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Direzione scientifica di M.
Alessandra Sandulli e Andrea
Scuderi
03/03/2010
GIUSTIZIA
/ Reati
Rettificare la falsa attestazione dell'orario di lavoro fa diminuire la pena ma non esclude la tentata truffa
Importante sentenza della seconda sezione penale della Cassazione che, in termini alquanto precisi ed esaustivi, delinea, in rapporto ad una fattispecie penale di truffa (per falsa attestazione di ore lavorative), i confini tra la figura della desistenza volontaria (art. 56 co. 3, c.p.) e quella del recesso attivo (art. 56, co. 4, c.p.). Istituti ai quali, com'è noto, corrispondono effetti ben diversi: la non punibilità al primo e la diminuzione della pena al secondo.
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