La persona offesa-parte civile può ricorrere per cassazione contro la sentenza di non luogo a procedere "esclusivamente agli effetti penali"

Più tempo passa e più ci si chiede cosa sia rimasto dell'impianto originario della riforma Pecorella sulle impugnazioni penali. Dopo i numerosi interventi della Corte costituzionale e della Cassazione a sezioni unite volti a ripristinare il regime di appellabilità delle sentenze di proscioglimento, ecco l'ennesimo intervento giurisprudenziale le cui conclusioni appaiono contrastare (consapevolmente) con le intenzioni del riformatore. Invero, in netta distonia con la scelta espressa dalla L. n. 46/2006 attraverso l'abrogazione dell'art. 577 c.p.p. - vale a dire della sola ipotesi in cui la persona offesa, costituita parte civile, poteva proporre appello anche agli effetti penali contro la sentenza di proscioglimento (in tema di ingiuria e diffamazione) - la sentenza n. 25695/2008 delle Sezioni Unite penali afferma che il nuovo art. 428 c.p.p. deve essere interpretato nel senso che la suddetta persona offesa può proporre ricorso per cassazione avverso la sentenza di non luogo a procedere esclusivamente agli effetti penali.