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Direzione editoriale di Massimiliano Mangano - Chiara Campanelli
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Direzione scientifica di M.
Alessandra Sandulli e Andrea
Scuderi
16/12/2008
GIUSTIZIA
/ Giudizio penale
Il giudice dibattimentale che, accertato il fatto "diverso", trasmette gli atti al p.m. è incompatibile alla trattazione della successiva ud. preliminare
La Corte Costituzionale "estende" all'udienza preliminare gli effetti della sentenza cost. n. 455/1994. In virtù di tale pronuncia, pertanto, il giudice che, rilevando un "fatto diverso", ha disposto la trasmissione degli atti al p.m., non potrà più svolgere (in quanto incompatibile), né le funzioni di giudice del "dibattimento bis", né quelle di giudice della nuova udienza preliminare. Così statuendo, la Consulta ha (ancora una volta) sottolineato la diversa funzione decisoria assunta, dopo la legge Carotti (L. n. 479/1999), dall'udienza preliminare.
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