Sulla rilevabilità d'ufficio (ma solo ex actis) dell'inutilizzabilità delle "intercettazioni allogene"

Si conferma l'assunto giurisprudenziale cristallizzato nel 2004 dal vertice della legittimità circa la possibilità di dedurre nel procedimento penale l'inutilizzabilità delle intercettazioni provenienti da altro procedimento (cc.dd. allogene). Siffatto assunto porta a enucleare un nuovo regime di rilevabilità della predetta invalidità: regime che segue sì il modulo "d'ufficio" ma solo "ex actis"; si vuol dire che il giudice del procedimento ad quem potrà pronunciarsi sull'inutilizzabilità delle intercettazioni provenienti da altro procedimento solo ove la parte abbia dedotto e prodotto la documentazione dalla quale derivi il vizio invalidante. Scartata (almeno in apparenza) la presunzione di legittimità delle intercettazioni provenienti da altro procedimento si è però condizionato il vaglio del giudice a una sollecitazione di parte così da enucleare un terzo modello di rilevabilità del vizio: la rilevabilità d'ufficio ma su allegazione di parte. Un modulo ibridale che a noi pare debba esser ripensato, se non a rischio di violare, per l'ennesima volta, il principio costituzionale ed europeo dell'uguaglianza delle armi.