La Corte Costituzionale conferma la carenza di potestà legislativa delle Regioni nella disciplina degli appalti pubblici (nota a Corte Cost. n. 160/2009)

Con la sentenza n. 160/2009, la Corte Costituzionale, nel dichiarare l'illegittimità costituzionale di alcune previsioni contenute nell'art. 27 della legge della Regione Campania n. 1/2008, riafferma l'intangibilità, da parte delle Regioni, del Codice dei contratti pubblici di cui al D.Lgs. n. 163/2006, pur ribadendo che l'attività contrattuale della pubblica amministrazione non può identificarsi in una materia a sé, ma rappresenta un'attività che inerisce alle singole materie sulle quali essa si esplica; e poiché queste ultime, in relazione sia alla fase procedimentale, che precede la stipulazione del contratto di appalto, sia alla fase successiva, relativa all'attuazione del rapporto contrattuale, ineriscono o alla tutela della concorrenza o all'ambito materiale dell'ordinamento civile, non v'è spazio per interferenze con competenze regionali, con la necessaria conseguenza della prevalenza della disciplina statale codicistica.