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Direzione scientifica di M. Alessandra Sandulli e Andrea Scuderi
02/12/2010
GIUSTIZIA / Giudizio penale

Ricettazione di assegni, imputato contumace e prova della provenienza illecita

In tema di negoziazione di assegni dalla provenienza (pluri)illecita, la non attendibile indicazione dell'origine della cosa ricevuta basta a rivelare l'acquisto in mala fede, anche se l'imputato è rimasto contumace. Così la pronuncia di merito che si segnala ha fornito implementazione (forse fin troppo) pedissequa ai principi cristallizzati dalla giurisprudenza di legittimità, affrontando alcuni profili specifici in tema di ricettazione. Prova della provenienza illecita, aggravante del nesso teleologico in relazione a delitti punibili a querela, fatto di lieve entità, concessione delle circostanze attenuanti generiche sono i puntelli su cui si impernia il ben costruito apparato motivazionale de quo, il quale tuttavia non può restar immune da censura dove sembra desumere la provenienza illecita dei beni, non dalla natura delle condotte contestate ed accertate, ma dalla inadeguatezza delle deduzioni difensive, per di più carenti dell'apporto ineludibile dell'imputato rimasto contumace.

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