E se tornassimo alla CECA?

Il presente lavoro si propone di analizzare il sistema di finanziamento dell'Unione Europea, considerando le carenze dello stesso e le prospettive di una riforma. In particolare, il dibattito più recente si concentra sia sulle entrate del bilancio comunitario - con cosa e in che modo vada finanziato - che sulle spese, come devono essere destinate le risorse. Sin dalla sua istituzione, il bilancio comunitario è stato finanziato da contributi provenienti dagli Stati membri e, nonostante la successiva creazione di quello che viene comunemente definito "sistema delle risorse proprie" dell'Unione Europea, i contributi degli Stati membri rimangono tutt'ora fondamentali. Il problema principale risiede nella mancanza di indipendenza degli organi istituzionali dell'Unione europea dalla volontà dei singoli Stati membri che, sempre meno, sono disposti a cedere parte della propria sovranità fiscale al fine di attribuire una capacità impositiva vera e propria alle Istituzioni comunitarie. Infatti, le autorità nazionali sono tutt'oggi le uniche a detenere piene ed esclusive competenze in campo fiscale, con la conseguenza che l'Unione europea non vede in alcun modo riconosciuto un potere impositivo diretto che le permetta di ottenere le risorse necessarie al fine di attuare le proprie politiche. A fronte di tali premesse, si analizzerà la possibilità della creazione non solo di nuove risorse proprie, a partire dal recente strumento c.d. NextGenerationEU, ma di un federalismo fiscale vero e proprio, quale risultato di una profonda revisione del sistema attuale, che sappia dare vita ad una potestà fiscale centralizzata in capo all'UE.