modifiche ed integrazioni" ed attuazione dell'articolo 34 della legge regionale 15 maggio 2013, n. 9";

Visto il D.P.Reg. n. 472/Area1^/S.G. del 4 novembre 2015, assunto al protocollo n. 7341/Gab. del 5 novembre 2015, con il quale il dott. Maurizio Croce è stato nominato Assessore regionale con preposizione all'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente;

Vista la legge regionale 11 agosto 2015, n. 19, recante "Norme in materia di risorse idriche";

Visto il decreto assessoriale n. 230/Gab. dell'11 settembre 2014 d'istituzione del "Tavolo tecnico interdipartimentale" per il supporto al processo di elaborazione del Piano di gestione del rischio alluvioni;

Visto il "Piano di gestione del distretto idrografico della Sicilia" che prevede quali strumenti di programmazione negoziata, i contratti di fiume;

Vista la delibera di Giunta regionale 6 agosto 2014, n. 231, con la quale sono state apprezzate le Linee di indirizzo strategico per la redazione del Piano di gestione del rischio alluvioni;

Visto il Piano di gestione del rischio di alluvioni (PGRA), la cui procedura di approvazione amministrativa è ancora in corso, che, in attuazione della direttiva n. 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni, individua quali strumenti di programmazione negoziata i contratti di fiume;

Considerato che nel 2007 è stato istituito il "Tavolo nazionale dei contratti di fiume" con la finalità di contribuire al miglioramento delle politiche d'intervento nei territori fluviali; nel 2010 è stata emanata la Carta nazionale dei contratti dei fiume (V Tavolo nazionale dei contratti di fiume, Milano, 2010 ratificata nel VI Tavolo nazionale dei contratti di fiume, Torino, 2012), attualmente sottoscritta da 15 Regioni italiane; nel 2015 il Tavolo nazionale, con il coordinamento del Ministero dell'ambiente e di ISPRA, ha prodotto un documento di indirizzo per i contratti di fiume contenente "Definizione requisiti qualitativi di base";

Considerato che il ruolo della Regione è di raccordo tra le strategie nazionali e locali, di guida e supporto operativo attraverso le varie strutture regionali competenti per materia, ed inoltre la Regione assicura la coerenza tra le azioni previste nei contratti di fiume con i propri strumenti di pianificazione e programmazione e verifica il rispetto degli impegni assunti anche nella pianificazione e programmazione locale;

Rilevato che ad oggi, nella Regione siciliana, secondo le modalità previste nel sopracitato documento nazionale "Definizioni e requisiti qualitativi di base", e, più precisamente nel Documento d'intenti di cui al punto 2.a) del paragrafo 2. Requisiti d'impostazione, sono stati avviati svariati contratti di fiume e di costa, che hanno aderito ai principi della "Carta nazionale dei CdF" ed altri sono in procinto di essere avviati;

Considerato che il Documento d'intenti sopra citato è stato redatto secondo uno schema tipo, coerentemente con quanto già indicato dalla prassi e predisposto da altre regioni, e comprende, tra l'altro: l'indicazione del comune capofila, gli obiettivi realizzativi, i comuni sottoscrittori che condividono la metodologia operativa, le azioni prioritarie da mettere in atto e, tra queste, la costituzione di una segreteria tecnica che avrà il compito di supportare gli enti firmatari nella fase di avvio del processo di sviluppo sostenibile locale volto alla definizione dello scenario strategico di riferimento (Piano di azione locale);

Rilevato che le determinazioni adottate dagli enti locali costituenti i contratti di fiume e/o di costa nei rispettivi bacini idrografici del territorio regionale già oggi richiamano, nella maggioranza, i dettami richiesti dalla "Carta nazionale dei contratti di fiume" ed i dettami del Documento d'indirizzo redatto dal Ministero dell'ambiente, ISPRA e Tavolo nazionale dei contratti di fiume - 12 marzo 2015 "Definizioni e requisiti qualitativi di base";

