La Cassazione e la c.d. "espropriazione di fatto" della Pubblica Amministrazione: questioni di giurisdizione

Il dibattuto tema del riparto di giurisdizione tra giudice ordinario ed amministrativo e, in specie, dei limiti alla giurisdizione esclusiva di tale ultimo, così come in ultima istanza ribaditi e cristallizzati dagli Ermellini in seno all'ordinanza n. 27994 del 16 dicembre 2013, prende le mosse dalle note sentenze della Corte Costituzionale 204/2004 e 191/2006, e perviene, attraverso l'individuazione dei principi cardine del riparto di giurisdizione in materia di c.d. "espropriazione di fatto" della Pubblica Amministrazione fatta propria dalla Suprema Corte, alla conclusione di escludere definitivamente la giurisdizione esclusiva del Giudice Amministrativo in favore di quello Ordinario ogni qual volta, nella fattispecie concreta, non sia ravvisabile l'esercizio, neppure mediato, di un potere pubblico, avendo la P.A. agito per mere voies de fait (come, appunto, nelle ipotesi di c.d. "occupazione usurpativa", caratterizzata dall'apprensione del fondo altrui in carenza di un valido titolo).