Concorsi pubblici e punteggi: "le risposte esatte sufficienti" come bene della vita

Nei concorsi pubblici svolti mediante quiz il candidato ha un interesse legittimo a calcolare le risposte esatte sufficienti e necessarie a raggiungere l'idoneità. A tal fine la scelta della scala valoriale utilizzata per attribuire il punteggio a ciascuna domanda esatta ed il voto minimo necessario possono influire sulla correttezza della valutazione della Commissione. Il legislatore del D.P.R. n. 487/1994 ha indicato come preferibile la votazione in trentesimi per consentire una migliore graduazione della valutazione, lasciando tuttavia la possibilità di utilizzare scale numeriche equivalenti. Quando una Commissione utilizza una scala diversa da quella in trentesimi deve tenere conto delle conseguenze adattandola mediante un criterio di equivalenza (riconducibile al principio di proporzionalità). Nel breve saggio si passano in rassegna sia la giurisprudenza che la normativa in merito evidenziando le possibili insidie che uno scorretto e semplicistico uso delle regole della matematica può comportare nell'attribuzione dei punteggi in un concorso pubblico.