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 242 del 25 settembre 2015, adottata su proposta dell'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente, con la quale la Regione siciliana ha deliberato di aderire alla carta nazionale dei contratti di fiume e di riconoscere e promuovere i contratti di fiume quali forme di programmazione negoziata e partecipata ai fini della riqualificazione ambientale dei bacini idrografici della Sicilia;

Considerato che la stessa deliberazione della Giunta regionale n. 242 del 25 settembre 2015 prevedeva la costituzione di una Cabina di regia regionale, composta dai rami dell'Amministrazione regionale principalmente coinvolti in tale processo con lo scopo di coordinare i lavori relativi ai contratti di fiume, e che è opportuno che la stessa assuma la denominazione di Tavolo regionale di coordinamento in analogia con quanto si verifica nelle altre regioni;

Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 466 del 23 ottobre 2017, adottata su proposta dell'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente, con la quale la Regione siciliana ha apprezzato i contenuti del presente decreto e relativi allegati;

Ritenuto, pertanto, di dover condividere il documento "Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume" (all. 1) e approvare i contenuti minimi dello schema base del "Documento d'intenti" (all. 2) di cui sopra, di istituire il Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume presso l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, composto dai dirigenti generali dei rami dell'Amministrazione regionale, con lo scopo di coordinare, orientare e supportare i contratti di fiume verso uno sviluppo omogeneo e coerente con gli obiettivi nazionali, e di istituire contestualmente l'Osservatorio regionale dei contratti di fiume della Regione siciliana, quale organo tecnico di supporto al Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume, con funzioni di monitoraggio delle azioni e delle iniziative intraprese dallo stesso, in coerenza con i requisiti di qualità nazionali emanati dal Ministero dell'ambiente, ISPRA e dal Tavolo nazionale dei contratti di fiume;

L'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente;

Decreta:

Art. 1

Le premesse fanno parte integrante e sostanziale del presente decreto.

Art. 2

1. Di condividere il documento nazionale "Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume" (all. 1) redatto dal gruppo di lavoro 1 del Tavolo nazionale dei contratti di fume con il coordinamento del Ministero dell'ambiente e di ISPRA, che armonizza l'interpretazione dei contratti di fiume su tutto il territorio italiano, quale documento metodologico e d'indirizzo;

2. di approvare i contenuti minimi del "Documento d'intenti" redatto secondo uno schema tipo, coerentemente con quanto già indicato dalla prassi e predisposto da altre regioni, di cui al punto 2.a) del paragrafo 2. Requisiti d'impostazione del documento nazionale "Definizioni e requisiti qualitativi di base dei contratti di fiume", contenente le motivazioni e gli obiettivi generali, le criticità specifiche oggetto del CdF e la metodologia di lavoro, allegandolo al presente decreto quale parte integrante (all. 2) e la cui sottoscrizione attiva ufficialmente il processo "Verso il contratto di fiume" (di Lago, di Laguna, di Costa, di Foce, di Falda) che porterà, al termine del percorso di formazione, alla stipula del contratto di fiume.

Art. 3

E' istituito il Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume, con la finalità di supportare lo sviluppo dei CdF attivati e da attivarsi sul territorio della Regione siciliana, presso l'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, come di seguito composto:

- Assessore regionale per il territorio e l'ambiente o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale dell'ambiente o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale dell'urbanistica o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale della protezione civile suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale della programmazione o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale dell'agricoltura o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale della pesca mediterranea o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale delle attività produttive o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale dei beni culturali e dell'identità siciliana o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale dell'acqua e dei rifiuti o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale dell'energia o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale dell'istruzione e della formazione professionale o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale tecnico o suo delegato;

- dirigente generale del Dipartimento regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo o suo delegato.

