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Direzione scientifica di M.
Alessandra Sandulli e Andrea
Scuderi
08/03/2010
GIUSTIZIA
/ Reati
Il curatore fallimentare che si appropria, fraudolentemente, delle somme del fallimento risponde di peculato
Vi sono dei casi nei quali la condotta del pubblico ufficiale (nella specie un curatore fallimentare) si pone al confine tra il peculato e la truffa. Al fine di dirimere la questione è necessario stabilire se il possesso del bene del quale l'agente si appropria è o meno antecedente all'attività di indebita appropriazione. Secondo la Cassazione il curatore fallimentare che, falsificando parzialmente i provvedimenti del giudice di autorizzazione al pagamento dei creditori, si appropria delle relative somme, ha già il possesso giuridico di tali somme e risponde, pertanto, di peculato.
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