Direzione scientifica di M. Alessandra Sandulli - Andrea Scuderi - Pino
Zingale
Direzione editoriale di Massimiliano Mangano - Chiara Campanelli
Direzione editoriale di Massimiliano Mangano - Chiara Campanelli
Direzione scientifica di M.
Alessandra Sandulli e Andrea
Scuderi
17/06/2010
Ragioni e prospettive della specialità finanziaria nel nuovo assetto del sistema di finanza pubblica
A seguito della riforma del Titolo V della Costituzione il problema della specialità finanziaria si pone in termini del tutto diversi rispetto al passato, in quanto le differenze sostanziali tra regimi finanziari ordinari e speciali si sono notevolmente assottigliate, sin quasi ad annullarsi. Venute meno le asimmetrie strutturali in termini di eterogeneità tra gli istituti, tra i due regimi permangono essenzialmente differenze di ordine quantitativo, limitate alla misura delle compartecipazioni, alla struttura degli istituti perequativi e all'ammontare delle risorse relative. Per il resto, superato il tradizionale schema di separazione-esclusione, il rapporto tra regime ordinario e sistemi speciali sembra ormai inquadrarsi in un modello di integrazione nell'ambito del quale, all'interno di un contesto unitario di principi e regole, alcuni enti possono prevedere deroghe al regime comune in ordine a taluni elementi del sistema di finanziamento, comunque contenute entro i limiti della strumentalità diretta e della proporzionalità rispetto alla realizzazione delle esigenze che le giustificano. In questo contesto la chiave per il consolidamento e l'ulteriore sviluppo delle condizioni speciali di cui godono gli enti ad autonomia differenziata è pertanto quella di dar vita ad una evoluzione dei loro sistemi secondo criteri di efficienza e sana gestione finanziaria. Si tratta di problematiche che richiedono l'avvio di un confronto fra le parti istituzionali, preferibilmente all'insegna della leale cooperazione, che abbia ad oggetto una seria riflessione sistematica supportata da una concreta opera di ridefinizione dei contenuti della specialità verso una evoluzione qualitativa dei poteri e delle prerogative che ne costituiscono l'oggetto, che possa far conseguire all'istituto una fisionomia che lo renda funzionale a costituire un efficace strumento di sviluppo istituzionale ed economico-sociale. Per evitare che le spinte verso il coordinamento e la razionalizzazione si traducano in una uniformazione tout court degli ordinamenti finanziari differenziati è necessario dar vita a nuove forme di specialità fondate su poteri autonomistici e condizioni finanziarie adeguate ad innescare un processo di rivitalizzazione della specialità, creando le condizioni per una differenziazione virtuosa.
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