Sono altresì componenti del Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume, designati successivamente alla data del presente decreto:

- un rappresentante dell'autorità di distretto idrografico;

- direttore dell'A.R.P.A. o suo delegato;

- un rappresentante del Tavolo nazionale dei contratti di fiume;

- un rappresentante dei contratti di fiume regionali nominato tra quelli attivati alla data del presente decreto;

- un rappresentante individuato dalle principali associazioni ambientaliste;

- un rappresentante individuato dall'ANCI;

- un esperto in materia di contratti di fiume designato dall'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente;

- il dirigente responsabile dell'Osservatorio regionale dei contratti di fiume con funzioni di segretario (di cui all'art. 4).

Altri eventuali soggetti attualmente non inclusi potranno essere cooptati su proposta dei componenti e decisione maggioritaria dei membri del Tavolo stesso.

Il Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume è presieduto dall'Assessore regionale per il territorio e l'ambiente.

Art. 4

E' altresì istituito l'Osservatorio regionale dei contratti di fiume della Regione siciliana, quale organo tecnico di supporto al Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume, con funzioni di monitoraggio delle azioni e delle iniziative intraprese dallo stesso, in coerenza con i requisiti di qualità nazionali emanati dal Ministero dell'ambiente, ISPRA e dal Tavolo nazionale dei contratti di fiume.

L'Osservatorio regionale dei contratti di fiume è così costituito: un componente per ciascuno dei Dipartimenti regionali dell'ambiente, dell'acqua e dei rifiuti, della programmazione, dell'agricoltura, della pesca mediterranea e del Dipartimento tecnico.

Il coordinamento dell'Osservatorio regionale dei contratti di fiume è affidato ad un dirigente regionale dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente appositamente individuato, a cui competono anche le funzioni di segretario del Tavolo regionale di coordinamento di cui all'articolo 2.

Art. 5

Il Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume di cui all'articolo 3 ha il precipuo compito di supportare lo sviluppo e orientare i contratti di fiume regionali verso una diffusione coerente con gli obiettivi nazionali e regionali di tutela, corretta gestione delle risorse idriche e valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree. Al Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume, avvalendosi del contributo dell'Osservatorio regionale dei contratti di fiume, competono altresì: la diffusione sul territorio regionale della documentazione prodotta a scala nazionale sui contratti di fiume (dal Ministero dell'ambiente, ISPRA e Tavolo nazionale dei contratti di fiume); la promozione dei contratti di fiume quali forme volontarie di programmazione strategica negoziata e partecipata ai fini della riqualificazione e miglioramento ambientale dei bacini idrografici e della risorsa idrica in Sicilia; l'organizzazione di eventi pubblici a scala regionale e nazionale sui CdF; la convocazione di una assemblea dei contratti di fiume attivati nella Regione siciliana; la predisposizione di documenti di approfondimento sugli indirizzi strategici e sulle conoscenze nazionali e regionali disponibili (ad esempio attraverso la redazione di un atlante degli obiettivi dei CdF); le azioni di sensibilizzazione sui temi trattati dai CdF rivolte alle comunità locali, ai giovani, alle scuole. Tutte le attività del Tavolo regionale di coordinamento dei contratti di fiume saranno condotte con lo scopo precipuo di fornire un supporto alla diffusione ed alla qualità dei processi di contratto di fiume in Sicilia in raccordo con il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ed il Tavolo nazionale dei contratti di fiume.

Art. 6

Per i componenti del Tavolo regionale di coordinamento e dell" Osservatorio regionale dei contratti di fiume non è previsto alcun compenso o rimborso spese.

Art. 7

Dal presente decreto non discende alcun onere a carico del bilancio regionale.

In ottemperanza alle disposizioni di cui all'art. 68, comma 4, della legge regionale 12 agosto 2014, n. 21 e s.m.i., il presente decreto, non soggetto al visto della competente Ragioneria centrale di questo Assessorato ai sensi dell'art. 62 della legge regionale 27 aprile 1999, n. 10, sarà pubblicato, per esteso, nel sito istituzionale dell'Assessorato regionale del territorio e dell'ambiente, nonché, per esteso, nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, e nella sezione "Amministrazione Trasparente" ai sensi dell" art. 18 del D.Lgs. n. 33/2013.

Palermo, 31 ottobre 2017.

CROCE