La perquisizione domiciliare (finalizzata alla ricerca di armi) non può essere effettuata sulla base di un mero sospetto

Anche la perquisizione domiciliare "extracodicistica", quella, cioè, che la polizia giudiziaria può eseguire, in attuazione di quanto previsto dall'art. 41, Tulps, alla ricerca di armi o munizioni, deve essere esercitata in sintonia con i principi costituzionali in tema di libertà personale e di inviolabilità del domicilio. Non basta, pertanto, che essa prenda spunto da un mero sospetto del pubblico ufficiale, occorrendo, altresì, che quest'ultimo abbia prima acquisito un "dato oggettivo" (ovvero un "fatto obiettivamente certo"). In caso contrario, la reazione del privato che si opponga alla perquisizione illegittima non è antigiuridica, essendo coperta dalla causa di non punibilità di cui all'art. 393 bis, Cod. Pen., (reazione ad atti arbitrari della pubblica Amministrazione).