Direzione scientifica di
Andrea Scuderi - Pino
Zingale
Direzione editoriale di Massimiliano Mangano - Chiara Campanelli
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Direzione scientifica di M.
Alessandra Sandulli e Andrea
Scuderi
04/06/2008
GIUSTIZIA
/ Reati
Commette peculato il dipendente pubblico che, utilizzando il computer dell'ufficio, scarica da internet materiale pornografico
La Cassazione precisa che, in sede cautelare, il reato di peculato a carico del dipendente pubblico che usi il computer dell'ufficio per scaricare materiale pornografico non può essere escluso assumendo come "fatto notorio" che l'ente, all'epoca dei fatti, usufruisse di un abbonamento a costi fissi per la navigazione in internet. A tale dato (per la cui considerazione è comunque necessario uno specifico accertamento) non può, poi, essere attribuito valore decisivo, atteso che il reato di peculato è configurabile anche quando il comportamento sleale del dipendente non arrechi alcun danno patrimoniale all'ente pubblico.
AVVISO - Ai sensi dell'art. 1, comma 1 del decreto-legge 22 marzo 2004,
n. 72, come modificato dalla legge di conversione 21 maggio 2004 n. 128
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D.B.I. SRL - via B. Mattarella, n. 58 - 90011 Bagheria (PA) - P.IVA 04177320829 - Iscr. Trib. Palermo 41892 vol.343/165
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