I controlli nella Pubblica Amministrazione nell'era telematica

L'elaborato si compone di tre parti, scritte da tre distinte e diverse professionalità: un esperto in diritto, un esperto in processi di controllo, un esperto in controllo di gestione (profilo amministrativo/contabile) e appassionato informatico. Oggetto dello studio è la coniugazione delle competenze, tra diritto, teoria, e applicazione, nell'ottica obbligata di un complessivo neo impianto normativo che richiede alla PA essere puntigliosamente rispettosa delle regole e molto ri-orientata ai controlli, interni ed esterni: svecchiando il passato, in sostanza, ma con modi e tempi di un'era tecnologica avanzata. Oggi al posto dei Coreco ci sono i Controlli Interni in stile aziendale; l'Albo Pretorio on line è stato inserito tra mura di vetro; le verifiche delle Autorità esterne si affidano a software che scansionano i siti pubblici, automaticamente e autonomamente, per verificare cosa c'è e cosa no. E anche il semplice comunicare è sempre più solo elettronico. Tuttavia, l'insieme delle cose da fare è pericolosamente incontrollabile per vastità e confusione, e ciò rende indispensabile ricorrere a qualche strumento che aiuti in tutto ciò, vale a dire rispettare precetti e scadenze, ma anche presidiare la loro estrema dinamicità, con intelligente flessibilità. La prima parte dello scritto profila il perimetro normativo attuale e socialmente avvertito, tentando di disvelare come il diritto sia un fatto umano, e come proprio detta caratteristica deve essere la sua carta vincente: per detto motivo, tra l'altro, si conclude con una curiosa cronaca dal futuro dell'Italia politica-giuridica. La seconda parte, invece, è un'analisi semplice del bisogno del controllo e di come ciò debba avvenire per essere valido e utile: descrive un paradigma comportamentale e fattuale di cristallina chiarezza, logicamente indiscutibile e adattabile a ogni evento, che dimostra, senza affanno, come il controllare sia, intrinsecamente e oggettivamente, attività vantaggiosa e non peso da adempimento. La terza parte, infine, è la presentazione di un buon esempio sperimentato presso un Comune di piccole dimensioni; si tratta della progettazione di uno strumento di lavoro, ma anche di un evento globalmente interessante per svariati motivi: è nato quasi all'interno della PA, ovvero dal bisogno di un Oiv di dover "inventarsi" qualcosa per fare fronte a tutto quanto c'è di nuovo, e da fare; è stato costruito attingendo ai programmi-software comunemente distribuiti con i sistemi operativi già installati nella maggior parte dei pc; è ovunque altrettanto costruibile, adattabile e replicabile, conciliando diritto e controllo nel verso pratico di chi deve operare quotidianamente.